mercoledì 30 giugno 2010

Fritta è buona anche una scarpa... Figuriamoci i totani!

frittura di totani e gamberi su letto di spinaci selvatici
Questo piatto l'ho fatto un bel po' di tempo fa. Non l'avevo ancora pubblicato perché sono pigra, pigra e non avevo tempo. Ma non poteva starsene lì a prendere la muffa. Era venuto troppo buono. E bello, che non guasta mai.

Bella forza, direte voi! Fritta è buona anche una scarpa. Se poi, invece di una scarpa, si friggono gli anellini, come li chiama mia figlia, e ci si mettono pure due gamberetti, e, perché no, qualche patata, e un po' di verdure lesse per alleggerire il tutto, come si può resistere? Nessuno resistette, infatti! Fu spazzato via con la velocità di un tornado. Il tempo di metterlo in tavola e, Zac!, sparito. Fortuna che ne avevo messo da parte un piattino per fare la foto.
Fortuna per chi, poi? La frittura di pesce è una banalità, tutti la sanno fare. Però ogni tanto, si possono pubblicare anche cose banali, vero? Di fatto una non ricetta doc.

L'unico problema è il titolo. Troooooooooooooooooooppo lungo.

Frittura di totani e gamberetti con patate, su un letto di spinaci selvatici
Ingredienti
  • 500 g di totani
  • 400 g di gamberetti sgusciati
  • amido di mais (ho usato la Maizena) (¶)
  • 1 kg di patate rosse
  • 1 kg di spinaci selvatici
  • olio per friggere (io uso quello di arachidi) (¶)
  • olio EVO
  • limoni
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Il tutto è molto banale: pulire i totani, togliendo i visceri, gli occhi e il becco, tagliare la testa ad anellini. Questi erano totani un po' grossotti, così li avevo trovati, ma per la frittura li preferisco più piccoli.
Sgusciare i gamberetti.

Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti. Metterle a bagno in acqua fredda.

Asciugare i pesci e metterli in uno scolapasta e cospargerli di abbondante maizena.

Mettere in una capiente padella abbondante olio (più di un litro), e, quando è caldo al punto giusto, sbatacchiare un po' i pesci in modo che rimanga loro attaccato solo un velo di maizena, quindi metterli nell'olio bollente.

Scolare le patate, asciugarle ben bene e friggere anche loro in abbondante olio bollente (io in realtà le ho fritte prima dei pesci, nello stesso olio).

Salare pesci e patate.

Nel frattempo pulire gli spinaci e metterli in pentola senza scolarli. Farli cuocere per qualche minuto, il tempo che si cuociano ma rimanendo un po' al dente.
Condire gli spinaci con un'emulsione di olio, sale e limone.

Impiattare, mettendo nel piatto prima un nido di spinaci, e sopra la frittura. Servire accompagnato con degli spicchi di limone.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta Sapore di mare di La via delle spezie

lunedì 28 giugno 2010

O' crumble buglione

o' crumble buglione
Io adoro le verdure, di ogni stagione, di ogni tipo. Proprio per questo finisce che pubblico di rado ricette con le verdure: alla fin fine preferisco cucinarle nel modo più semplice, che renda conto dei sapori e dei profumi: crude, al vapore, saltate in padella con un filo d'olio. Mica si possono pubblicare gli zucchini saltati in padella con la menta, i fagioli lessati con salvia e aglio, il cavolfiore ripassato con aglio e peperoncino, o al massimo con latte e parmigiano? Che (non) ricette sono?

Le cose più elaborate che faccio sono gli sformati, d'inverno, e le verdure gratinate, d'estate: pomodorini, zucchine, melanzane. E così mi è venuta l'idea di passare dal gratin al crumble, che sì sono cose diverse, più croccanti i gratin, più morbidi i crumble, ma l'idea di fondo è la stessa: quant'è buona una crosticina croccante sopra un morbido ripieno!

Mi sono documentata. Ho trovato una serie di simpatici postarelli sull'argomento dei Cuochi di Carta, in particolare questo, una bibbia, ma anche questo. Insomma, dice che se po' fa'.

E allora faccio. E dato che è estate, crumblizzo il nostro piatto di verdure estive preferito, chiamato amichevolmente in casa o' buglione, praticamente una ratatouille al forno con tanti odori che cuoce cuoce cuoce finché gli odori e i sapori si mischiano. Questo piatto contraddice in toto quello che ho scritto all'inizio di questo post: altro che destrutturato (su questa cosa della destrutturazione voglio dedicare un post a sé...)! Altro che cotture brevi! Altro che sapori semplici. Il buglione è la mia incongruenza, ma se non fossimo incoerenti non saremmo umani, no?
Insomma, il buglione lo amiamo. Il crumble lo amiamo. E allora cosa di meglio che o' crumble buglione?

Se vi piacciono i crumble, possiamo offrirne anche più tradizionali, dolci: il classico crumble di mele, oppure, lo squisito crumble di fragole di Sabrine.
Le dosi, per il buglione intendo, sono a occhio... rigorosamente!

o' crumble buglione

O' crumble buglione
Ingredienti
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • 1 melanzana
  • 4 o 5 zucchine
  • 2 cipolle di tropea
  • 2 pomodori fiorentini
  • trito di erbe aromatiche (si può usare quello che si ha: a questo giro ho messo timo, basilico, salvia, rosmarino, erba cipollina, maggiorana. Più qualche semino di coriandolo, il tutto passato nel mixer)
  • sale
  • olio EVO
Per le briciole
  • 50 g di pinoli sgusciati
  • 60 g di farina di riso (¶)
  • 40 g di fioretto di mais (¶)
  • 70 g di burro
  • trito di erbe aromatiche (vedi sopra)
  • sale
  • ci starebbe bene anche il parmigiano ma non ce l'ho messo perché il marito non mangia i formaggi
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Ho lavato tutte le verdure e le ho tagliate a pezzi non tanto grandi: i peperoni a triangolini, le melanzane a dadini, le zucchine a bastoncini, le cipolle le ho affettate sottili. Per ultimi ho aggiunto i pomodori, tagliati purchessia.
Sul fondo di una teglia da forno ho messo un po' d'olio, ci ho buttato tutte le verdure, le ho salate, ci ho messo un paio di cucchiaiate del trito aromatico, ancora un po' d'olio.
Una bella mescolata e via, in forno a 200°.

Nel frattempo ho preparato il briciolame. Ho tritato nel mixer i pinoli, ho fatto la fontana sul tavolo con le farine, i pinoli, un paio di cucchiaiate di trito aromatico, un pizzicone di sale e, nel mezzo, il burro freddo a dadini.

Ho tritato il tutto con la mezzaluna, finché non è venuto un briciolame fine, che ho messo in frigo.

Dopo un'oretta abbondante che il buglione cuoceva, l'ho aggiustato di sale, e trasferito nelle pirofiline monoporzione, coprendo ognuna con uno strato abbondante di crumble. Ancora tre quarti d'ora in forno a 200°, e via in tavola.



Con questa ricetta partecipo al contest "Crumble dolci e salati" di Panna cioccolato e fantasia.

Contest crumble dolci e salati

domenica 27 giugno 2010

Problema tecnico: sembra risolto

Grazie a tutti quelli che hanno collaborato nella soluzione di questo problema tecnico, questo malefico cavallo di Troia che già detto così ti mette un'ansia pazzesca.
Mi domandavo dove si fosse annidato, se nella salsa cherboroise o nell'arrostino tenero tenero della mia mamma, se nella torta di pere della nonna o nel crumble di fragole di Sabrine.
Dice che si annidasse in un link del blogroll (grazie Stefania!) e, tolto quello, tutto sia andato a posto.

Siete stati tutti molto carini a rispondere, anche se non c'erano ricette di mezzo. Gesti di carineria che uno non si aspetta, e che ti lasciano piacevolmente stupita.
Allora in questa blogosfera ci sono delle persone gentili, e soprattutto delle persone.

Grazie a tutti, per avermi aiutato a risolvere il problema e per avermi fatto fare questa riflessione.

Da domani si ricomincia a cucinare (cioè, io non ho mai smesso, a dire il vero, era il blog che si doveva occupare d'altro)

sabato 26 giugno 2010

Problema tecnico: chiedo aiuto

Alcuni utenti mi segnalano che, quando accedono al mio blog, viene visualizzato un messaggio di allerta dal loro antivirus, che individua la presenza di un cavallo di Troia.

Succede anche a voi?

Vi prego di scriverlo nei commenti, cosicché io possa risolvere il problema al più presto.

Per risolverlo devo capire cosa succede.

Grazie a tutti della collaborazione

Gaia

venerdì 25 giugno 2010

Lasagne Portofino di Alessandra... per i tre quarti della famiglia

lasagne al pesto
Le lasagne in questa casa piacciono tantissimo.
Cioè... Piacciono tantissimo ai 3/4 della famiglia, marito escluso.
Ma dato che siamo una famiglia complicata, fra bambini uggiosi, mamme celiache, babbi che non mangiano un sacco di cose, i 3/4 della famiglia è già un gran risultato.

Tempo fa avevo visto da loro queste lasagne Portofino che mi avevano subito conquistato. Saranno banali, ma io non le avevo mai fatte. Tocca rimediare, e presto. Erano state schedulate per il primo giorno di vacanza vera (mia), e così è stato.
Si vede vero che vengono da Portofino? Hanno pure l'ombrellino chic :-)

Come diceva una mia amica ridendo, le lasagne al pesto possono diventare un tipico piatto veloce: prendi le lasagne che non devono essere sbollentate preventivamente, del pesto pronto, un brik di besciamella industriale... et voila! ecco fatto!
Io rifuggo da questi eccessi, ma sinceramente mi piacerebbe poter almeno prendere la pasta fresca già pronta. E invece no. Perché le lasagne senza glutine che ho sperimentato fanno schifo. Quindi tocca farle in casa. E così il piatto veloce va a remengo.

Quindi le lasagne me le sono fatte da me, la besciamella non sia mai (una cosa così idiota e veloce come la besciamella, mi domando come possa venire in mente di comprarla già fatta!), però, seguendo i suoi suggerimenti, almeno il pesto era comprato. Ma mi sa che la prossima volta faccio da me anche quello: la mia versione non sarà quella genovese D.O.C., ma è più buono di quello industriale, tanto veloce e sicuramente per le lasagne va bene.

Ma veniamo alla ricetta, che ho rivisitato a modo mio: visto che quando faccio la pasta al pesto mi piace aggiungerci fagiolini e patate, ho pensato che poteva essere una buona idea usare gli stessi ingredienti anche per queste lasagne. In effetti il risultato ha mantenuto le promesse.

Lasagne al pesto, patate e fagiolini
Ingredienti
  • 4 uova
  • 240 g di farina gluten free (ho usato la farina per pasta e gnocchi Schar, appena mi doto di xanthano proverò il mix delle ragazze del CIS) (¶)
  • 700 ml di latte
  • 50 g di farina senza glutine (¶)
  • 50 g di burro
  • 1 vasetto di pesto (io ho usato quello Coop Fior Fiore) (¶)
  • parmigiano
  • un paio di manciate di fagiolini
  • due patate
  • sale
  • pepe
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Ho preparato la pasta per le lasagne:
ho setacciato la farina a fontana, e ho messo nel mezzo 2 uova intere e 2 tuorli. La farina Schar che ho usato io assorbe molti liquidi, quindi non bisogna essere parchi con le uova. Visto che non bastava ho aggiunto un altro po' di albume. Ho lavorato l'impasto finché non ha raggiunto una consistenza sufficientemente elastica (si fa per dire...) e l'ho lasciato riposare per una mezzora.

Nel frattempo fatto lessare le patate e, al dente, i fagiolini. Ho anche preparato la besciamella: ho fatto scaldare il latte, e in un'altra pentola ho fatto fondere il burro, quindi vi ho aggiunto la farina setacciata per evitare grumi, mescolando bene.
Ho quindi aggiunto il latte un mestolino alla volta, lasciando cuocere pochi minuti, e quindi aggiustando di sale e di pepe. Deve venire una besciamella abbastanza liquida.

Passato il riposo, ho tirato la pasta prima col mattarello e poi con l'Imperia, fino alla penultima tacca.

Prima avevo messo sul fuoco una pentola con abbondante acqua, e qundo l'acqua ha preso il bollore ho sbollentato le lasagne per qualche minuto, poche alla volta. Via via che erano pronte ho cominciato a comporre il piatto.

Sul fondo di una pirofila ho messo uno strato di besciamella, sopra ho steso uno strato di lasagne, quindi una cucchiaiata abbondante di pesto e qualche cucchiaio di besciamella. Ho mescolato al fine di ottenere una copertura omogenea, sulla quale ho disposto qualche fagiolino e qualche fettina sottile di patate. Ho spolverato di parmigiano grattato e sono passata allo strato successivo, fino ad arrivare quasi al bordo della pirofila. Sull'ultimo strato non ho messo le verdure.

Le ho cotte nel forno preriscaldato a 200° per una mezzoretta (in realtà avrebbero potuto stare in forno qualche minuto in più ma i miei figli reclamavano il pranzo).

Con queste dosi sono venute una teglia da 20X27 più una tegliettina di quelle di alluminio mono/biporzione. Avendo una teglia più alta, avrei preferito farne una sola ma con qualche strato in più.

Le rifaremo sicuramente, abbiamo gradito molto tutti quanti (i 3/4 della famiglia ovviamente)

lunedì 21 giugno 2010

Banana bread senza glutine per una Cometa pasticciona

L'ultimo giorno di scuola mia figlia è arrivata a casa con una sorpresa: un librino di ricette che hanno preparato in classe, raccogliendo le ricette dai bambini. Lei sa che a me piace cucinare (come potrebbe non saperlo, sempre in mezzo come sono fra libri di cucina, fornelli e macchina fotografica!) e quindi era certa che questa sorpresa mi sarebbe particolarmente piaciuta.

Il librino era molto carino, con un sacco di ricette da tutte le parti del mondo, e mi sono ripromessa di sperimentarne un bel po' quest'estate.
Ma quella sera il problema era un altro. La pargola aveva avuto il suo momento di gloria, il pargolo non lo poteva sopportare. Voleva essere al centro dell'attenzione anche lui.

E così, un po' per gioco, ho proposto a entrambi di aiutarmi a fare una torta.
A volte ci stanno, a volte no, ma il clima era proprio quello giusto.E così abbiamo lavorato proprio bene insieme. A dire il vero hanno lavorato soprattutto loro...

in cucina con i pargoli
Nel frattempo ho scoperto della raccolta La cometa pasticciona lanciata da Mara di Pan di Panna e da La Cucina di Albertone.

Oltre ad essere un'iniziativa divertente, perché far cucinare i bambini lo è sempre, ha pure una valenza sociale, perché ha lo scopo di aiutare l'associazione Cometa A.S.M.M.E. delle famiglie dei bambini affetti da malattie metaboliche ereditarie.

Sì, ma che torta fare? Dalla fruttiera occhieggiavano alcune banane nere... ma nere! E così mi è tornata in mente una ricetta che avevo visto sia sull'immancabile La cucina di casa della Barbagli, che in un libro di cucina americana che avevo comprato negli U.S. tantissimi anni fa, The Fannie farmer Cookbook, si chiama. Autrice Marion Cunningham (lo comprai per questo, l'idea della mamma di Richie mi fece ridere). La torta sarebbe il banana bread. Le ricette sui due libri praticamente coincidono, il che sarebbe già di suo una garanzia. Non è venuto malaccio...

Banana bread senza glutine

banana bread
Ingredienti

  • 240 g di farine gluten free (ho usato 160 g di mix C Schar + 80 g di fecola di patate) (¶)
  • 120 g di zucchero
  • 1 limone non trattato
  • 2 uova
  • 3 banane molto mature
  • 100 g di burro
  • 60 g di gherigli di noce (io ho usato le mandorle sbucciate perché non avevo noci in casa)
  • 2 cucchiaini da té di lievito per dolci (¶)
  • 1 cucchiaino da té di bicarbonato
  • sale
  • burro e farina di riso (¶) per lo stampo
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

PreparazioneFar ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Imburrare e infarinare uno
stampo da plum-cake (di quelli da 25 cm) e preriscaldare il forno a 180°.

Setacciare la farina con il lievito e il bicarbonato.
Triturare grossolanamente col mixer le mandorle (noci).
Mescolare a lungo, fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso, il burro a morbido a pezzetti, lo zucchero, la buccia del limone grattata e un pizzico di sale.

Sbucciare le banane, metterle in una scodella e schiacciarle con una forchetta (queste attività sono state svolte dai pargoli, sotto la mia pigra direzione, come si vede dalla seconda foto).

Sbattere le uova in una scodella, quindi aggiungerle alle banane assieme alle mandorle (noci) tritate e mescolare bene.

A questo punto versare circa un terzo della farina nella ciotola con il burro, amalgamare bene mescolando, aggiundervi un terzo del composto di banane, e mescolare di nuovo finché non si è amalgamato bene al resto.

Procedere aggiungendo all'impasto un cucchiaio di farina e un cucchiaio di composto di banane alternativamente, sempre amalgamando bene ogni volta. Quando gli ingredienti sono finiti, versare l'impasto nello stampo imburrato e infarinato, e infornare.

Far cuocere per 50 minuti/un'oretta (la Barbagli dice un'ora e dieci, ma per le farine senza glutine è troppo, il dolce verrebbe troppo secco).

Sformare e lasciar freddare rigirato su un fianco.

Noi l'abbiamo mangiato il giorno dopo ed era ancora buono, non secco (difetto principale delle farine gluten free).

La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

lunedì 14 giugno 2010

Un rosso crumble di fragole senza glutine (di Sabrine) per la scuola pubblica

crumble di fragole
Niente di meglio che questo cuore rosso per raccontare quello che sta succendendo nella scuola.
Luogo di grandi passioni, di cultura, di riscatto sociale. Il luogo dove un ragazzino straniero può imparare la nostra lingua e costruirsi un futuro nel nostro -nel suo- paese, il luogo dove un altro ragazzino può innamorarsi della lettura, e scoprirsi scrittore, il luogo dove un terzo ragazzino, o, meglio, ;-) una ragazzina, può scoprire di amare moltissimo la matematica e la fisica e decidere che diventerà un ingegnere. Ma anche il luogo dove un sacco di ragazzi con una vita difficile alle spalle possono trovare l'opportunità. Magari la loro unica opportunità.

Certo, la scuola è anche molto altro, e non tutto bello. È vero, ci sono insegnanti che non hanno voglia di fare un cazzo e tirano a campare. Ci sono dirigenti ottusi che boicottano le iniziative positive per pigrizia. Ci sono burocrati che remano contro qualunque iniziativa puzzi anche solo lontanamente di un epsilon di fatica in più per loro.
Soprattutto, è una scuola che ha sempre meno risorse, dove i laboratori sono pochi, le aule fatiscenti, gli edifici non hanno l'agibilità, le palestre sono all'altro capo della città, e chi più (o meglio, chi meno) ne ha più ne metta.

In questi giorni, in questa scuola a luce e ombre, che è comunque molto migliore di quella di altri paesi anche più "evoluti", ci sono gli scrutini.
In realtà, per protestare contro lo scempio della scuola pubblica, oggi e domani c'è pure uno sciopero degli scrutini.
Al quale partecipo con convinzione. Anche se è stato è stato indetto da un sindacato che non è il mio.
Perché lo sciopero? Perché la scuola sta vivendo un duplice dramma: è un dramma occupazionale, perché con le recenti riforme moltissimi insegnanti hanno perso e perderanno il lavoro (questa riforma è stato il più grande licenziamento di massa avvenuto in Italia), ma soprattutto è un dramma per la scuola pubblica, che perde risorse, professionalità, e diventa un luogo dove, ogni giorno che passa, è sempre più difficile imparare e insegnare bene.

Io sono fortunata, sono di ruolo, e nella mia vita professionale sono passata dritta da un lavoro a tempo indeterminato tutto diverso ad insegnare, senza fare neanche un giorno di precariato. Ma la norma non è questa. La norma è che la gran parte degli insegnanti sono precari. E se si dice precari non si deve pensare al ragazzino appena laureato che fa una supplenza, ma a persone con competenze, professionalità, e tantissimi anni di insegnamento sulle spalle, di fronte ai quali, se l'anno prossimo non dovessero ottenere una supplenza, si aprirebbe il baratro di una disoccupazione in età adulta, magari con una famiglia da mantenere, e soprattutto senza la possibilità di ricrearsi in tempi brevi un'altra occupazione. Una tragedia umana e uno spreco di risorse enorme.

Pensateci, parlatene, riflettete su quello che sta succedendo nella scuola pubblica. Ricordate che la scuola non è degli insegnanti, dei bidelli, dei presidi, dei ministri, delle segretarie. È soprattutto vostra.

Mi sono lasciata prendere e mi sono dimenticata della ricetta :-)

Dunque, la ricetta è di Sabrine di Fragole a merenda. La potete trovare qui.

Io l'ho seguita passo passo, come una scolaretta, per restare in tema, solo sostituendo i fiocchi di avena, che da celiaca non posso mangiare, con i corn flakes, e le farine di grano con farine senza glutine.
Ho anche usato un quantitativo di fragole doppio rispetto al suo, perché le avevo, e un po' di zucchero in più. In fondo, come dice la stessa Sabrine, un crumble si fa come ci pare.

Ecco la ricetta da Sabrine, dal suo crumble di fragole ai fiocchi d'avena, con le modifiche che vi ho detto.

Se vi piacciono i crumble, il prossimo autunno potete dedicarvi anche al classico crumble di mele, oppure, in estate, ad un gustoso crumble salato.

crumble di fragole

Crumble di fragole di Sabrine (Fragole a merenda) senza glutineIngredienti

  • 1 kg di fragole
  • 90 g di corn flakes (¶)
  • 70 g di farina di riso (¶)
  • 30 g di farina di fioretto di mais (¶)
  • 30 g di farina di grano saraceno (¶)
  • 100 g zucchero di canna grezzo
  • 1 paio di cucchiai di zucchero per le fragole
  • 100 g di burro
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
    Passate i corn flakes nel mixer per qualche secondo (dovete soltanto ridurne la dimensione, non polverizzarli). Poi metteteli in una ciotola con le farine e lo zucchero e mescolate bene.

    Aggiungete il burro ben freddo tagliato a cubetti, e lavorate con le mani facendovi passare il composto tra le dita come se doveste sbriciolare qualcosa, facendo, con il pollice, l'indice e il medio, il gesto dei soldi. Siate rapidi e imprecisi: ciò che dovete evitare è di ritrovarvi con un impasto liscio e omogeneo. Perciò smettete non appena avete del briciolame irregolare e non vedete più farina a spasso da sola per la ciotola.

    Sigillate con della pellicola trasparente, mettete in frigo, e tenetecelo per un'oretta. Potete anche dimenticarvelo per due-tre giorni: non succede un bel niente.

    Quando deciderete di preparare il vostro crumble, accendete il forno a 200°, disponete in una pirofila le fragole pulite e tagliate a grossi pezzi, mescolate con un paio di cucchiai di zucchero, e ricopritele con il briciolame estratto dal frigo all'ultimo momento. Non pressatelo con le mani: deve ricoprire la frutta in maniera non uniforme e senza formare uno strato compatto.

    Infornate per una ventina di minuti, o finché non vedete che si è formata una crosta dorata e croccante.

    Se il crumble di mele mi piace caldo, questo mi sembra più buono dopo che lo si è fatto raffreddare a temperatura ambiente.

    Con questa ricetta partecipo al contest "Crumble dolci e salati" di Panna cioccolato e fantasia.

    Contest crumble dolci e salati

    mercoledì 9 giugno 2010

    Pollo solare (carciofi e zafferano)

    pollo carciofi e zafferano
    Anche questo non è un piatto estivo. In effetti l'ho fatto un mesetto fa, ma restava lì in attesa, paziente, che io mi decidessi. Sono indietrissimo con la pubblicazione delle ricette, ma non ho tempo. Questo momento è pieno di impegni scolastici, ultimi compiti e interrogazioni, scrutini, relazioni, programmi, tricche e ballacche. Insomma, il blog passa in secondo piano.

    Ma tornerò presto ad allietarvi con i miei pastrocchi senza glutine...

    Intanto beccatevi questo. Che è proprio un pastrocchio nel senso che non esisteva una ricetta, l'ho fatto io, uno dei miei soliti polli. Soffrittino di cipolla, un filo d'olio, una rosolaturina, e via! Solo che era triste, un po' grigiognolo, e allora ho pensato di rallegrarlo. Anche perché quando l'ho fatto erano quei giorni in cui pioveva, pioveva, pioveva, e faceva ancora tanto freddo.

    Cosa c'è di più solare dello zafferano? E dato che a volte lo metto nel risotto con i carciofi, perché non provare nel pollo? Tanto non lo faccio mai...

    ... A proposito di polli... Polli, polli per tutte le stagioni... In realtà mancano ancora dalla lista quello estivo e autunnale: quello estivo arriverà fra breve, per quello autunnale ci devo ancora pensare, ma... ;-)

    Pollo ai carciofi e zafferano
    Ingredienti
    • petto di pollo 600 g (però se uno ha pazienza può anche usare qualunque altra parte del pollo, pur di farlo a tocchetti senza ossa né pelle )
    • vino bianco secco
    • mezza cipolla, o uno scalogno
    • una manciata di prezzemolo
    • 5 carciofi
    • olio
    • sale
    • pepe
    • 2 bustine di zafferano
    Preparazione

    Fare un soffritto con la cipolla a metterla ad appassire in un filo d'olio. Pulire i carciofi, tagliarli in quarti e aggiungerli alla cipolla. Sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e farli cuocere finché sono molto al dente.

    Nel frattempo tagliare il pollo a tocchetti. Mettere anche quelli in padella, e farli rosolare ben bene. Aggiungere un altro mezzo bicchiere di vino bianco, aggiustare di sale e far cuocere per un quarto d'ora, eventualmente aggiungendo un po' d'acqua tiepida se attacca.

    All'ultimo, sciogliere lo zafferano in poca acqua tiepida, versare sul pollo, mescolare bene perché si distribuisca uniformemente e servire.

    venerdì 4 giugno 2010

    Pasta fatta in casa? I ravioli delle Simili, gluten free!

    ravioli di ricotta
    Forse non è un piatto estivo. Ma qui l'estate latita.
    E ogni tanto mi metto a sperimentare la pasta fatta in casa con le nostre farine. Devo dire che non sempre mi dà soddisfazione. Sarà per colpa delle farine. Io per ora ho sperimentato la Bi-Aglut e la Farina per pasta della Schar. Insomma. Voglio sperimentare al più presto il mix per pasta fatta in casa di Felix, oppure le il metodo che suggerisce Davide Cassi.

    Intanto mi mangio questi ravioli. Che sono venuti bene, non mi lamento, anche se forse ho lasciato la sfoglia un po' troppo grossotta (ma se la tiro troppo sottile, tende a rompersi, l'è un equilibrio delicato, l'è...)

    Il riepino è facilissimo e classicissimo, quello delle sorelle Simili dal loro libro Sfida al mattarello - I segreti della sfoglia bolognese. Se da un lato questo libro una miniera di idee, dall'altro si vede che è stato scritto qualche anno fa. A parte le foto, che sono un po' buffe, anche le ricette secondo me sono un po' troppo pannose, insomma, alcune prima di farle le rivedrei con occhio alleggerente. Questi ravioli sono invece semplicemente perfetti.
    Li preferisco a quelli con ricotta e spinaci, li trovo più delicati e poi il saporino del prezzemolo è per una volta azzecatissimo. Al punto tale che anche negli gnudi uso praticamente lo stesso impasto.

    Ravioli di ricotta delle Simili, senza glutine
    Ingredienti
    Per la pasta
    • 3 uova
    • 260 g di farina per Pasta Schar (¶)
    Per il ripieno
    • 250 g di ricotta
    • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato
    • 2 o 3 cucchiai di prezzemolo tritato
    • 1 uovo
    • sale
    • pepe
    • noce moscata
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

    Preparazione

    Fare la fontana con la farina e mettere nel mezzo le uova. Impastare finché non viene un impasto liscio ed elastico. Dovesse rimanere troppo duro, aggiungere un cucchiaio di acqua.

    Far riposare per un po' coperto.

    Nel frattempo preparare l'impasto.

    Mescolare bene tutti gli ingredienti: la ricotta, il prezzemolo tritato, l'uovo, il parmigiano, una bella grattatina di noce moscale, aggiustare di sale e di pepe.

    Tirare la sfoglia non troppo sottile. Ricavare con la rondella dei rettangoli di 6 cm X 3 cm, circa.

    Mettere nel mezzo di una metà di ogni rettangolo una pallina di impasto, e richiudere i quadrati su se stessi, eventualmente saldando con un filo d'acqua.

    Cuocere in abbondante acqua bollente, e servire con burro fuso con la salvia e parmigiano, o eventualmente un buon sugo di pomodoro e basilico.

    mercoledì 2 giugno 2010

    Un piatto bianco rosso e verde, per la Costituzione

    rotolini di bresaola con caprino e asparagiLeggo da Rosemarie & Thyme un bel post: Dodici ingredienti che non devono mai mancare in una Costituzione.
    Un'ottima idea, che mi permetto di condividere. Un modo per "santificare" la festa della Repubblica.

    I primi dodici articoli della nostra Costituzione sono bellissimi, come una poesia, andrebbero imparati a memoria.

    Il primo capoverno del primo articolo è un'opera magistrale, fra le otto parole più dense dell'intera Costituzione.
    "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro"
    Anche più disattese.
    E continua
    "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
    Anche qui, quanto a essere disattesi...

    E vogliamo parlare del terzo?
    "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
    Sesso, razza, lingua, religione... Quanta strada ancora da fare!!!!!

    E il secondo paragrafo del quarto?
    "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
    È un'idea di società antitetica rispetto a quella che si ha oggi: il bene comune è, appunto, di tutti, e tutti dobbiamo lavorare per contribuirvi. Ovviamente secondo le proprie possibilità e la propria scelta...
    Concorrere al progresso materiale spirituale della società. Sogni, utopie, che si scontrano con il letame di cui siamo circondati ogni giorno.

    Ma, dopo il primo, quello che ho più caro è l'articolo 11 "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali."
    L'articolo 11 di commenta da sé.

    Ero indecisa se mettere una ricetta, ma questo è un blog di cucina. Io cucino e scrivo ricette.
    Non ci dobbiamo "vergognare" di quello che facciamo. Dobbiamo solo farlo in modo dignitoso.

    La ricetta è semplice, rotolini di bresaola spalmati di caprino con dentro delle verdure.
    Nella foto ci sono solo quelli agli asparagi. Gli altri non sono arrivati alla foto.

    Questa ricettina mi sembra molto adatta per partecipare alla Raccolta mondiale di Luby:
    sono veloci da preparare, di mangiano con le mani, sono pure molto colorati...



    Rotolini di bresaola con caprino e verdure
    Ingredienti
    • 150 g di bresaola (¶)
    • 1 confezione di caprino
    • 1/2 pacco di asparagi
    • 100 g di agretti
    • insalatina novella
    • olio extra vergine di oliva
    • sale
    • 1 limone
    • erba cipollina
    • acqua
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

    Preparazione

    Premetto che le dosi non riesco a darle con facilità. Si va ad occhio. Se avanza un po' di bresaola la si mangia in un boccone, se avanza il caprino lo si mette sul pane, insomma, è una (non)ricetta un po' ipertestuale, che finisce dove la vuol far finire il cuoco, ma soprattutto chi transita in cucina al momento della preparazione.

    Mondare gli asparagi e cuocerli al vapore (io uso una pentola alta e stretta, dove metto quel tanto d'acqua che mi permette di immergere gli asparagi per ritto, con le punte fuori dall'acqua).
    Pulire (ahi! ahi!) gli agretti, far prendere l'ebollizione ad una pentola di acqua salata e, al bollore, buttarci dentro gli agretti: dovranno cuocere per pochi minuti, vanno scolati al dente.

    Lavare l'insalitina.

    Preparare un'emulsione con il succo di limone, l'olio d'oliva e il sale.

    Spalmare le fette di bresaola (tagliate non troppo sottili, altrimenti si spezzano) di caprino.

    Mettere su alcune fette tre asparagi conditi con qualche goccia di emulsione e tagliati in modo che "sbordino" di poco dalla bresaola, su altre un mazzetto ordinato di agretti, sempre condito con l'emulsione, e su altre una manciata di insalatina, anch'essa condita con l'emulsione.

    Arrotolare le fettine di bresaola a formare dei rotolini.

    Legare con l'erba cipollina ogni rotolino, facendo un fiocco.

    Versare qualche goccia di emulsione su ogni rotolino.

    È tutto.

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