martedì 31 luglio 2012

Frangipane alle ciliegie senza glutine



In questo mese non sono fissa a casa, ma vado avanti e indietro da casa dei miei, in un paesino minuscolo sull'Appennino. Così non riesco a seguire e pubblicare come e quanto vorrei, però respiro aria buona e i bambini sono più felici.  E soprattutto cammino, cosa che mi fa stare bene nel corpo e nello spirito.
Cammino nei sentieri, ma anche per le strade del paese, o magari attorno al lago.
Cammino poco e tanto, da sola o con i bambini, se hanno voglia di venire con me. Dice che si dovrebbe camminare tutti i giorni. Io d'estate, in montagna, riesco a farlo quasi sempre, e davvero, mi fa stare molto bene. In città non sarebbe la stessa cosa.



Però non riesco a cucinare, come e quanto vorrei, è tutto un vai-e-vieni con mille cose da fare.

Qualcosa sono riuscita, nel tempo, a combinare.

Ad esempio a produrre l'ennesimo frangipane.

Ultimamente ne ho preparati parecchi. Sono un'appassionata di dolci alle mandorle, e dopo la sfida di aprile dell'MTC, e la bella versione di Ambra, non posso più farne a meno.

Tempo fa l'ho provato con le ciliegie. Una cosa meravigliosa.

E la ricetta? Quella ovviamente la trovate su




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martedì 24 luglio 2012

Gelaaaaaaaati! Gelaaaaaaaati!


La sfida di giugno dell'MTC l'aveva vinta la bravissia Mapi, con le sue innumerevoli scaloppine ognuna con un fondo di cottura diverso, meravigliose. Ed è stata buonissima, la Mapi, perché per l'MTC del mese del solleone (che è luglio, e non agosto come molti erroneamente credono) ci ha proposto il gelato.
In questo mese poi, con tutte le cattive notizie che si susseguono, ci vogliono delle cose che ci facciano stare bene, meglio se a basso costo.
E in fondo un gelato non si nega a nessuno, nemmeno a quei poveracci degli italiani, che se lo sono pure inventato circa 500 anni fa, lustro più lustro meno. Non dobbiamo nemmeno pagare il copyright ;-)
Scherzi a parte, è un'estate molto inquieta, a livello globale ma anche personale. Malgrado le lunghissime vacanze degli insegnanti, non sono ancora riuscita a sentirmi veramente rilassata, che sia per i continui spostamenti o le mille cose da fare, che non riesco mai a portare a termine. I miei figli risentono di queste tensioni, e dopo un inizio spumeggiante, sono a loro volta noiosi e capricciosi. So che non è tutta colpa loro, ma non posso per questo evitare di rimproverarli, in un circolo vizioso di cattivi umori e nervosismi.
Consoliamoci con un gelato. Anzi, come vedremo alla fine di questo post, addirittura con due :-)
Che fare? Avevo un paio di idee, che ho salomonicamente diviso fra questo blog, e quello su la cucina di D.

All'MTC partecipo con il marengelato, che mi sembrava particolarmente divertente, almeno per il nome. E poi il Marengo, o Meringato, è o non è uno dei miei dolci preferiti?E perché non l'ho ancora pubblicato sul blog? Misteri di una sciroccata.
Vista la presenza del cioccolato e della meringa, ho ridotto la quantità dello zucchero, e ne ho sostituito un po' con il miele, che aiuta a non cristallizzare il gelato una volta messo in freezer



Marengelato
Ingredienti
(Per 6 persone)
  • 300 ml latte
  • 330 g zucchero semolato
  • 20 g di miele
  • 250 ml panna fresca
  • 3 uova grandi
  • 100 g di cioccolato
  • 1 stecca di vaniglia
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Cedo la parola alla Mapi:
Tagliare a metà il baccello di vaniglia e metterlo in un pentolino insieme al latte e a 80 g di zucchero. Mescolare per sciogliere lo zucchero, poi mettere sul fuoco e portare fin quasi a ebollizione. Togliere la pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti per estrarre tutto l’aroma della vaniglia. Nel frattempo montare i tuorli con altri 80 g di zucchero e 20 g di miele finché il composto “scrive”. Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un polsonetto protetto da frangifiamma e fare addensare la crema inglese fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C (io non avevo il termometro ma il momento si vede benissimo lo stesso, un altro indicatore chiave è che poco prima di raggiungere il momento cruciale la schiumina che era presente sulla superficie del composto si riassorbe completamente).
Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in frigo tutta la notte: il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Estrarre il baccello di vaniglia e aiutandosi con la lama liscia di un coltello raschiare tutti i semini e mescolarli alla crema; unire la panna liquida al composto e amalgamarla benissimo.
Il giorno prima mi si era posto il problema di cosa fare con i tre albumi avanzati? Ma delle meringhe, ovviamente!
Ho quindi cominciato a montare in planetaria gli albumi con 70 g di zucchero, e un goccio di limone, quando erano già abbastanza montati ho aggiunto il restante (100 g ) zucchero continuando a montare finché non diventava lucido e densissimo. Così.



Mettere la meringa nel sac-à-poche con il beccucchio a stella facendo degli spumini della forma desiderata.
Far cuocere in forno molto debole (<100°C) per parecchio tempo, anche tre ore. Io ho un forno che "tiene" molto bene e quindi tengo la bocca del forno semi-aperta con un panno. In alternativa uso il forno ventilata, che permette anche di accorciare un po' i tempi di cottura.

Quando le meringhe sono cotte estrarle dal forno e farle raffreddare. Si conservano a lungo in un contenitore a chiusura ermetica.

A questo punto lascio il posto alla gelatiera, il resto l'ha fatto lei :-) L'ho fatta mantecare il gelato per circa 25 minuti.
La mia gelatiera non è un granché, e alla fine il gelato resta sempre un po' troppo liquido, lo lascio riposare sempre almeno un'oretta in frigo,cosa che gli fa acquisire maggiore consistenza. In questo caso è stata una fortuna, perché appena tolto dalla gelatiera, quando era ancora morbido, vi ho incorporato 80 g di cioccolato fondente tritato piuttosto grosso e 5 meringhe di medie dimensioni sbriciolate. L'ho messo in un contenitore e tenuto in freezer tutto il pomeriggio.
Al momento di servirlo, ho fatto le palline con il porzionatore, le ho messe nelle coppette aggiungendo un altro po' di meringa sbriciolata e di cioccolato tritato. Ci sarebbe dovuta andare anche una meringhetta piccolina, ma mio marito le ha viste, non ha resistito, e se l'è mangiate, compromettendo per sempre le mi possibilità di vittoria all'MTC :-D

Con questa ricetta partecipo alla sfida di luglio dell' MTC di Menu Turistico.
La ricetta originale della Mapi
MTC di Giugno  2012 

Come vi dicevo però in questo periodo il gelato va per la maggiore in questa casa, e ancora prima che la Mapi lo proponesse per l'MTC, ne avevo fatta un'altra versione, sempre con la crema inglese di base.
Avevo fatto il dulce de leche, e non sapendo come utilizzarlo, visto il caldo ho pensato di realizzare un gelato. L'aggiunta di mandorle e amaretti  è stata fatale.
Ecco quindi il mio Gelato al dulce de leche e amaretti, per la ricetta dovete accomodarvi su La cucina di D.

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mercoledì 4 luglio 2012

Novità... e un Cous cous senza glutine tutto in verde




Oggi sono molto emozionata, comincia per me una nuova avventura: non troverete questa ricetta su questo blog, ma su La Cucina di D., il settimanale femminile di Repubblica.
Quando ho ricevuto la proposta, non ci volevo credere perché, anche limitandomi all'universo gluten-free, altre blogger Sglutinate, vuoi per capacità innovativa, vuoi per spirito creativo, vuoi per competenze, mi sembravano ben più titolate di me. Ringrazio molto lo staff di D. per avermi dato quest'opportunità, speriamo di meritarmela.

Da quando ho scoperto di essere celiaca ho dovuto re-imparare a cucinare, e se non ci fossero state tutte le persone che avevano già cominciato da tempo a sperimentare la strada non sarebbe stata così agevole: le blogger Sglutinate sono state un vero aiuto e supporto in questi anni di celiachia, e sono grata ad ognuna di loro, guru in primis, visto che il loro libro staziona fisso, sempre più impataccato e spiegazzato, sul mio comodino.
Quello che mi piace di più di questo gruppo è la capacità di sentirsi una comunità, visto che ci troviamo a condividere un problema che a molti sembra solo l'ultima tendenza culinaria ma che invece è una patologia che complica non poco la nostra vita e quella dei nostri figli, in molti casi celiaci essi stessi.
Spero, in questa mia nuova avventura, di aiutare a diffondere sempre di più le conoscenze sulla cucina senza glutine, quel mix di creatività e rigore, che ci fa stare attente ad ogni dettaglio della nostra cucina, ad ogni ingrediente, vagliandone l'adeguatezza e l'assenza di contaminazioni, ma anche la resa, il gusto, il piacere, perché a noi piace troppo mangiare bene, e se il glutine non c'è, ne faremo a meno.

E la ricetta? Quella ovviamente la trovate su




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