domenica 16 febbraio 2025

Budino di Minerbio senza glutine

 



I dolci al cucchiaio sono indubbiamente i miei preferiti, il fiordilatte una delle mie passioni, e gli amaretti anche. Metti insieme tutte queste caratteristiche ed ottieni il budino di Minerbio, una specie di fiordilatte che però ha gli amaretti fra gli ingredienti. Non può non piacermi.
Se però siete a dieta, passate oltre. 
L'ho fatto per la prima volta per la vigilia di Natale, è ho bissato ieri, in occasione di una cena fra amici. Non è piaciuto solo a me, a dire il vero. 
E' un dolce tipico emiliano, Minerbio è un comune del bolognese, e questo già me lo rende simpatico. 
Ho trovato varie versioni, tutte molto simili, in molte c'era l'aroma di mandorla amara e in altre l'Amaretto di Saronno, che essendo un liquore vintage piace a mia figlia, innamorata di tutto ciò che va dagli anni '60 agli anni '90.
Questa cosa degli anni '90 un po' mi mette un po' a disagio, io ero già adulta e laureata, e a lei sembra un'epoca mitologica che si perde nella notte dei tempi. Di qui all'anno prossimo, che per me segnerà l'ingresso nel decennio della coorte degli anziani, dovrò far pace con questa faccenda, e non sarà un'impresa facile.
Vi lascio la ricetta, è meglio chiuderla qui. 



Per la ricetta mi sono ispirata a un paio di siti
La ricetta prevede la panna, ma sono molto tentata di fare con me il fiordilatte e provare a far bollire il latte prima di preparare l'impasto, vi farò sapere. 



Budino di Minerbio
Ingredienti
  • 500 ml di panna
  • 100 g di zucchero semolato + 100 g per il caramello
  • 3 uova intere
  • 150 g di amaretti *
  • 50 ml di caffè
  • 50 ml di Amaretto di Saronno *
*Gli ingredienti contrassegnati con * devono essere certificati senza glutine

Preparazione 
Caramellare direttamente nello stampo 100 g di zucchero. Quando è caramellato farlo scorrere sui bordi.
Sbattere le uova con lo zucchero rimasto, incorporare la panna, il caffè, l'Amaretto di Saronno e gli amaretti tritati (io in un robot da cucina).
Cuocere in forno a bagnomaria per 1 ora e 30  a 170°C. 
Per decidere quando toglierlo dal forno fare la prova stecchino. Non cuocerlo troppo, sfornarlo quando è ancora un po' tremolante: raffreddando si compatta ulteriormente. 
Toglierlo quindi dal forno, aspettare che si raffreddi e quindi riporlo in frigorifero fino al momento di consumarlo, almeno due o tre ore, meglio una notte (io l'ho sempre fatto il giorno prima).
Da vedere è suggestivo, perché si formano questi tre strati, dovuti alle diverse densità degli ingredienti.
Sformarlo su un piatto e servirlo!

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