giovedì 28 marzo 2013

Fideuà alla rana pescatrice, gamberetti e zucchine senza glutine



Sempre in camera caritatis. In questi mesi è inevitabile. Tante, troppe cose da fare.
Oggi è l'ultimo giorno, ed era la mia ultima possibilità. In fondo sono in vacanza.
Appunto, in vacanza. Quindi stamattina ho passato tutta la mattinata al telefono. Per risolvere alcune questioni burocratiche. Che non ho risolto, non vi preoccupate. Se no che questioni burocratiche sarebbero?

Non potevo toppare la fideuà, in ogni mdo. Mio marito mi accusa di cucinare troppo raramente il pesce. Che occasione migliore per smentirlo?
La ricetta di Mai mi aveva ispirato tantissimo fin da subito. Una ricetta veramente gioiosa, di quelle da leccarsi i baffi e soprattutto le dita. Insomma, da fare assolutamente.
Ora che l'ho fatto, dirò di più, da rifare! È decisamente più buona di quanto mi immaginassi, e tutte le perplessità su quest'uso degli spaghetti si sono sciolte al primo boccone.

Eppure stamani è stata davvero in pericolo. Sono stata salvata dal fatto di aver invitato un'amica a pranzo. La fideuà s'aveva da fare, altrimenti che le avrei dato da mangiare?
Per fortuna che mentre ero al telefono il brodo di pesce poteva cuocere per i fatti suoi. Vabbè... poteva anche uscire dalla pentola e fare un disastro sui fornelli, ma quello è question di poco, poi basta pulire.
Per fortuna che il pesce ci mette poco a cuocere.
Per fortuna che gli spaghetti buoni ce l'avevo.
Per fortuna, soprattutto, che sapevo già come farla.

La mia è stata fin da subito quella di una fideuà primaverile, di buon auspicio con la stagione che cambia. Mi dovrei fare alcune domande, e soprattutto dare alcune risposte, sulle mie capacità previsionali, dato il tempo degli ultimi giorni.
Tutto sommato è parecchio che dovrei farmi delle domande sulle mie capacità di previsione, a partire dai risultati politici... Vabbè... Passiamo oltre e diamoci alla cucina che è meglio!

Insomma, la mia fideuà doveva avere il pesce, per fare contento mio marito, e le verdure di primavera. Avevo pensato inizialmente agli asparagi, ma alla fine ho preferito le zucchine, perché con la pescatrice, che era il pesce che avevo deciso di usare, secondo me ci stanno particolarmente bene.

Quindi pescatrice, gamberetti e zucchine.

Si, ma la salsina di accompagnamento? La salsina anche quella la sapevo già.
Una specie di via di mezzo fra una rouille e il pesto.
Perché è verde primavera.
Perché nel pesto c'è l'aglio.
Perché il pesto con le zucchine sta benissimo.

Non ho guardato bene le regole, spero che tutto vada bene perché la mia fideuà non ha il pomodoro.







Fideuà primaverile senza glutine con rana pescatrice, gamberetti e zucchine
Ingredienti
(per quattro persone)

Per il brodo di pesce
  • 500 g di pesce da zuppa (io un piccolo scorfano, un merluzzetto, e un altro coso che non so che nome avesse, le teste di due sogliole)
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano 
  • i gambi di un mazzetto di prezzemolo
  • 1 costa di peperone rosso
  • sale
Per la fideuà
  • 400 g di fideus (nel mio caso, spaghetti spezzati) (¶)
  • 400 g di coda di rospo
  • 400 g di gamberetti
  • un pizzico di pistilli di zafferano 
  • 4 zucchine chiare
  • 1 cipolla 
  • sale, pepe
  • olio
Per la salsina al basilico
  • una fetta di pancarrè (¶)
  • una bella manciata di foglie di basilico
  • un cucchiaio di pinoli
  • 1 spicchio d'aglio 
  • olio
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Preparare il brodo di pesce: 
Mondare le verdure, eviscerare il pesce. Pulire i gamberetti a parte una manciata. Mettere in una pentola capace i pesci tagliati a pezzi, i gusci dei gamberetti, le verdure e 2 litri di acqua fredda.
Portare ad ebollizione, schiumare e far bollire per una quarantina di minuti.
Filtrare e mettere da parte.

Per la fideuà
In una padella capace (io grande di alluminio, sarebbe perfetta la paellera) mettere un bel giro d'olio e far tostare gli spaghetti spezzati. Devono diventare ben dorati, ma vanno girati continuamente, per evitare che brucino.
Quando sono uniformemente tostati, metterli da parte.
Togliere i residui bruciati dalla pentola, riversare un bel giro d'olio e farvi rosolare la pescatrice tagliata a pezzettini. Quando è cotta (pochi minuti) metterla da parte e nella stessa pentola, aggiungendo eventualmente un altro po' d'olio, far cuocere i gamberetti. Mettere da parte anche loro.
È questione di pochi minuti per ciascuna di queste fasi.
Tagliare fine fine la cipolla, e farla soffriggere nella pentola, con altro olio. Mondare a tagliare a dadini le zucchine, e aggiungerle nella pentola. Far insaporire e rosolare, quindi aggiungere i pistilli di zafferano fatti precedentemente sciogliere in una tazzina di brodo di pesce.
Quando anche le zucchine cominciano a cuocere, ma sono ancora al dente, mettere nella pentola un quantitativo di brodo di pesce bollente sufficiente a cuocere gli spaghetti ma non troppo, perché alla fine non deve essere brodoso, ma asciutto. Semmai si aggiungerà via via, è sostanzialmente una cottura risottata.
Quando il brodo di pesce ha ripreso il bollore aggiungere la pasta.
Uno dei difetti della pasta senza glutine è quello di appallarsi, bisogna pertanto mescolare spesso per evitare che gli spaghettini si appiccichino gli uni agli altri.
Calcolando circa cinque minuti prima che sia finita la cottura della pasta, mettere nella pentola i pezzi di pesce e i gamberetti, a parte una manciata con i gusci che si terranno da parte per impiattare.
Far cuocere aggiungengo via via il brodo di pesce.
Quando gli spaghetti sono cotti ma parecchio al dente, spegnere il fornello e servire subito, accompagnato dalla salsina.

Per la salsina al basilico
È una via di mezzo fra una rouille e il pesto. Il tutto molto apocrifo perché non ho il mortaio e comunque avevo fretta, quindi ho fatto tutto con il mixer.
Sbriciolare una fetta di pangrattato. Sbucciare lo spicchio d'aglio. Mettere nel bicchiere del mixer lo spicchio d'aglio tagliato a pezzettini, e i pinoli. Far andare finché il tutto non è ben tritato. Aggiungere le briciole. Dare un paio di colpi di mixer, quindi aggiungere le foglie di basilico. 
Dare due colpi di mixer per tagliare grossolanamente il basilico, quindi aggiungere abbondante olio e far andare, in maniera pulsata per non scaldare, finché il tutto non è cremoso e omogeneo. Non verrà mai come se fosse fatto a mano ma a volte ci si deve accontentare.
Aggiustare di sale. 


Con questa ricetta partecipo alla sfida di marzo 2013 dell' MTC.
La ricetta originale della Mai de Il colore della curcuma

 

mercoledì 27 marzo 2013

Ganache all'acqua di Paul Young per lo Starbooks



Il mezzo trasloco della settimana scorsa è fatto.
Il mezzo (via, diciamo un quarto) esame di ieri pure.
Negli ultimi giorni ho dormito una media di quattro ore per notte.

Ma ora sono in VACANZA!!!
Niente scuola, niente lezioni, niente... No, non c'è altro a cui dire niente. Va bene così.

Sono velocissima, ma un'ultima cosa si.

Dedico questa ricetta alla mia amica Veronica, grande cantante di musica brasiliana e jazz, che ieri ci ha fatto sentire un concerto strepitoso. Guest star: Barbara Casini. ... Ho detto stecco...

Ah... Cristina, spero che ti piaccia l'utilizzo che ho fatto del tuo bicchierino da caffé :-)

Mi dispiace molto non aver pubblicato la ricetta per lo Starbooks stamani, ma non ce l'ho fatta a farla ieri.

Ecco le cioccolatosissime delizie delle altre starbookers:
- Alessandra e Daniela di Menu TuristicoSea-salted caramel tart with javanese milk chocolate
- Laroby di Le chat egoisteSandwich stilton, bacon e cioccolato 

- Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Vellutata di topinambur con cialde di pecorino e cioccolato
- L'Araba di Arabafelice in cucina!: Sorbetto al cioccolato fondente 
- Vissi di cucina Vissi d'arte e di cucina: Crostata al cioccolato salato e noci pecan caramellate
- Ale di Ale only kitchen: Tortellini al cioccolato e mandorle in salsa di arance rosse e pinoli
- Patty di Andante con gusto: Cheese cake al cioccolato bianco, formaggio di capra e composta di lamponi al rosmarino
- Ema di Arricciaspiccia: Cioccolata calda in stile Azteco


Velocissima, la ricetta.




Ganache sale e pepe
Tratto da "Avventure al cioccolato" di Paul Young)Ingredienti
(anche per una trentina di tartufini, dice) 
  • 300 g di cioccolato fondente al 66% (¶)
  • 50 g di zucchero muscovado light 
  • 1/2 cucchiaino di pepenero in grani
  • 1 cucchiaino di sale
  • fragole o frutta
  • cacao (se si fanno i tartufi (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

Preparazione
Velocissima preparazione.
Far bollire 200 ml di acqua con lo zucchero.
Tritare il pepe a mulinello e farlo tostare in un padellino, finché non si sente sprigionare il profumo.
Aggiungere all'acqua, e far bollire un paio di minuti.

Tagliare il cioccolato a pezzettini molto piccoli. Versarvi sopra l'acqua bollente e mescolare con una frusta (io spatolai).
Si può usare a caldo per una fonduta al cioccolato, ed è quello che ho fatto io per mostrarvela.

Oppure si può usare, una volta fredda di frigo, per farci dei tartufini, da ricoprire semplicemente con il cacao.

Mie osservazioni:
  • Forse sono stata un po' parca, ma il pepe non si sente tantissimo. La prossima volta ci darò più dentro
  • È una ganache particolare, all'acqua, quindi molto leggera e fluida. Direi che per una fonduta è perfetta, voglio provare i tartufi e vi dirò le mie impressioni, temo che per i tartufi sia forse un po' troppo fluida.
  • In ogni modo preferisco la ganache tradizionale con la panna, la trovo più cremosa, più intensa, insomma, più buona. Questo tipo di ganache ha un sapore molto sbilanciato verso il cioccolatoso (non ha caso Young suggerisce di usare cioccolato al 66%, quindi non troppo forte) e anche la consistenza non ha quella morbidezza che mi aspetto in una ganache. Però effettivamente per la fonduta va molto bene.
  • Editing del giorno dopo: con la ganache avanzata ho fatto i tartufi, molto semplici, ripassati semplicemente nel cacao mischiato a zucchero muscovado. Confermo i sospetti della prim'ora: per i tartufi fatti così, secondo ve non va bene perché rimangono troppo morbidi. Restano tali anche dopo una notte di riposo in frigo. Funzionerebbe invece da ripieno di tartufi con un guscio di fondente. 

mercoledì 20 marzo 2013

Muffin super-cioccolatosi per lo Starbooks... anzi, tortini!



Se oggi riesco a pubblicare la ricetta, possiamo gridare al miracolo: sto seguendo questo benedetto corso quattro pomeriggi, INTERI, a settimana,  compreso il sabato pomeriggio.
Sto facendo lavori in casa, domenica l'ho passata a fare scatole e oggi, si, avete letto bene, proprio oggi, viene il traslocatore a svuotare una parte di casa.
Martedì prossimo dovrò fare una lezione che costituisce parte di uno degli esami di questo corso, e devo ancora cominciare.
Nel frattempo lavoro, accudisco, assai malamente devo dire, la prole, mi occupo della casa, ancor più malamente di quanto accudisca la prole.
Insomma, che sia riuscita a fare queste tortine lo trovo un piccolo miracolo. Devo ammettere che domenica sera ormai l'avevo data per persa. Non avevo osato dirlo alle carissime starbookers perché mi vergognavo troppo. Poi ieri mia figlia mi chiama, mentre tornavo a casa "Mamma! Mamma! Facciamo dei cupcake al cioccolato? Ne ho tanta voglia!!!"
Potevo dirle di no, quando in questo periodo non faccio mai nulla per loro che non sia trovare una qualche mamma, molto amichevole e cara, che me li prenda per il pomeriggio?
I cupcakes sono diventati rapidamente queste tortine di Paul Young. Un peccatuccio di poca importanza, no?
Le mie note in fondo.

Ecco le cioccolatosissime delizie delle altre starbookers:
- Alessandra e Daniela di Menu TuristicoChocolate drencher cocoa-nibs cookies
- Laroby di Le chat egoistepollo piccante con cioccolato venezuela alla maniera di paul

- Mapi di La Apple Pie di Mary Pie:
- L'Araba di Arabafelice in cucina!: Tartufi al cioccolato bianco e fragole al pepe rosa
- Vissi di cucina Vissi d'arte e di cucina: Pesto al cioccolato
- Ale di Ale only kitchen: Cracker al cacao

- Patty di Andante con gusto: Muffin con timo, jaggery e cioccolato bianco
- Ema di Arricciaspiccia: Lastre rocher con frutta secca tostata e uva sultanina cremisi



Ed ora veniamo alla nostra ricetta!




Muscovado chocolate cakes with cocoa nibs and Mayan spiced syrup
Tortini al cioccolato con fave di cacao e sciroppo speziato

Tratto da "Avventure al cioccolato" di Paul Young)
Ingredienti
(per 12 7 muffin) 
  • 115 di farina autolievitante 115 g di mix di farine senza glutine (60 g di farina di riso finissima (¶), 30 g di fecola di patate (¶), 25 g di amido di tapioca (¶))
  • 1/2 bustina di lievito per dolci (¶)
  • 65 g di cacao di ottima qualità (¶)
  • 225 g di zucchero muscovado non raffinato
  • 185 g di burro
  • 85 g di panna fresca
  • 2 uova medie  
  • 1/2 cucchiaino di sale marino
  • 50 g granella di fave di cacao
Per lo sciroppo speziato
  • 200 g di zucchero di canna chiaro
  • 200 g di acqua
  • 1/2 noce moscata grattugiata
  • 1 stecca di cannella
  • 1 cucchiaino di peperoncino in polvere (¶) 1 peperoncino fresco  
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

Preparazione
Mettere in una ciotola le farine, il cacao, il sale e il burro. Mescolare con la punta delle dita finché non si ottengono delle briciole (sablage). Aggiungere il muscovado e amalgamare il tutto.
In un'altra ciotola sbattere le uova, aggiungere la panna e 85 ml di acqua.
Incorporare il composto all'impasto precedente, e mescolare finché non è ben amalgamato.

Preparare dei quadrati di 15 cm di diametro e rivestirci degli stampini da muffin (io li ho stropicciati per farli aderire meglio), riempire gli stampini a 3/4 con l'impasto, spargere abbondantemente con la granella di fave di cacao e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 12-15 20 minuti, fintantoché non è elastico al tatto.

Rimuovere dal forno e mettere su una gratella a raffreddare.

Nel frattempo preparare lo sciroppo:
metter ein un pentolino tutti gli ingredienti, e far bollire per 5 minuti.
Lasciare in infusione per un quarto d'ora, quindi filtrare e versare sulle tortine ancora calde, finché non sono ben impregnate e lucide.

Se vengono servite come dessert, impiattarle in piattini singoli e servirle su un velo di sciroppo.

Mie osservazioni:
  • Traduzione italiana: nella versione italiana si parla di muffin, cosa che non accade per il titolo originale della ricetta in inglese, in cui si parla invece di cake. Sembra una semplice questione linguistica, ma invece può indurre in confusione: se leggo muffin, mi aspetto dei muffin, e cerco di ottenere dei muffin. Questi però muffin non sono, sono piuttosto dei tortini, e la cosa fa la sua bella differenza. Io avevo il libro italiano e stavo per fare un bell'arrosto, per questa faccenda nominalistica.
  • Dosi: io ho in casa dei normalissimi stampini da muffin e me ne sono venuti 7, non 12. 
  • Tempi di cottura: dice 12-15 minuti. O il mio forno è andato, o in 12 minuti erano veramente molto ma molto morbidi, e ancora del tutto molli all'interno: tirando fuori il "sacchettino" di carta forno dallo stampino non aveva ancora minimamente preso la forma. Cuocendoli 20 (per me 25, ma ho appunto un forno un po' particolare) minuti, sono venuti sempre molto umidi dentro, morbidissimi, ma con una consistenza da tortini e non da budino. Non so bene quale risultato si volesse ottenere, ma a me sembra che lasciarli dentro al forno quei cinque minuti in più sia stato necessario 
  • Tipologia di dolce: non sono muffin, sono dei tortini molto burrosi e molto morbidi. Per i miei gusti, quando erano tiepidi non mi hanno convinto: troppo dolci, troppo burrosi, troppo. Invece aspettando che raffreddino e si consolino/armonizzino i sapori (leggi: mangiati il giorno dopo) è stata tutta un'altra cosa: lo sciroppo ha avuto modo di sprigionare tutti i suoi profumi, la consistenza è diventata meno burrosa, pur mantenendo una morbidezza assoluta, proprio da cioccolato (sebbene di cioccolato non ve ne sia, c'è solo cacao), anche la granella di cacao è diventata un tutt'uno con il resto, pur mantenendo sapore meraviglioso e croccantezza.
  • Piccante: non avevo peperoncino in polvere in casa, ho usato un peperoncino fresco aperto a metà, ma il piccante era veramente solo un sottofondo. Devo dire però che erano profumatissimi lo stesso, e andavano bene così.

venerdì 15 marzo 2013

Rifatte senza glutine: apple and pear crisp gluten-free



Oggi è il 15 marzo, il giorno delle Rifatte senza glutine, e abbiamo il profumato Apple and pear crisp di Fabian di Fabipasticcio.

Questa iniziativa ha lo scopo di promuovere la cultura del senza glutine, ma in uno spirito di serenità nel fare le cose, blog compreso.
Ultimamente ho saltato qualche appuntamento, i blinis alla zucca di Oxana/Pane&Miele,il gateux au chocolat di Simonetta/Glu-Fri i mini-crumble alle banane della Celiaca per amore.
Spero di riuscire a rifare al più presto questo ricette, che mi avevano ispirato moltissimo.

Ma ora a noi con la ricetta del mese, questo crumble che ho preparato per una cena che avevo sabato. Rispetto alla ricetta originale ho eliminato il cioccolato, che proprio non amo con le mele, e ho aggiunto alla fine lo yogurth greco, così, in purezza, senza zucchero, come accompagnamento. Un'idea da ripetere anche con altri crumble, ci stava benissimo!


Rifatte senza glutine


Foto della versione originale di Fabiana di Fabipasticcio.


Apple and pear crisp
Ingredienti
  • 450 g di mele pelate come capita, io Steyman
  • 450 g di pere sode pelate, io Williams
  • 2 cucchiai da tavola di succo di limone per non fare ossidare la frutta
  • 45 g di farina di riso  (¶)
  • 45 g di fecola di patate (¶)
  • 100 g di zucchero di canna muscovado
  • sale
  • 60 gr di burro
  • 50 g abbondanti di noci tritate o di pinoli 
  • 100 g di cioccolato fondente a pezzetti oppure di gocce di cioccolato  (¶)
  • 100 g di uvetta sultanina precedentemente ammollata nel rum
  • cannella oppure spezie varie, cioè stollen mix, lebkucken mix o speculatius mix, quei mix di spezie natalizi sono fantastici ovunque (¶)
  • yogurth greco al natutrale a piacere
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

Procedimento
Forno caldo a 180°C, teglia quadrata da 20 cm circa
Tagliare a cubetti piccoli e regolari delle mele e delle pere e mettete il tutto nella teglia, versarci sopra il succo di limone e mescolare bene bene. Spolverizzare con le spezie, a piacere.
Mescolare di nuovo, aggiungete uvetta, noci e/o pinoli e mescolare ancora.
Dopo fatto ciò preparare il crisp: mescolare la farina assieme al sale e allo zucchero, poi aggiungere il burro e fare delle belle briciole.
Quindi prendere la cioccolata e spargerle uniformemente sulla frutta e soltanto adesso spargere le briciole sulla superficie della frutta.
Infornare per 40-50 minuti, dipende dal forno. È pronto quando si vede la crosticina bella dorata e delle piccole bolle ai lati. Lasciar raffreddare in forno aperto per 10-15 minuti, quindi servire come si preferisce (io con yogurth greco).
Ed ecco le fondatrici delle Rifatte:
Ci ritroveremo il 15 aprile, a casa della wonder Stefania di  Cardamomo & Co, ad assaggiare il suo sfincione palermitano.

mercoledì 13 marzo 2013

Un vassoio di tartufi senza glutine si aggira in sala professori...



CIOC-CO-LA-TO!
Il libro di questo mese pasquale, non poteva che essere sul cioccolato. Paul Young, Avventure al cioccolato, per la precisione.
E per altrettanta precisione, io il libro ancora non ce l'ho. Sto aspettando che me lo porti mio marito, che di mestiere lavora con i libri. È circa un mese che lo aspetto. Ma qui stiamo come i ciabattini, giriamo con le scarpe sfondate...

Così la Roby, molto gentilmente, mi ha fatto avere le scansioni. Grazie Roby, è merito tuo se sono riuscita a fare questi fantastici tartufini!





Ora, non è decente mangiarsi in famiglia tutti questi tartufini. Sessanta, me ne erano venuti (n.d.r. Paul diceva 30, mi sa che i miei erano più piccoli ma... non erano così piccoli: che aveva fatto Paul, dei mandarini?)
Così ho colto l'occasione, e li ho portati a scuola. In fondo anche gli insegnanti hanno diritto a qualcosa di buono, durante le ricrezioni!

Quest'anno sono in una scuola veramente piacevole.
A ben pensare sono stata abbastanza fortunata, finora: a parte due anni fa, quando ero finita in una scuola terribile dalla quale sono scappata a gambe levate, mi sono sempre trovata bene.
Anche l'anno scorso ero in una scuola che sentivo davvero casa, infatti ci ero tornata dopo la scuola terribile.

Ma quest'anno è particolare, sarà perché la situazione scolastica è particolarmente complessa: circa il 90% dei nostri alunni sono immigrati o figli di immigrati, e molti di loro non parlano italiano.
Ho classi in cui tutti, e dico tutti, gli alunni sono cinesi, ed altre dove sono presenti studenti proveniente da sei o sette paesi diversi.
È una bella sfida per noi insegnanti, che alla fine, per come la vedo io, siamo utili soprattutto per alunni come i nostri, per i quali la scuola può veramente rappresentare la differenza, un passaggio su quell'ascensore sociale che in Italia sembra ormai definitivamente FUORI SERVIZIO, ma per lavorare in realtà come questa servirebbero progetti specifici, risorse umane ed economiche elevate.
Potrebbe essere molto utile avere in ogni classe dei dizionari.
Sarebbero indispensabili degli interpreti e dei mediatori culturali.
Mica ci farebbero schifo delle LIM.
E un corso di cinese per gli insegnanti, mica sarebbe male!
Potrei proseguire a lungo con questo cahier de doléances.
E invece le LIM non ci sono, i vocabolari nemmeno, l'unico mediatore culturale sono arrivati da pochissimo, il resto dipende tutto dalla buona volontà dei docenti.
E come posso, in questa situazione, dire che la scuola è veramente piacevole?
Perché incredibilmente lo è!
Lo è perché gli alunni magari non studiano ma un po' di rispetto dell'istituzione scolastica ce l'hanno, lo è perché i docenti quella buona volontà ce la mettono eccome, e si supportano a vicenda.

È il primo anno che sono in questa scuola, e sono stata accolta davvero a braccia aperte.
Sicuremente è stato fondamentale aver ritrovato Angela, una mia collega di qualche anno fa, simpatica, competente, e che si fa in quattro e spesso anche in otto e in sedici.
Angela è la mia maestra in molte cose, e le sono veramente grata. Anche se ormai sono parecchio vecchietta, questo è solo il quinto anno che insegno, e poter lavorare fianco a fianco con una collega così esperta e disponibile è una fortuna impagabile.
Ma non è certo l'unica.
C'è Antonella, una vera fuoriclasse, ma dentro le classi: sulla scuola ha scritto libri, e ci racconta al mondo, collaborando regolarmente con riviste e quotidiani.
Si potrebbe pensare che se la tiri, ne avrebbe ben donde, ma niente di più sbagliato: è amichevole e coinvolgente, i suoi studenti la adorano (come amano ripetere alcune mie alunne "La Landi sì che è brava, si fa capire da tutti, anche dai cinesi, mica come lei, che non si capisce nulla e.... mi ha messo 3!") e si aggira per la scuola emanando allegria e positività. Il tratto distintivo di Antonella è che ama questo mestiere, che la appassiona ma soprattutto la diverte, e questa gioia di vivere si trasmette a tutti, alunni e colleghi.
Il fatto che faccia molte altre cose le dà quello sguardo aperto sul mondo che secondo me è il suo segreto.
Antonella ha un blog assai famoso, di argomento scolastico, se non lo conoscete già andatelo a leggere e ne scoprirete delle belle!
Chiara insegna anche lei italiano, ha una numerosa famiglia alle spalle, una vera donna multi-tasking. È un mix di pazienza e facciamo pochi fichi (come si direbbe a Firenze), e, malgrado alcune divergenze politiche (...) siamo riuscite ad andare d'amore e d'accordo anche sotto elezioni, un piccolo miracolo!
A volte mi domando se Marisa a scuola ci abbia messo una bradina, da quante ne fa... Teatro, intercultura, partecipazione a concorsi prestigiosi dove i suoi alunni, malgrado si parli di un professionale, vincono pure premi. Marisa non te la manda a dire, nemmeno alle alte sfere, e questo suo atteggiamento pasionario non può che rendermela ancor più simpatica.
Ci sono le colleghe del sostegno, Antonella, Jo e gli altri : senza il loro fondamentale supporto certe situazioni non si saprebbe proprio come gestirle.
E Federico, che sotto la sua aria burbera e sarcastica ha un'esperienza infinita ed è sempre disponibile a condividere racconti di vita scolastica frammisti alle ultime scoperte informatiche.
L'elenco potrebbe diventare molto più lungo, il senso penso sia chiaro: è una scuola dove si sta bene, e dove i rapporti sono piacevoli e improntati a una sana collaborazione, nella consapevolezza che in contesti complessi solo il lavorare insieme per l'obiettivo può dare buoni risultati.

 Ma in un paese come il nostro dove se non si mangia si parla di mangiare, può l'aspetto conviviale essere assente? No! E in effetti ogni scusa è buona per festeggiare, in sala professori: che sia il premio al concorso nazionale, o il semplice compleanno. E mica una tortina-ina-ina, non sia mai!
Ogni compleanno è un vero tripudio di dolci, torte salate, biscotti, bibite e spumanti.
Così anche se non c'era niente da festeggiare, lunedì ho pensato che sarebbe stato carino cominciare tutti la settimana con un dolce tartufino... L'iniziativa non è dispiaciuta ;-)

Le altre ragazze dello Starbooks questa settimana vi delizieranno con:
- Alessandra e Daniela di Menu TuristicoChocolate syrup
- Laroby di Le chat egoistetrifle ai quattro cioccolati

- Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Vinaigrette al cioccolato
- L'Araba di Arabafelice in cucina!: Pancakes al cioccolato venezuelano con salsa al cioccolato e sciroppo d'acero
- Vissi di cucina Vissi d'arte e di cucina: Pere sciroppate al rosmarino con ganache di Stilton e noci
- Ale di Ale only kitchen: Ganache al miele con thaini e semi di sesamo tostati
- Patty di Andante con gustoPane al tea, cioccolato, zenzero e cardamomo
- Ema di Arricciaspiccia: Biscotti al cacao ricoperti di cioccolato


Ed ora veniamo ai nostri golosissimi tartufi!




Muscovado truffles
Tratto da "Avventure al cioccolato" di Paul Young)
Ingredienti
(per 60 tartufini) 
  • 250 di panna fresca 
  • 250 g di cioccolato fondente al 72% (io avevo un Criollo al 77%, e quello ho usato) (¶)
  • 100 g di zucchero muscovado
  • un pizzico di sale
Per lo copertura
  • 50 g di zucchero muscovado
  • 50 g di cacao amaro in polvere (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

Preparazione
Versare la panna in una ciotola che possa andare nel micro-onde, e aggiungere lo zucchero muscovado. Mescolare.
Far prendere il bollore nel micro-onde.
Nel frattempo tagliare a piccoli pezzi il cioccolato e, quando la panna bolle, versarcelo dentro, aggiungere il pizzico di sale e mescolare con una spatola finché non diventa una lucida crema. Mannaggia a me che non ho fatto la foto, era veramente bellissima e lucidissima.
Far raffreddare e quindi mettere in frigo qualche ora: deve raddensare.

Al momento della preparazione dei tartufi, mescolare in un piatto il cacao amaro con lo zucchero.

Infarinarsi le mani con la miscela di cacao e zucchero, e prelevare dalla ciotola della ganache, che ormai sarà ben rappresa, una noce di impasto; fare una pallina il più possibile regolare, ma stando attendi che a stare in mano la ganache si scioglie, quindi bisogna fare veloci, rigirarla nella miscela di cacao e zucchero e passare al successivo.
Si conservare in frigo, ma si possono anche surgelare.

Mie osservazioni sulla ricetta:
A parte i quantatitavi - con queste dosi me ne sono venuti una sessantina ma non è che ci sia dispiaciuto, a dirla tutta... - su tutto il resto non ho niente da dire: sono venuti benissimo, nessun problema, e sono davvero buoni.

Comunque io adoro i tartufi, a farli non ci vuol nulla, e si fa sempre un figurone! 

mercoledì 6 marzo 2013

La caponata facisti? Con le mele? Sicura sei?



L'altro giorno è stato il compleanno di Stefania, la ormai famosissima Cardamoma.
Ha vinto l'MTC, l'hanno pubblicata su Sale&Pepe, saltella da una pagina di un giornale a una rivista, da un quotidiano a un sito web. È famosa. Ma la fama non le ha dato alla testa, e a me sembra la solita pazzerella che ho conosciuto due anni fa in una splendida giornata di primavera a Firenze, con tutta la sua numerosa e solare famiglia.

Soprattutto, Stefania continua a perseguire con costanza e ostinazione il suo obiettivo: diffondere il verbo della cucina senza glutine facendo capire a tutti che, con pochi e saggi accorgimenti, cucinare per i celiaci è semplice e buono, e fattibile per tutti.
Approccio che mi sento di condividere in toto, visto che è quello che cerco di proporre ad amici e parenti, ai campi scout dei bambini e alle feste di compleanno.
 Avrei voluto pubblicare questo post il giorno del suo compleanno, ma non ho fatto in tempo.
Spero che lo accetti lo stesso anche se lo pubblico oggi.

Ovviamente pubblicherò una ricetta di Stefania, e che mi sembra possa ben rappresentare lo spirito che la anima: è infatti una ricetta senza rischi di contaminazioni da glutine, ch può fare chiunque in grande serenità. Non c'è da stare attenti a niente, se non agli aspetti basici, tipo evitare di rovesciare per sbaglio una ciotola di farina nella pentola :-)
Ed è anche una ricetta che secondo me  rappresenta bene proprio lei, Stefania, siciliana fino in fondo ma piena di creatività e intraprendenza, che non ha paura di cambiare una ricetta della tradizione in modo così originale perché in cucina tutto è fusion, soprattutto la tradizione. 

Buon compleanno Stefania... anche se con due giorni di ritardo!

Caponata di mele di Stefania
(una ricetta di Stefania Oliveri di Cardamomo & Co.)
Ingredienti
(per quattro persone)
  • 6 mele (io ho usato le mele che avevo preso con il G.A.S., ed erano di varietà diverse: Stayman, Golden, oltre ad alcune piccolette non meglio identificate)
  • 4 pomodori maturi
  • 4 cucchiai scarsi di zucchero
  • 1 cipolla grande
  • una costa grande di sedano
  • una manciata abbondante di capperi di Pantelleria
  • mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
  • mezzo bicchiere di aceto bianco
  • sale
Procedimento
Copio e incollo direttamente da Stefania: tagliare a cubetti le mele senza levare a tre di esse la pelle.

Nel frattempo far bollire un po’ di acqua e gettarvi i pomodori per spellarli.
Tagliare il sedano a pezzetti e a fettine la cipolla.
Mettere su un tegame ben capiente l’olio, la cipolla, il sedano e i pomodori anche essi tritati e far soffriggere bene.
Quindi aggiungere le mele insieme allo zucchero e l’aceto. Coprire il tegame con un coperchio trasparente, lasciando uno spiraglio con un mestolo inserito fra il tegame e il coperchio.
Lasciar cuocere per 5 minuti circa e quindi aggiungere i capperi dissalati e lasciar cuocere per un altri 10 minuti.
Servire a temperatura ambiente.
Si conserva a lungo grazie alla presenza dello zucchero e dell’aceto.

domenica 3 marzo 2013

Bistecchine di agnello sprint per il contest della Ema



La Ema aka Arricciaspiccia è una deliziosa Starbookers, la più giovane di noi. 
Piena di talenti, un'ingegnere prestato alla cucina, come ama dire lei, è pure una ragazza deliziosamente gentile e simpatica. Se conoscete la Ema, vi rimane nel cuore. 
La Ema ha indetto un contest, Dolcemente salato. Volevo assolutamente partecipare, perché la Ema è la Ema e, diciamocelo, perché prometteva bene. L'idea di inventarsi una ricetta salata a base di gelatine e composte dolci mi sembrava più che invitante.
Animata dalle migliori intenzioni mi sono fatta spedire i prodotti oggetto del contest, ma poi ho cominciato il mio corso, col quale vi tedierò nei prossimi mesi fino allo sfinimento, e sono quindi ufficialmente entrata nel buco nero popolato da pasta al burro-pasta al sugo-hamburger-purè in fiocchi-ceci in scatola-pomodori fuori stagione ( ora che ho confessato tutti i miei peccati culinari in un colpo solo mi sento molto più leggera).
Quei barattolini non aspettavano altro che me, li avevo lasciati in bella vista, ne avevo anche aperti un paio verificando di persona che erano più che buoni, ma non ero assolutamente riuscita a trovare né le idee il tempo. 
Poi stamani, dopo una settimana abbastanza frenetica, ho deciso di regalarmi una mattinata al mercato
Dal banco del macellaio occhieggiavano delle bistecchine d'agnello veramente invitanti. Ecco l'idea! Aggiungiamo che in un negozietto etnico da cui ero andata spesso ultimamente avevo trovato i grani di senape, ho così quadrato il cerchio. 
Una preparazione molto veloce, ma assai saporita, dove il gusto dell'agnello viene esaltato dai grani di senape e dall'agrodolce della gelatina di balsamico
Servita con un'insalatina di stagione diventa un secondo gustoso che non porta via più tempo di... un hamburger.  
Ma volete mettere gli hamburger con queste bistecchine sfiziose? Non c'è storia!

Bistecchine di agnello con gelatina di balsamico e senape
Ingredienti
(Per 4 persone)

  • 8 bistecchine d'agnello
  • gelatina di aceto balsamico Prunotto (¶)
  • grani di senape (in alternativa, senape in grani all'ancienne (¶))
  • olio EVO
  • brodo vegetale
  • 1 rametto di rosmarino
  • sale, pepe
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Massaggiare i grani di senape sulle bistecchine, facendoli ben aderire.
Scaldare un cucchiaio d'olio in una padella anti-aderente con il rametto di rosmarino.
Mettervi le bistecchine, e farle cuocere bene sui due lati. Quando sono quasi cotte (devono rimanere rosa all'interno) versarvi un paio di cucchiai di gelatina di balsamico, far insaporire mescolando da entrambi i lati e deglassare con un paio di cucchiai di brodo vegetale.
Servire con insalatine di campo o, se proprio volete esagerare, delle patate saltate.

Con questa ricetta partecipo al contest Dolcemente salato di Ema-Arricciaspiccia
 
MTC di gennaio 2013

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