sabato 19 febbraio 2011

Due sgranocchini per la collega con la C (ma anche la S) maiuscola

sablés grano saraceno e zenzero
Ieri sera doveva venire a cena da noi la persona che mi ha dimostrato che anche dopo i quarant'anni si può diventare amici in un amen, colei che spesso non capisco alla prima quando la leggo, e a volte anche alla seconda e alla terza e non mi arrabbio ma anzi mi sento bene (praticamente la versione in carne ed ossa della Rossanda, un cincinnino più giovane però). L'insegnante più severa e amata fra tutte quelle che ho bazzicato.

In una parola, la famosissima, unica, inimitabile, collega stronza.

Appena conosciuta ho pensato "Questa dev'essere tosta e brava".
La settimana dopo la consideravo una terribile stronza.
L'ultimo giorno di scrutini eravamo lì che piangevano a suon di dolcetti perché non saremmo state più nella stessa scuola.

Per fortuna che la piccola città e la città della stazione nota sono agevolmente collegate dalla via ferrata, e la
'Povna non è una che si fa intimorire da un centinaio di km. Lei no.

Insomma... "
'Povna, dai, vieni a cena, ma stasera proprio non ti posso fare niente di che, si pranza in famiglia" "Si si gaia celiaca, lo sai che vengo per voi, non per il cibo".
Però dato quando viene è sempre un po' una festa che ci rende tutti felici, non potevo proprio rifilarle una minestrina di dado :-)

Che fare? Vabbé, la lonza indignata dei Cuochi di Carta ormai è diventata un classico in questa casa, e si adattava perfettamente al personaggio, il riso basmati alla creola sta bene con tutto, due radicchi grigliati pure. E poi? Niente schiacciata alla fiorentina, quella vera col lievito di birra ci vuole troppo. E poi faccio una brutta figura, le dico che non c'è niente da mangiare e le faccio trovare anche il dolce? Non serio...
Però... almeno uno stuzzichino! Qualcosa da sgranocchiare durante le concitate discussioni sulla Bindi, Castagnone, gli adolescenti à la campagne, Battiato, il tutto sopra, in mezzo e sotto le righe.
E cosa fare allora?
In questo periodo non faccio altro che sfornare biscotti. Perché non farne di salati, da mangiare con un po' di pecorino e salumi, e un buon bicchiere di vino? Non ci ho mai provato, ma non verranno mica una schifezza... Non vennero una schifezza, proprio per niente.

Ed ecco a voi, dedicati alla 'povna, gli

Sgranocchini salati allo zenzero e grano saracenoIngredienti
  • 50 g di farina di riso (¶),
  • 50 g di amido di mais (¶),
  • 50 g di fecola di patate (¶)
  • 50 g di farina di grano saraceno (¶))
  • 100 g di burro
  • 1 uovo
  • una puntina di lievito chimico
  • 1 pizzicone di sale
  • 5 cm di zenzero fresco
  • semi di finocchio
  • semi di sesamo
  • acqua fredda
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
Mescolare con la punta delle dita il burro freddo a pezzetti con il mix di farine, il sale e il bicarbonato, a fare il solito briciolame fine. Aggiungere l'uovo, un paio di cucchiai di acqua gelida ed impastare velocemente.
Aggiungere lo zenzero fresco grattato.
Dividere l'impasto in due, in una metà aggiungere un bel cucchiaio di semi di finocchio schiacciati, nell'altra il sesamo.

Mettere l'impasto in frigo per una mezzoretta, nel frattempo accendere il forno a 180°.

Stendere gli impasti con il mattarello a circa 3 mm di altezza, cospargerlo dei semi utilizzati all'interno e ritagliare a losanghe con un tagliapasta.

Cuocere in forno per i solito 12-15 minuti al massimo, finché i bordi sono leggermente dorati.

Sono molto sgranocchianti, senza impegno, uno-tira-l'altro.
Dei veri sgranocchini.

È una delle tante ricette che potrete trovare sul mio libro Torte rustiche gluten free.


Torte rustiche gluten free

mercoledì 16 febbraio 2011

Una cena all'ultimo minuto salvata da una tarte all'arancia senza glutine

tarte all'arancio senza glutine
Quando, un annetto fa, ho visto questa ricetta, ho subito pensato che non me la sarei fatta scappare.
La fonte, il blog Profumo di Lievito, è quanto mai autorevole, e le tarte mi piacciono sempre molto, delicate, raffinate, ma non troppo elaborate. Il mio amore per i dolci semplici nasce non solo dal fatto che è più facile farli, ma proprio perché le torte multi-strato, le figlie e e le nipotine dei Saint Honoré che andavano per la maggiore quando eravamo bambini, non sono certo i miei dolci preferiti, anche se una volta ogni tanto, da brava golosa, le apprezzo eccome.

Dal pensiero all'azione è passato quasi un anno, ma finalmente, merito anche delle cassettate di arance che mi sono procurata in questi mesi con il G.A.S., è giunta l'ora.
L'ho fatta due volte in una settimana. A testimonianza di quanto mi sia piaciuta.
L'ultima ieri sera, quando ci sono venuti a trovare all'improvviso mio cognato con la fidanzata dalle Marche. Potevo fare una cattiva figura? No! Allora mi sono messa subito ai fornelli, e la torta è stata la prima ad essere affrontata. Devo dire che quando alle sette e un quarto l'unica cosa che stava già cuocendo era la torta, e tutto il resto era ancora da fare, mi è cominciata a salire l'ansia, ma fortunatamente, come al solito, l'abbiamo sfangata.
Menu? Risotto al radicchio, scaloppine all'aceto balsamico con contorno di carciofi, e per dolce questa tarte. Cena semplice ma di buona riuscita.

Quanto alla tarte, la mia versione senza glutine è senza dubbio perfettibile, soprattutto per quel che riguarda la frolla.
La frolla viene buonissima, nella versione senza glutine, ma ha il difetto, se non si usa lo xanthano, di essere un po' sbriciolosa. Per questa ragione ultimamente ne faccio quasi sempre una versione che prevede una punta di lievito, per renderla più morbida e meno friabile.
Ecco, secondo me per questo tipo di torta, e per le tarte in generale, ci vuole invece la frolla senza lievito, quella friabile e croccante alla Roux, per intenderci.
La prossima volta che farò questa tarte, perché ci sarà sicuramente una prossima volta, userò la frolla senza lievito.
L'altra cosa è che secondo me questa tarte dà il suo meglio dopo un riposo in frigorifero. Appena fatta, anche se a temperatura ambiente, si sentono un po' troppo le uova. A mio avviso è bene lasciarla riposare, in modo che i sapori si amalgamino bene, soprattutto quelli della crema.

Ah... La tarte non è piaciuta solo a me, l'ho vista realizzata, con foto da sballo, anche dal pasticcione Piero e per quanto riguarda i tempi di cottura mi ritrovo più nelle osservazioni di Piero che nella ricetta originale.

Ho seguito la ricetta molto fedelmente, ma la riporto comunque per completezza.


Tarte all'arancio senza glutine
(da una ricetta di Profumo di Lievito)
Ingredienti

Per la frolla senza glutine
  • 250 g di mix di farine senza glutine per frolle e brisé (100 g di farina di riso, 20 g di farina di mais fumetto, 30 g di fecola di patate e 100 g di amido di mais ) (¶)
  • 125 g di burro
  • 1 uovo
  • 100 g di zucchero
  • mezzo cucchiaino di lievito per dolci
  • una puntina di sale
  • polvere di arancia
Per il ripieno
  • 3 arance bio e non trattate
  • 3 uova
  • 100 g di panna da montare
  • 100 g di zucchero
  • burro per imburrare la teglia
  • 2 cucchiai di liquore all'arancio (io non ce li ho messi)
  • farina di riso per spolverare la teglia (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Ho preparato la frolla senza glutine nel seguente modo: ho setacciato le farine assieme con il lievito. Ho fatto la fontana e nel mezzo ci ho messo il burro a pezzettini. Ho mischiato con la punta delle dita la farina e il burro (sablage) e quando ho ottenuto uno sfarinato abbastanza fine, ho aggiunto lo zucchero, l'uovo intero, il pizzico di sale e un bel cucchiaio di polvere di arancia.
Ho impastato con la punta delle dita quel tanto che basta per ottenere un composto liscio e omogeneo, ho avvolto la palla nella pellicola e infilato in frigo per almeno mezz'ora (nel mio caso un giorno, ho preparato la frolla il giorno precedente).

Al momento di fare la tarte ho imburrato e infarinato con un velo di farina di riso una teglia per tarte da 28 cm di diametro (nel mio caso una di quelle comodissime con il fondo staccabile).

Ho tolto la buccia di due arance con un rigalimoni, e l'ho polverizzata nel tritatutto insieme allo zucchero.
Ho sbattuto senza montare le uova con questo zucchero profumato all'arancia, e ci ho aggiunto la panna e il succo delle tre arance (250 ml). Ho mescolato bene e e cacciato tutto in frigo.

Nel frattempo avevo preriscaldato il forno a 180°.

Ho steso la frolla, ci ho rivestito lo stampo facendo sì che il bordo venisse bello resistente, e ho cotto il tutto in bianco, coperto da carta forno ripiena di fagioli per una decina di minuti. Ho quindi tolto carta forno e fagioli e continuato a cuocere in forno finché non è diventato leggermente biondo (una ventina di minuti).

Ho tolto dal forno, abbassato il forno a 150° e riempito la crosta di frolla con il composto cremoso all'arancio (con questa frolla un po' morbida mi sono avanzate un paio di cucchiaiate di composto, confido che non ne avanzino utilizzando una frolla più croccante).

Ho rimesso in forno e fatto cuocere per una mezzoretta, finché tremolava.

Ho fatto raffreddare quasi totalmente nella teglia, quindi tolto dalla teglia e servito fredda.


La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

martedì 8 febbraio 2011

Cookies senza glutine alle noci... e cioccolato, se proprio volete

cookies alle noci
Oh! Ma qui fra maiali e verze, è più di un mese che non pubblico niente di dolce!!! Che storia è questa?!?!?! E poi di questi tempi, con tutte queste brutte notizie, questo disgusto generale, non possiamo mica stare pure a stecchetto!!!!
E domenica pomeriggio c'è pure la manifestazione
Se non ora quando, quella per chiedere le dimissioni del premier e maggior rispetto per le donne, vorremmo portarci dietro qualcosa da far sbocconcellare ai pargoli altrimenti si lagnano...

Che poi... Che io stia a stecchetto son pure fanfaluche, continuo a mangiare tanto e troppo, sono grassa pinata come un porcellino (aridaje!), insomma, è solo a voi che ammannisco solo cose sane e light.
Sarà l'ora che cambi registro, no?

E dato che questo blog è terribilmente scarso di biscotti, poniamo subito rimedio a questa grave mancanza con questi favolosi cookies.
Qui ne vanno tutti pazzi, la mia pargola me li chiede di continuo, ne faccio 50 e dopo due ore ne è rimasto uno.
In una versione ciofeca (perché quando si deve fare bella figura è proprio lì che casca l'asino!) li ho portati alla Manu quando è venuta a Firenze. Lei, pietosamente, mi ha pure chiesto la ricetta. Manu, possono venire molto meglio di quelli che ti ho portato! E comunque la ricetta è questa.

Che è un mix di vari libri, di una ricetta di Mammazan, dei famosissimi Chocolate Chips Cookies di Santin che si trovano ovunque in rete. Ovviamente il tutto rivisitato a modo mio.
In particolare, dato che non amo particolarmente il cioccolato, checché ne pensi il Nanni, sostituisco le gocce di cioccolato, in tutto o in parte, con le noci, e vengono moooooolto più buoni!

Nella foto sopra la versione alle noci (e nel retro qualcuno al solo cioccolato), in quella sotto, un po' troppo abbronzati, versione noci e cioccolato insieme.

Insomma, fateli come vi pare, saranno banali ma sono veramente una squisitezza.


cookies
Cookies senza glutine alle noci e/o cioccolatoIngredienti
  • 400 g di mix di farine per biscotti (150 g di farina di riso (¶), 75 g di fumetto di mais (¶), 100 g di amido di mais (¶), 50 g di fecola di patate (¶) e 25 g di farina di grano saraceno (¶))
  • 200 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 180 g di zucchero semolato
  • 1 uovo e 1 tuorlo
  • 5 g di lievito per dolci (¶)
  • 2 g di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • 200 g di noci sgusciate e grossolanamente tritato oppure 180 g di gocce di cioccolato fondente (¶) oppure 100 g di noci e 100 g di gocce di cioccolato (¶)
  • un cucchiaio di polvere di arancia
  • una puntina di cannella in polvere (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
In una ciotola lavorare il burro con lo zucchero e il pizzico di sale, finché diventa un composto liscio e omogeneo. Aggiungere l'uovo e il tuorlo, uno alla volta, ed amalgamare bene.

A parte setacciare le farine con il bicarbonato e il lievito, ed aggiungere anche queste, insieme alla polvere di arancia e alla puntina di cannella, all'impasto.

Mescolare velocemente finché il tutto è ben amalgamato, aggiungere le noci grossolanamente tritate e/o le gocce di cioccolato.
Dividere l'impasto a metà, metterle su un pezzo di pellicola trasparente e dargli la forma di due lunghi salsicciotti (diametro circa 3/4 cm). Arrotolarli nella pellicola e metterli in frigo a raffreddare per qualche ora.
Io in realtà, per far prima, caccio tutto in freezer, così in una ventina di minuti sono pronti da usare. In realtà posso usarne anche uno solo, l'altro si può lasciare in freezer e utilizzarlo quando serve, ancora congelato: una ganzata!

Preriscaldare il forno a 180°.

Tagliare i salsicciotti a fette spesse circa 1 cm, disporle ben distanziate su una teglia (io uso la leccarda) coperta da carta da forno (con tutta la dose bisognerà cuocerli in due mandate) e cuocerli per 10/12 minuti. Sembreranno ancora crudi, ma non bisogna farsi fregare. Toglierli dal forno, metterli a raffreddare su una gratella per dolci, una volta freddi saranno perfetti.
Si conservano nel solito barattolo/scatola chiuso ermeticamente, sempre che durino.

Se non fate il passaggio del frigo/freezer, come capitò a me quando li portai alla Manu, e li mettete troppo vicini, dato che tendono a spatasciare vi ritroverete un unico biscotti da tagliare. Il sapore è buono, ma l'aspetto lascia molto a desiderare :-)


La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

venerdì 4 febbraio 2011

Gli gnocchi di zucca dello zio Lapo e della zia Veronica per la raccolta unsenepolepiù

gnocchi di zucca dello zio Lapo
Un successone, l'iniziativa di per le dimissioni di Berlusconi della Madama Bavareisa e Kemikonti!

Certo, è una goccia nel mare, ma, come diceva qualcuno tanto tempo, da ognuno secondo le sue possibilità...

A questo proposito segnalo ai lettori fiorentini che domani, sabato 5 febbraio, ci sarà una divertente iniziativa sempre con pentole e mestoli!

CACEROLAZO - L'Italia non è un bordello
Berlusconi dimettiti
Sabato 5 febbraio, ore 11
a Firenze, da piazza Sant'Ambrogio a piazza Santa Croce

Mi è piaciuta molto questa iniziativa, anche perché è nata veramente dal basso, da un gruppo di genitori di una scuola del centro storico di Firenze. Perché veramente, come dice Gaia, unsenepolepiù.



Mi diverte che a questo giro il campo di battaglia per sconfiggere il berlusconismo debba passare per le cucine :-)

Dunque veniamo a noi.

L'ultimo dell'anno siamo andati a cena dai nostri amici Lapo e Veronica, che, lettori affezionati, non solo ci hanno ammannito cenetta squisita, ma fotografarono anche parte dei loro manicaretti per eventuale pubblicazione.

L'altro giorno mi scrive Lapo dicendomi: "Scusa sai, ma gli gnocchi di zucca con il ragù di salsiccia quand'è che li pubblichi? Perché mi piacerebbe molto se tu li pubblicassi per la raccolta del maiale!"

Come dire di no? Ecco quindi gli gnocchi di zucca con ragù di salsiccia dello zio Lapo e della zia Veronica (a dire il vero il ragù di salsiccia sarebbe anche quella una mia ricetta, ma lo zio Lapo, vero estimatore del maiale, l'ha adottata da lungo tempo), che partecipano pure loro all'iniziativa per richiedere le dimissioni di Berlusconi e del Governo, promossa da Norma aka Madama Bavareisa e Kemikonti.

Liberiamoci dal maiale
Gnocchi di zucca con ragù di salsiccia (dello zio Lapo e della zia Veronica)
Ingredienti (per 6 persone)
Per gli gnocchi
  • 1 kg g di zucca mantovana
  • 200 g di farina senza glutine (è stato usato il Mix it!, ma andrebbe bene qualunque farina, secondo me anche amidi)(¶)
  • 3 uova
  • parmigiano reggiano grattugiato
  • sale
  • noce moscata
Per il ragù
  • 6 salsicce (¶)
  • concentrato di pomodoro
  • vino bianco
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Ragù di salsiccia
Pelare le salsicce, sminuzzarle e metterle in una casseruola sul fuoco basso. Lasciarle cuocere finché non sono ben rosolate ed hanno liberato il grasso.
A questo punto, togliere il grasso rilasciato dalle salsicce, aggiungere un bic­chiere di vino bianco.
Quando il vino è ritirato, mettere nella casseruola tre cucchiai di conserva di pomodoro, e far insaporire, mescolando. Coprire quindi il tutto con acqua calda, se è troppo "pallido" aggiungere ancora conserva, e far cuocere a fuoco basso finché non ha raggiunto la consistenza giusta.

Gnocchi di zucca
Cuocere la zucca in forno finché non diventa morbida. Farla freddare, recuperare la polpa con un cucchiaio e spiaccicare il tutto con una forchetta.
Lasciare un po' freddare.
Aggiungere le uova intere, una bella manciata abbondante di parmigiano grattugiato (se non piace non si mette), una grattugiata di noce moscata, sale, e la farina poco a poco, finché non raggiunge una consistenza densa ma morbida, tale da non sfarsi in cottura.

Mettere a bollire un bel pentolone di acqua, quando bolle salare e formace con un cucchiaio uno gnocco. Buttarlo nell'acqua. Dopo poco risale a galla ed è pronto.
Se si sfa, aggiungere ancora un po' di farina nell'impasto, che comunque va fatto all'ultimo momento.

Cuocere così tutti gli gnocchi, scolarli con un ramaiolo direttamente nei piatti, cospargerli con una bella cucchiaiata di ragù e servire, con parmigiano a parte.
Si possono mangiare anche con burro, salvia e parmigiano, ma con il ragù di salsiccia sono la morte sua.

linkwithin

Related Posts with Thumbnails