venerdì 29 novembre 2013

I biscotti senza glutine della squinzia buongustaia

biscotti squinzia buongustaia

È Venerdì. Il giorno più bello della settimana. Un po' sabato del villaggio per intendersi.
Quest'anno ne ho particolarmente bisogno, di sabati del villaggio, e anche di domeniche, a dire il vero.
La scuola mi affatica molto.
Sarà perché ho 10 classi, e centinaia di alunni.
Sarà perché faccio due materie molto diverse fra loro, Fisica e Materia Alternativa all'Insegnamento della Religione Cattolica.
Sarà perché non ho ancora deciso cosa fare l'anno prossimo, se chiedere trasferimento in una scuola più "normale" o restarmene in questa scuola così complessa ma che mi dà così tanto.
Saranno tante cose, ma sono veramente stanca.

Insomma, tutto questo per dire che ho bisogno di qualcosa che mi tiri su.
Ci ha pensato mia figlia, che ha fatto con le sue manine, ma davvero lei da sola, questi deliziosi biscottini: sono semplici, una frolla alla cannella., ma hanno un loro perché.
Grazie scricciola!

Sono molto contenta che tu stia imparando a provvedere alle tue esigenze di celiaca, io penso che per noi celiaci saper cucinare sia ancora più importante che per gli altri, visto quello che si trova in giro.

E con questa ricetta io e la squinzia buongustaia partecipiamo al 100% Gluten Free (fri)Day, una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living, per condividere la buona cucina senza glutine con tutti, celiaci e non.

Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché meglio ripetere che dimenticare.

gluten_free_friday


Semplice, no?

E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!

Biscotti della squinzia buongustaia
Ingredienti (per circa 40 biscotti)
  • 120 g di amido di mais (¶)
  • 115 g di farina di riso + quello per infarinare le placche (¶)
  • 35 g di fecola di patate (¶)
  • 30 g di farina finissima di mais (fumetto) (¶)
  • 2 g di xanthano (¶)
  • 2 uova + 1 per spennellare
  • 150 g di zucchero tipo Zefiro (io me lo faccio in casa nel mixer) 
  • 150 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere (¶)
  • 1 goccio di latte per la spennellatura finale
  • 1 pizzico di sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

biscotti squinzia buongustaia



Preparazione

Separare i tuorli dagli albumi.Setacciare le farine e gli amidi e fare la fontana.
Mettere nel mezzo due tuorli leggermente sbattuti, il pizzico di sale, lo zucchero, il burro a piccoli pezzetti e la cannella in polvere. Amalagamare velocemente con la punta delle dita. Compattare a palla, avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo per mezz'ora circa.
Nel frattempo preriscaldare il forno a 180 °C.
Togliere l'impasto dal frigo e stenderlo ad uno spessore piuttosto sottile (4 mm circa). Ritagliare con le formine preferite i biscotti fino a terminare l'impasto, reimpastare molto velocemente gli avanzi, ristendere e ritagliare altri biscotti, fino a terminare l'impasto.
Mettere i biscotti in due placche imburrate e infarinate (con farina di riso), spennellarli con il terzo tuorlo sbattuto con un gocciolino di latte. Lasciar riposare qualche minuto, e spennellare nuovamente.
Far cuocere in forno per circa 12 minuti: dovranno avere i bordi di un accennato color marroncino.
Toglierli dal forno e metterli a raffreddare su una gratella per dolci.
Riporli in vasi/scatole a chiusura ermetica.

La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

giovedì 28 novembre 2013

Una torta di compleanno alle castagne senza glutine ma con altre cose buone

torta gelato alle castagne

A questo MTC non è facile smettere.
Mancava un dolce e un lievitato, fra le mie proposte.

Il lievitato, confesso, la prima volta è venuto buonissimo, ed è finito prima di fotografarlo, la seconda ho voluto cambiare le cose, per migliorarlo, ed è finito nella spazzatura.

Dato che fare un lievitato non è una passeggiata, ed io, per grazia della preside, ultimamente sono a scuola tutti i pomeriggi, ho dovuto soprassedere.

Restava l'ipotesi del dolce.
In ponte ne avevo tre di dolci: un dolce perfetto per questa sfida, adattissimo, molto rustico e povero, che è un classico della famiglia e pubblicherò quindi fra breve, questa torta e un'altra idea folle che non ho avuto il tempo (vedi sopra) di realizzare.

Confesso che questo dolce non l'ho fatto oggi, ma parecchio tempo fa. Un anno e mezzo fa, per la precisione, è stata la torta di compleanno di mia figlia per i suoi 11 anni.
Non l'ho mai pubblicata perché mi sembrava troppo bella e necessitava di un'occasione, che poi non è mai capitata.
Capita adesso.

Perché la scelta è caduta proprio su questo dolce, che non è certo un dolce di cucina povera?
Perché è così buono, e di soddisfazione, e in tema con le castagne, che non potevo non proporvelo.
Se dovessi andare fuori concorso perché l'ho fatto tempo fa, o perché è troppo da pasticcera e poco da massaia, non mi offendo, almeno l'avrò finalmente pubblicato, cosa che meritava da molto tempo.

Fra l'altro contiene entrambi gli ingredienti di questa sfida: sia castagne in frutti che farina di castagne.

E il cioccolato, che delle castagne è il degno compagno.
Ed è un bell'esempio di copia-copia anche questa, visto che ho messo insieme varie cose viste qua e là. 

Ringrazio davvero la signorina Pici e Castagne per aver proposto un tema così stimolante e ricco di declinazioni possibili.

Ringrazio lo zio Piero per la ricetta della glassa Fagiotto, che non conoscevo e che è irresistibile, l'ho usata altre volte e finirne l'avanzo a cucchiaiate è un piacere veramente godurioso.

Ringrazio la Cardamoma per l'idea della dacquoise alle castagne, un'idea squisita e innovativa come sono tutte le sue idee in cucina, che ho però modificato usando solo farina di castagne.

Torta semifreddo alle castagne, con bavarese alle castagne, dacquoise alle castagne e glassa Fagiotto
      Ingredienti
      Per la dacquoise alle castagne 
      • 3 albumi 
      • 110 g di zucchero 
      • 120 g di farina di castagne (¶) 
      Per la bavarese alle castagne 
      • 300 g di castagne già sbucciate e lessate 
      • 150 g di latte 
      • 3 tuorli 
      • 150 g di zucchero 
      • 500 g di panna da montare 
      • 1 stecca di vaniglia 
      • 10 g di colla di pesce (¶)
      Per la glassa Fagiotto 
      • 175 g di acqua 
      • 150 g di panna 
      • 225 g di zucchero 
      • 75 g di cacao amaro (¶)
      • 8 g di colla di pesce (¶)
      Per la finitura
      • 100 g di cioccolato bianco (¶)
      Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

      Preparazione


      Preparare la dacqouise alle castagne 
      Montare gli albumi a temperatura ambiente aggiungendo lo zucchero a poco a poco.
      Incorporare agli albumi la farina di castagne setacciata.
      Mettere nel sac à poche e fare un cerchio su una placca rivestita di carta forno grande 28 cm.
      Cuocere nel forno a 180° C per 12-15 minuti.

      Preparare la base tiramisu pastorizzata 
      Cominciare a montare i tuorli con un paio di cucchiai di zucchero (io in planetaria).
      Nel frattempo fare uno sciroppo con lo zucchero e un po' d'acqua, quella necessaria a bagnare lo zucchero. Quando lo sciroppo raggiunge i 121 ° C versare a filo sui tuorli, continuando a montare con le fruste. Continuare a montare finché la montata non raggiunge la temperatura ambiente. Mettere in frigo.

      Preparare la bavarese alle castagne 
      Lessare le castagne in 150 g di latte finché non si assorbe tutto, e passarle al passatutto.
      Mescolare la base tiramisu pastorizzata, le castagne, la colla di pesce ammollata e, alla fine, la panna montata.

      Mettere la dacquoise in un cerchio (io una tortiera con fondo sganciabile).
      Versarvi sopra la bavarese sulla dacqouise e mettere in freezer.

      Quando è ben congelata glassare con la glassa Fagiotto.

      glassare una torta

      Preparare la glassa Fagiotto 
      Mescolare per bene polveri e liquidi e portare alla temperatura di 103/104°.
      Far raffreddare fino ad una temperatura di 50°.
      Unire la colla di pesce, precedentemente ammorbidita in acqua fredda e strizzata per bene.
      Nel frattempo preparare un ciotolone, una griglia e un sostegno con un diametro più piccolo della torta.
      Non appena la temperatura della glassa arriva a 35°, togliere dal congelatore la torta, posizionarla come nella foto e iniziare a versare la glassa; fare in modo che coli per bene lungo i lati.

      Finitura del dolce
      Rimettere tutto in freezer, e prima di servire decorare con cioccolato bianco e un cornetto (non ho  temperato, tanto è tutto gelato e si rapprende subito anche d'estate)

      Tenuta in frigo dall'inizio della cena, all'ora del dessert era perfetta e molto goduriosa.

      torta gelato alle castagne la fetta

      La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

      http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/


      Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
      La ricetta originale della signorina Pici e castagne





      MTC di novembre 2013

      sabato 23 novembre 2013

      Un secondo povero per l'MTC: polpette alle castagne, ovviamente senza glutine

      polpette di castagne bietoline in agrodolce

      Approfittando di un pomeriggio children-free, ce ne usciamo a braccetto per cercare i regali di Natale...

      Le finanze sono quelle che sono, ma ce la possiamo fare.
      In fondo c'è la crisi, no? Anche i negozi del centro, dove non vado più da anni, si saranno adeguati alla situazione.

      Prima tappa, un noto grande magazzino. Troveremo qualcosa per la suocera, una sciarpa per la cognata?

      "Bellina questa sciarpina! Anche se non so, magari è un po' poco..."
      "Poco?!?! 119€ ti paiono pochi?!?!?!?"
      Passiamo oltre...
      Le sciarpine sembrano essere gli oggetti più cari del creato, i 119€ di cui sopra non erano un'eccezione....

      Vogliamo parlare dei golf? Sotto i 100€ non c'è praticamente nulla, se non cosucce che sinceramente non mi metterei nemmeno io, nota sciamannata poco attenta al vestire.

      Un profumo? No, lasciamo perdere. Dopo la prima bottiglina minuscola a 120€... meglio lavarsi una volta di più! Ma con un sapone del supermercato, che anche i saponi, qui...

      Al reparto-casa va un po' meglio, qualcosa di abbordabile c'è, ma la presenza di ben tre libri della Parodi mi disamora definitivamente del luogo, e trascino fuori mio marito. Ai regali ci penseremo un'altra volta...

      Boh... Io lavoro, mio marito lavora, siamo due persone normali, ma, lo dico senza vergogna, non ce lo potremmo permettere di fare regali alla famiglia tutta spendendo fra i 100 e i 150 € ciascuno. Forse la famiglia è un po' numerosa, ma queste cifre mi sembrano spropositate. Di un consumismo spaventoso.
      In un momento storico in cui il consumismo non è proprio più una virtù.
      Mi vergognerei a spendere tutti questi soldi per dei regali di Natale, anche se ce l'avessi. 
      ...
      ...
      ...
      ...
      La prossima volta che i figli vanno agli scout, molto meglio un po' di sano sesso (si potrà dire sesso su un blog di cucina?)

      Tanto, quest'anno, in realtà come risolvere un bel po' di regali di Natale già lo so.
      E non saranno i soliti biscotti... ;-)

      Visto che siamo in tema di cucina low-cost, oggi polpette.Ma polpette di castagne! 
      La ricetta viene da un libro, il solito, "La farina di castagne della Val Bisenzio", e ci ho messo le bietoline del G.A.S. che sono buonissime e possono rendere sfiziosa anche una polpetta.

      Polpette alle castagne con bietolina in agrodolce
      Ingredienti
        • 380 g di castagne
        • 300 g di carne di maiale macinata
        • 1 uovo
        • sale
        • pepe
        • pangrattato senza glutine (¶)
        • timo
        • 2 mazzi di bietolina
        • 1 cipolla rossa
        • 1 manciata di uvetta
        • 40 g di pinoli
        • 1 peperoncino fresco
        • olio extra-vergine di oliva
        • olio di arachidi per friggere
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

          Preparazione
          Sbucciare le castagne e lessarle in abbondante acqua salata. Scolarle, togliere la pellicina e passarle al passapatate. Far raffreddare la purea.
          In una scodella mescolare con le mani la polpa di maiale macinata, la purea di castagne, l'uovo intero, un paio di pizziconi di sale, una grattata di pepe e le foglioline di tre rametti di timo.
          Formare delle polpettine abbastanza piccole, passarle nel pagrattato e friggerle in olio di arachidi bollente ma non troppo caldo (essendo fatte di carne cruda ci mettono un po' a cuocere e se l'olio fosse troppo caldo rischierebbero di bruciare). Tenere al caldo.

          Nel frattempo mondare le bietole, lavarle e farle lessare al dente senza aggiungere acqua.
          Tagliare a fette molto sottili una grossa cipolla rossa, e farla appassire in un paio di cucchiai di olio di oliva senza assolutamente bruciare in una padella anti-aderente, aggiungendo anche i pinoli, l'uvetta e il peperoncino.
          Quando la cipolla è appassita aggiungere le bietole grossolanamente tagliate e ben scolate.
          Aggiustare di sale, far insaporire e asciugare bene.
          Servire con le polpettine.

          Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
          La ricetta originale della signorina Pici e castagne

          MTC di novembre 2013

          venerdì 22 novembre 2013

          Meringato o Marengo per il 100% Gluten Free (fri)Day

          marengo o meringato

          Siamo di nuovo a Venerdì. Il Gluten Free Travel & Living!

          L'autunno corre sempre veloce, accelerando come un treno, verso il Natale, è così pieno di cose, nel lavoro, a casa, nelle attività dei bambini, non si riesce a fermarsi, né a prendere fiato.

          Le giornate diventano ogni giorno più corte, ma si è così presi da tutto quello che c'è da fare che quasi non c'è tempo per rammaricarsene, ed anzi all'inizio è quasi un piacere sentirlo arrivare, l'inverno.

          La luce dei lampioni, la prima giornata di freddo, l'odore di legna bruciata... È incredibile come si senta ancora odore di legna bruciata nelle nostre città, non so se compiacermene o trovarlo un inquietante segno dei tempi di crisi, ricordo che l'anno scorso mi colpì la notizia che in Grecia, per la crisi, erano decuplicati i consumi di legna da ardere, la gente non aveva più soldi per pagare il gas.
          Notizie cupe.

          Qui noi ci preoccupiamo un po' per i regali di Natale, e un po' per lo stato di salute del conto corrente. Nessuno si arrabbia. Nessuno (o quasi) protesta.
          Si vede che ci va bene così.
          Corriamo veloci verso il Natale.

          E in vista delle feste, e del Natale, vi lascio il più classico dei dolci festaioli, il meringato o marengo, che potete trovare anche su D. Ricette.
          Un dolce adattissimo ad essere realizzato senza glutine anche dai meno esperti perché gli ingredienti a rischio sono pochi: zucchero a velo, cioccolato. Ce la potete fare, senza dubbio!

          Per quanto riguarda la programmazione del 100% Gluten Free (fri)Day vi rimando a Gluten Free Travel & Living. In sintesi ecco le semplici regole da seguire per partecipare:
          1. Pubblicare, ogni venerdì, una ricetta al 100% senza glutine.
          2. La pubblicazione dovrà essere sempre di venerdì
          3. Il post con la ricetta deve contenere il logo (gentilmente disegnato dalla bravissima Roberta Sapino del blog Le chat egoiste che ringraziamo di vero cuore) e il link a questo post su Gluten Free Travel & Living.4. Bisogna inserire il link della propria ricetta, nei commenti nel post di Gluten Free Travel & Living e noi la inseriremo al più presto nel nostro blog e poi faremo dei PDF tematici che potrete scaricare quando volete.
          5. Può partecipare chiunque, anche chi non ha un blog di cucina, mandando la propria ricetta al nostro indirizzo e-mail, corredata di una foto, oppure postarla su Facebook e lasciare il link nei commenti qui sotto.

          Semplice, no?

          E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!

          Meringato o marengo
          Ingredienti
          • 4 albumi
          • zucchero: il doppio del peso degli albumi
          • 150 g di cioccolato in gocce (¶)
          • 500 g di panna fresca
          • 2 cucchiai di zucchero a velo  (¶)
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.


          Preparazione
          Cominciare a montare le chiare d'uovo a neve con metà dello zucchero e qualche goccia di succo di limone.

          Quando sono già ben montate, aggiungere il resto dello zucchero e continuare a montare a lungo. Io lo faccio con la planetaria, e ci vogliono più di dieci minuti. Alla fine dovrete ottenere una consistenza compatta, a picchi fermi, tale che, se rovescio la ciotola, il tutto resta dov'è. Anche il colore è importante: dovrà essere lucido, non semplicemente bianco.

          Quando le chiare sono sufficientemente montate, metterle in un sac-à-poche con bocchetta liscia. Nel frattempo disegnare su un foglio di carta forno due cerchi di 24 cm di diametro. Partendo dal centro dei cerchi, comporre con il sac-à-poche una spirale stretta, che riempia i cerchi completamente.

          Con la meringa avanzata preparare delle meringhe classiche formato mignon da usare nella decorazione finale del dolce.

          Infornare nel forno a 100°C, e farle cuocere pian piano, tenendo uno spiraglio aperto (per esempio mettendo un mestolo a bloccare lo sportello del forno) finché non sono perfettamente asciutte, anche tre ore, o di più.

          Quando la meringa è fredda, montare la panna con un paio di cucchiai di zucchero a velo, mettere anche questa in un sac-à-poche e splmanre sul primo disco di meringa, ricoprire con il secondo disco e decorare il dolce con la panna, le meringhette e le gocce di cioccolato fondente.
          Si potranno usare amarene sciroppate o quanto aggrada.
          Ottimo l'accostamenteo cioccolato fondente / scorze di arancio candite.

          Mettere il frigo e servire freddo.

          mercoledì 20 novembre 2013

          Dolcemente Pisa 2013



          Domenica 10 novembre sono stata a Dolcemente Pisa, una golosissima manifestazione sui dolci che si tiene alla splendida Stazione Leopolda di Pisa, giunta ormai alla settimana edizione.

          E, incredibile, non ci sono stata così spontaneamente, che già sarebbe stata una bella cosa, ma mi hanno invitato. Perché?
          Perché sono stata una delle tre blogger selezionate dall'iniziativa ExtraDOLCEMENTE, sui dolci all'olio extra-vergine di oliva. 
          Non avete idea dell'emozione, quando Cecilia dell'editore Cinquesensi, che ha curato l'ufficio stampa di Dolcemente Pisa, mi ha chiamato.

          Oh! Ne avevano invitate 100, di blogger, a questa iniziativa, e la mia è stata una delle tre ricette selezionate.
          Quando penso che in giuria, composta da otto giurati di eccezione, c'era addirittura Luca Lacalamita, chef patissier dell'Enoteca Pinchiorri, ancora non mi capacito.

          La mia ricetta, arrivata terza, era una ricetta della tradizione toscana, la Torta semolina, ovviamente rivisitata in versione gluten-free, e con olio extra-vergine d'oliva, che ho usato per la frolla al posto del burro.




          È stata una giornata davvero fantastica, dove ho avuto modo di fare un sacco di belle conoscenze, prime fra tutte le mie "colleghe" blogger: la spumeggiante Cristina Galliti (Insalata mista) arrivata seconda con il suo creativo soufflé glacé all'extra-vergine con sfoglia di cioccolato fondente con olive candite, qui colta in flagrante macaron


          e la super-professionale Maria Greco Naccarato (Kitchen in the city) prima classificata con i suoi solari bigné siciliani all'olio extra-vergine di oliva.


          Grazie a Daniela Mugnai di Vetrina Toscana per averci fotografate tutte e tre insieme e permetterci di conservare un ricordo di una così bella giornata.

          Oltre a visitare la manifestazione, dove ho incredibilmente potuto assaggiare svariate golosità senza glutine (gelati, creme spalmabili, torte e tortine, cioccolatini...)  ci hanno dato pure dei premi!!!

          Premi in natura...


          ... squisiti prodotti toscani offerti da Vetrina Toscana.

          Ma anche preziosissimi premi intangibili. 

           
          La giornata è cominciata con il corso sui macaron tenuto dalla competentissima Marcella Orsi.


          Non vedo l'ora di avere una domenica libera per poter mettere in pratica tutto quello che ci ha insegnato Marcella. Per fortuna che ho diligentemente trascritto sul mio quadernino gli appunti della lezione, non volevo dimenticarmi nemmeno una virgola!
          Finora i macarons mi erano sembrati un obiettivo irraggiungibile, ma con le spiegazioni così esaustive e dettagliate di Marcella adesso mi sembrano un'impresa quasi fattibile. Vedremo se riuscirò ad avere la meglio sulla mia notoria imbranataggine...Spero di aggiornarvi quanto prima su questo fronte!


          Come se non bastasse, abbiamo avuto l'opportunità di partecipare ad un workshop di food-fotografia della bravissima Laura Adani. Non conoscevo Laura, e mi ha subito colpito per il suo atteggiamento comunicativo e sempre sorridente, capace di far sentire a proprio agio chiunque. È un dono che, da insegnante, non posso non apprezzare.


          Ma Laura non è solo una persona deliziosa, è anche una fotografa eccezionale, e non si è certo tirata indietro: che si tratti di reportage, o di fotografia still-life, sento di aver imparato molto dal workshop di Laura, anche se poi metterlo in pratica non sarà facile, soprattutto per una che è veramente ortogonale alla fotografia come me. 
          È una cosa che mi fa imbestialire: pur avendo anche le competenze "scientifiche" per capire come può funzionare una macchina fotografica, e non spaventadomi di fronte a parole come "profondità di campo", "lunghezza focale", "apertura di diaframma" (tutti gli anni di studio da qualche parte saranno pur finiti!!!), mi manca totalmente la sensibilità. Ma non dispero: la bravura di Laura avrebbe potuto anche fare il miracolo!
           Lauraaaaaaaaaaaaaaaaa, pensaci tuuuuuuuuuuuuuuuuu!

           


          Nella realizzazione del suo workshop Laura è stata supportata da Patrizia Foresta, che, abile pasticcera, sotto i nostri occhi, come se fosse facile come bere un bicchier d'acqua, ha montato, "stratificato" e decorato in modo impeccabile una sensualissima red velvet.



          In questa bella giornata ho avuto modo di conoscere anche alcune blogger toscane, Forchettinagiramondo  e Ilaria per l'aria. È stato un piacere, e spero ci saranno altre occasioni!

          La giornata si è conclusa con la premiazione di ExtraDOLCEMENTE, ed una degustazione di olio extra-vergine d'oliva sapientemente illustrata dal maestro d'olio Fausto Borella, accompagnata dai gelati all'extra-vergine della gelateria De Coltelli di Pisa, veramente gustosi e particolari.


          Ed ecco le premiazioni:
          Maria Greco Naccarato ascolta soddisfatta Luca Lacalamita che parla dei suoi perfetti bigné siciliani.


          Cristina Galliti accanto a Sara Vitali dell'editore Cinquesensi giustamente soddisfatta, anche lei in attento ascolto dello chef patissier.



          E infine anch'io, che apparentemente rilassata, parlo del mio dolce. Rilassata io?!?!?! Ma se mi tremavano le gambe!!!!
          Grazie Cristina per la bella foto, che conserverò per ricordo di questa bella giornata passata insieme  e del grande onore che mi è stato fatto selezionando anche la mia proposta.


          domenica 17 novembre 2013

          Risotto castagne, porri e pancetta per l'MTC

          risotto castagne, porri e pancetta

          Per questo post metterò da parte Madame la President (tanto spero di riuscire a farne altri, ho già altre due ricette pronte, paura vero Signorina Pici e Castagne?). In questo periodo è parecchio presa su svariati fronti, spero che non se ne accorga...
          Il fatto è che vorrei parlare d'altro.
          Ovvero del senso che ha per me avere un blog di cucina (Già si comincia a sbadigliare).
          Potrei dire che lo faccio per diffondere il verbo della cucina senza glutine (Buuuuuuh!). Sarebbe credibile, visto che ho aperto il blog quattro mesi dopo la diagnosi, ma non sarei sincera. È sicuramente una delle motivazioni che mi spinge, ma non la principale. La motivazione principale è che, se ho aperto il blog per caso, ho anche capito subito che sarebbe stata una grandissima occasione per imparare. Con il blog avrei imparato a cucinare. (Seeee.... Ti piacerebbe....)Ed è successo proprio questo (Vedi sopra).
          Anche prima mi piaceva, ma non avevo né le competenze né la consapevolezza che ho adesso.
          Posso affermare che oggi sono diventata una cuoca consapevole. (Ma si plachi, ma quanto se la tira oggi!)
          Che non vuol dire che sappia cucinare particolarmente bene (anzi, la consapevolezza mi fa rendere conto ogni giorno di quanto ancora debba imparare) ma che lo faccio sapendo quello che faccio, o sapendo quello che dovrei fare. Non è poco, e non mi permette più sconti.
          Ci sono tante iniziative o blog che mi hanno aiutato in questo percorso. Ma se  ho imparato a cucinare consapevolmente, intendendo proprio le tecniche, ma anche a guardarmi intorno e ad espandere la mia visione della cucina, il merito è dell'MTC.  Non a caso, facendo salti mortali, ogni mese cerco di non mancare, perché so benissimo che ne uscirò più competente.

          risotto castagne, porri e pancetta 

          Questa lunga premessa si potrebbe sintetizzare in una sola frase:

          LA CUCINA SI IMPARA, NON SI INVENTA

          a meno di non essere un Ferran Adrià o un Bocuse, o un Pellaprat o un Carême, un Escoffier o un Brillat-Savarin, un Marchesi o un Cedroni. (Ecco, stai tornando ragionevole, per fortuna perché mi stavo preoccupando).

          Certo, ogni giorno ideiamo piatti apparentemente nuovi, ma se li guardiamo bene sono quasi sempre frutto di contaminazioni, sollecitazioni, suggerimenti che abbiamo preso da qualche parte, che sia un libro, una rivista, un forum o un blog.
          Magari capiterà ogni tanto di avere un'intuizione molto felice e molto originale, ma non è certo la norma. 

          E quindi per questo MTC n. 34 (mamma quanta strada è stata fatta!) proposto dalla signorina Pici e Castagne, che è l'apoteosi della tradizione, della cucina povera e del territorio, come si legge splendidamente nel suo post, ovvero della cucina che amo io incondizionatamente, copierò.



          Copierò da un libro poco noto, La farina di castagne della Val Bisenzio, di Claudio Martini editore.
          È un libro bellissimo, pieno di storie ed immagini di una parte della Toscana misconosciuta, che come l'Amiata è terra di montagna, povertà, fatica, emigrazione. La montagna Pratese, la Val Bisenzio è una terra che ha conosciuto la spoliazione del suo territorio, ad opera dalle tintorie di tessuti che hanno usato, fin dal Medio Evo, così tanto le sue ricchissime acque da far scendere la falda acquifera di qualche centinaio di metri!
          Adesso le tintorie non ci sono più, sono cattedrali abbandonate che costellano un territorio povero, ma splendido, che tenta faticosamente di risollevarsi attraverso il turismo e alcune attività agro-pastorali di qualità.

          La ricetta che propongo oggi non è nel libro, ma è un collage di una serie di idee che ho trovato in questo libro, e mi piace ricordarlo perché è il primo libro che fu "starbookato" dallo Starbooks, altro progetto a cui sono onorata di partecipare e dal quale sto imparando tanto. 

          risotto castagne, porri e pancetta

          Risotto castagne, porri e pancetta
          Ingredienti
          (per quattro persone)
          • 320 g di riso Vialone nano
          • 300 g di castagne + 12 castagne
          • 3 porri
          • 1 bicchiere di vino bianco
          • olio extra-vergine di oliva
          • 1 foglia di alloro
          • pecorino stagionato 
          • 220 g di pancetta tesa (rigatino) (¶)
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

          Preparazione
          Togliere la buccia alle castagne. Far prendere il bollore a un pentolone d'acqua e lessare le castagne al dente. Scolarle e togliere la pellicina, cercando di tenerne intere almeno 12, appunto.
          Mondare i porri, tagliandoli a croce e mettendoli a bagno per eliminare le impurità (P.S. Finché non prendevo le verdure dal contadino, con il G.A.S., mi sono sempre domandata a cosa servisse questa operazione: i porri che trovavo erano sempre perfetti. Adesso lo so: ci sono delle piccole creature che si insinuano fra le foglie del porro e vanno tolte, cosa che si fa benissimo se si puliscono come ho descritto. E sono sempre più contenta di prendere le verdure dal contadino: che schifezze gli daranno quegli altri per ammazzare tutte queste creature?). Tagliarli a striscioline sottili, e metterli a stufare nella pentola dove si farà il risotto, con 1/2 bicchiere d'olio, finché non sono molto morbidi, eventualmente aggiungendo un mestolino d'acqua.

          Tenere da parte le 12 castagne più belle, sbriciolare grossolanamente le altre e metterle in una pentola con 1,5 l di acqua e una foglia di alloro. Far prendere il bollore.

          Quando i porri sono morbidi, versare nella pentola il riso. Far rosolare finché diventa translucido e quindi sfumare con un bicchiere di vino a cui si sia precedentemente tolto l'alcool facendolo bollire in un pentolino per qualche minuto.
          Quando il riso è sfumato, continuare la cottura del risotto con il brodo di castagne. Se ci sono alcuni pezzi di castagna va bene lo stesso, non sarà spiacevole trovarseli sotto i denti, e poi in cottura si ammorbidiranno fino a disfarsi.

          Nel frattempo tagliare la pancetta a fette sottili. Arrotolare 12 fette sulle 12 castagne tenute da parte, ed il resto tagliarla a striscioline sottili.

          Pre-riscaldare il forno a 200° C.

          Quando il risotto è cotto al dente, spegnere il fuoco e lasciarlo riposare.

          Nel frattempo che riposa, mettere le castagne bardate con la pancetta in forno, e far rosolare la pancetta tagliata a striscioline in un padellino.

          Quando le castagne in forno saranno cotte (ci vorranno 5-8 minuti) e la pancetta sarà diventata croccante e avrà perso il suo grasso, mantecare il risotto con abbondante olio extra-vergine di oliva e pecorino grattugiato.

          Comporre i piatti mettendo un buon mestolo di risotto, una manciata di pezzettino di pancetta rosolata e 3 castagne bardate ed eventuale altro pecorino grattugiato.

          Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
          La ricetta originale della signorina Pici e castagne

          venerdì 15 novembre 2013

          Crema catalana per il 100% Gluten Free (fri)Day


          E siamo di nuovo a venerdì.
          Di una settimana frenetica, di Consigli di Classe.
          Forte delle mie 9 classi sono sempre a scuola, dalla mattina alla sera. Lunedì sono stata a scuola dalle otto alle otto. Dodici ore filate. Mangiando un panino in piedi, pure di di furia.
          Il fatto è che la mia scuola è speciale, quindi ci sono tantissimi ragazzi speciali.
          Tantissimi stranieri che parlano pochissimo italiano in primo luogo. Poi gli alunni che hanno Disturbi Specifici dell'Apprendimento, e i ragazzi con handicap, e quelli che vivono in condizioni difficili.

          Mille sfaccettature di una società sempre più complessa da un lato, una società che però cerca, faticosamente e spesso in modo approssimativo, di rispondere ai bisogni di ognuno.

          Una volta c'erano meno problemi, si dice.
          Di problemi c'erano eccome, solo che i ragazzi in difficoltà finivano nelle scuole differenziate, oppure all'avviamento, o si perdevano in mille rivoli.

          Adesso almeno ci si prova, a non perderli, e a tenerli tutti insieme in una scuola che vorrebbe e dovrebbe essere di tutti e di ciascuno.
          Solo che farla funzionare, giorno dopo giorno, nelle difficoltà quotidiane, nella carenza di risorse, questa scuola di tutti e di ciascuno richiede tantissime energie. E noi insegnanti a volte siamo stanchi. Ma poi ricominciamo. Mica perché si sia particolarmente bravi, o motivati, o sensibili e attenti. No. È perché ce li troviamo davanti. Quando cominci a conoscere le loro storie, da ragazzi difficili diventano persone, e le loro facce finiscono per occupare i tuoi sogni, e i loro problemi non li puoi dimenticare.
          Così si cerca di fare del nostro meglio. Anche se il nostro meglio non sempre è sufficiente.

          A ben pensarci è un po' come la celiachia. Una volta ce n'erano meno, di celiaci. O forse no.
          Forse non si diagnosticavano e cosa fosse la celiachia, mica lo si sapeva davvero.

          Adesso invece ci scovano, fortunatamente. E siete costretti ad occuparvi di noi :-)

          È per questo che abbiamo pensato al Gluten Free (fri)Day, per aiutarvi a pensare a noi celiaci e alla nostra piccola diversità. Per insegnarvi a cucinare per noi. Per rendere il mondo un po' più accogliente verso ogni piccola o grande diversità, che è sì faticoso, ma poi il mondo diventa più bello, le persone stanno meglio, e ditemi voi se non ne vale la pena!

          Quali sono le regole di questo gioco che abbiamo inventato?
          Si tratta di rinunciare, un solo giorno alla settimana, al glutine e a tutti i cibi che lo contengono, per chi non è costretto a farlo tutti i giorni della propria vita, e a scoprire quanti nuovi cibi ci sono che nascono naturalmente senza glutine.
          Se volete un riassunto veloce di ciò che è senza glutine e su quali regole seguire per cucinare veramente senza glutine, potete consultare questo link.

          Ecco le semplici regole che dovrete seguire voi se volete partecipare al nostro gioco:

          1. Dovrete pubblicare una ricetta che sia al 100% senza glutine.

          2. La ricetta deve essere pubblicata di venerdì, a partire dall' 8 novembre 2013.

          3. Deve contenere il logo (gentilmente disegnato dalla bravissima Roberta Sapino del blog Le chat egoiste che ringraziamo di vero cuore) e il link a questo post su Gluten Free Travel & Living.

          4. Bisogna inserire il link della propria ricetta, nei commenti nel post di Gluten Free Travel & Living e noi la inseriremo al più presto nel nostro blog e poi faremo dei PDF tematici che potrete scaricare quando volete.

          5. Può partecipare chiunque, anche chi non ha un blog di cucina, mandando la propria ricetta al nostro indirizzo e-mail, corredata di una foto, oppure postarla su Facebook e lasciare il link nei commenti qui sotto.

          6. L'iniziativa  non ha una fine!

          Semplice, no?

          E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!

          Oggi invece che una ricetta vi lascio con un classico, la crema catalana.
          Una ricetta 100% Gluten Free.
          Ma anche 100% Very Good.

          crema catalana

          Crema catalana
          Ingredienti
          • 1  l di latte intero
          • 7 tuorli d'uovo
          • 200 g di zucchero semolato
          • 1 baccello di vaniglia
          • 50 g di amido di mais (¶)
          • cannella in polvere (¶)
          • 1 limone
          • zucchero di canna per caramellare
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

          Preparazione
          Scaldare il latte con la buccia del limone (NO parte bianca!) e la stecca di cannella. Quando prende il bollore spegnere il fuoco e far raffreddare. Mettere in una tazzina l'amido di mais e aggiungere un po' di latte per scioglierlo. Tenere da parte. Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero, e aggiungere a filo il latte, quindi anche la cremina di latte e amido di mais. Mescolare e far cuocere il composto a fuoco basso, finché non accenna a bollire e ad addensarsi. Togliere dal fuoco, eliminare la buccia di limone e la stecca di cannella, e dividere in otto formine mono-porzione larghe e basse. Far raffreddare, mettere in frigo e, al momento di servire togliere dal frigo, spargervi lo zucchero di canna e caramellare con il cannello.

          Questa ricetta la potete trovare anche su

          http://la.repubblica.it/cucina/ricetta/danubio-dolce-…-senza-glutine/37839/

          venerdì 8 novembre 2013

          Biscottoni di Prato senza glutine per il 100% Gluten Free (fri)Day



          Sicuramente tutti conoscete l'iniziativa, prima statunitense e poi europea e infine italiana, di adottare il lunedì come la giornata senza carne.
          Pensando e ripensando, noi ragazze di Gluten Free Travel & Living ci siamo dette che ci voleva una giornata di sensibilizzazione anche per il senza glutine.
          Abbiamo scelto il venerdì perché secondo noi è il giorno più bello.
          Il venerdì ci si prepara al week end  lasciando tutte le fatiche della settimana per iniziare a rinfrancarsi e a riposarsi in modo da poter affrontare una nuova settimana.
          Il venerdì sembra la fine, ma invece, può essere considerato un inizio.

          Così è stata per me è stata la celiachia. Al principio, sembra la fine del mondo, della propria vita sociale e soprattutto della vita culinaria e invece per me e per molti, è stato solo l'inizio.
          Sì, l'inizio di una nuova vita, non sempre facile, ma sicuramente più consapevole, una vita sociale diversa, ma fatta di condivisione e soprattutto una vita culinaria nuova arricchita da tanti nuovi cibi, altrimenti sconosciuti.

          In realtà, dopo averci pensato, abbiamo scoperto in modo del tutto casuale che l'iniziativa c'era già negli U.S.A. e che anche loro avevano pensato al venerdì.
          Ovviamente questo ci ha spinto ancora di più a volere questa giornata e a proporla anche a tutti voi, per dimostrare che cucinare senza glutine non è difficile e spesso lo si fa senza nemmeno rendersene conto.

          In poche parole si tratta di rinunciare, un solo giorno alla settimana, al glutine e a tutti i cibi che lo contengono, per chi non è costretto a farlo tutti i giorni della propria vita, e a scoprire quanti nuovi cibi ci sono che nascono naturalmente senza glutine.
          Se volete un riassunto veloce di ciò che è senza glutine e su quali regole seguire per cucinare veramente senza glutine, potete consultare questo link.

          Ecco le semplici regole che dovrete seguire:

          1. Le ricette devono essere al 100% senza glutine.

          2. Devono essere pubblicate il venerdì a partire dall' 8 novembre 2013.

          3. Devono contenere il logo (gentilmente disegnato dalla bravissima Roberta Sapino del blog Le chat egoiste che ringraziamo di vero cuore) e il link a questo post su Gluten Free Travel & Living.

          4. Bisogna inserire il link della propria ricetta, nei commenti nel post di Gluten Free Travel & Living e noi la inseriremo al più presto nel nostro blog e poi faremo dei PDF tematici che potrete scaricare quando volete.

          5. Può partecipare chiunque, anche chi non ha un blog di cucina, mandando la propria ricetta al nostro indirizzo e-mail, corredata di una foto, oppure postarla su Facebook e lasciare il link nei commenti qui sotto.

          6. L'iniziativa ha un inizio (oggi), ma non ha una fine!

          Semplice, no?

          E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!


          Si vede che ci avviciniamo al Natale, sembra il calendario dell'avvento, ultimamente anche su questo blog di solito così tranquillo si trova ogni giorno qualcosa.

          Oggi, oltre al regolamento di questa nuova iniziativa, un bel regalo.

          Sono un po' furbetta, mi faccio bella col lavoro degli altri, perché in realtà il regalo non è solo mio, anzi, di mio ci sono solo alcune ricette, ma il bellissimo pdf pieno zeppo di ricette con la zucca realizzato dalla redazione di Gluten Free Travel & Living è a vostra disposizione.

          Ce n'è per tutti i gusti e per tutte le portate. Ve lo potete scaricare e stampare, cosa aspettate?

          Ma un s'era detto che si doveva fare la ricetta gluten free?
          E sta ricetta o dove gli è finita?
          Eccola eccola, non siate impazienti!!!!


          Biscottoni di Prato (cantuccini)
          Ingredienti

          • 90 g di farina di riso (¶)
          • 30 g di fecola di patate (¶)
          • 100 g di amido di mais (¶)
          • 100 g di farina di grano saraceno bianca (¶)
          • 150 g di zucchero
          • 150 g di mandorle sgusciate non pelate
          • 3 uova  
          • 25 g di burro
          • 2 cucchiaini di lievito per dolci  (¶) 
          • 1/2 bicchierino di vinsanto
          • un cucchiaio di polvere di arancia
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.



          Preparazione

          Preriscaldare il forno a 200° C.
          Tostare le mandorle per qualche minuto in forno, senza farle bruciare. Toglierle dal forno e farle raffreddare.

          Nel frattempo setacciare le farine e gli amidi con il lievito. Fare la fontana e mettere in mezzo il burro a temperatura ambiente e un pizzico di sale. Mescolare con la punta delle dita fino ad ottenere un briciolame sottile.
          Aggiungere lo zucchero, la polvere di arancia e i semini di vaniglia, 2 uova intere e un tuorlo, un pizzico di sale e il bicchierino di vinsanto, e impastare velocemente con la punta delle dita. Smettere appena si ottiene un impasto omogeneo.

          Aggiungere all'impasto le mandorle intere, impastare di nuovo velocemente,  quindi comporre dei filoncini larghi circa 4 cm massimo e spessi poco più di un dito.

          Infornare i filoni e farli cuocere per circa 25 minuti.

          Togliere i filoncini dal forno e tagliarli a fette in diagonale, finché sono ancora tiepidi (da freddi induriscono troppo e non si possono tagliare), quindi infornarli nuovamente per una decina di minuti.

          Far raffreddare sulla gratella per dolci e conservare in un barattolo a chiusura ermetica.

          La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

          http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

          giovedì 7 novembre 2013

          Garibaldi biscuits senza glutine direttamente dal 1861


          Ieri era per me giornata di Starbooks.
          Il libro a cui ci dedichiamo questo mese è un libro dolcissimo, adatto per avvicinarsi alle feste, Delia's Cakes di Delia Smith.
          Abbiamo appena cominciato a sperimentarne le ricette, ma per ora è un 100% di consensi: ieri una buonissima torta di pere con streusel magistrarlmente preparata dalla Ale Only Kitchen, oggi questi patriottici biscottini: una vera bontà d'altri tempi, ogni volta che li metterete in bocca vi sembrerà di essere trasportati in pieno ottocento, per le strade di una cittadina inglese, sentirete i cavalli che trottano sull'acciottolato della strada e vedrete due ragazzette con la gonna larga che giocano a volano nel parco. 

          Rinasco, rinasco del milleottocentosessantuno!

          Per questo viaggio nel tempo, andate subito a leggere la ricetta sullo Startbooksblog.

          martedì 5 novembre 2013

          Lasagne e tagliatelle senza glutine, che bontà!

          In questo ponte, complici le previsioni meteo che davano pioggia-pioggia-pioggia, non ho fatto altro che cucinare.
          Poi non ha piovuto, e mi sono mangiata le mani per non essere andata a camminare.

          D'altronde, di mezzo c'era anche Halloween, che i figli vogliono assolutamente festeggiare, manco fosse il santo Natale, quindi pensare di fare qualcosa il primo novembre, quando la sera prima avevamo avuto qui a dormire, fra amici del figlio e amiche della figlia, cinque ragazzetti,
          Qui potrebbe anche partire una filippica contro le feste consumiste che emulano l'Amerika, ma non partirà, perché c'è di peggio al mondo di bambini e ragazzi che si travestono da mostri e mangiano dolci dall'aspetto terrificante. Travestirsi è un gioco magnifico, che scatena la fantasia e la creatività, se poi ci si traveste da mostri si esorcizzano anche le paure, se si raccontano storie di paura ancora di più, insomma, inaspettatamente, questa Halloween per quanto d'importazione e acquisita non mi dispiace affatto.
          Il fatto di poter fare dolci divertenti penso che abbia il suo peso, e me ne assumo la responsabilità.

          Non vi propinerò i dolci divertenti di cui sopra, qui sul blog se ne sono già visti, dita di strega, meringhe-ossa, zucche e fantasmi.
          Vi propinerò la pasta fatta in casa.
          Sì, perché in mezzo a vellutate di zucca, pancakes, scones, biscotti, pani, ho pure fatto la pasta in casa.
          Era tanto che non la facevo. Era tantissimo che non facevo le lasagne, che peraltro non ho mai pubblicato su questo blog, ed è una vergogna, date le mie origini emiliane.
          Così ne ho approfittato anche per sperimentare il mix di farine per pasta Senz'altro che, devo dire, ci ha soddisfatto pienamente: sapore ottimo, resa anche, tenuta alla cottura pure. Assorbe parecchie uova, ma questo non è una novità, con i mix senza glutine.
          Veniamo quindi al dunque.

          Lasagne al ragù
          Ingredienti
          Lasagne
          Ragù di carne
          • 300 g di carne macinata di manzo
          • 2 salsicce  (¶)
          • 1 cipolla bionda piccola
          • 2 coste di sedano 
          • 1 carota
          • 2 barattoli di polpa di pomodoro 
          • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 
          • sale
          • 1 bicchiere di vino bianco secco
          • 3 bacche di ginepro
          • 1 foglia di alloro
          • olio extra-vergine di oliva
          Besciamella
          • 1 l di latte 
          • 100 g di amido di mais  (¶)
          • 100 g di burro
          • noce moscata da macinare al momento
          Per la composizione
          • parmigiano reggiano grattugiato al momento
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

          Preparazione
          Pasta fresca
          Fare la fontana con la farina, mettere in un angolo un pizzico di sale e nel mezzo le uova leggermente sbattute. Non tutte! Io ho cominciato con quattro uova, ho aggiunto subito il quinto e mi sono lasciata da parte il sesto, di cui ho aggiunto prima il tuorlo e poi un pochino di albume. Non erano uova grosse, erano bio, ma comunque le farine senza glutine tirano più uova della farina normale, ormai l'ho verificato con tutti i mix che ho sperimentato, che fossero di farine naturali fatti in casa o già pronti.
          Impastare a lungo, con forza, fino ad ottenere una consistenza il più possibile elastica, quindi mettere la palla di impasto in un sacchetto di plastica, per evitare che secchi durante la lavorazione.
          Per tirare la sfoglia ho usato la macchinetta, quindi ho via via prelevato dei pezzetti di impasto che ho tirato fino alla penultima tacca della macchinetta.
          Con questa dose di impasto ho ottenuto:
          una notevole quantità di lasagne (per otto/dieci persone circa) + tagliatelle per tre persone.



          Ragù
          Fare un trito fine con la cipolla, la costa di sedano e la carota, e metterlo a soffriggere in abbondante olio. Quando comincia ad appassire, senza bruciare assolutamente, aggiungere la carne macinata e le salsicce spellate, schiacciandole con una forchetta per sgranarle.
          Far rosolare finché non fanno la crosticina, quindi sfumare con un bicchiere di vino bianco. 
          Aggiungere un paio di cucchiai di concentrato di pomodoro, far nuovamente rosolare quindi aggiungere la polpa di pomodoro, un pizzicone abbondante di sale, le bacche di ginepro schiacciate e la foglia di alloro. Far prendere il bollore quindi abbassare il fuoco, incoperchiare parzialmente e far cuocere a lungo, finché il sugo si ritira. Eventualmente cuocesse troppo in fretta aggiungere del brodo vegetale o dell'acqua calda, non deve venire troppo ristretto.
          All'ultimo aggiustare di sale e mettere da parte.

          Besciamella
          Far scaldare il latte e, nel frattempo, sciogliere il burro e farvi rosolare la maizena. Aggiungere il latte bollente a filo e cuocere finché raggiunge la densità desiderata. Aggiustare di sale, spolverare con abbondante noce moscata grattata al momento e tenere da parte fino al momento dell'utilizzo.

          Composizione
          In una pentola capiente far prendere il bollore ad un abbondante quantitativo di acqua salata.
          Cuocervi le strisce di pasta tre massimo quattro alla volta, scolarle molto al dente e metterle ad asciugare su un canovaccio pulito.
          Stendere sul fondo della teglia in cui si intendono cuocere le lasagne (io una pirofila, ma va bene anche una teglia di alluminio, purché con bordi sufficientemente alti) uno strato di besciamella. Coprire con le strisce il più ordinatamente possibile, quindi mettere un po' di besciamella, spargerla bene, un po' di ragù, spargere anche questo per bene, e una spolverata di parmigiano grattugiato.
          Continuare nel medesimo ordine: strisce di pasta - besciamella - ragù - parmigiano. Devono esserci almeno cinque ma anche sei strati di pasta.

          Cuocere nel forno a 200° C per una ventina di minuti, finché non fa una bella crosticina.
          Tirare fuore dal forno, far riposare una decina di minuti e servire.

          Le tagliatelle che avevo ottenuto di risulta le ho servite con degli splendidi porcini che avevo trovato al mercato.
          La (non) ricetta la trovate su La cucina di D

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