Figli piccoli, lavoro, tutto il resto -perché? esiste un resto quando ci sono figli e lavoro?- avevano fatto di me una cuoca per la sopravvivenza.
Le ubbie alimentari dei bambini e il poco tempo mi avevano fatto precipitare nel triangolo delle Bermude fusilli al pesto - spaghetti al pomodoro - penne al burro.
Poi, quest'anno, mi sono scoperta celiaca. Penne al burro tutti i giorni può andare, ma penne di riso al burro, no!
In realtà la pasta di mais e riso non è male. Ciò che è veramente male è il pane dietetico. E i dolci. Si può vivere tutto il resto della propria vita mangiando dello schifoso pan carré industriale? Si può rinunciare alla pasta frolla?
E così, come insegna fin dalla prima pagina il manuale del perfetto manager, ho trasformato una criticità in una sfida, e la sfida in un'opportunità.
Scoprendo che si può mangiare del pane decente, una buona crostata, e dell'ottima crema pasticcera anche senza glutine.
Basta farseli.
È divertente. Non c'è niente di scontato nella cucina senza glutine. È veramente un'attività sperimentale.
Diventare celiaca mi ha paradossalmente restituito il piacere di cucinare.
Una celiaca felice, golosa... veramente gaia.
Secondo me basta scegliere i prodotti giusti per mangiare bene anche senza glutine!!
RispondiEliminaIo per esempio per la pasta scelgo sempre le Veneziane (di mais) oppure la pasta di Cascina Belcreda (di mais, riso e grano saraceno).
Invece per i biscotti mi dirigo verso Schaer e Biaglut.
Come farina uso quella della Farmo o di Pane di Anna.
Qusti i miei modesti consigli...
mi è venuta voglia di rileggere il tuo primo post!
RispondiElimina;-)
baci
@gaia che carina!
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