domenica 5 maggio 2013

Cheese cake allo yogurth senza cottura (e ovviamente senza glutine)



Sto seguendo questo corso. TFA si chiama. Lo scopo finale del corso è conseguire l'abilitazione a insegnare nella scuole (nel mio caso, che abilitata sono già, in Fisica, mi serve a conseguire un'altra abilitazione, in Matematica e Fisica).
I miei compagni di corso sono decisamente giovani.
La cosa che mi ha colpito fin da subito è il livello altissimo di preparazione di questi ragazzi: quasi tutti hanno fatto il dottorato di ricerca, molti hanno svolto anche attività di ricerca post-dottorato, in Italia o all'estero. Due di loro sono normalisti, altri hanno studiato o si sono perfezionati in prestigiosissime istituzioni, italiane o straniere.
E stanno seguendo un corso per diventare insegnanti di scuola.
C'è qualcosa che non mi torna.
Prima di tutto non mi torna con l'immagine che tutti hanno della scuola italiana, e dei suoi insegnanti, che vengono percepiti in media come persone poco motivate e poco preparate.
Invece il livello medio dei giovani insegnanti è questo: gente molto preparata, competente, che magari ha pure seguito corsi molto impegnativi non solo disciplinari ma anche di didattica prima di trovarsi in cattedra.
Io  li vedo.
Sono motivati, seri, impegnati. Partecipano con determinazione e competenza a questi corsi e, mi sento di affermarlo, alcuni di loro non hanno niente da inviadiare ai docenti che ci fanno lezione, che pure sono docenti universitari.

E qui si viene al secondo punto: all'estero una persona che ha conseguito il dottorato di ricerca, che ha svolto un'attività di ricerca post-doc, è pronta per la carriera accademica, o per una brillantissima carriera in aziende private, o nell'amministrazione dello stato. Insomma, quella che una volta si chiamava "la futura classe dirigente".
E invece il nostro paese offre a queste validissime persone un posto da insegnante precario nella scuola, con uno stipendio risibile. Oppure la possibilità di emigrare all'estero, di diventare un "cervello in fuga".

Insomma, io vedo un incredibile divario fra la preparazione, l'impegno, le risorse investite da questi giovani nella costruzione del loro futuro, e il risultato che andranno a raccogliere.
Questo divario produce infelicità, frustrazione, incazzatura.
Questo divario tarpa le ali alla voglia di impegnarsi, di darsi da fare.
Questo divario è una delle ragioni del malesse della scuola italiana oggi, che pure per molti aspetti, proprio per l'entusiasmo e la voglia di fare di molti, è un luogo davvero migliore di quanto non potrebbe essere, date le scarse risorse investite dallo Stato e la scarsissima considerazione in cui viene tenuta la scuola stessa nell'opinione generale.

E con questa nota di dolore, vi lascio una torta che dalla prima volta che l'ho fatta, l'anno scorso, è diventata un classico di casa.

La torta nasce da una difficoltà, da una sfida: fare un cheese-cake senza cheese, perché il formaggio, anche il delicato Philadelphia, il marito non lo può sopportare.

E così è venuto fuori questo cheese-cake allo yogurth che potrebbe essere una yogurth-cake, e che di fatto è semplicemente buona. 

L'altra cosa carina è che, malgrado l'aspetto piuttosto scenografico, è una torta davvero veloce da realizzare. 


Cheese cake allo yogurth senza cheese e senza cottura
Ingredienti
(per quattro-sei persone)

Per la base
  • 200 g di biscotti secchi (¶)
  • 50 g di nocciole tostate
  • 3 cm di zenzero fresco
  • 100 g di burro
Per la farcia
  • 250 g di yogurth cremoso bianco (tipo greco)
  • 250 g di panna da montare
  • 10 g di colla di pesce (¶)
  • la buccia grattata di un limone non trattato
  • 100 g di zucchero + 3 cucchiai per la panna
Per la geleè alle fragole e la finitura
  • 300 g di fragole
  • 6 g di agar agar (¶)
  • 50 g di zucchero 
  • succo di limone 
  • gelatina neutra per finire (opzionale) (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Preparare la base
Fondere il burro in una padella. Sbriciolare (io nel mixer) biscotti e nocciole. Pelare e grattugiarvi lo zenzero.
Mescolare tutto insieme.
Mettere un foglio di carta da forno sul fondo di una tortiera con il forno sganciabile da 24cm.
Stendere il briciolame nella tortiera e compattarlo e pareggiarlo ben bene.
Riporre in frigo.

Preparare la farcia
Mettere a bagno in acqua fredda i fogli di colla di pesce.
Montare lo yogurth con lo zucchero e la buccia grattata del limone.
Strizzare i fogli di colla di pesce, scioglierli a fuoco basso e incorporarli alla crema allo yogurth.
Montare la panna a neve ben soda e aggiungere all'ultimo tre cucchiai di zucchero.
Incorporare la panna alla crema allo yogurth.
Versare il composto sulla base di biscotti. Rimettere in frigo a rassodare.

Preparare la gelée di fragole
Passare le fragole al mixer con 50 g di zucchero. Aggiungere poche gocce di succo di limone.
Sciogliere l'agar in un paio di cucchiai di purea di fragole in un pentolino, e fargli prendere il bollore sul fuoco. Togliere dal fuoco e mescolare alla purea di fragole.
Versare sulla torta e mettere in freezer per una ventina di minuti per addensare il tutto
Servire decorato con fragole intere e lucidato con gelatina neutra.
 

16 commenti:

  1. ricordavo del tuo tfa, non osavo chiedere nulla però ;-) quante verità nel tuo post..ci sarebbero tante cose da dire, ma passa davvero l'appetito e di fronte ad una torta così sarebbe un peccato mortale! brava Gaia, un abbraccio e buona domenica :-X

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  2. Quello che dici è assolutamente vero e ti dico di più, quando ho insegnato alla SISSIS c'erano tanti professoroni universitari fra i docenti, mentre i discenti erano tutti insegnanti delle scuole medie superiori. Classi di 60 persone che giudicavano e con competenza. Il risultato? I professori più competenti e più professionali erano i docenti come me che venivano dalla scuola e non dall'università... Ovviamente una grande punta d'orgoglio... e poi? E poi la frustrazione di tornare al nostro lavoro mal pagato e mal considerato, mentre "loro" tornavano al loro lavoro ben remunerato e considerato... Questa è la nostra realtà!
    Passiamo alla torta, che almeno ci addolciamo, ovviamente la proverò perché tu sei una garanzia!

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  3. No comment su quel che descrivi...ah, l'Italia, perchè deve essere sempre speciale...al contrario!

    Mi ha fatto morire il cheesecake senza cheese :-)

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  4. E ci credo che sei impegnatissima Gaia!
    Speriamo serva a qualcosa che le braccia già ce le han fatte cadere e rotolare lontano lontano :(
    Il tuo cheesecake (checchè tu ne dica) è assolutamente perfetto!
    Devo comprare l'Agar agar ma in foglie è praticamente introvabile :(
    Un abbraccio

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  5. NOn ci avevo capito nulla. Credevo che il corso fosse tutt'altra cosa e adesso capisco che impresa stai affrontando. Le considerazioni sulla scuola italiana le tengo per me perché diventerei noiosa e antipatica, però per il momento posso solo dire di essere stata fortunata per quanto riguarda mia figlia.
    Credo che la ricetta di questo cheesecake diventerà mia ben presto. Mi piace l'idea di una cheese senza cheese. Favolosa.
    Un forte abbraccio, Pat

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  6. Concordo in pieno con quanto scrivi e descrivi.

    Quanto alla tua bella torta..mi associo alle risate dell'araba! :D :D :D

    Buon Tutto e a presto :))

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  7. io vedo il mondo della scuola solo da genitore e a volte da amica e mi rendo conto che la nostra scuola e la burocrazia non aiutano gli insegnanti a dare il meglio e a farne le spese alla fine sono i nostri ragazzi ... per fortuna bisognerebbe puntare sul futuro!
    Ma una torta così non rivoluzionerebbe il mondo?

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  8. Ricette Reali. Mi associo alla tua amarezza e mi soffermo su una parola chiave "DIVARIO" fra la vita reale e quella dei "Palazzi".Avremmo tutte le carte in regola e le potenzialità per poter andare alla grande e invece...
    La tua torta e semplicemente bellissima, maggio è il mese delle fragole, da provare al più presto. Ciao Grazie Paola.

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  9. Hai proprio ragione!
    :-(

    e la torta la rifò.
    :-)

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  10. §Che bella questa cheesecake...proprio estiva!!!Intanto mi scrivo la ricetta, poi con qualche grado in più sul termometro la sfoggio con qualche amico!:)

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  11. Complimenti per il dolce! Interessante la presenza dello yogurt, ma sarebbe sempre di difficile sostituzione la panna...vabbè me lo godo in foto :-D
    Sulle tue riflessioni riguardo ai tuoi compagni di corso che dire? Mi trovi d'accordissimo...dopo 20 anni di esperienza in laboratorio, dottorato, post doc e vari assegni di ricerca la precarietà pesa sempre di più e offre sempre meno motivazioni.
    Ho una amica, ex collega di dottorato, che ha lasciato il laboratorio dove sono per andare ad insegnare, sta facendo anche lei il TFA, ha due bimbi meravigliosi...a volte, anzi sempre più spesso penso che essere donna, moglie e madre sia inconciliabile con il fare ricerca...sto cercando di conciliare l'inconciliabile, purtroppo. Un abbraccio grandissimo e continua così :-*

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  12. Purtroppo è così in tutti i settori e la crisi non fa che acuire gli effetti della ristrettissima mentalità all'italiana ... consoliamoci con una fetta di questa splendida torta! Bellissima!!!
    Buona giornata,
    Alessia

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  13. Ero passata per ringraziarti della ricetta della torta amaretto, ha trovato un sacco di riscontri in casa e pensavo di presentarla alla prossima festicciola in piccole porzioni tipo tartellette ...devo studiare qualcosa...
    Splendido anche questa cheese-cake...davvero golosa e che figurona così rossa!!!
    Quanto alle tue riflessioni...non c'è che dire... siamo in un paese così dove all'università ci sono tanti baroni che portano avanti i loro pupilli...con o senza dottorato, con o senza talento...mi sono allontanata dalla ricerca tanti anni fa (non avevo protezioni).
    Ho fatto una puntatina nella scuola, ed è stato triste, stesse tue sensazioni, ma la maggior parte dei miei colleghi giovani, che erano molto severi e motivati, erano quasi intransigenti, capivano meno i giovani degli insegnanti anziani.... poi sono finita nell'industria...
    Quindi tutto questo per dirti che tutte queste persone super preparate devono avere voglia di trasmettere il sapere e capire i ragazzi... secondo me è essenziale...
    Piacere di conoscerti e a presto e tanti tanti in bocca al lupo!

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  14. CARA Gaia, finché non troverò la panna di soia da montare senza pvl... non se ne parla, non è la stessa cosa e non sono una pasticciera, quindi lascio perdere... però questa è libidinosissima!

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  15. Quel cheese allo yogurt si vede buonissimo , e da vedere non sembra che fosse cosi semplice di preparare, è una ricetta che non deve mancare nel mio ricettario di cucina. Mi la scrivo adesso. Un abbraccio

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  16. Complimenti per la ricetta, la farò al mio compagno anti-glutine...
    Il tfa e insegnamento, che Odissea, complimenti che lo hai passato! In bocca al lupo a te, e a me con la ricetta =)

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