Ultimamente mi piace il rischio. Il rischio di finire fuori concorso, intendo.
Questa volta mi sa che ci vado proprio vicina vicina. Però oramai è fatta, o meglio, è fatto - lo spezzatino intendo - speriamo che di passare dalla cruna delle regole.
Perché, Madame La President, lo confesso, dentro il mio spezzatino le verdure non ci sono.
O meglio, ci sono, ma sono quelle del soffritto: cipolla, carote, sedano, aglio, prezzemolo. Però, anche se si tratta di ortaggi, tecnicamente, in cucina, li chiamiamo odori. Insomma, non svolgono la funzione di verdure, delle patate del dottor Pelliccia, sono un semplice complemento saporifero del piatto.
Semplice.... Si fa per dire semplice, senza di loro il piatto non sa di un piffero.
Si, ma non sono un contorno. A meno di non mettercene un ballino. Se ad esempio avessi fatto uno spezzatino con le cipolle, avrebbero contato. Ma dato che qui di cipolle ce ne sono solo due, forse non conta. Bastano due cipolle, una carota, una costa di sedano?
Però abbiamo le mele. Ben tre mele. Non sono poche. Si, lo so, le mele sono frutta, non ortaggi. Ma sono sempre un prodotto agricolo. Fanno parte del piatto. Sono le patate del signor Pelliccia che si sono trasformate in mele.
A proposito, ma perché ci hai messo 'ste mele, di grazia, non potevi metterci le cipolline, come avevi pensato, e stavamo più tranquilli?
E non svelare i miei segreti, ché poi me li copiano.
Lo sai che sono sempre lì lì per vincere, un cavallo di razza, le mie idee valgono oro...
Mica abbiamo finito di sperimentare questo spezzatino...
Comunque, tornando alle mele (speriamo che si siano scordati di queste cipolle&cipolline, mannaggia!), è una storia lunga.
Parte da San Giovanni Valdarno, scende giù, fino in Libia, torna su in Belgio, e passa per la Cornovaglia...
Questo MTC ultimamente ti fa venire una fregola cosmopolita, tu che sei così pantafolaia, sempre in casa a cucinare... E poi combini pasticci!
Ma la vuoi sentire la storia di questo spezzatino o no? Non ho mica tempo da perdere io!
Si si dai raccontamela, tanto oramai, siamo fuori concorso, sono quasi le due di notte, ho forse qualcosa da perdere?
Quando quelle due benedette santissime e care ragazze delle sorelle Calugi di Cerreto, che si rischia pure siano state mie allieve quando insegnavo a Empoli, hanno proposto lo spezzatino, ho esultato: una ricetta nelle mie corde, un secondo di carne povero, che piace a tutti in casa, e poi, quanti se ne potrebbero fare di questi spezzatini? Centinaia! Dalla tajine allo stew anglosassone, dallo stufato di Portici (vuoi che non esista uno stufato a Portici?!?!?!) al goulash, ci si potrebbe girare il mondo, a cavallo degli spezzatini.
E invece, pian pianino, si è fatta strada un'idea, un'idea che nasce dietro l'angolo, a San Giovanni Valdarno.
Si, proprio lui, lo stufato alla Sangiovannese!
Piatto naturalmente gluten free, profumato, con una storia fantastica alle spalle.
Sarebbe perfetto.
...
...
Si, certo, ma comesi fa con drogo?
E cosa sarebbe questo drogo?
Lo dice la parola stessa, no? È la miscela di spezie (droghe, all'antica) utilizzate per insaporire lo stufato. Il punto di forza del piatto, che lo distingue da mille altri simili.
Il drogo lo vendono direttamente i pizzicagnoli di San Giovanni, nessuno sa cosa contenga di preciso.
Posso andare a San Giovanni apposta per comprarlo? E il mio contributo creativo dove va a finire (traduzione: chi ha il tempo?)? E se poi non è gluten-free?
Allora comincio a leggere. Sul sito della Pro loco di San Giovanni. Sul Petroni (Il libro della vera cucina toscana). Sui blog di cucina, Le Pellegrine Artusi in primis, ché una gli è proprio di San Giovanni.
Dalla collega famosa, che proprio di San Giovanni è e ha più volte presentato il Palio dello Stufato medesimo.
Ma che le son tutte bone quelle di San Giovanni?
Cosa c'entra ora? Non te la presento, non ci contare. E poi si, son tutte bone. San Giovanni 'un vole inganni, non lo conosci il proverbio?
In queste mie letture scopro che questo stufato tradizionalmente veniva preparato dagli operai che lavoravano nelle fabbriche di ceramiche della zona. Usavano le fornaci, così nasce la cottura a fuoco lento delle carne povera (principalmente interiora): i cuochi non avevan tempo di star dietro ai fornelli, e lasciavano che le cose si cucinassero da sole...
Questa storia l'ho già sentita....
Certo che l'hai già sentita, anche il Peposo dell'Impruneta (di cui potrete trovare la ricetta su A Tavola di questo mese, magistralmente raccontata da Andante con Gusto), zona di fornaci perché ci fanno il famosissimo cotto dell'Impruneta, lo facevano allo stesso modo.
Ma non mi far divagare, altrimenti questo post lo finisco domattina...
Dicevamo delle fabbriche di ceramiche di San Giovanni, degli operai che ci lavoravano e dei loro stufati.
Uno di loro andò soldato in Libia, e scoprì le spezie.
Le spezie della Libia!
Ve lo immaginate, l'operaio di San Giovanni che va soldato in Libia e lì scopre quant'è buona la cucina etnica? Non s'è inventato nulla, signore food-blogger, proprio nulla...
Insomma, codesto soldatino torna a casa, e si mette a preparare lo stufato mettendoci le droghe. Un successone! Un successone assoluto!
Potevo non fare lo stufato alla sangiovannese?
Puoi puoi... Sta a vedere quanti casini mi combina questa di qui alla fine della storia...
Zitto tu, uccellacio del malaugurio!
Intanto, mi metto avanti con le spezie. Se il tipo era andato in Libia, le spezie saranno le spezie tipiche libiche, no? Pare che in Libia il mix di spezie tipico si chiami Hararat. E contenga sette spezie: cannella, noce moscata, cumino, coriandolo, peperoncino rosso in polvere, pepe nero, zenzero.
Il Petroni però mi dice che secondo lui nello stufato alla sangiovannese ci sono di sicuro il macis, i chiodi di garofano e il cardamomo. Leggo in un altro sito che una spezia molto usata in zona è il pepe lungo.
Insomma, per farla breve, compongo il mix di spezie di Gaia:
- cannella,
- noce moscata,
- cumino,
- coriandolo,
- pepe nero (tanto),
- pepe lungo,
- macis
- scorza d'arancio dolce
- cardamomo
- chiodi di garofano
Che ti credevi di fare, l'Alchermes?
E questo l'antefatto.
Ma quanto la vuoi menare con questo post? Hai già scritto dieci pagine e sei solo all'antefatto?!?!?!?!
Abbi pazienza, lo sai che sono prolissa....
Tornando a noi, venerdì faccio la spesa, e ieri mi metto a preparare lo stufato, quando mi rendo conto con orrore che non ho le ossa della zampa di vitello adulto per fare il brodo, né tantomeno il muscolo anteriore della zampa di vitello adulto, per fare lo stufato alla sangiovannese, ma della semplice carne da brodo e della semplice carne povera da spezzatino. Insomma, mi manca l'ingrediente principale.
Dobbiamo cambiare tutto.
Pensa che ti ripensa, decido che le spezie di Gaia per lo stufato alla sangiovannese le useremo. E anche il Chianti, che mi ci piace. Anche il poco concentrato di pomodoro, che non amo gli spezzatini troppo rossi. Anche il soffritto e trito fine di aglio e limone, che mi sembra una grande idea. E per rendere colloso il tutto, ci metto le mele.
Le mele, o perché le mele?
Perché nelle mele c'è la pectina, che è un addensante naturale che si usa nelle marmellate. E perché le mele sono buone e neutre. Perché le mele mi sanno di ricetta antica. Perché le mele stanno bene con l'uvetta.
Uvetta? O di dove viene codesta uvetta?
Ma dalla Saffron Cornish Cake. Non te l'avevo detto che volevo fare proprio questa, come pane di accompagnamento? E usarlo un po' come si usa il pain d'epices con la carbonnade flamande.
Calma calma. Che sarebbe questa carbonata con il pain d'epices? Che c'entrano i fiamminghi? E la Cornovaglia? Non ti seguo più!!!!!
Uno dei piatti tipici delle Fiandre è la carbonnade flammande, uno stufato con la birra, che si usa accompagnare con crostini di pain d'epices.
La mia mente perversa ha partorito quest'idea: visto che lo stufato speziato alle mele (le cose cominciano a prendere corpo, e pure un nome) è, appunto, speziato, ci starebbe proprio bene un pane di accompagnamento anch'esso un po' speziato, dolce - ma non troppo - e con l'uvetta, che con le mele sta benissimo.
Guarda te che la Saffron Cornish Cake ha proprio tutte queste caratteristiche.
Con in più un bel colore giallo, che le viene dato dallo zafferano, che con il bruno scuro dello spezzatino sta divinamente. Perché anche l'occhio vuole la sua parte, a maggior ragione con un piatto così infotografabile come lo spezzatino.
Le mele in effetti nel nostro stufato non si vedono, ché si sciolgono nel sugo, né si sentono, perché sono neutre. Sono un sottofondo, un retrogusto dolce acidulato, che però si sposerà, e richiamerà perfettamente, l'uvetta e il dolce speziato del pane.
Per la cronaca, per la ricetta della Saffron Cornish Cake sono partita da Il pane fatto in casa da cui avevo preso anche i dosas, a suo tempo, che è pieno di ricette di pani da tutto il mondo, alcuni molto interessanti. Tipo questo, per esempio.
La ricetta di questo pane mi ricorda un po' il Malt Loaf che aveva proposto la Mapi per lo Starbooks, ma qui le divagazioni stanno eccedendo (però la prossima volta che lo faccio la melassa ce la metto eccome, perché ci sta benissimo, secondo me!).
Sarà bene che vi dia le ricette e rizzati.
La ricetta è una delle tante ricette che potrete trovare sul mio libro Il pane gluten free.
Pubblicato da Giunti Editore |
Vi dico solo che alla fine un piccolo contorno a questo popò di roba ce l'ho messo. Anzi due, perché l'abbiamo mangiato due volte, codesto stufato: la prima volta della verza stufata, che mi sembrava uno splendido accompagnamento, così invernale, così saporita, così rustica.
La seconda volta il contorno che ho scoperto quest'anno e non lascerò più, meraviglioso, pieno d'inverno, di salute, di colori.
....Ma del quale, pur avendolo fatto ormai parecchie volte, non ho le foto, perché lo faccio la sera e la mattina non ne resta nemmeno un po'.
Speriamo di riuscire a tirare fuori una foto di questa meraviglia, prima o poi...
E ora, bado alle ciance, e vai con le ricette. Sempre che vadano in porto...
Era ora!
Stufato speziato alle mele
Ingredienti
- 1 kg di carne di manzo da spezzatino (magro di seconda scelta: io campanello)
- brodo di carne
- 2 cucchiai di mix di spezie così composto:
- cannella (1 pezzettino lungo 2 cm)
- noce moscata (1/2 noce moscata)
- cumino (1 cucchiaino)
- coriandolo (1 cucchiaino)
- pepe nero (tanto)
- pepe lungo (1 bacca)
- macis (1 pezzetto)
- scorza d'arancio dolce (2 pezzetti)
- cardamomo (3 capsule)
- 3 chiodi di garofano
- 3 cm di ginger fresco
- 1/2 cucchiaino di noce moscata appena grattugiata
- 2 spicchi d'aglio
- la buccia di un limone non trattato grattugiata
- 2 cipolle rosse medie
- 2 coste di sedano
- 1 carota grossa
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- 2 bicchieri di Chianti
- olio EVO
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 3 mele
- sale
- pepe (abbondante)
Preparazione
Tagliare la carne a pezzetti di circa 2 cm di lato.
Preparare un trito con l'aglio, il prezzemolo e la buccia di limone.
Preparare un battuto con la cipolla, la costa di sedano, la carota.
Grattugiare lo zenzero.
In una pentola di coccio, di ghisa, di alluminio o comunque adatta alla lenta cottura (io una normale pentola di acciaio, lo so che non sono adatte, ma quella di ghisa non ce l'ho e le altre che avevo di alluminio e coccio o erano troppo grandi o troppo piccole. Se riuscite a convincere mio marito a regalarmi la pentola di ghisa ne sarò felice) mettere 10 cucchiaio di olio, il battuto di cipolla, sedano e carote, il trito di aglio, prezzemolo e cipolla e la carne. Fate andare a fuoco medio finché la carne è ben rosolata e il fondo abbastanza asciutto.
A questo punto, aggiungere i due cucchiai di spezie, la noce moscata, lo zenzero tritato. Mescolare bene e sfumare con il Chianti. Aggiungere quindi il concentrato di pomodoro, mescolare e insaporire.
Sbucciare le mele, togliere il torsolo e tagliarle a fette sottili, e metterle nella pentola quando sia evaporato il vino.
Foto orrenda ma ci tenevo a farvi vedere le mele
Abbassare la fiamma al minimo, e far cuocere lo stufato a fuoco lentissimo, tirandolo con il brodo caldo, da aggiungere via via.
Cuocere finché le mele saranno disfatte (questo succede in pochissimo tempo) e soprattutto la carne morbida. Ci vorranno 2 o anche 3 ore, dipende dal tipo di carne.
Quando è cotto, aggiustare di sale e pepe, aggiungere ancora un cucchiaino di noce moscata, e lasciar riposare una notte. Questo riposo non è strettamente necessario, ma io ho notato che gli stufati mangiati il giorno dopo sono troppo più buoni, e non vedo perché non istituzionalizzare questo riposo.
Il giorno dopo, scaldare sempre a fuoco lento, e nel frattempo tagliare a fette piuttosto spesse il Cornish Saffron Cake, tostarlo sulla griglia del pane o, ancora meglio, nel forno, farlo a quadrotti e servire lo stufato con questi crostini ed eventualmente un contorno semplice di stagione ma scriviamolo piccolo se no mi buttano fuori.
Cornish Saffron Cake senza glutine
(da Il pane fatto in casa, di Christine Ingram e Jennie Shapter)
Ingredienti
- 400 g di mix di farine dietoterapiche per brioche di Un cuore di farina senza glutine (220 g di mix per pane Farmo, 80 g di Glutafin Select, 100 g di Agluten per pane)
- 50 g di mandorle
- 1/2 cucchiaio di zafferano in stimmi
- 1 bustina di zafferano in polvere
- 1/2 cucchiaino di noce moscata appena grattugiata
- 1 cucchiaino di cannella in polvere(¶)
- 40 g di zucchero semolato
- 10 g di malto di riso (¶)
- 1/2 cucchiaino di sale
- 75 di burro ammorbidito
- 100 g di uva sultanina
- 400 ml di latte
- 1 bustina di lievito di birra disidratato
- 2 cucchiai di latte
- 1 cucchiaio di zucchero semolato
Preparazione
In una ciotola mettere gli stimmi di zafferano in infusione nel latte e lasciar riposare almeno un ora. Scaldare il latte (dev'essere tiepiedo, non caldo!)
Nella ciotola dell'impastatrice sciogliere il lievito di birra nel latte intiepidito insieme a 50 g di mix di farine e al malto di riso. Lasciar riposare finché non fa la schiuma (un quarto d'ora circa).
Nel frattempo tritare le mandorle nel mixer, in funzione mix per non far tirare fuori l'olio.
Aggiungere nella ciotola dell'impastatrice le mandorle tritate, le farine setacciate, le spezie, la bustina di zafferano in polvere (ce l'ho messa perché mi sembrava che il latte non si fosse molto colorito con gli stimmi, e ho fatto bene), lo zucchero e il sale.
Accendere l'impastatrice.
Quando è amalgamato, sempre con l'impastratrice in funzione, aggiungere il burro a pezzetti, un po' alla volta.
Lavorare finché non si ha un composto liscio e omogeneo, raccogliere a palla e far lievitare un paio d'ore al caldo, coperto.
Quando è quasi triplicato scaravoltare sulla spianatoia infarinata e versarvi sopra l'uvetta. Dare qualche piena per distribuire l'uvetta in tutto l'impasto, quindi avvolgere in una forma di filone e mettere a rilievitare al caldo in uno stampo da pane rettangolare imburrato (non è lo stampo da plumcake, è quello più grande da 30 cm).
Preriscaldare il forno a 220 °C, e infornare lo stampo al livello più basso.
Dopo un quarto d'ora, abbassare la temperatura a 190° C e far cuocere per 50-55 minuti.
Lasciar raffreddare il pane nello stampo per una decina di minuti, quindi sformarlo e metterlo a raffreddare su una griglia.
Nel frattempo preparare la glassa: in un pentolino far sciogliere a fuoco medio lo zucchero nel latte, e appena è sciolto pennellare la superficie del pane con questa glassa per lucidarlo.
Con questa ricetta partecipo alla sfida di gennaio 2014 dell' MTC.
La ricetta originale delle sorelle Calugi, de La cucina spontanea
La ricetta originale delle sorelle Calugi, de La cucina spontanea
questa ricetta me la vedo sul podio davvero, già con la medaglia al collo
RispondiEliminagrazie! lo so che sono una donna da podio!
Elimina(che sarò stata contagiata dalla fornostar?!?! )
Che piatto incredibile, mi piace davvero tanto!!!
RispondiEliminami fa molto piacere, anche a noi è piaciuto tanto!
Eliminadisgraziata :-)
RispondiEliminate potessino, te e la tua fregola cosmopolita, che io credevo che fosse della Sardegna ;-)
Senti, io sarò madame la President: ma tu sei l'MTC incarnato. anzi, stufato, se vogliamo essere precisi :-) Perchè questo è il senso della sfida: lasciarsi andare, spingere sull'acceleratore della fantasia, con la frizione della cultura e il freno del buon gusto e del buon senso. E correre anche dei rischi, perchè quelli son da correre, se si vuole dare un senso vero alle nostre partecipazioni, ovunque si decida di stare.
Ovvio che dovrò consultarmi con le tue probabili ex allieve- e vedi che importa, essere delle buone prof? con me, non avrebbero avuto dubbi. Ma ti dico già che due cipolle son tante, per esser "solo" un soffritto ;-)
E comunque, questa è una di quelle ricette che non si potrà non portare nel cuore: per quello "studio" che è anzitutto amore e passione- e per quel risultato finale, che rende superflua ogni parola, se non una sfilza di brava, di quelle che iiziano e non finiscono più.
ecco perché ce n'ho messe due, di cipolle...
Eliminasul resto sorvolo se no arrossisco. sempre troppo buona con me, Madame La President
ti sbagli sulla fregola, è sicuramente cosmopolita :-)
Eliminai sardi l'hanno adottata una volta che una nave naufragò...
...
...
...
...
FERMATELA!
posso dirlo? ADORO! adoro la storia, adoro lo stufato alle mele e adoro il cornish bread allo zafferano! bravissima!! :D
RispondiEliminaanche io, da sabato lo adoro.. sono qui che progetto nuove sperimentazioni,e mio marito mi dice: ma questo è troppo buono, non ti mettere a fare stupidaggine e rifaccelo al più presto!
EliminaBello l'utilizzo delle mele, giusto quello delle cipolle e azzeccatissimo l'accompagnamente con questo pane.
RispondiEliminaHo anche io quel libro e anche io attingo a piene mani! :)
grazie loredana! un commento davvero professional!
Eliminavero che è ganzo quel libro?
La ricetta, lo studio che c'è dietro, il richiamo al mio amato Belgio (e a quella carbonnade che ho proprio intenzione di preparare per questo MTC)...tutto perfetto! =) Complimenti, Mariangela
RispondiEliminami raccomando, ricordati le verdure se fai la carbonnade, altrimenti rischi di finire fuori concorso come ho rischiato io.
Eliminaho pensato di beatificare le cipolle, dopo oggi :-)
Un post lunghissimo che mi sono goduta dalla prima all'ultima parola; un drogo alla Gaia che mi ha letteralmente stesa (pure io l'anno scorso ho fatto lo stufato alla Sangiovannese e avevo provato a ricostruire il drogo, ma di partire dall'Hararat non mi è proprio venuto in mente!), le cipolle, le mele, la Carbonnade Flamande e il Pain d'Épices... e il risultato? Strepitoso. Da podio. Ha ragione la Ale, tu sei l'MTC incarnato!!!!
RispondiEliminail drogo è una figata, davvero buono. quasi quasi lo brevetto!
Eliminaper il resto è stata solo una serie di fortunate coincidenze.... unita a una passione per il genere stufati, spezzatini e dintorni, ovviamente!
Questo qui una bella fetta a colazione me la vedo proprio bene in tavola...
RispondiEliminastufato a colazione?!?! un po' peso, però ci puoi provare!
Eliminascherzo! penso che tu ti riferisca al saffron cake, che in effetti stamani ho proprio mangiato a colazione, abbrustolito e con un velo di marmellata sopra
Ok partiamo dall'inizio...non siamo state tue allieve ma ora siamo curiose: quale materia?quale scuola di Empoli?Magari ci siamo incrociate nei corridoi :)
RispondiEliminaMi sa che ci sarà un fitto conciliabolo tra noi e madame la President...possiamo dire che è uno stufato con mele e cipolle?!Comunque brava davvero perché sei partita da un piatto che amo tantissimo, lo stufato alla san giovannese. Pensa che sono stata a S. Giovanni dal famoso pratesi, solo per acquistare il famoso "drogo". Da lì poi ti sei fatta trasportare dalla storia e dalle tradizioni regalandoci un piatto meraviglioso. Vogliamo parlare poi dell'accompagnamento?meriterebbe un altro commento chilometrico, tanto mi piace la scelta.
Se poi non si osa un po' non c'è nemmeno gusto a giocare!!!
su dove ho insegnato preferisco rispondere privatamente (manderò mail)
Eliminasul resto, sono proprio contenta che ti sia piaciuto... d'altronde è proprio a voi che dovrebbe piacere, no?
se vi sembra più opportuno cambio il titolo ;-)
se 'un si va 'un si vede, recitava paolo hendel in "domani accadrà" :-)
grazie per il commento gentile e per la generosità di avermi tenuto in gara malgrado sia sul fil di lama...
essendo vegetariana questo mese passo a curiosare soprattutto gli accompagnamenti e questo cake con lo zafferano è mitico, baciotti e ronron Helga e Magali
RispondiEliminagrazie Helga, ma lo stufato con le mele lo puoi fare anche con il seitan, vero?
EliminaPer me due cipolle sono più che sufficienti e le mele pure… Ma perché non ho vinto io??? Stavolta non avrei avuto dubbi!!!
RispondiEliminaP.s. L'ho fatto con le prugne passando dalle mele, ma senza tutti i tuoi ragionamenti… me li presti un paio per le prugne? ;)
grazie stefania, pare che anche madame la president abbia approvato, sia pure per il rotto della cuffia...
Eliminai ragionamenti sono il frutto di una mente perversa e folle, fossi in te eviterei... ;-)
comunque è facile, cominci a straparlare di prugne cotte, cucina ebraica sefardita, viaggi in giro per il mondo, plumcake che non è un plum-cake... ;-)
E allora diciamoci la verità nuda e cruda questo spezzatino buca l'obiettivo e fa anche l'occhiolino dico io;-) e poi quanto mi piace leggere le tue avventure culinarie sempre farcite di tanta allegria
RispondiEliminaSei una forza della natura Gaia
Io mi sognerò stanotte l'operaio di S.Giovanni che ritorna dalla Libia col suo sacchettino di spezie orientali :-)
ma poi codesto operaio si presenta anche a casa tua a preparare lo stufato? Perché se lo facesse, sarebbe un ospite davvero di riguardo :-)
Eliminasei troppo buona con me, ilaria, davvero!
Mamma mia che postone lungo, ci ho messo mezza serata a leggerlo tutto, però ne è valsa la pena! Mi sa che ho già capito chi vincerà la sfida di questo mese...! Complimenti
RispondiEliminagrazie andrea della fiducia, ma hai visto che ricette sono saltate fuori per questo starbooks.
Eliminaio sono semplicemente soddisfatta del risultato, tutto qui :-)
Bravissima, buonissimo lo spezzatino e meraviglioso il post
RispondiEliminadirei che hai iniziato con il botto
................ quasi quasi questo mese mi nascondo !!!!!
un abbraccio
Manu
macché! ho visto il tuo piatto bellissimo e sono io che vado a nascondermi... sei sempre bravissima manu, e troppo gentile con me
ma dove trovi la vogliaaaaaaaaaaaaaaaaa! di cucinareeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! santa polenta! neanche fossi una ristoratrice! e dì ai tuoi famigliari di non fare capricci (ho letto post su fb) perché altrimenti vengono qui in punizione! dai mangianebbia! Un abbraccio, brava, mi fai venire l'acquolina in bocca...
RispondiEliminabello i mangianebbia!
Eliminapoi non si sono lamentati più, però, e l'hanno pure rimangiato il giorno dopo.
dicendo che no, non gli piaceva, ma io i miei polli li conosco...
sono rimasta senza parole! io stavolta non partecipo perché non ce la faccio proprio con il tempo, ma a vedere sta ricetta è meglio così... davvero notevole!! ti giuro....da mesi e mesi dico che meriti una vittoria per ogni ricetta che hai preparato per l'MTC, speriamo stavolta arrivi!
RispondiEliminama no sonia, oramai i partecipanti all'MTC sono dei cuochi professionisti, io sono sempre la solita dilettante, non sono proprio all'altezza mia cara...
EliminaAhhh colpo al cuore. Ho pensato che non avrei proposto il Peposo perché avendoci lavorato su un mese fa, non avevo voglia di ripetermi e mi piace sempre cambiare. Così ho pensato allo stracotto alla Sangiovannese (l'anno scorso ho fatto il giudice al Sangiovanni Vald'arno assaggiando ben 8 spezzatini e qualcosa ci ho capito!), poi passo da te e me lo vedo meraviglioso e succulento in prima pagina! Ho riso mezz'ora con la storia delle cipolline....senno te rubano! Ho imparato che dall'MTC non si può mai dare nulla per scontato e che le idee sono leggere e volano con facilità. Quindi mi butterò su qualcosa che come sempre mi arriva all'ultimo minuto a fior di sonno. Ma questa tua, secondo me merita il premio!
RispondiEliminaSei grande! Pat
me lo ricordo il tuo post su san giovanni, me lo ricordo!
Eliminae comunque come ti ho scritto anche da te, ti è andata meglio così, la tua tajine magari non l'avresti fatta!
Come al solito credo di avere dato il massimo poi vedo le altre proposte, meravigliose come la tua, e mi nascondo in un angolino....adoro imparare cose nuove e da te c'è tanto!
RispondiEliminama il tuo era bellissimo con quei carciofi!!!
Eliminada ognuno di noi c'è da imparare, almeno per me è così
Mele e spezie....il mio profumo è molto vicino al tuo piatto!!!!
RispondiEliminaCarattere, pienezza, voluttà e morbidezza......troppo sensuale;)))))
ma il tuo profumo che usi per te, o il profumo del tuo piatto? vengo a leggerlo subito...
EliminaIl mio!
EliminaMi hanno regalato un profumo che sa tantissimo di cannella, pepe, vaniglia, mele, arancia...tipo il té di Natale;)
Chissà, forse pensando che sono una cuoca riterranno che io debba profumare di pappa.....ed io ne sono felice:))
Ohiohi Gaia, mi fai morire!
RispondiEliminama mi dici, se alle due eri a scrivere la prima parte, che ore segnava l'orologio quando hai pigiato il pulsante 'pubblica'??
un bacione. sei proprio forte!
tardi, comunque troppo tardi ;-)
EliminaQuel mix aromatico deve rendere lo spezzatino davvero particolare. Mi piace l'idea della mela, non solo per addensare ma proprio per l'abbinamento di gusto con la carne e tutto il resto.
RispondiEliminaAnche il cake salto di accompagnamento e molto particolare. Si intona alla perfezione al piatto!
Bravissima e come molti hanno già detto meriti la vittoria!
grazie natalia, troppo gentile, ma ora che ci avviciniamo alla fine del contest stanno venendo fuori delle proposte da urlo, altro che vittoria...
Eliminacomunque si, anche a noi è piaciuto
Beh hai rischiato di finire fuori concorso ma mi pare proprio dalle immagini, dagli ingredienti e dal procedimento della ricetta che il rischio valeva proprio la pena affrontarlo.
RispondiEliminaMi piace moltissimo. BRAVA!!!
sai cosa succede, ti viene un'idea e vai a diritto, senza starci tanto a pensare...
Eliminasolo che a volte si esagera, almeno io
...
per fortuna che le giudichesse sono state clementi...
uno spezzatino ...da perdersi. I sapori ed i profumi per il momento me li immagino solo e poi mi sa che ti copio paroparo.
RispondiEliminaBrava Gaia
Nora
se lo vuoi rifare la ricetta è a disposizione di tutti... anzi, se ci fosse un feedback ne sarei assai contenta!
EliminaMamma mia! Mi sono dovuta fare una tazza di tè e sedermi comodamente per leggere questo post ma devo dire che mi sono divertita tantissimo :D :D Piatto originale e fusion, mi è giaciuto tantissimo. Il mix del drogo è da fare e provare anche con altre preparazioni ;)
RispondiEliminasono contenta che il post sia piaciuto, mi diverte sempre scriverli!
Eliminail mix del drogo è lì... per il prossimo spezzatino :-)
Ricetta strepitosa Gaia, molto vicina alla mia idea di spezzatino. Mi piace molto il mix di spezie che hai usato e soprattutto la scelta delle mele a dare quella nota agrodolce all'insieme molto piacevole. E mi è piaciuto anche molto il tuo post, interessante e pieno di cose nuove per me. Condivido infatti quello che hai scritto da me, l'MTC è bello proprio per questo :)
RispondiEliminanon so bene quale sia la tua idea di spezzatino, ma la mia alla fine è che la carne ci dev'essere e si deve sentire. anche se a lenta cottura, anche se immersa in sughi e spezie.
Eliminale mele conferivano soprattutto morbidezza al sugo, in mezzo a tutti quei sapori intensi il sapore si sentiva poco, se non di sottofondo.
l'MTC per me... è un delirio ;-)
le spezie e le mele wow! adesso mi riprendo e torno ad articolare un pensierino breve per dirti che Wow!!! :)
RispondiEliminatu che ti riprendi?!?! E noi che leggiamo le tue ricette cosa dovremmo dire allora?!?!
Eliminagrazie comunque dell'apprezzamento, a noi (alla fine a tutta la famiglia) è piaciuto molto alla fine
Mi piace assai la tua celta "drogosa e melata" mi piaceeeeeeee! E leggerti è stato uno spasso!!
RispondiEliminagrazie mai, l'intenzione era quella, farvi divertire così la ricetta passava in secondo piano ;-)
EliminaWOW! l'hai pure arricchito!!! io sono stata fedele all'originale, almeno credo. Ottima performance e post esilarante come sempre :-)
RispondiEliminaSonia cara, Sonia bella..intanto sono troppo felice di avere finalmente una connessione ultraveloce, così da poter finalmente farmi dei bei giri su questi splendidi spezzatini che vedo ... il tuo ha un colore , una lucentezza che attirano..ma posso dirti che la cosa che mi sta intrigando tanto ma tanto è il mix di spezie??? Immagino il profumo e sebbene siamo appena dopo prazo.... lo assaggerei anche dopo un matrimonio pugliese ahahahahah, buon pomeriggio Flavia
RispondiEliminaOltre che matta sei anche un genio :-D Questo mix di spezie lo adoro e ne sento il profumo anche e questo pane così bello e colorato deve starci divinamente, me ne ricorderò la prossima volta che capito in Cornovaglia ;-)
RispondiEliminaBellissima ricetta!