8 dicembre. Giorno di shopping natalizi. Approfittando dell'assenza di marito e figlio piccolo usciamo stamani con mia figlia.
Lo shopping si è dipanato nei luoghi di culto per una ragazzina di 14 anni: Zara, HM, Mac, Apple Store, Kiko, Tiger, Brandy e Melville. Sono riuscita a trascinarla da Feltrinelli e comprarle un libro, per miracolo. Abbiamo comprato un paio di pantaloni in un negozio che non è una catena, molto carino, Manhattan. L'ho trascinata come un tributo da Old England, rigorosamente vuoto, dove sono riuscita a comprare del Golden Syrup e del té. Avrei voluto comprare una Viyella per mio zio, o un trench di Aquascutum per me, ma erano decisamente fuori budget. Ordini di grandezza fuori budget.
Mentre consumavamo il rito dell'adorazione degli Iphone e degli IMac, illudendoci di potercene permettere uno, osservavo i militari dell'esercito che imbracciavano le loro belle mitragliatrici in piazza della Repubblica.
Pubblichiamo post sullo stesso social, abbiamo lo stesso provider di posta, indossiamo le stesse scarpe, compriamo nelle stesse catene, abbiamo gli stessi sogni (di merda! Se penso che il sogno di 6 miliardi di essere umani sia un IPhone mi viene da vomitare), praticamente la vita è diventata la realizzazione delle più rosee aspirazioni neo-liberiste, un paradiso consumista (purtroppo non comunista però).
Cos'è andato storto? Perché quei militari? O non era questo il più bello dei mondi possibili, ci stanno raccontando da quasi 30 anni (27 precisamente)? Non saremmo stati tutti felici di consumare così compulsivamente?
Qualcosa non ha funzionato, si vede. O forse va bene così. Compresa la paura. Dipende dai punti di vista. Li sicuro le signore Le Pen sono contente.
Considerazioni depresse a parte, è stata una mattinata carina, conclusa al Panino vegano, un bel locale tutto vegan e gluten free, dove per la modica cifra di 5€ ci si può mangiare un burger vegan e senza glutine. Nella fattispecie, lei si è mangiata un burger ai ceci con panino a lievitazione naturale, formaggio vegan, cipolle arrostite, insalata, ketchup e maionese. Io ho finito il suo immenso panino, tanto la conosco e sapevo che lei non ce l'avrebbe mai fatta da sola :-)
Così viene naturale proporvi questa ricetta abbastanza salutista. C'è un ovetto, per tenere insieme i burger, ma solo uno.
È la rielaborazione con le lenticchie di una ricetta che avevo fatto l'anno scorso per lo Starbooks, i burger di ceci e quinoa tratti dall'ultima fatica di Donna Hay, Fresh and light. Un bel libro, pieno di spunti interessanti, ricette che vengono e ti viene voglia di rifare.
C'è la maionese ma è vegana. Niente colesterolo, niente schifezze. La ricetta l'ho copiata da Fabiana, alias Fabipasticcio, la nostra vice-presidente di Gluten Free Travel & Living nonché capa dell'area scientifica. Insomma, un'autorità :-)
Questi burger di quinoa e lenticchie ci sono piaciuti.
Erano piaciuti più quelli di ceci, che avevano entusiasmato tutti, compreso il figlio minore che di solito è molto sospettoso nei confronti di queste demoniache novità che la mamma insiste sempre a preparare. Però bisogna dire che il figlio minore ha una smaccata passione per i ceci in ogni salsa, soprattutto in salsa hummus, quindi il risultato era prevedibile. Comunque, tutti contenti anche oggi.
Burger di lenticchie e quinoa
½ tazza (100 g) di quinoa bianca
1 tazza (250 ml) di brodo vegetale
4 burger bun
4 burger bun
250 g di lenticchie di Castelluccio
1 uovo
¼ di tazza di prezzemolo tritato
2 piccole fette di pane (¶)
2 piccole fette di pane (¶)
1 cucchiaino di cumino in polvere (¶)
salepepe di mulinello
olio extravergine di oliva per ungere i burger
4 burger bun (¶)
insalata, fettine di di
pomodori
maionese al lime e al coriandolo (vedi sotto) (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Lavare accuratamente la quinoa, metterla in una pentola insieme al brodo vegetale
e far prendere il bollore. Coprire, ridurre la fiamma
al minimo e cuocere per 15 minuti o finché tutto il brodo è stato
assorbito. Tenere da parte facendo raffreddare un po'.
Lessare le lenticchie finché sono tenere in una pentola di acqua abbondante. Lasciarle raffreddare e scolarle.
Pesare 250 g di lenticchie.
Mettere le due fettine di pane in un robot da cucina e sbriciolarlo finemente. Unire le lenticchie, la quinoa, l'uovo, il prezzemolo, il cumino, sale e pepe e azionare in modalità pulsata finché è tutto tritato finemente. Dividere il composto in quattro parti, formare delle palline e schiacciarle a forma di burger. Spennellare ogni burger di olio e cuocerli in una padella anti-aderente a fiamma medio-alta per 4 minuti per parte, o finché sono dorati da ambo i lati.
Tagliare a metà i burger bun, scaldardi sulla gratella per abbrustolire il pane, metterli in piatti individuali e farcirli con insalata, burger, fettine di pomodoro, e la maionese al lime e al prezzemolo.
250 g di yogurt di soia bio bianco (¶)
200 g di olio exstravergine di oliva delicato
1/2 lime
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
sale fino
Con il miniper emulsionate a lungo lo yogurt di soia e l’olio finché è ben montato. A questo punto unite un paio di cucchiaini di succo di limone e il prezzemolo tritato. Aggiustate di sale, mettete la maionese in un barattolo di vetro e conservatela per qualche giorno in frigorifero.
La ricetta dei burger bun senza glutine l'ho pubblicata a suo tempo, l'unica differenza in questo caso è la sostituzione di parte della farina con farina di quinoa.
È una delle tante ricette che potrete trovare sul mio libro Il pane gluten free.
sale fino
Con il miniper emulsionate a lungo lo yogurt di soia e l’olio finché è ben montato. A questo punto unite un paio di cucchiaini di succo di limone e il prezzemolo tritato. Aggiustate di sale, mettete la maionese in un barattolo di vetro e conservatela per qualche giorno in frigorifero.
La ricetta dei burger bun senza glutine l'ho pubblicata a suo tempo, l'unica differenza in questo caso è la sostituzione di parte della farina con farina di quinoa.
È una delle tante ricette che potrete trovare sul mio libro Il pane gluten free.
wOw! Ora la quattordicenne avràè due libri da leggere!!!
RispondiEliminaChe tristi e veritiere riflessioni hai fatto...sono quelle che faccio io quotidianamente quando mi sento la sola a combattere le richieste di Iphone cover e vuoti desideri che quotidianamente mi arrivano da una undicenne in erba! Per fortuna che coltiva anche altri interessi altrimenti mi chiederei davvero dove IO ho sbagliato fino ad ora. Per il resto di ciò che descrivi...gli errori sono stati e sono davvero innumerevoli e ripetuti ahimé!
Poi mi chiedevo...ma non mi ha mai parlato di questo PANINO VEGANO mannaggia a te o a me??? :)
Meravigliose foto e ricetta...attendo consegna libro per replicare ;)
Un abbraccio carissima
ben due, sì! e ha appena letto Fahrenheit 451, sono quasi commossa...
Eliminasul resto è tutto sempre più triste, e c'è pure il global warming che ci friggerà tutti...
E' perfetto, una foto splendida!
RispondiEliminabravissima :*
Ma guardali, sono splendidi!!!
A presto,
Ale
http://www.golosedelizie.com/2015/12/crostini-con-salsiccia-e-stracchino.html
grazie ale, sono contenta che ti siano piaciuti!
Eliminanon so se mi piacciono di più i tuoi pensieri o le tue ricette!
RispondiEliminacomunque la rigiro, la prendo come un gran bel complimento! grazie!
EliminaPensieri coraggiosi e burger goduriosi.Questi si che giocano a favore! Grazie. Smack. Kat
RispondiEliminagrazie Kat, sono latitante, ma ogni tanto il mio cervello ricomincia a pensare...
EliminaViviamo un mondo ricco di contrasti, quasi mai piacevoli. Gli adolescenti fanno il loro lavoro nell'essere adolescenti, a volte ci sembrano incoerenti, a volte fatui, a volte con tutto questo ci mettono alla prova per vedere quanto coerenti siamo noi adulti. Posso dire che molto spesso i primi a voler che i propri figli abbiamo sogni realistici - che come ossimoro credo sia il peggiore esistente - sono i genitori? Forse ultimamente ho visto vis a vis troppi genitori comportarsi più incoerentemente dei loro figli adolescenti...c'est la vie.
RispondiEliminaPer riconciliarsi col mondo, non c'è niente di meglio che un buon burger, anche vegan, accompagnato da una mayo vegan che col lime deve essere anche più buona.
La proverò anche così.
Per tutto il resto, nonostante la strategia della paura, facciamo rientrare il vero spirito del Natale nelle nostre vite e proviamo a costruire sogni.
A rileggerci presto!
io sono molto incoerente, e non è quello che mi spaventa di più, perché anche la perfezione a volte è l'anticamera della follia o del totalitarismo. un po' di sana incoerenza ci sta, è la follia invece totalitaria di questo mondo che mi fa disperare...
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