Non credevo che sarei riuscita a presentare una seconda zuppa per la 53-esima sfida. Il tempo non c'era, infatti sono davvero sul filo di lana, ma la sfida della Vitto, era troppo nelle mie corde per non provarci di nuovo.
La prima proposta era una ricetta della regione che mi ha adottato.
Con la seconda andrò alle origini, alla pasta e fagioli di mia nonna Maria, emiliana doc.
Sono contenta che non fosse già sul blog, incredibilmente.
Mia nonna Maria era una donna mite, buona, molto concreta, di poche ciance e molta sostanza.
Una dei suo intercalari preferiti era "Menga fèr dal pugnàt!".
Cucinava benissimo i piatti della sua tradizione, con amore e cura infiniti.
Uno di questi piatti, quello più frequentemente riproposto, era pasta e fagioli.
Amava anzi ripetere che aveva tirato su i suoi figli e nipoti a pasta e fagioli, e in effetti quando andavo a trovarla, che si stesse lì due giorni o una settimana, un piatto di pasta e fagioli ci scappava sempre.
Mia mamma ne andava così matta che la mangiava anche fredda, per merenda!
Mia nonna non c'è più da oramai quasi trent'anni, ma la sua pasta e fagioli mi accompagna ancora adesso, e accompagnerà i miei figli.
Un filo rosso di ricette fatte con amore e pazienza... e poche ciance.
Pasta e fagioli della nonna Maria
Ingredienti
(per otto persone)
Per il passato di fagioli
- 500 g di fagioli borlotti secchi
- 4 patate
- 1 spicchio d'aglio
- prezzemolo
- concentrato di pomodoro
- strutto o olio extravergine di oliva
- sale e pepe
- parmigiano Reggiano
- 200 g di farina per pasta fresca Revolution (¶)
- 2 uova
Procedimento
Sciacquate i borlotti e ammollateli per una notte in acqua.
La mattina dopo scolateli e metteteli in una pentola in abbondante acqua. Unite uno spicchio d'aglio, un rametto di salvia, e fate cuocere per un'ora abbondante. A questo punto unite anche tre o quattro patate sbucciate e tagliate a pezzettoni, e continuate la cottura per un'altra oretta.
Togliete un paio di mestoli di fagioli e passate il resto al passaverdure (si può usare anche il minipimer ma il passaverdure è meglio, trattiene un po' di bucce dei fagioli e si ottiene un risultato più cremoso).
Nel frattempo preparate un soffrittino con lo spicchio d'aglio tritato, una manciata abbondante di prezzemolo anch'esso tritato, due o tre cucchiai di concentrato di pomodoro e un paio di cucchiai di strutto (o olio extravergine di oliva).
Fate cuocere qualche minuto in un padellino finché si amalgama bene ed emana un buon profumo di aglio cotto (ma non bruciato!). Unite un mestolo di passato di fagioli, mescolate bene versate il soffrittino nella pentola con il passato di fagioli e patate, aggiustate di sale e di pepe e fate cuocere un'altra oretta. All'ultimo unite i fagioli tenuti da parte.
Nel frattempo preparate i maltagliati:
fate la fontana sulla spianatoia con la farina, mettete nel mezzo le uova sbattute e cominciate ad amalgamare le uova con la farina prendendola dai bordi. Inizialmente usate una forchetta, poi continuate con le mani, sempre ben infarinate. Impastate fino ad ottenere una palla abbastanza elastica ma dura. Eventualmente fosse troppo morbido unite un po' di farina, fosse troppo sodo un gocciolino di acqua.
Fate riposare la pasta mezz'ora coperta.
Stendetela la pasta non troppo sottile con il mattarello, e ritagliate delle losanghe più lunghe che larghe.
Mettetele su un vassoio leggermente infarinati, affinché non attacchino.
Quando state per andare in tavola, versate i mantagliati nella pentola con il passato di fagioli, in leggera ebollizione.
Fate cuocere qualche minuto, dovranno essere cotti a puntino.
Lasciate riposare qualche minuti, quindi servite, spolverando a piacere con parmigiano reggiano grattugiato al momento.
Come tutte le minestre, il giorno dopo sono buonissimi.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 53 di gennaio 2016 dell' MTC.
La ricetta originale di Vittoria Traversa del blog La cucina piccolina
La ricetta originale di Vittoria Traversa del blog La cucina piccolina
La tua mamma la sa lunga: anch'io me la mangerei fredda a merenda!!
RispondiEliminain effetti oggi l'avanzino me lo sono mangiata anch'io :-)
EliminaFatta ieri sera, glutinosa ma buonissima!
RispondiEliminaPurtroppo non ne è avanzata.....sennò...
baci
e che te lo devo dire io?!?!
Eliminadovevi salvarne un pentolino per le fotografiche esigenze!!!
sai che non sapevo che in Emilia si mangiasse la pasta e fagioli? eppure è già la seconda ricetta che leggo di quelle zone con i maltagliati.
RispondiEliminaDa noi in Puglia è un must, con la pasta di grano duro e un po' più brodosa anziché cremosa, ma la vostra versione la amo particolarmente.
io penso che si mangi praticamente ovunque.
Eliminaad esempio in trentino, ma anche in friuli, con una specie di roux sbruciacchiato che si aggiunge alla fine, come noi il soffritto.
è un piatto nazionale!
Pasta e fagioli è un must! Anche io ne vado pazza, ma a dire il vero è l'abbinamento pasta+legumi che mi fa proprio impazzire: dai piselli ai fagioli, passando per ceci e lenticchie, queste zuppe belle sostanziose sono una manna di questa stagione!
RispondiEliminaW le nonne e le loro zuppe.. la mia aveva come specialità pasta e piselli e pasta e ceci ;)
sì hai ragione. pasta e ceci è stupendo, e anche le altre.
Eliminapasta e piselli mai mangiato. devo assolutamente recuperare!!!!
Cara Gaia questa pasta e fagioli è molto invitante ancor di più perché porta con se un filo di amore e ricordi fino ad oggi..... Ma noi siamo destinate a scriverci e nn a vederci mi sa.....almeno per ora.comunque nn ti preoccupare prima o poi ti acchiappo!!!un abbraccio
RispondiEliminano no basta virtuale, bisogna ritornare sulla terra!!!
EliminaAssolutamente perfetta!!!!
RispondiEliminagrazie!
EliminaNon ho fatto una seconda ricetta per l'MTC ma avevo già comprato gli ingredienti e avrei fatto la pasta e fagioli alla romana.
RispondiEliminaMolto interessante la tua versione :) :) :) emiliana di tradizione familiare. Delicata e saporita insieme e con con la pasta fatta in casa. Una sola domanda, la farina che indichi è gluten free, scusa ma sono io che non ho capito. Bacioni
leggo questo post- e sono così contenta.
RispondiEliminaanche per quel filo rosso e per tutta la pazienza che ci si mette a tesserlo, specialmente quando la salute ci impone percorsi a zig zag, e spesso pure in salita. Grazie favvero!
Invece di passare al passaverdura dopo, puoi pelare i fagioli (della seconda pelle, non del baccello naturalmente) prima di cuocerli, così si sciolgono da soli, lasciandone qualcuno intero.
RispondiEliminaCiao ciao Marianna