Una figlia che sta per andare alle superiori è un passaggio epocale.
Diceva Battiato "Uh come è difficile restare padre - Quando i figli crescono - E le mamme imbiancano". Beh... Figuriamoci com'è difficile restare madre.
Io fatico molto a ridefinire il mio ruolo.
In realtà ho faticato molto fin dall'inizio a definirlo, questo benedetto ruolo di madre, a parte quel miracoloso periodo in cui i figli sono neonati, ed è tutto poppa e amore al primo sguardo.
Adesso mi barcameno faticosamente fra educazione e comunicazione, fra affettività e autorevolezza e non sempre riesco a capire qual è la cosa migliore da fare.
Soprattutto la questione autorevolezza mi mette in crisi. Sono strutturalmente poco autorevole. Troppo relativista, troppo emotiva, troppo di cuore tenero, ma anche troppo spirito critico che non mi fa mai calare al 100% nella parte, foss'anche la parte di madre.
Alla fine sono pure troppo poco stronza. Magari mi arrabbio, ma difficilmente tengo duro.
E sicuramente troppo poco coerente. Mi ricordo troppo bene com'ero a quell'età per credere a tutte le cose che gli dobbiamo dire.
Insomma, è difficile.
Però è anche bello, vederli crescere e spiccare il volo, trovare una loro identità, essere dannatamente testardi nell'imporsi, e magari correre cinque minuti dopo a rifugiarsi nella sicurezza di un abbraccio.
Soprattutto la questione autorevolezza mi mette in crisi. Sono strutturalmente poco autorevole. Troppo relativista, troppo emotiva, troppo di cuore tenero, ma anche troppo spirito critico che non mi fa mai calare al 100% nella parte, foss'anche la parte di madre.
Alla fine sono pure troppo poco stronza. Magari mi arrabbio, ma difficilmente tengo duro.
E sicuramente troppo poco coerente. Mi ricordo troppo bene com'ero a quell'età per credere a tutte le cose che gli dobbiamo dire.
Insomma, è difficile.
Però è anche bello, vederli crescere e spiccare il volo, trovare una loro identità, essere dannatamente testardi nell'imporsi, e magari correre cinque minuti dopo a rifugiarsi nella sicurezza di un abbraccio.
Io invece ultimamente, con tutti questi dubbi, mi rifugio troppo spesso nella dolcezza di un bignè....
Forse ricordando com'era bello il mondo quando io ero piccola, con le sue certezze incrollabili. Come ad esempio andare in pasticceria la domenica a prendere un vassoio di paste da mangiare dopo pranzo. Vassoio nel quale troneggiavano, immancabilmente, dei dolcissimi bigné.
Forse ricordando com'era bello il mondo quando io ero piccola, con le sue certezze incrollabili. Come ad esempio andare in pasticceria la domenica a prendere un vassoio di paste da mangiare dopo pranzo. Vassoio nel quale troneggiavano, immancabilmente, dei dolcissimi bigné.
Bigné alla nocciola
Ingredienti
(per 20 bigné)
Per la pasta choux
- 65 g di mix per dolci lievitati (45 g di farina di riso, 10 g di fecola di patate, 10 g di amido di tapioca) (¶)
- 125 ml di acqua
- 60 g di burro
- 2 uova
- un pizzico di sale
Per la crema alla nocciola
- 200 ml di latte intero
- 50 ml di panna
- 65 g di zucchero semolato
- 2 tuorli d'uovo
- 25 g di amido di mais (¶)
- 25 g di pasta di nocciole
- una stecca di vaniglia
Per la glassa
- 1 albume d’uovo
- 250 g di zucchero a velo (¶)
- un cucchiaino di cacao (¶)
- burro per la teglia
Procedimento
Per la pasta choux
Versate l'acqua in
una pentola insieme al burro a pezzetti e a un pizzico di sale. Fate
prendere il bollore e, quando il burro è completamente fuso, versate
il mix per dolci lievitati mescolando energicamente. Fate cuocere per
qualche minuto, finché il composto diventerà una palla che si
stacca dalle pareti della pentola. Togliete dal fuoco, trasferite in
una ciotola e fate raffreddare, quindi unite un uovo alla volta,
mescolando energicamente con le fruste elettriche.
Quando il composto è perfettamente
amalgamato e omogeneo (dovrà avere la consistenza di una crema
pasticcera soda) trasferitelo in un sac à poche con bocchetta liscia
di 8-10 mm e, su di una placca da forno imburrata, formate delle
palline della grandezza di una grossa ciliegia. Eliminate la puntina
che si sarà formata sui bignè con la punta delle dita e cuoceteli a
metà altezza nel forno preriscaldato a 190 °C per 20-25 minuti,
lasciando lo sportello socchiuso gli ultimi 10 minuti.
Quando saranno ben dorati e asciutti,
togliete i bignè dal forno e metteteli a raffreddare su una gratella
per dolci, facendo un piccolo forellino sul fondo di ognuno per far
fuoriuscire l'eventuale vapore e facilitare la farcitura.
Per la crema alla nocciola
Mettete in
un pentolino il latte (tranne una tazzina) con la panna e la stecca
di vaniglia aperta a metà insieme ai suoi semini (che avrete tolto
dalla stecca con la punta di un coltello). Quando bolle, spegnete il
fuoco.
Amalgamate con la frusta i tuorli
d'uovo con lo zucchero, quindi aggiungete l'amido di mais e infine la
tazzina di latte tenuta da parte. Mescolate bene finché il tutto è
perfettamente amalgamato e versateci il latte caldo a filo, sempre
mescolando. Mettete sul fuoco e cuocete a fiamma bassa, sempre
mescolando, per 3 o 4 minuti dal momento in cui la crema si addensa,
quindi togliete dal fuoco e fate raffreddare. Quando la crema è a
temperatura ambiente, togliete il baccello di vaniglia vuoto e unite
la pasta di nocciole, mescolando bene per amalgamare il tutto, quindi
mettete in un sac à poche fino al momento di farcire i bignè.
Per la glassa
Montate leggermente
l'albume e incorporatevi lo zucchero a velo precedentemente
setacciato insieme al cacao in polvere.
A questo punto farcite i bigné con la
crema di nocciole attraverso il forellino posto sulla base, quindi
immergete la parte superiore nella glassa e teneteli in frigorifero
fino al momento di servirli, comunque finché la glassa non si sarà
asciugata.
Questo mese la Scuola di Cucina del 100% Gluten Free (fri)Day verte sugli choux.
Nel sito di Gluten Free Travel & Living trovate tutto per sapere:
come si fa la pasta choux potete guardare il video di Gluten Free Travel & Living,
quante forme può prendere la pasta choux ce lo dice Stefania del blog Profumi e sapori che nel suo blog propone una versione dolce e una salata, la storia dei bignè e della pasta choux, come conservare i bignè, come fare i bignè vegani, con una ricetta di Francesco Favorito
La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.
Ciao! Sono bellissimi!!!!
RispondiEliminaMa come?!? già alle superiori?!?!?
RispondiEliminaE te che imbianchi.. (sono scema, lo so,ma pensavo che ti fossi messa a dipingere casa)…
:-*
in quanto ai bignè…che bellezza!
come ti capisco ... e che periodo difficile pieno di incomprensioni non si trova un punto di colloquio e dobbiamo dire che il loro periodo è iniziato molto prima rispetto al nostro di tanti anni fa ...
RispondiEliminacrescono e non vogliamo ammetterlo , è vero ci arrabbiamo urliamo e ci facciamo gonfiare le vene del collo quando arrogantemente ci rispondono ...poi vanno via e tu pensi sorridendo ( e anche un po'arrabbiata ) "ma che faccetta stanno cacciando piccoli piccoli " il mondo li aspetta bene averli più svegli che sono pronti a padroneggiare l'importante è sempre nei limiti del rispetto per il prossimo
e quante certezze anche nei dolci domenicali molto semplice scendere e andare a comprarli ma l'home made ha sempre il suo fascino
bravissima
Ho cercato di mordere il pc per quanto sono invitanti, ma niente. Mi tocca farli!
RispondiEliminaWorldWideValery
da noi c'è un detto che calza a pennello: u stessu muartu 'nzigna a chianciri! Cioè: è lo stesso morto che ti insegna a piangere....tutto ciò che non sai lo impari man mano, per amore o forza ed è solo molto, ma molto dopo che saprai se hai fatto bene, ma io al posto tuo starei tranquilla, mi sembri una persona a modo e tutta d'un pezzo, anche come madre mi sembri in gamba,altrimenti non ti metteresti in discussione. Bignè bellissimi! ma sul tuo essere brava cuoca nessun dubbio!
RispondiEliminaNon siamo passate prima per mancanza di tempo ma sti bignè restano negli occhi!! ;-) poi passo e leggo i tuoi post e sento quella conferma di che donna speciale sei! anche se ci conosciamo "quasi nulla" mi piaci assai...baci gaia. Vale
RispondiEliminaNon oso nemmeno immaginare la difficoltà di essere genitore, quanto sia dura essere coerente, autorevole, dolce ma severo.. però quei pupetti del nido che vedo già bell'e fatti li prenderei a manciate ogni giorno :D
RispondiEliminaE che meraviglia questi bignè.. non sono mai stati fra i miei dolci preferiti, ma per questi alla nocciola farei un'eccezione!
Tra pochi giorni anche la mia n1 farà un bel salto. Dall'asilo alla scuola elementare.
RispondiEliminaUn salto più piccolino di quello di tua figlia ma tant'è!
Io col magone e lei entusiasta di iniziare a fare sul serio. Meno male che dietro c'è la n2.. Finché non toccherà pure a lei!
Buoni i bignè alla nocciola... Li adoro! E mannaggia a questa dieta del cavolo :(
Ma prima o poi finirà, eh
Meravigliosi questi bigné... mamma mia quante ricette mi sono persa!
RispondiEliminaHo grossi problemi a trovare l'amido di tapioca qui a Pisa... un tempo me lo procuravo nei negozi etnici ma ho smesso di fidarmi da molti anni. Hai qualche dritta?
Sostituiscilo con la fecola di patate.
EliminaComunque ultimamente l'amido di tapioca lo trovo anche alla coop, a marca mi sembra mulino rossetto. da voi no?
Frequento poco la coop... va anche detto che in questo ultimo triennio mi sono dedicata molto poco a questo tipo di ricerche :) Però la sostituzione con amido di patata mi consola. I bigné li facevo con la biaglut ma l'idea di usare farine naturali mi è sempre piaciuta. Grazie Gaia :)
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