Dicevamo gli scrutini...
Quest'anno insegno in un liceo, non più in un professionale. Si vede: i ragazzi studiano, spontaneamente. Anche senza la minaccia della frusta, per dire. Stanno naturalmente attenti (quasi tutti...). Si riesce a fare lezione anche all'ultim'ora senza che si alzino disperate richieste di pausa dalla platea. Prendono appunti, molto bellini. Scrivono e fanno i compiti.
Insomma, un altro mondo. Nel quale il mio lavoro è più facile, da un certo punto di vista, e più difficile da un altro.
Poi arrivano agli scrutini.
Ed è allora che tocco con mano quanto sia capitata davvero in un altro mondo.
Nei miei anni di insegnamento in istituti tecnici e professionali ho introiettato che il voto è una variabile dipendente. Che esiste il professore, che fa una sua valutazione, sulla base delle prove effettuate dagli alunni, ma esiste anche un consiglio di classe, che valuta in modo davvero collegiale la situazione. E alla fine il voto diventa un voto che viene assegnato sulla base di una valutazione complessiva dell'alunno, in cui entrano in gioco molti fattori, primo fra tutti il cercare di capire se l'anno prossimo quell'alunno lì con le capacità che ha adesso sarebbe in grado di frequentare proficuamente la classe successiva, se per lui è meglio studiare d'estate, oppure se c'è il rischio che scoraggiato non si ripresenti, se bocciarlo vorrebbe dire perderlo e abbandonarlo alla strada, se rimandandolo si mina la sua già pur fragile sicurezza di sé e via dicendo...
Insomma, tutte considerazioni che fanno sì che alla fine il voto davvero non sia più del singolo professore che lo ha assegnato, ma del consiglio di classe.
Da quando insegno, per me gli scrutini sono stati questo, e ho imparato a non essere tanto affezionata ai miei voti, sapendo che potevano cambiare per centomila ragioni.
Dove sono adesso non è così. I voti sono voti, con il loro significato ordinario, e sono proprietà quasi esclusiva del docente della disciplina, che li coccola gelosamente ed è assolutamente mal disposto a metterli a disposizione del consiglio, come è altrettanto poco disposto a discutere i voti delle altre discipline. Non è che non si discuta nei consigli di classe, ma gli spazi di manovra sono spesso limitati, e la frase "L'abbiamo già tanto aiutato durante l'anno" tronca sul nascere molte discussioni.
Sicuramente mi abituerò a questo nuovo corso, ma per adesso sto facendo molta fatica.
Immagine presa da qui
Ma è solo il primo anno, devo capire, studiare, regolarmi. Sicuramente trovare strategie più efficaci. Perché se da un lato in questo modo gli alunni si possono confrontare con regole chiare, condivise e uguali per tutti, ricevono un messaggio chiaro e sanno che studiando avranno un certo voto, non studiando no, a volte queste regole uguali per tutti, quando questi tutti non sono uguali fra loro, rischiano di creare delle disuguaglianze. Ecco, questo non mi piace.
La ricetta è una delle tante ricette che potrete trovare sul mio nuovo libro Il pane gluten free.
Pubblicato da Giunti Editore |
Il pane mi aiuta sempre a ritrovare serenità ed equilibrio.
Questo focaccine morbide sono diventate il pane preferito di mia figlia. Sono una via di mezzo fra dei panini e delle focaccine, e somigliano vagamente al pane arabo.
Si tratta di un impasto con lievito di birra (pochissimo) a lievitazione diretta ma a lunga lievitazione, in parte al freddo.
Focaccine morbide
Ingredienti
(Per 12 focaccine)
(Per 12 focaccine)
- 450 g di farina per pane Nutrifree (¶)
- 50 g di mix pane Glutafin Select (¶)
- 440 ml di acqua
- 15 g di olio extravergine di oliva
- 5 g di sale
- 2 g di lievito di birra
- farina di riso e mais finissime per lo spolvero
Procedimento
Ore 21:00
In una ciotola sciogliete il lievito di birra nell'acqua a temperatura ambiente, unite le farine setacciate e cominciate ad impastare a mano. Dopo qualche minuto unite l'olio e il sale, e continuate ad impastare a mano. Inizialmente sarà una massa molto appiccicosa, poi diventerà via via più lavorabile. Rovesciatelo sulla spianatoia cosparsa di poca farina di mais e riso finissime, date qualceh piega, formate la palla e rimettetela in una ciotola. Coprite e lasciate riposare circa mezz'ora.
Ore 22:00
Mettete la ciotola in frigo e lasciatecela per tutta la notte.
Ore 8:00
Tirate fuori la ciotola dal frigo e lasciate rinvenire l'impasto per un'ora, un'ora e mezza fuori dal frigo, senza toccarlo.
Rovesciatelo di nuovo sulla spianatoia, con un velo di farina di riso e mais finissime, date un paio di pieghe sgonfiandolo un po' e staccate dei pezzi di circa 80 g di peso, con cui formerete delle palline. Schiacciatele un po' a forma di schiacciatine alte3 e mettetele a rilievitare sulla spianatoia coperte.
Rovesciatelo di nuovo sulla spianatoia, con un velo di farina di riso e mais finissime, date un paio di pieghe sgonfiandolo un po' e staccate dei pezzi di circa 80 g di peso, con cui formerete delle palline. Schiacciatele un po' a forma di schiacciatine alte3 e mettetele a rilievitare sulla spianatoia coperte.
Ore 9:30
Accendente il forno alla massima temperatura (250 °C) modalità statica, con la refrattaria dentro sul ripiano più basso del forno e una teglietta sul fondo.
Ore 10:00
Spolverate la refrattaria con farina di riso e trasferite le focaccine sulla refrattaria. Mettete tre cubetti di ghiaccio dentro la teglietta sul fondo, per sprigionare vapore, e spruzzate le pareti del forno e le focaccine con acqua.
Ore 10:15
Le focaccine si gonfieranno abbastanza rapidamente. Sfornatele quando sono ancora piuttosto chiare.
Con questa ricetta partecipo alla Scuola di Cucina del 100% Gluten Free (fri)Day
che questo mese verte sul pane.
Con questa ricetta partecipo anche al 100% Gluten Free (fri)Day
una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living
.
Sono reduce dagli scrutini anch'io. Insegno in un istituto tecnico e condivido ogni parola di ciò che hai scritto nel tuo post di oggi. Ho conosciuto entrambe le realtà e non tornerei mai indietro, se mi sarà data sempre la possibilità di scegliere (coi tempi che corrono!!). La realtà del tecnico riconosce l'unicità dell'alunno e ne sa cogliere meglio le potenzialità, anche le più occulte, considerato che non sempre le condizioni ambientali di partenza sono favorevoli. Che soddisfazione veder fiorire uno studente dopo un percorso scolastico. ..accidentato! Al primo consiglio dell'anno prossimo mostrerò ai colleghi le tue vignette, sono molto significative. Approfitto per farti i complimenti per il tuo blog, lo seguo sempre e spesso è fonte di ispirazione per me.
RispondiEliminami fa piacere leggere questi commenti, mi fa sentire meno ... "marziana"...
Eliminasono contenta che il mio blog ti piaccia
sò di cosa parli, mio padre ha insegnato per una vita e certi discorsi giravano per casa... davvero strainvitanti le tue foccacine :)
RispondiEliminabuon week end
è così. non tutte le scuole sono uguali. non tutte sono giuste.
Eliminanon è facile districarsi nei consigli di classe e sui voti, ci vuole esperienza anche in fatto di comunicazione le persone diventano suscettibili, intanto complimenti per le magnifiche focaccine
RispondiEliminasono contenta che siano piaciute, qui davvero sono fra i pani preferiti di questi tempi
EliminaTu sforni sempre lievitati fantastici. Voti a parte io ho sicuramente bisogno di ripetizioni sull'argomento! ;) Un abbraccio
RispondiEliminasono anni che tutte le settimane sforno sforno sforno. alla fine qualcosa si impara.
Eliminaultimamente poi le farine sono così migliorate che viene quasi tutto... quasi (giusto oggi ho buttato un pane nella spazzatura da tanto mi era venuto male!)
wow!!! un pane così consola di tutto, voti brutti compresi! io non potrei fare il tuo lavoro, chapeau a te amica mia!
RispondiEliminavero che sono belline?
Eliminaultimamente mi vengono delle belle cose... a parte le eccezioni, ovviamente (vedi odierna conversazione su FB)
Insegnavo alle medie ed è stato uno choc approdare al superiore. Sono in un tecnico e le cose si svolgono come dici tu... allora non passo ad un liceo, così non affronto il secondo choc!
RispondiEliminaLe focaccine da urlo!!!
ecco brava, W il tecnico!
Eliminale focaccine facili, falle anche tu poi mi dici
E' solo da un giorno che è arrivata l'estate, il caldo però si sta facendo sentire già dal primo mattino. Mi sa che mi converrà utilizzare la farina senza glutine, perché aimé, anche io sono celiaca, per cucinare queste focaccine sfizziose ! ! ! Se volete vi lascio il link della farina, l'altro giorno ho cucinato un'ottimo dolcetto, ma oggi fa troppo caldo, preferisco utilizzarla per le focaccine http://www.celiacom.it/?product_cat=farina
RispondiEliminaGiulia
Ciao Gaia, ho preparato le focaccine... a me sono lievitate tantissimo. sembrano panini per hamburger... la cottura e' a 250 gradi per quanto tempo? io ho fatto 250 per 10 minuti e 180 10 minuti, avevo paura di bruciarle. Ho usato 1 grammo di lievito disidradato.
RispondiEliminaIn questi giorni è molto caldo, e comunque come vedi dalla foto sono un po' una via di mezzo, fra un panino e una focaccina.
Elimina1 g di lievito disidratato va bene, è equivalente a 2 g di lievito di birra fresco, più o meno.
hai ragione, metterò i tempi di cottura, pensavo si evincessero dalla tabella di marcia, comunque un quarto d'ora poco più, come al solito dipende dal forno. secondo me devono restare chiare, così restano morbide.
Ma soprattutto, ti sono piaciute?
EliminaSi Gaia..mi sono piaciute e sopratutto a mio nipotino... grazie per la disponilibita' e compliementi per il tuo blogg... sei molto brava.. un saluto. Annamaria
RispondiEliminaProverò sicuramente la tua ricetta per fare una sorpresa alla mia sister che segue una dieta senza glutine, pur non essendo proprio celiaca.
RispondiEliminaSono arrivata per caso sul tuo blog ed ho letto con piacere il punto di vista sincero ed obiettivo di un'insegnante sulla differenza di valutazione degli alunni nelle due tipologie di istituti, tecnici e licei.
Da genitore ho vissuto questo calvario in un liceo scientifico molto selettivo e rigido, dove gli alunni come mio figlio, che avevano la media del 7 abbondante, venivano considerati svogliati e nullafacenti.
È sempre stato un ragazzo buono, gentile ed educato, interessato a molti argomenti. Aveva solo bisogno di insegnanti in grado di vedere le sue potenzialità, anziché le mancanze.
5 anni di gastriti ed inappetenza, era arrivato a pesare 60 kg per 1,86 di altezza. Uno psicologo lo ha aiutato ad uscire dal tunnel.
Ho trovato insegnanti che si auto collocavano su un piedestallo, indifferenti al disagio dei ragazzi, rigidi nel considerare la sola media matematica. Facevano sentire in colpa me ai colloqui.. figuriamoci i ragazzi!
Per fortuna ne siamo usciti senza grossi danni, ora frequenta felice e con buoni profitti il terzo anno di ingegneria meccanica.
Un esame di coscienza costruttivo ogni tanto anche all'insegnante non farebbe male. Ma molti non sono disponibili ad accettare critiche. E si sa che,comunque, il gioco lo conducono loro..