Non credo che riuscirò a fare un altro post prima di Natale, sono giornate, come credo per tutti, frenetiche, però ci tenevo a pubblicare questa ricetta.
Non è un piatto particolarmente natalizio, ma l'ho tirato fuori, come tanti altri in questo anno di blog, dal cappello della memoria. Tant pour changer, lo faceva sempre mia nonna.
Non so da dove l'avesse tirato fuori lei, visto che credo sia una ricetta toscana, e mia nonna era trentina, immagino da una qualche amica di gioventù.
Il quaderno di ricette di mia nonna non è rimasto a me, ma ricordo benissimo la sua scrittura, lunga e piena di riccioli, veramente da libro Cuore. Un mondo che non esiste più, di signore e signorine, di riviste di moda in carta grossa, dove al posto delle foto ci sono i figurini, di transatlantici che attraversano l'Oceano e di tailleur di lana buona.
Mia nonna era una signora, ma ogni mattina si lavava con l'acqua fredda, si svegliava sempre alle sei, ma a tavola serviva la domestica, quando voleva farmi un regalo mi portava dal suo gioielliere di fiducia ma andava in giro con certi vestitucci comprati ai grandi magazzini, che duravano un'eternità. Era molto generosa, non solo con me, sua unica nipote, ma con tutti quelli che le stavano intorno, ma apparteneva a un tempo in cui lo spreco era un peccato mortale, l'era in cui anche fra i ricchi la parola consumismo sarebbe parsa un'eresia.
Mia nonna cucinava da dio. Una cucina ricercata, studiata sulle riviste, sui libri di cucina, sui quaderni delle cugine e nella memoria delle parenti. Mia nonna è la principale responsabile del fatto che io amo cucinare. Se ho questo blog, il merito è suo.
Le dedico questa ricetta, una sua ricetta, perché a Natale riaffora nei pensieri più che mai. Non ho cambiato una parola, è così come me l'aveva data quasi trent'anni fa, quando già raccoglievo ricette.
È una preparazione povera, ma quasi elegante, la definirei raffinata.
Le mandorle, che sono, come si sarà ormai capito, uno degli ingredienti che preferisco, la ingentiliscono e le danno sostanza.
Carabaccia di cipolle con fleuron al sesamo
Ingredienti (per sei persone)
Ingredienti (per sei persone)
- 6 cipolle
- 200 g di mandorle
- brodo (un bicchiere abbondante a testa)
- parmigiano
- sale, pepe
Preparazione
Si mette tutto nel brodo a cuocere. Lasciar bollire per un’ora.
Si passa quindi il tutto al setaccio e si rimette a bollire finché non è nuovamente ben caldo.
Fare in modo che la minestra risulti abbastanza liquidina, se no è troppo pesante.
Si serve nella zuppiera, o nei piatti, sul cui fondo siano state poste delle fette di pane fritte nel burro e cosparse di parmigiano, e di una spolveratina di pepe nero.
In alternativa al pane si possono utilizzare delle crepes tagliate a listarelle.
Io ho fatto dei fleuron di sfoglia cosparsi di sesamo.
Ho usato la finta sfoglia di Loriana alias La mercante di spezie, che potete trovare qui nella versione originale, qui nella rivisitazione di Adriano di Profumo di Lievito, che è poi il procedimento che ho seguito io, ovviamente nella versione senza glutine della solita mitica Felix di Uncuoredifarinasenzaglutine. A questo giro, è sfogliata benissimo!
Come ti invidio per questa nonna.
RispondiEliminaDeve averti lasciato il più ricco dei patrimoni: ricordi affettuosi, consuetudini gastronomiche, tradizioni familiari, valori sani.
La vostra minestra mi sembra eccellente; anche io, come te, le mandorle le metterei praticamente ovunque.
Un abbraccio
Bellissima ricetta! Devo farla ad Andrea che ama le cipolle!
RispondiEliminaE sono strafelice che a questo giro la sfoglia abbia fatto il suo dovere!
Un bacione Gaia!
Anch'io come te sono legata in maniera speciale ai ricordi della mia cara nonnina e alle sue ricetta. Sono per me un tesoro inestimabile. Questa crema dev'essere deliziosa con quell'abbondanza di mandorle.
RispondiEliminaUn abbraccio e tanti auguri di buone feste
tempo di cipolle, questo. anche io ho sperimentato un po', e giocando a fare la foodblogger (ma rigorosamente senza immagini) tra breve ne darò traccia anche da me!
RispondiEliminal'anonima
sembra deliziosa! tanti auguri :)
RispondiEliminati leggo con calma piu' tardi, la carabaccia mi ha incuriosita fin da quando l'ho vista su flickr. una ricetta che non ho mai fatto ma che conosco di 'fama'..
RispondiEliminaIntanto, pero', ti voglio mandare tanti cari auguri!
Gaia sono sicura che tua nonna sarebbe molto fiera di te! molto bello questo post, trovi sempre le parole giuste per esprimere i tuoi pensieri...questa ricetta mi piace molto e sta sfoglia la devo provare pure io.
RispondiEliminaVisto che sei incasinata, ne approfitto per augurare un felice Natale a te e alla tua famiglia e per gli auguri di buon anno ci risentiamo
bacioni :X
Mia dolcissima amica, nei tuoi ricordi mi beo felice di ritrovare una nonna che ho avuto lontana...
RispondiEliminaOttima questa carabaccia!!!
Che splendido post....ti auguro buone feste, ciao..
RispondiEliminaUna bella ricetta ...
RispondiEliminaUn caro augurio di buone feste e un abbraccio dai viaggiaotri golosi ...
Ciao Gaia... lo sai che sei davvero molto dolce? Il Natale è così, risveglia i ricordi e ci fa sentire più che mai la mancanza delle persone che amiamo e che non ci sono più.. ma postando questa ricetta e scrivendo questo bellissimo post hai dimostrato che tua nonna è sempre nel tuo cuore... Ti auguro di trascorrere un felicissimo Natale, e di trasformare i tuoi ricordi in fonte di gioia! un bacione
RispondiEliminaVale
io avevo una versione del tutto differente, col vino...possibile (ne avevo tratto spunto per la zuppa del libro)... questa mi pare più delicata, magari per chi non ama troppo le cipolle... ottima!!
RispondiEliminaNe approfitto per farti i miei auguroni di Buon Natale, io mi reimmergo in cucina (ho pure programmato il post di domani in automatico...^_^)!!!
Che meraviglia! E' molto golosa!
RispondiEliminaTanti auguri di buone feste.
Un abbraccio ;-)
OT: Auguri di un natale denso di quel che preferisci
RispondiEliminaUna bella ricetta di quelle rustiche ci piacciono tanto di nuo carattere che le fanno diventare ricercatissime, Tanti auguri
RispondiEliminaCara Gaia, passo a salutarti per farti tanti auguri! Un abbraccio Laura
RispondiEliminaCiao Gaia,
RispondiEliminatanti cari auguri di un Sereno Natale!
Marco
che bello questo ricordo, che bello avere una nonna così da ricordare... splendida questa ricetta davvero elegante nella sua semplicità....
RispondiEliminapasso ora dopo una giornata interamente dedicata alla cucina, per augurarti uno splendido Natale, pieno di gioia e di armonia! un bacione Ely
Adoro le "ricette della nonna", così semplici ma così piene di ricordi. Ne approfitto anche per augurare Buone Feste a te e famiglia, un abbraccio
RispondiEliminaciao Gaia,
RispondiEliminaandando qua e là per il tuo blog, che apprezzo molto, ho trovato questo bel ricordo di tua nonna.
Grazie per averlo condiviso, insieme alle ricette.
un caro saluto
Eva