martedì 31 maggio 2011

Gnocchi di gioia

gnocchi di patate
La ricetta ra arancione non ce l'avevo, quindi ci toccherà festeggiare di nuovo con il rosso, che tutto sommato ci piace anche perché ha portato bene con l'ultimo post.

Ma no, siamo seri. Alla scaramanzia non ci crediamo: le cose non accadono per caso, o per grazia ricevuta , ma perché qualcuno esce di casa la mattina e si sbatte perché accadono proprio quelle cose lì e non altre.
Grazie a chi si è sbattuto con determinazione e impegno perché il sogno diventasse realtà!

Noi siamo molto felici. Ieri abbiamo pure comprato lo spumante apposta e concluso la cena con il botto.

gnocchi di patate
Per festeggiare vi ammannisco questo piatto della tradizione italiana, un piatto popolare, ma buono, così buono!
Un piatto che possa evocare la Milano che lavora con serietà e impegno, non la Milano da bere che ci ha ammorbato per così tanti anni.

Quindi oggi, anche se non è giovedì, ma un radioso martedì... gnocchi!


gnocchi di patate
Gnocchi di patate
Ingredienti (per 4 persone)
  • 1 kg di patate a pasta bianca farinose
  • circa 200 g di farina senza glutine (ho usato la Sfornagusto multi-uso)
  • sugo di pomodoro OPPURE burro e salvia OPPURE salsa ai quattro formaggi
Preparazione
Lessare le patate in acqua fredda.
Quando sono morbide, scolarle, sbucciarle e passarle con il schiacciapatate (evitare di usare il mixer perché tira fuori l'amido e il tutto acquista una consistenza scivolosa inadatta allo gnocco).

Stendere il passato di patate così ottenuto sul marmo e farlo raffreddare.

Cominciare ad aggiungere la farina, ed impastate. Le dosi di farina sono necessariamente imprecise, perché la quantità di farina necessaria dipende dal tipo di patate, dall'umidità dell'aria, dalla temperatura esterna, insomma, da molti fattori.

Diciamo che bisogna aggiungere tanta farina quanta ne tira l'impasto: quando, pur rimanendo abbastanza morbido, non è più appiccicoso, allora vuol dire che ci siamo.

Fare dei rotolini di 1,5 cm di diametro circa, e tagliarli a pezzi con il coltello. Dare a ciascun pezzo con le mani la forma di una pallina, e quindi passarlo sul retro di una grattugia, per dargli la caratteristica forma e lavorazione che aiuta l'assorbimento del sugo.
Mi raccomando, tenere sempre il marmo (o la spianatoia) ben infarinata se no si appiccica tutto.

Metterli su un canovaccio infarinato, il più possibile distanziati.

Devono essere fatti al momento.

Nel frattempo mettere a bollire una pentola abbondante di acqua, salarla e immergerci gli gnocchi. Quando salgono a galla sono pronti.
Scolarli via via con la schiumarola.

Sono ottimi con burro e salvia, e ai quattro formaggi, ma il modo in cui li preferisco è con un buon sughetto di pomodoro, fatto con i pomodori freschi e non con i pelati, uno spicchio d'aglio, olio e basilico. Cotto con amore e pazienza.


Con questo post partecipo alla gioia per i risultati delle elezioni amministrative :-)

giovedì 26 maggio 2011

Un rosso sorbetto alle fragole per i ballottaggi

sorbetto alle fragole
Caldo!
Ma che caldo fa?!?!? Sembra luglio!
E invece no, non è luglio, è maggio accidenti!
E domenica ci sono i ballottaggi, a-ri-accidenti!
E voi dovreste andare a votare, non al mare, o in montagna o a godervi il fresco.

Se proprio volete godervi il fresco, andate a votare la mattina presto, e poi andare a frescheggiare. Con la coscienza pulita.

Insomma, fate 'icché vi pare, ma domenica andate a votare, soprattutto voi che abitate a Milano e Napoli.

Cosa votare, lo sapete. No, meglio essere espliciti, non si sa mai: io intendo Pisapia, De Magistris, insomma, loro, i famosissimi mangiatori di bambini...

Ed ora veniamo alla ricetta.

Un sorbetto rosso fuoco, adattissimo all'occasione :-)

Sono stata ispirata da un'idea dell'Araba Felice, il suo magico sorbetto, che ho sperimentato prima in versione originale con le pesche sciroppate (Commento? Dieci e gnam!) e poi modificata osservando una porzione di fragole avanzata in frigo, con tutto il suo sughetto rosso.

Sorbetto di fragole
Ingredienti
  • 500 g di fragole
  • zucchero semolato (abbondante)
  • due limoni
  • qualche fogliolina di menta
Preparazione
Preparare le fragole come le fate sempre: lavatele, tagliatele a pezzettini e conditile con abbondante zucchero, il succo di un paio di limoni e, per gradire, qualche foglia di menta fresca.

Lasciarle macerare per qualche ora in frigo, in modo tale che producano il loro squisito sughetto rossissimo (quello che ai miei figli piace più delle fragole stesse, per esempio).

Quando sono ben macerate, passare il tutto al mixer, in modo da ottenere una bella purea omogenea. Mettere in un contenitore largo e basso, in modo che ne venga in uno strato abbastanza basso (altrimenti a tagliarlo dopo diventa complicato) e metterlo in freezer per parecchie ore (io ce l'ho lasciato una giornata).

Tirarlo fuori dal freezer a fine cena, l'ho tagliato a tocchi e l'ho ripassato con il mixer. Ho provato sia con il robot che con il mixer ad immersione, e mi sembra che con il mixer venga meglio, più cremoso.

Servire in coppette o bicchierini, decorati con una foglia di menta.

martedì 24 maggio 2011

Pasta veloce per chi va di fretta

pasta salmone e asparagi
Una pasta veloce ma sfiziosa.
Per una che ha fretta.
Come me adesso.

Però una cosa ve la voglio dire, che mi rende molto orgogliona. Pur essendo notoriamente incapace con la macchina fotografica, sono nella rosa delle finaliste per le foto nel Contest a colori di Profumi & Sapori, con giudice il temutissimo aka Zio Piero. Tutto ciò ha del miracoloso. Giuro che non ho corrotto il temutissimo. Che in quanto tale, è anche incorruttibile.

E vai con la ricetta, di un anno fa o più. Ma dalla prima volta la facciamo spesso.
Ci è piaciuta, ci è.

Pasta salmone, asparagi e finocchietto
Ingredienti (per due)
  • 4 "nidi" di tagliatelle senza glutine (ho usato quelle de Le Veneziane) (¶)
  • 3 fette medie, o due grosse, di salmone fresco
  • un mazzo di asparagina
  • finocchietto selvatico
  • olio EVO
  • uno scalogno
  • sale
  • erba cipollina
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Mettere una grossa pentola con l'acqua a bollire.

Tagliare sottile lo scalogno, e farlo appassire in una padella in cui si sia messo un filo d'olio.
Pulire l'asparagina, togliere la parte finale del gambo, quella fibrosa, tagliarla a tocchetti e metterla nella padella, a parte le punte che si aggiungeranno all'ultimo minuto.
Togliere la pelle alle fette di salmone, tagliarle a cubetti e aggiungerli nella padella con gli asparagi. Farli rosolare qualche minuto, aggiungengendo qualche rametto di finocchietto selvatico spezzato grossolanamente. Aggiustare di sale e aggiungere le punte degli asparagi, facendole saltare pochi minuti.

Quando l'acqua nella pentola bolle, mettere il sale, e buttare la pasta.

Tenere da parte una tazzina di acqua di cottura della pasta.

Scolarla al dente dopo pochissimi minuti, molto al dente, e rovesciarla nella padella e spadellare. Fosse troppo asciutto aggiungere un po' di acqua che si era tenuta da parte.

Servire fumante.

Nella foto c'è dell'erba cipollina, se si vuole si può aggiungerne un po' alla fine, cruda. A volte la metto a volte no.

venerdì 20 maggio 2011

Malakoff, un dolce un po' antico ma senza glutine

Malakoff
Questo dolce l'ho fatto la sera che è venuta a cena Stefania con la sua famiglia.
Era un po' che la volevo fare, ma ci voleva un'occasione, perché non è esattamente un dolce che si fa in cinque minuti, all'ultimo, anche se in realtà è abbastanza semplice. Laborioso ma semplice.

La giornata, come ho già scritto innumerevoli volte, è stata molto bella, calda e piacevole, e spero che il dolce sia stato all'altezza.
A me, lo dico subito, è piaciuto. La presenza del Pan di Spagna, che io non amo particolarmente, era molto moderata, e non ha reso il tutto troppo pesante e panoso. La bavarese all'interno, anzi, le bavaresi, erano leggere al punto giusto.
Un dolce che rifarò, quando si presenterà un'altra occasione. Magari variando il ripieno, tanto una volta fatta si possono produrre mille variazioni.

Di fatto è una specie di zuccotto, però con all'interno una bavarese.

Il suggerimento l'ho trovato sul libro "Dolci Dolomiti" di Rosmarie Pescosta, sì, sempre lei.
Una volta letta la ricetta ho però fatto di testa mia: il rotolo, invece che con la marmellata, l'ho farcito con l'innominabile, però quella della Coop del commercio equo (se proprio non ce la fate metteteci una ganache al cioccolato); per la bavarese ho usato la mia ricetta; invece che la bavarese al cacao ne ho fatta una stile stracciatella, così da riciclare parte delle ubique uova di Pasqua (fortuna che erano fondenti).
Sembra un dolce laborioso, in realtà un po' lo è ma si può in parte ovviare al problema dividendone la preparazione in più tempi: pan di Spagna e rotolo si possono tranquillamente fare il giorno prima, nel quale resteranno quindi solo bavaresi e assemblaggio, un'impresa sostenibile.

Preciso che sul libro si chiama dolce Malakoff, ho però cercato in rete e alla voce Malakoff ho trovato dei dolci abbastanza diversi. Io continuo a chiamarlo così, perché questo era il nome che c'era sul libro. Se no chiamatelo zuccotto di bavarese.


Malakoff - la fettaLa fetta (non si vede lo strato intermedio di pan di Spagna ma giuro che c'era!)

Malakoff senza glutine

Ingredienti
Per il pan di Spagna
  • 3 cucchiai di maizena (¶)
  • 2 cucchiai di fecola di patate (¶)
  • 3 cucchiai di farina di riso (¶)
  • 110 g di zucchero
  • 1 cucchiaio di miele
  • 6 uova
  • 1 limone non trattato
Per il rotolo al cioccolato
  • 4 uova
  • 100 g di fecola di farina senza glutine (io di solito uso mischiare 30 g di farina di riso, 40 g di fecola di patate e 30 g di amido di riso) (¶)
  • 85 g di zucchero
  • 15 g di miele
  • 1 barattolo di nutella o altra crema spalmabile (¶)
  • burro per ungere la teglia
  • farina di riso per spolverare la teglia (¶)
Per le bavaresi
  • 4 fogli di colla di pesce (¶)
  • 4 uova (le chiare non si usano)
  • 150 g di zucchero
  • 400 g di latte
  • 500 g di panna da montare
  • una stecca di vaniglia
  • la scorza di un limone non trattato
  • 100 g di cioccolato fondente (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Pan di Spagna
Tirare le uova fuori dal frigo con un'oretta di anticipo, devono essere a temperatura ambiente.
Separare le chiare d'uovo dai tuorli, e sbattere questi ultimi a lungo con lo zucchero e il cucchiaio di miele, finché non diventa un composto gonfio, bianchiccio e spumoso.
Montare le chiare a neve densissima, e incorporarne circa un terzo al composto un cucchiaio alla volta, mescolando delicamente dal basso in alto per non smontarle.
Incorporare quindi le farine setacciate e la buccia grattata del limone, e infine, sempre con delicatezza, il resto delle chiare montate.
Imburrare una tortiera con il bordo sganciabile di 28 cm di diametro e infarinarla con la farina di riso. Versare delicamente il composto nella tortiera.
Far cuocere nel forno preriscaldato a 180° per una quarantina di minuti (prova dello stecchino).
Lasciar freddare su una gretella per dolci.
Per il rotolo al cioccolato
Coprire una teglia da forno (io uso direttamente la leccarda) con un foglio di carta-forno imburrato e spolverato con farina di riso. Questo per evitare che il biscuit si attacchi, che è il rischio più grosso di questo dolce.

Separare i tuorli dagli albumi.
Montare i tuorli con lo zucchero e il miele, finché scrivono, e gli albumi a neve ben ferma.
Incorporare delicatamente la meringa alla montata di tuorli, mescolando dall'alto in basso, e aggiungere le farine setacciate tutte in una volta. Amalgamare mescolando delicatamente le farine al composto.

Riscaldare il forno a 180°.

Aiutandosi con una spatola versare il composto sulla teglia, cercando di renderlo il più uniforme possibile.

Far cuocere nel forno per 12 minuti.

Nel frattempo sacaldare la crema spalmabile nel micro-onde, per reanderla fluida.

Quando il biscuit è pronto, sfornarlo sopra un canovaccio spolverizzato di zucchero semolato.
Spalmarlo abbondantemente di Nutella, arrotolarlo stretto su se stesso sul lato lungo, avvolgendolo infine con il canovaccio, e farlo raffreddare. Quando è freddo, toglierlo dal canovaccio. Si conserva bene, se lo avvolgete con la pellicola senza PVC.
Per la crema bavarese
Far bollire il latte con la stecca di vaniglia aperta (io ho usato due bucce di stecca di cui avevo già usato i semi per un'altra preparazione) e la scorza del limone. Intanto sbattere i tuorli delle uova con lo zucchero finché non diventano una crema gonfia e spumosa, ed aggiungervi poi il latte bollito, preferibilmente passandolo attraverso un colino, poco per volta e sempre mescolando.
Nel frattempo mettere la colla di pesce a bagno in acqua fredda, e mentre si ammolla porre sul fuoco bassissimo il composto di uova, latte e zucchero, e farlo cuocere sempre rimestando, finché non accenna a bollire. Questo è il punto cruciale della preparazione, perché se prende la bollitura piena impazzisce, pertanto va tolto dal fuoco appena comincia a fremere.
Incorporare la colla di pesce ben strizzata e sciolta a bagno maria o nel micro-onde e lasciar raffreddare il tutto. Mentre si raffredda montare la panna a neve ben ferma, ed infine aggiungerla pian piano, una cucchiaiata alla volta, al composto.
A questo punto dividere il composto in due ciotole, ed aggiungere in una delle due 100 g di cioccolato fondente grossolanamente tritato. Tenere in frigo fino all'utilizzo.
Composizione
Tagliare il pan di Spagna in strati alti poco più di 1 cm.

Prendere uno stampo semi-circolare (io uno da parrozzo da 2,5 l) e disporlo su uno strato di Pan di Spagna, da cui si ritaglierà un cerchio a misura, che fungerà da coperchio per la nostra preparazione. Con il Pan di Spagna avanzato ritagliare delle strisce.

Rivestire con un foglio di pellicola senza PVC lo stampo.
Tagliare il rotolo a fette alte 0,7 cm circa, e disporle ordinatamente sulle pareti dello stampo.

Versare nello stampo il composto alla vaniglia semplice, livellandolo, che arrivi a circa metà stampo. Usare le strisce di pan di Spagna per coprire la bavarese in modo più uniforme possibile.
Coprire con l'altra bavarese, quella alla stracciatella, fino a circa 1 cm dal bordo dello stampo.

Coprire con il cerchio di Pan di Spagna, che si incastri dentro a mo' di copertura ermetica.

Mettere in freezer per parecchie ore, estrarlo una mezz'ora prima di portarlo in tavola.
Sformarlo e lasciarlo a temperatura ambiente. Se proprio volete potete decorarlo con ciuffetti di panna montata, ma anche no.

P.S. Probabilmente vi avanzerà un po' di bavarese e anche del Pan di Spagna. Ci son cose più gravi. Io con gli avanzi ho fatto dei bicchierini che ho congelato per la prima occasione. È arrivata presto ;-)
Il Pan di Spagna si può anche surgelate, già tagliato in cubetti o sbriciolato, da usare come decorazione per vari dolci al cucchiaio. Anzi, va sempre comodo avere un po' di questa roba in freezer.

La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

martedì 17 maggio 2011

Perché oggi è un giorno pieno di gioia

papavero

Poi, finalmente, sentì un mutamento inequivocabile. Il vento soffiava sul suo viso! La luce cominciava ad apparire. Lontano, lontano a sud si vedevano vaghe forme di nubi, remote e grigie, andare alla deriva: al di là sorgeva il mattino.
(...)
Il mattino arrivò, e arrivò anche il vento del mare: e l'oscurità scomparve...

J.R.R. Tolkien - Il signore degli Anelli
Questo è per me la giornata di ieri: il vento che cambia, e il mattino che arriva, e un fiore rosso che spunta forte in un campo.

Il tutto molto poco scaramanticamente, perché c'è ancora da passare il ballottaggio, ma nessuno ci deve togliere la gioia di oggi.

E per festeggiare partecipo di nuovo con molta soddisfazione alla raccolta presaga di Madama Bavareisa e Kemikonti liberiamoci dal maiale, ma liberiamocene davvero, con libere e democratiche elezioni.

Liberiamoci dal maialeHo scelto un piatto (ispirato a una ricetta di "All'aria aperta", Sale&Pepe collection) molto colorato e profumato, quasi estivo, e adatto a una festa campestre.
Perché oggi è un giorno di festa.


filetto di maiale ai peperoni

Filetto di maiale arrosto ai peperoni
Ingredienti (per quattro persone)
  • 1 filetto di maiale
  • 2 peperoni gialli
  • 1 peperone rosso
  • pomodori maturi
  • 1 cipolla rossa di Tropea
  • salamoia (mix di sale fino e erbe aromatiche tritate)
  • salvia e rosmarino
  • coriandolo fresco
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 grosso spicchio d'aglio
  • olio EVO
  • sale
Preparazione
Lavare le verdure. Dividere in due la cipolla, tagliare i peperoni in grosse falde.
Arrostire tutte le verdure sulla griglia, finché non sono ben abbrustoliti. Mettere via via i pomodori e i peperoni in un sacchetto di carta per farli raffreddare.
Via via che si raffreddano, togliere loro la buccia.
Tagliare tutte le verdure in dadolata. Tenere da parte.

A parte incidere nel senso della lunghezza il filetto di maiale, senza però separare le due parti, e distribuire all'interno lo spicchio d'aglio a fettine, foglie di salvia, rametti di rosmarino. Richiudere il filetto, legarlo stretto, massaggiarlo con la salamoia, un po' di pepe e spennellarlo d'olio e metterlo in una teglia con un filo d'olio sul fondo. Infornarlo a 200° per una quarantina di minuti. Se sta asciugando troppo aggiungere, a metà cottura, mezzo bicchiere di vino bianco.

Nel frattempo far saltare in padella le verdure con un filo d'olio, aggiustare di sale, cospargere con il coriandolo fresco tritato.

Lasciar riposare un quarto d'ora la carne, tagliarla a fette non troppo sottili e servirla con il mix di verdure.

sabato 14 maggio 2011

Risi, bisi e fiori

fioritura dell'acaciaAcacia in fiore

È un sacco che non pubblico ricette. Ho avuto un sacco di cose da fare, non tutte piacevoli.

Però... però a questo giro all'MTC voglio arrivare prima. No, cosa avete capito?!?!? Mica voglio vincerlo, il contest! Volevo solo essere la prima a pubblicare il post.
I post per l'MTC li ho sempre pubblicati all'ultimo, in camera caritatis, inventandomi qualcosa l'ultimo giorno, insomma, pure un po' uno stress. E invece questa l'ho fatta domenica.

Una favolosa domenica in campagna dalle parti di San Galgano... e di Pentolina, vero Stefania? ;-)

campagna toscana
Mentre percorravamo all'andata la Firenze-Siena, siamo rimasti folgorati da migliaia di acacie fiorite. Si, avete capito bene, migliaia! La Firenze-Siena è letteralmente bordata da boschi di acacie dall'inizio alla fine, e la loro fioritura è strepitosa.
Non a caso lungo la strada c'è un paese che si chiama San Casciano. E la cascia è appunto l'acacia, nella vulgata locale.
Tutte queste acacie mi chiamavano.
Le avevamo assaggiate la settimana fritte, per caso, e ci erano piaciute. Accidenti se ci erano piaciute. Le avevo pure pubblicate. E nei commenti Anna mi segnala che una certa signora ci ha fatto pure il risotto, con i fiori di acacia.

E così tutto quadra. A partire da un mazzo di fiori di acacia il cui profumo si è sparso fin da subito, inebriante, nella macchina.

Certo, le abbiamo rifritte, ma abbiamo anche sperimentato un riso così primaverile che più primaverile non si può.
Cosa c'è di più primaverile della fioritura?
E quale legume annuncia la primavera, se non i piselli freschi?

La vera quadratura del cerchio! Ci sta pure l'MTC. E arrivare prima! Arrivare prima?!?!?! ma che siamo impazziti! Pur di non farmi arrivare prima, ci si è messo pure il blocco di blogspot.

E ora, la ricetta. Il riferimento è ovviamente la bellissima ricetta di Annamaria. Alla quale ho però apportato alcune modifiche. La pancetta non ce l'ho messa, perché se no i fiori, che sono molto delicati, sarebbero "scomparsi" e i bisi li ho destrutturati, perché mi pareva bellino. Però ho mantenuto la cottura nel brodo dei baccelli.
Ah... È pure una ricetta senza rischi di contaminazione: vi par poco?

Risi, bisi e fioriaRisi, bisi e fiori

Risi, bisi e fiori
Ingredienti (per quattro persone)
  • 320 g di riso vialone nano
  • una ventina di fiori di acacia
  • 1,2 kg di piselli col baccello biologici
  • 1 grosso scalogno
  • cipolline fresche
  • burro
  • parmigiano reggiano
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale
Preparazione
Sgranare i piselli tenendo da parte i baccelli. Lavarli entrambi. Versare i bacelli in 2 litri di acqua leggermente salata e farli bollire per circa un'ora. Passare quindi brodo e bacelli al passaverdura oppure al mixer e poi al setaccio. Si otterrà un liquido un po' verde e un po' denso che sarà il brodo per preparare il risotto, da tenere al caldo con un fuoco basso.

Affettare sottili un paio di cipolline fresche, solo la parte bianca, farle appassire nel burro e aggiungere i piselli. Farli cuocere a fuoco basso, con un po' del loro brodo, finché sono abbastanza teneri. Aggiustare di sale. Passarli al mixer e tenerli da parte.

"Sgranare" anche i fiori a parte quattro (non saprei come dire altrimenti, insomma, toglierli dal grappolo) e tenerli in un piatto.

Affettare al velo lo scalogno, e farlo appassire in una bella noce di burro in una pentola larga e bassa.

Versare il riso, farlo cuocere finché diventa translucido, sfumare con un bicchiere di vino e tirare il riso con il brodo di piselli tenuto da parte. Quando il riso è quasi pronto, aggiungere i fiori ma non i grappoli interi.
Mantecare con il parmigiano e un'altra noce di burro.

Comporre i piatti: stendere un mestolo di purè di piselli sul piatto, formando un tondo, formare delle cupolette con il riso, e metterle sopra il cerchio di purè di piselli.

Servire decorando con un grappolo di fiori di acacia crudi.


Non so se si era capito, ma con questa ricetta partecipo all'MTC di maggio.


Collage di Picnik


martedì 3 maggio 2011

Fiori, fiori e fiori... anche nel piatto!

fiori di meloFiori di melo

È bellissimo, quando credi che per quest'anno ormai la fioritura te la sei persa, trovarsela all'improvviso di fronte in una domenica in montagna, iniziata sotto i peggiori auspici meteorologici ed invece, via via che passavano le ore, diventata sempre più allegra e solare.
Un vero tripudio di ciliegi selvatici, meli, ma anche lillà, bacche di agrifoglio rimaste dall'inverno, e, ovviamente, le immancabili margheritine.
Perché in montagna, per mia fortuna in questo caso, la natura arriva in ritardo, e a me è parso che abbia voluto aspettarci, in questa prima gita della stagione.

margheritine
Mentre salivamo siamo passati attraverso boschi dai verdi più diversi, e fra questi spiccava il bianco della fioritura delle acacie. Forse non le avrete mai notate, ma i fiori di acacia sono bellissimi, praticamente dei glicini perfettamente bianchi, e più piccoli.
Osservandoli incantata mi è venuto in mente che l'anno scorso, di questa stagione, avevo visto varie ricette in giro con i fiori di acacia, e così ne abbiamo raccolti un po', e fritti, senza sapere nemmeno bene come fare. Non mi ricordavo nemmeno se fosse un fritto dolce o salato, e alla fine ho deciso di lasciarlo neutro, per poterlo assaggiare in entrambe le versioni, e decidere "sul campo".

Per la ricetta ho cercato un po' in qua un po' in , e alla fine ho deciso per la soluzione la più semplice, ovvero nessuna pastella ma un leggerissimo velo di uovo sbattuto e poi farina.
Sono venuti leggerissimi, croccanti e saporiti, tutti quanti (e come ho scritto spesso, in questa casa sono parecchio uggiosi sul mangiare) hanno gradito assai.

È proprio vero che fritta è buona anche una scarpa!

.... Anche se, parlando poi con mia suocera, mi ha detto che da bambina campagnola lei li mangiava sempre, ma non fritti, così come natura crea, direttamente dagli alberi, e se li ricorda buonissimi!

Quante cose ci siamo perduti...

fiori di acaciaFiori di acacia

Fiori di acacia fritti
Ingredienti
  • una ventina di fiori di acacia
  • un uovo
  • farina senza glutine (ho usato la Mix It! della DS) (¶)
  • olio di semi di arachide
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Anche questa è facilissima.
Unica precauzione: dato che i fiori non si possono lavare, bisogna usare fiori provenienti da alberi lontani da da strade o comunque al sicuro da fonti di inquinamento e contaminazione di sorta.

Sbattere l'uovo con un pizzico di sale.

Mettere un po' di farina in un piatto.

Scaldare l'olio per friggere in una padella dai bordi alti, dove i fiori possano stare completamente immersi.

Passare i grappoli di fiori interi prima nell'uovo sbattuto e poi nella farina, e buttarli nell'olio bollente giusto il tempo di farli dorare.
Sgocciolarli su carta paglia e servirli: si possono fare sia salati, spolverandoli appunto di sale, o dolci, spolverandoli di zucchero a velo.
Ci sono piaciuti di più salati.
Sono buoni e molto scenografici.

Inevitabilmente, data la delicatezza del tutto, alcuni fiori vengono via. Mi sembrava un peccato buttarli, e così li ho compattati e ho fritto pure quelli, tipo frittelline. Mi ha fatto ridere trovare nel post di Norma di stasera la stessa soluzione.


fiori di acacia fritti

domenica 1 maggio 2011

Insalata pecorino e baccelli per il 1 maggio

insalata baccelli e pecorino
Oggi è il primo maggio.

Festa dei lavoratori.

Punto.

Lo festeggio con un piatto poverissimo, rivisitato a mo' di insalata.
Per le dosi rigorosamente ad occhio.

Insalata baccelli e pecorino
Ingredienti
  • un bel po' di baccelli (rendono pochissimo, una volta sbucciati)
  • pecorino fresco
  • insalata delicata (io uso la pesciatina, una lattuga saporita)
  • cipollina fresca
  • sale
  • pepe
  • olio extra-vergine di oliva BUONISSIMO
  • aceto
Preparazione
Togliere i baccelli dai... baccelli, e sbucciarli a uno a uno (è un'impresa piuttosto lunga e noiosa, ma ne vale la pena, perché la buccia dei baccelli è la parte più indigesta e quella più amara di sapore. Si può soprassedere per i baccelli più piccoli e verdi).
Tagliare il pecorino a cubetti piccoli.
Lavare l'insalata, asciugarla e strapparla con le mani.
Tagliare la cipollina a fettina sottili e metterla a bagno nell'aceto: ne mitigherà il sapore troppo forte e conferirà al piatto un leggero agro che ci sta benissimo.

Scolare la cipollina dall'aceto.

Mettere tutto insieme in una ciotola e condire con un'emulsione di olio, sale, pepe.

Tutto qua :-)

Per avere un'idea, sullo sfondo della foto ci sono i baccelli vuoti e le bucce dei baccelli necessari per una persona (è un piatto che mi preparo spesso, di questa stagione, quando sono sono sola).

Con questa ricetta partecipo, per il colore verde, al Contest a colori di Profumi&Sapori

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