Ma poi mi dispiace troppo, e il modo lo trovo.
Ad esempio volevo tanto partecipare al contest della Patty. Una volta, nella mia vita precedente senza figli,andavo sempre al cinema. Adesso è diverso, e ci vado molto più raramente, ma la voglia sarebbe rimasta.
Quale film? La risposta è venuta da sè: ieri al mercato ho trovato gli ultimi fagiolini serpenti, un prodotto tipico dell'agricoltura toscana.

L'associazione con uno dei miei film preferiti, Parenti Serpenti di Monicelli, è stata immediata.
Parenti serpenti è una commedia che non definirei nè sofisticata, nè tantomeno leggera.
Possiamo inserire la categoria commedia perfida? In realtà la categoria esiste già, e questo film è proprio un esempio tipico di quella commedia all'italiana che, fra una risata e l'altra, ci racconta senza indulgenze e in modo spesso impietoso i tanti vizi nazionali (comunque, fra le due, direi commedia leggera, anche se qui di leggero non c'è niente).
Non sta certo a me spiegare chi sia Monicelli, dico solo che, al di là dei suoi film, che mi sono sempre piaciuti tantissimo, è proprio il personaggio che vale, una figura coerente, senza farla tanto lunga, che ha tenuto fede alle sue posizioni fino alla fine.
Film corale, uscito nel 1992, racconta le vicende che si dipanano durante le vacanze di Natale, quando la famiglia protagonista si riunisce a casa dei genitori a Sulmona, in Abruzzo, per passare insieme le feste.
Dal nonno che sta rimbischerendo (un impareggiabile Paolo Panelli) allo zio omosessuale non dichiarato (Alessandro Haber), dal comunista se-l'unità-dice-che-gli-asini-volano-almeno-volicchiano (Eugenio Masciari) al democristiano d'antan (Tommaso Bianco), alla cognata emiliana in calore (Cinzia Leone), alla pre-adolescente grassoccia che vuole fare la velina, ci sono tutti.
La vicenda arriva al climax quando la nonna comunica ai figli che lei e il marito stanno invecchiando e non è più pensabile che continuino a vivere da soli a Sulmona: vogliono quindi andare a vivere con qualcuno dei figli.
Questo fa precipitare i già complessi equilibri familiari, in un finale che mette una pietra tombale sull'idea di famiglia come luogo di affetti e solidarietà.
Quello che mi ha colpito del film, che ho rivisto di recente, è che pur essendo passati solo 20 anni quell'Italia semplicemente non esiste più.
Il che non significa che siano scomparsi gli italici vizi, anzi, il film coglie proprio il momento della mutazione genetica del nostro paese, nei suoi aspetti più deteriori, e preconizza quella berlusconizzazione (il film è del '92) che si dispiegherà negli anni successivi.
Insomma, se da una parte il film racconta di un'Italia che non esiste più, dall'altro ci lascia tutto l'amaro in bocca di un io-ve-l'avevo-detto da cui non abbiamo saputo imparare niente.
La ricetta con cui l'accompagno è semplice, la solita non-ricetta, tipica delle campagne toscane, analoga a una di quelle che potrebbe fare nonna Trieste se la vicenda del film fosse ambientata, invece che nella provincia abruzzese, in quella toscana.
Mi sembra un abbinamento adeguato, una ricetta di casa di quelle che quasi non si fanno più, così come non esiste più l'Italia del film.
E poi i fagiolini serpenti hanno pure un gusto deciso, quasi amaro, che si adatta perfettamente alla comicità del grande toscanaccio.

Fagiolini serpenti in umido
Ingredienti
- 1 mazzo di fagiolini serpenti
- 6 pomodori maturi da sugo
- olio extra-vergine di oliva
- 1 cipolla rossa
- 1 spicchio d'aglio
- 1 pezzo di peperoncino
- sale q.b.
Semplicissima!
Mondare e lavare i faglioni serpenti togliendo la punta.
Farli scottare in abbondante acqua salata in ebollizione, scolandoli al dente e facendovi scorrere sopra dell'acqua fredda per fermare cottura e colore.
Nel frattempo preparare un po' di sugo di pomodoro: togliere la buccia ai pomodori, tuffandoli per un minuto in acqua bollente. Affettare sottile la cipolla, e farla appassire insieme allo spicchio d'aglio e al pezzetto di peperoncino in una padella con un po' d'olio. Quando la cipolla è appassita, mettere nella padella anche i pomodori tagliati a pezzi, ed un bel pizzico di sale. Far cuocere eventualmente allungando con un po' di acqua calda fino ad ottenere una salsa di pomodoro abbastanza morbida.
Rovesciare i fagiolini nella padella, e farli insaporire per qualche minuto. Servire caldi.
Con questa ricetta partecipo al contest La commedia è servita di Andante con gusto