La sfida di questo mese dell'MTC è forse quella che più mi piace fra tutte.
Ringrazio di cuore Mari-Lasagnapazza per aver scelto questo tema, che è davvero nelle mie corde emotive e culinarie.
È sullo strudel, sia quello dolce che quello salato. Si può scegliere.
Li farò tutti i e due, ma comincio da quello salato, perché oggi era domenica, c'erano a pranzo i nonni, e ho voluto fare un vero pranzo della domenica che cominciasse proprio con una delle ricette che faceva la mia mamma quando voleva fare una bella figura, lo strudel verde.
Questo strudel oggi unisce con un filo rosso tre generazioni, e probabilmente molte altre che si perdono nella notte dei tempi: io, mia madre e mia nonna. Che però non è la mamma di mia mamma, ma sua suocera.
Dovete sapere che io sono per parte di madre emiliana e per parte di padre trentina. Si capisce quindi come mai questo piatto sia così nelle mie corde: in Trentino, con la sua cucina che così tanto deve alla tradizione austro-ungarica, lo strudel è un rito, una certezza, una religione.
Mia nonna faceva anche lo strudel in versione salata, che davvero somiglia molto a quello di Mari.
Unica differenza: la presenza degli spinaci, che sono piuttosto ricorrenti nella cucina trentina.
Mia mamma invece non ha mai amato cucinare. Per generazione, per attitudine e per ideologia è di quelle donne che ha ritenuto cucinare una catena, e se n'è affrancata appena ha potuto.
Non che mi abbia fatto mancare niente, anzi, a casa nostra, come in tutte le case di allora, si mangiava primo-secondo e due contorni tutti i giorni, a pranzo e a cena, ma non le piaceva, non ci si divertiva, e badava al sodo.
Erano gli anni dei surgelati, dei dadi da brodo, dei formaggini, della margarina, tutti simboli di modernità in cui mia madre si è gettata a capofitto.
Tanto per dire, adesso che non ha più una figlia da tirare su, e vive con un marito con il quale spesso ha parecchio da ridire, i 4salti-in-padella si sprecano, e pure quelle orribili minestre del banco frigo che io non riesco nemmeno ad annusare, figuriamoci a mangiare.
Però mia mamma è emiliana. E ci sono cose che ha respirato fin da piccola. Una di queste, la pasta fatta in casa. Mia nonna, mia zia, le loro cugine, erano di quelle che tiravano una sfoglia di ennemila uova a mano senza fare un plissé. Io me le ricordo, quelle sfoglie che sembravano tovaglie da 12, dalle quali uscivano magicamente tortellini, lasagne, tagliatelle, grattini...
Mia mamma, anche se non ama cucinare, sa tirare la sfoglia, e sa fare pure i tortellini...
Così quando si è trovata in casa di sua suocera, e ha visto questo strudel verde non poteva non farlo suo.
E l'ha fatto così suo che ha cambiato pure il condimento.
Il sugo di pomodoro era una di quelle cose che mia nonna, pure cuoca raffinata, faceva malissimo. Non faceva parte della sua cultura.
Se a Napoli il piatto quotidiano sono gli spaghetti col pomodoro, a casa di mia nonna era la polenta, o un risotto. Se pasta doveva essere, erano i tagliolini col vedel (il sugo d'arrosto).
Il sugo di pomodoro no, era pessimo. Acquoso, lungo, insipido, e -orrore!- con il burro...
Quello di mia mamma no, è buono. Mio figlio sostiene che nessuno fa il sugo di pomodoro meglio della nonna.
Eppure non ci mette niente: i pomodori freschi d'estate, i pelati d'inverno, olio, qualche foglia di basilico.
Lo cuoce a lungo, quello sì, piano piano, in una pentola, non in padella come facciamo spesso noi per fare prima, e le viene un sughetto saporito e per niente acidulo, senza metterci strane diavolerie tipo lo zucchero, senza pezzi interi perché si sono sfatti nel cuocere, non perché usi la passata -giammai!-.
Insomma, un sapore fresco e saporito, tondo e dolce.
Così mia mamma ha sostituito il burro fuso e parmigiano con cui la nonna Carmela condiva lo strudel verde con il suo semplicissimo sughetto di pomodoro. E ci sta d'incanto. È pure tricolore...
E lo strudel verde con il sugo di pomodoro, senza tante elaborazioni esotiche, è quello che vi propongo.
Anche l'impiattamento è semplice, niente gocce di pomodoro artisticamente sparse sul piatto, niente foglioline di basilico a latere. Niente di niente.
Lo strudel verde della mamma e della nonna come il pranzo della domenica vuole.
E scusate se è poco.
(anche le foto fanno abbastanza schifo, sembrano quelle di una rivista di cucina degli anni '60, non so se avete presente, ma mi vanno bene così)
Commento di mio figlio: "Mamma, ma dovevi aspettare 10 anni prima di farmi assaggiare questa meraviglia? Ora me lo rifai tutti i giorni per un mese!!"
Strudel verde
Ingredienti
Per la sfoglia
- 160 g di mix per pasta Senz'altro (¶)
- 1 uovo
- 60 g di acqua tiepida
- 600 g di spinaci
- 250 g di ricotta
- 100 g di grana trentino
- 1 uovo
- noce moscata
- pepe
- sale
- 1 barattolo grande di pelati
- olio extravergine di oliva
- basilico fresco
- sale
Preparazione
Preparare la sfoglia
Fare la fontana con la farina. Sbattere l'uovo e mettere nel mezzo alla fontana, e, con una forchetta, cominciare a raccogliere la farina dall'interno della fontana amalgamandola all'uovo sbattuto. Aggiungere quindi l'acqua tiepida, e procedere allo stesso modo. Quando la farina avrà tirato tutto l'uovo e tutta l'acqua, cominciare ad impastare a mano, sulla spianatoia leggermente infarinata: inizialmente l'impasto sarà appiccicoso, poi diventerà sempre più asciutto e, per quanto possibile in assenza di glutine, elastico.
Fare la palla e far riposare almeno una mezzoretta in un sacchetto di plastica.
Preparare la farcia
Mondare e lessare gli spinaci e lessarli in poca acqua. Scolarli, strizzarli facendo perdere loro più acqua possibile e farli raffreddare. Quando sono freddi, tritarli a coltello.
Setacciare la ricotta in un recipiente, ammorbidirla con una forchetta, aggiungere gli spinaci tritati, l'uovo sbattuto, il grana grattugiato, una spolverata di pepe e noce moscata e aggiustare di sale.
Tenere da parte.
Preparare il sugo
Mettere in una pentola un po' d'olio sul fondo e i pelati (in questa stagione, altrimenti d'estate usare pomodori rossi da sugo brevemente sbollentati per toglier loro la buccia), grossolamente tagliuzzati. Salare e far cuocere molto lentamente, mescolando spesso, fino a che i pomodori non si sono sfatti completamente e il sugo è diventato bello denso e con un sapore rotondo. Qualche minuto prima di spegnere il fuoco aggiungere le foglie di basilico.
Stendere la sfoglia
Prima di cominciare a stendere la sfoglia mettere a bollire sul fuoco una pentola abbastanza larga e che possa contenere comodamente lo strudel (io ho usato, come fa sempre mia mamma, una pesciera).
Disporre sulla spianatoia un tovagliolo grande pulito di cotone bianco (lavato con sapone neutro e ben sciacquato) e infarinarlo. Prendere l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra al tovagliolo, quindi tirarlo con un mattarello.
La sfoglia che non dovrà essere sottile come quella preparata per lo strudel dolce.
Il risultato finale sarà essere una sfoglia comunque rettangolare circa 30 X 40.
Stendere la farcia su tutta la superficie della sfoglia lasciando liberi circa due centimetri lungo il bordo. Cominciare a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno, aiutandosi con il tovagliolo.
Fare fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine. Avvolgere il rotolo così ottenuto nel tovagliolo senza lasciare vuoti e chiudere, con uno spago da cucina, i due lembi esterni; fare due giri di spago anche lungo il rotolo.
Salare l’acqua bollente e
adagiarvi delicatamente lo strudel avvolto nel tovagliolo.
Cuocere a fuoco medio (deve sobbollire senza violenza) per 45
minuti abbondanti, quindi togliere lo strudel dall’acqua e togliere il tovagliolo.
Tagliare il rotolo a fette spesse
circa 1,5 cm leggermente oblique, disponerle nel piatto da portata,
irrorarle di sugo, che comunque andrà messo in dosi non massicce e verrà portato a parte in tavola, per permettere ai commensali di scegliere quando "sugoso" deve essere lo strudel.
Lo strudel verde deve essere mangiato subito, non può aspettare, altrimenti rinsecchisce, la farcia si ritira e non fa più lo stesso effetto. Se si guarda con attenzione la seconda foto, quella prima degli ingredienti, si vede cosa può succedere ad aspettare: la foto è stata scattata un po' dopo pranzo, con un paio di fette tenute da parte all'uopo, e si può notare che la farcia si è già cominciata a ritirare. Se invece si guarda la foto qui sotto, o quella che apre il post, questo effetto non c'è assolutamente, e la farcia è ben aderente alla sfoglia.
Lo strudel verde deve essere mangiato subito, non può aspettare, altrimenti rinsecchisce, la farcia si ritira e non fa più lo stesso effetto. Se si guarda con attenzione la seconda foto, quella prima degli ingredienti, si vede cosa può succedere ad aspettare: la foto è stata scattata un po' dopo pranzo, con un paio di fette tenute da parte all'uopo, e si può notare che la farcia si è già cominciata a ritirare. Se invece si guarda la foto qui sotto, o quella che apre il post, questo effetto non c'è assolutamente, e la farcia è ben aderente alla sfoglia.
Con questa ricetta partecipo alla sfida di febbraio 2014 dell' MTC.
La ricetta originale di Mari del blog Lasagnapazza
La ricetta originale di Mari del blog Lasagnapazza
Complimenti per questo strudel , pensavo sarebbe stato impossibile da realizzare senza glutine e invece ne hai fatto una versione da leccarsi i baffi.
RispondiEliminaPerfetto l'abbinamento del ripieno con la slsa di pomodoro, saperla fare buona è un grande banco di prova.
La semplicità racchiude in sè la perfezione e la bravura.
Bravissima
grazie loredana per le belle parole!
Eliminati confesserò un segreto: nulla è impossibile senza glutine... per noi blogger sglutinate!
scherzo ovviamente, ma avere tante amiche con le quali aiutarsi e scambiarsi conoscenze ed esperienze è una gran cosa, rende tutto più semplice.
e comunque la pasta come questa non è impossibile senza glutine.
complimenti davvero! Questa sfoglia non deve essere semplice per voi celiache, eppure hai ottenuto un Ottimo risultato. Brava davvero!
RispondiEliminagrazie stefania. quello salato lessato era più semplice per noi, la pasta rende meglio.
Eliminail peggiore è l'altro...
Ogni volta sono ammirata da quanto vi impegnate a creare delel sfide magnifiche senza il glutine, proprio in ricette dove alla base c'è un impasto di farina.... brava, un bacio Flavia
RispondiEliminasi, devo confessarlo, a me piace di più partecipare alle sfide dove c'è il glutine di mezzo, è più... sfidante :-)
EliminaUh, ma come mi ci son rivista, in questo post... cambiano i personaggi, cambiano le provenienze, ma i contenuti son quelli... io avevo la nonna genovese, che non amava per niente cucinare (e che pure mi ha lasciato tre o quattro ricette ineguagliabili per bontà)- e che il sugo di pomodoro non lo concepiva intellettualmente. Mia sorella avrebbe dato qualsiasi cosa per un piatto di gnocchi al sugo (li aveva assaggiati all'asilo, per mia nonna era sufficiente a cambiarle scuola, una roba cosi :-)), e con tutta che adorava le nipoti e aveva anche un debole per la più piccola, non l'ha mai accontentata: le preparava i ravioli tutti i santi giorni, perchè le paicevano, col sugo di carne, che cuoceva per delle ore: ma gli gnocchi solo al pesto.
RispondiEliminaGli spinaci nello strucolo sono la "nostra" parte triestina: la sorella di mia suocera è triestina per matrimonio e in casa di mio marito sono entrati tantissimi piatti della loro tradizione, fra cui appunto questo strucolo con gli spinaci che, sfoglia a parte, è identico al tuo. Niente pomodoro, anche qui, ma burro fuso e parmigliano- oppure tagliato a fette e gratinato in forno.
Io, invece,lo faccio col sugo :-) perchè a mia figlia piace così. E quando ho letto il commento di Michele, il cerchio si è completato..."ma perchè non lo fai tutti i giorni?" :-)
il resto, lo sappiamo noi che queste bontà ce le mangiamo da anni :-)
grazie per averle condivise!
ma cosa non faremmo per le nostre creature?
Eliminaa me in cucina mi sembra di compensare tante mie mancanze di mamma...
Ciao Gaia!!! Che bello ritrovarti, leggerti!!
RispondiEliminaIn più saremo di nuovo compagne: partecipo anche io all'MT Challenge da questo mese. Una provenienza regionale abbastanza completa la tua. Ti manca un po' di centro-sud e sei apposto!!
Proverò anche io lo strudel salato. Il tuo è molto invitante.
Un bacio e a presto!
che bello che tu sia tornata elena, ci mancavi proprio nella brigata gluten free dell'MTC!
Eliminain effetti, come provenienza regionale, avrei anche il centro-sud: intanto vivo a firenze da quando ero piccolissima, quindi di fatto sono toscana, e poi mio marito è marchigiano ma per metà abruzzese. dici che sono abbastanza "dall'alpi alle piramidi"?
anche la mia mamma, di Parma, faceva questo rotolo di spinaci, condito con panna e parmigiano però :-) bel post, bell'amarcord, baci, Cris
RispondiEliminain effetti si fa anche in emilia, l'ho trovato quasi identico sul gosetti della salda
EliminaBellissimo racconto, carissima. Tre generazioni, anzi quattro, scorrono in un lampo. Ricordi, nostalgie....bellissimo! Anche le foto, hai ragione, ricordano quelle delle riviste della mia infanzia, oneste e descrittive, magari poco artistiche, ma efficaci. Ho vissuto per 20 quasi al confine con il Trentino, in Valle Camonica, e questo rotolo agli spinaci lo consco bene, anche se per tradizione li' lo condiscono con il burro fuso....Nonostante le ben note insidie del gluten free quando arriviamo a trattare questo tipo di preparazioni, tu te la cavi sempre alla grandissima e in piu' e' sempre un gran piacere leggere i tuoi post introduttivi.
RispondiEliminasi, lo so che lo condiscono con il burro fuso, anche mia nonna lo faceva così. il pomodoro è un tocco di mia mamma, che mi è sempre piaciuto così tanto che non ho osato cambiare
EliminaAmmappa ...uno strudel lungo come il mattarello, grande resa direi!
RispondiEliminaIl ripieno più classico e secondo me.....più buono:))))
grazia fabiana. era bello lungo, mi è toccato andare a recuperare all'ultimo tuffo la pesciera di di mia madre, altrimenti col cavolo che cuoceva!!!
EliminaMitica ^_^
RispondiEliminasono contenta che ti piaccia!
EliminaAnche mia zia lo faceva, mia madre,invece, che pure era sua sorella ed altrettanto brava in cucina, chissà perchè, non l'ha mai fatto. Peccato, perchè quello della zia lo ricordo come piatto da grandi occasioni. Il tuo sarà me ne ha fatto tornare la voglia!
RispondiEliminavedi che buffo, ogni famiglia ha le sue passioni e le sue idiosincrasie, io ci sono piatti di famiglia che non faccio mai, altri che mi sono nel cuore.
Eliminacomunque sì, secondo me è un'ottima soluzione per le grandi occasioni, anche parecchio scenografico, così tricolore
complimentissimi per la sfoglia e grazie per aver mantenuto la tradizione nel ripieno! brava!
RispondiEliminabuona giornata
Spery
grazie mille per i complimenti, ha stupito un po' anche me, devo ammettere
Eliminanon ci posso credere! ancora non avevo letto della sfida e ne ho uno pronto da postare ;-) poi leggo qui da te e mi illumino! la tua ricetta è davvero notevole! da ogni punto di vista, tecnica, originalità, precisione....mi scoccio di dirti ogni volta che meriti la vittoria ma è così!
RispondiEliminama via sonia, ma le vedi le cose incredibile che passano nell'MTC? io sono un'onesta esecutrice.
Eliminatu invece sei bravissima...
Resto sempre basita ogni volta che vedo tirare una sfoglia senza glutine. Io ci ho provato una volta e ancora me la ricordo. Bravissima!
RispondiEliminama oramai noi siamo rodate! niente come l'esperienza in questi casi...
EliminaMa sei stata la prima?!?!
RispondiEliminaIn ogni caso, mi hai sorpreso: la mia mamma questo me lo proponeva spesso (trovandolo pero' la reparto congelati del super) e per noi sono 'le ruzzole'...ma ero convinta che fosse fatto con la classica sfoglia con l'uovo.
Dici che ricordo male o è possibile che ce ne siano piu' versioni?!?
Questo MTC a cui mi sono aggregata mi piace un sacco!!
;-)
si, ricordo bene negli anni '80 che si trovava surgelato al super. anche mia mamma lo prendeva e lo faceva al forno, con burro e parmigiano. però già allora, che avevo un gusto meno educato, mi rendevo conto che non c'era storia con quello fatto in casa.
Eliminasulla questione uova/non uova non sarei fiscale. secondo me, soprattutto in questo tipo di strudel, si può usare indifferentemente la pasta matta o la pasta sfoglia tradizionale.
è sull'altro strudel, quello dolce, dove dice che l'uovo non ci dovrebbe essere. anche se, leggendo molti ricettari trentini, alto-atesini, o friulani, la versione con l'uovo è accreditata eccome!
le cose semplici, son sempre quelle che danno più soddisfazione al palato secondo me.
RispondiEliminaE semplicità spesso e volentieri fa proprio rima con "sapori di casa" :)
fantastico questo strudel tricolore col sughetto semplice di tua mamma (lo fa anche la mia...ed è fantastico!)
mi sono chiesta voi sglutinate come dovevate fare, ma mi hai fatto ricredere al primo colpo.
RispondiEliminaMeraviglia il ripieno.
baci
Il tuo strudel mi riempie di gioia:
RispondiEliminaperchè gli hai dedicato il pranzo della domenica con i nonni
perchè la sfoglia è perfetta nonostante sia priva di glutine
perchè ti ha generato emozioni e ricordi
perchè anche qui a Trieste si fa con il ripieno di ricotta e spinaci ed è buonissimo
perchè ci hai messo quel tocco della tua mamma che è dato dal pomodoro, che a pensarci bene ci deve stare d'incanto (ma perchè di solito si condisce solo con burro e parmigiano e a nessuno è mai venuto in mente questo accostamento?)
per il tuo modo di scrivere, sempre così pacato e intelligente
Insomma Gaia, un grazie di cuore per questa tua proposta :)
Mari
sono contenta che ti sia piaciuta, mari, e che ti piaccia come scrivo.
Eliminaquesto mese sono ancor più contenta ;-)
grazie di essere riuscita a commentare, non dev'essere facile con tutte le proposte che sono fioccate!!!!
Che meraviglia Gaia
RispondiEliminaè vero è tradizione lo strudel con gli spinaci, anche se da noi in casa spessissimo veniva fatto con le patate (stese a sfoglia ) e quindi condito con il burro fuso che con patate e spinaci ci sta divinamente
che dire il tuo racconto mi fa fare un tuffo nel passato ed il piatto mi emoziona, inutile dirti che era una versione che volevo fare ......................... anzi sarà meglio che mi metta a pensare perchè questo mese ci saranno delle vere meraviglie .................. bravissima
buona serata Manu
Non conoscevo questa versione (beh, non conoscevo proprio lo strucolo salato), ma capisco benissimo tuo figlio..
RispondiEliminaE quasi quasi te la rubo!
Ho adorato leggere questa storia e ho riso di cuore con l'esclamazione finale di tuo figlio, che come tutti i ragazzi, quando si entusiasmano sinceramente per qualcosa, riescono a dirci cose che ci fanno felici per il prossimo decennio. Mi sono divertita, emozionata e rivista in tante cose per il trascorso spesso simile delle donne della nostra generazione. Io, con una nonna che impastava 15 uova di sfoglia alla volta, sto via via cercando di superare mortificazioni per non riuscire ad assomigliarle come vorrei, ma poi si fa pace con le proprie inconsistenze e ci si rincuora leggendo storie come la tua. Lo strudel verde è magico, con il sughetto è irresistibile. E le tue foto, posso dirti che sono ogni giorno più belle. Bravissima Gaia. Un bacione.
RispondiEliminamacché belle, le foto fanno schifo, tecnicamente, da quando non ho più la lochescion fotografica perché la stanza delle necessità dove facevo le foto è diventata la stanza di mia figlia, non sono più capace di fotografare.pace. #nonsivivedisoloblog, è il mio mantra attuale.
Eliminacomunque è faticoso dover re-imparare tutto da solo quando si è interrotto il fil rouge delle competenze passate quasi per osmosi da madre a figlia...
Gaia nel tuo racconto ho rivisto un po' mia suocera che si sentiva al passo con i tempi quando usava margarina e dado. Però quando ci si metteva faceva un ragù da urlo(quello che deve pippiare)e una sfoglia con una maestria da emiliana(ma non lo era) Nonostante a Napoli si mangino,come dici tu, spaghetti al pomodoro(e non solo) ti posso garantire che si prepara anche molto spesso questo tuo piatto. Non lo chiamiamo strudel, ma rotolo di pasta ripieno.
RispondiEliminaA me le tue foto sono piaciute molto, invece. Ma siccome non sono la parte importante non mi soffermerò oltre. Dove mi soffermo è sul tuo strudel di casa, che sa proprio di pranzo della domenica, che si vede che è fatto con passione e competenza.
RispondiEliminaLa sfoglia senza glutine direi che è perfetta, e il tutto è armonioso.
Bravissima Gaia!
Quante belle storie nelle nostre cucine. Sono una finestra aperta sul cuore di questa Community che ci fa sempre di più un gruppo unito e coeso.
RispondiEliminaLa mescolanza di ricette di provenienze regionali diverse fa di questo tuo strudel (per giunta GF)un piccolo capolavoro.
Brava Gaia e, visti i colori.... VIVA L'ITALIA!
Nora
sono contenta che ti sia piaciuto, in effetti è piuttosto patriottico.
Eliminae quello che dici sul gruppo è molto vero, e molto bello
Come mi è piaciuto leggere la tua storia che forse unisce tante famiglie italiane. Da bolognese sono approdata a Mantova in una famiglia di origini abruzzesi, pugliesi e romagnole. Pensa che mix di sapori. Io ho partecipato con uno strudel dolce, il mio primo. Temevo che quello salato sarebbe diventato tutt'uno con il canovaccio... invece il tuo è l'esempio di come anche questa cottura dia un ottimo risultato. Un abbraccio s
RispondiEliminaquello salato forse è più facile, resta tutto lì dentro, il rischio che si rompa non c'è.
Eliminacome mi piacciono le famiglie meticce, ci aiutano a capire questo mondo complicato!
Il commento di tuo figlio mi piace un sacco... rende perfettamente la bontà di ciò che hai preparato. Ottimo strudel il tuo!
RispondiEliminai bambini ogni tanto sanno darci delle grandi gioie... che ci permettono di superare tutte le arrabbiature e le preoccupazioni :-)
Eliminagrazie daniela!
leggere questo post con tutte queste diverse culture ,,,generazioni che cambiano e si rincontrano e senza dire che la tua soglia è perfetta
RispondiEliminacomplimenti
è bello fare i piatti che rappresentano l'unione di più generazioni, fa sentire bene!
EliminaSono stata rapita dal tuo racconto sul sugo della nonna... quasi come stessi sognando, e fossi stata trasportata in una cucina, 50 anni fa, mentre una pentolina sul fuoco sobbolliva e i pomodori sprigionavano quell'aroma dolce, rassicurante.. meraviglioso, il tuo racconto e il tuo strudel verde, che mi sembra una vera prelibatezza!!
RispondiEliminalo strudel verde così condito in realtà è un piatto semplice, quasi povero.
Eliminalo rende sontuoso la forma inconsueta, e la bellezza della forma. oltre al fatto che ogni volta che si fa la pasta ripiena è sempre un po' una festa!
grazie di essere passata!
Gaia, questo meraviglioso strudel verde che unisce diverse generazioni di donne mi piace un sacco. :-p
RispondiEliminaComincio dagli ingredienti, che insieme mi fanno impazzire; riesco perfino a fare un'eccezione per la salsa di pomodoro, che personalmente detesto per averne mangiata troppo da piccola, perché sugli spinaci ci sta una meraviglia. E' il classico ripieno di magro inserito in uno strudel insomma, ed è il mio ripieno preferito.
Neanche a dirlo, questo te lo copio. Ma prima di subito, sai?
Grazie!
resto in attesa allora!
Eliminasono contenta che ti sia piaciuta, un giudizio positivo da una cuoca competente come te vale doppio!!!
Come sempre quando passò da te mi incollo allo schermo a leggerti :-)
RispondiEliminaChe soddisfazione riuscire a tirare una sfoglia che sembra una tovaglia e non fare una piega ...in tutti i sensi .......
Il tuo strudel verde sprizza allegria da tutti i pori e ho notato il particolare del grana trentino :-)
beh certo, se si fa lo strucolo trentino ci va il grana trentino, siamo o non siamo food-blogger consapevoli? ;-)
Eliminasono contenta che ti sia piaciuto!
Certe cose si portano dentro, nell'anima nel sangue e quando serve escono fuori... alle radici non si può sfuggire! Bello questo post e stupendo questo strucolo!
RispondiEliminaalle radici si, non si può sfuggire, e, almeno quelle alimentari, non sono mai catene.
Eliminasono contenta che ti sia piaciuto!
ahahah sei una forza!!! IO sono degli anni 60¨!! Come le tue "datate" foto....stupende come stupende le ricette....bravaaaa
RispondiEliminaanche io sono degli anni '60, cosa credi?
Eliminasiamo l'anima vintage dell'MTC :-)))