lunedì 30 marzo 2015

Auguri compagno Pietro!


Oggi Pietro Ingrao compie cent'anni.

Più o meno trent'anni fa grazie a quest'uomo, cominciai a crescere, insieme e attraverso la lettura quotidiana de Il Manifesto. Già allora non era giovane, lo chiamavo il nonno. Poi c'erano gli zii: Luigi, che è mancato oramai da molto tempo e ci manca moltissimo, perché ci dava la linea, Rossana, che quando riuscivi a leggere e capire un suo articolo dall'inizio alla fine ti sentivi molto intelligente e più ricca, Valentino, pragmatico e concreto.
Ma lui era il nonno. Quando parlava ci si emozionava, perché diceva le cose con l'intelligenza del cuore. Un vecchio comunista. Di quelli che non ci sono quasi più.

A quell'epoca andavo alle manifestazioni. Adesso vado al Salone del Gusto.
All'epoca leggevo Il Manifesto. Adesso Fior Fiore Coop.
Se l'Italia è peggiore di allora è anche colpa di chi come me ha tirato i remi in barca e si è ritirata a vita privata. 
Perché non è che io abbia cambiato davvero idea, mi sono solo distratta.

Come dice sempre mio marito "E dire che l'abbiamo fatta pure studiare"
 Il compagno Pietro i remi in barca non li ha tirati neppure adesso che ha cent'anni.
Lui non è uno che si distragga.

3 commenti:

  1. belle le sue parole, bellissimo il tuo commento.
    morena di Forlì

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  2. Cara diciamo anche che lui è pagato da una vita per non distrarsi, noi siamo pagati, sempre meno e con sempre meno diritti e servizi, se facciamo qualcos'altro, altrimenti, altro che regali di Natale a 119 euro a sciarpa! Quando ci si distrae è anche e soprattutto perché si capisce, con le buone o con le cattive, di non contare e collettivamente chi lavora conta sempre meno ed è sempre meno preso in conto. Contano "gli investitori", non noi, nella Repubblica fondata sul lavoro - non parliamo poi della UE fondata sui mercati. Noi siamo lasciati ad arrangiarci con i sensi di colpa all'idea che un fagiolo in più risolva un problema alimentare non dovuto a produzione, bensì a iniqua distribuzione delle risorse, quella che fa arrivare qui ciliegie a Natale mentre in Africa si creano latifondi per importare da noi sottocosto fuori e in stagione, rovinando la piccola agricoltura locale di prossimità sia qui che là.
    Poi le parole sono sempre belle... parole.

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  3. è morto il 27 settembre. quindi non è pagato più.
    io uno come lui lo pagherei anche il doppio, davvero. perché di persone che hanno pensieri ce ne sono sempre meno.
    pagherei lui, e tante altre persone il doppio, e anche il triplo.
    medici che inventano modi nuovi per curare malattie. ricercatori che scoprono cose significative. ma anche ricercatori che potrebbero scoprire cose significative. insegnanti. operai.
    il fatto che si sia distratti è il problema. diciamo che siamo distratti un po' apposta.

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