L'educazione affettiva ed emotiva, per me è IL tema fondamentale dell'educazione.
Imparare a comprendere, accogliere, accettare, dare un nome, esprimere, elaborare il turbinio che abbiamo dentro.
È difficile. Ma è fondamentale. È quello che ci rende umani, non è ragione o sentimento.
È ragione E sentimento. O meglio sentimento E ragione, quell'intelligenza emotiva che ci permette di accettare le nostre debolezze, e quindi essere più forti e sicuri, e di accogliere l'altro, ascoltarlo, uscire dalla modalità IO per entrare nella modalità TU.
Se c'è qualcosa in cui sento tutta la difficoltà dell'essere genitore, e la mia inadeguatezza, è questo. Non c'è compito più difficile, più anti-intuitivo, più complesso dell'educazione affettiva.
Perché siamo spesso guidati dalle nostre ansie, e l'ansia è agli antipodi dell'ascolto e dell'elaborazione.
Tutto questo per dirvi che c'è in giro questo docu-film meraviglioso, girato alla Scuola-città Pestalozzi di Firenze, in cui si racconta l'ultimo anno di elementari di una classe, e il suo culminare nella gita al mare.
Un film durante il quale mi sono commossa, ho riso, ho pianto, ho pensato.
La cosa più bella è che l'ho visto insieme ai miei figli, che hanno 11 e quasi 14 anni, e anche loro hanno pensato, riso, pianto insieme a me.
È stato bellissimo vedere questo film, e se possibile ancor più bello vederlo insieme a loro.
L'altra cosa bella è che fra i protagonisti del film ci sono ben tre miei studenti.
Che non guarderò più con gli stessi occhi.
Come non guarderò più con gli stessi occhi tutti i miei studenti.
Questo post così emozionante lo accompagno con un pane.
Perché l'educazione affettiva è il pane della vita.
Sono felice, perché dopo un paio d'anni ho rifatto il lievito madre. E mi sta dando parecchie soddisfazioni.
Un lievito madre un po' diverso dal precedente, più sodo e a cui ho aggiunto la farina di sorgo, semplicemente perché ho riprovato varie volte negli ultimi tempi a fare il LM come lo facevo un tempo, ma non partiva. E allora prova a cambiare questo, prova a cambiare quello, con la farina di sorgo è venuto bene e continuo così.
La ricetta è una delle tante ricette che potrete trovare sul mio nuovo libro Il pane gluten free.
Pubblicato da Giunti Editore |
Il procedimento però è lo stesso che adottai a suo tempo, che poi è lo stesso di tutti i lieviti madre. Lo potete trovare qui.
Quello che cambia sono le dosi delle farine, e la proporzione con l'acqua.
Ci dedicherò un post ad hoc, quando ne avrò tempo, ma intanto metto qui le dosi per i rinfreschi
Lievito madre senza glutine con farina di riso, mais e sorgo
Starter:
55 g di farina di riso
25 g di farina di mais
20 g di farina di sorgo
110 g di acqua
Rinfreschi:
100 g di lievito madre
55 g di farina di riso
25 g di farina di mais
20 g di farina di sorgo
90/95 g di acqua
Oggi vi propongo un filone integrale con i semi oleosi. Una bontà.
Filone integrale con lievito madre ai semi oleosi
Ingredienti
- 100 g di lievito madre rinfrescato la sera prima (¶)
- 100 g di farina Nutrifree per pane (¶)
- 90 g di acqua
- tutto il primo impasto
- 200 g di farina per pane FIBRA+ (¶)
- 140 g di farina per pane REVOLUTION (¶)
- 60 g di farina GLUTAFIN Select (¶)
- 400 g di acqua
- 1 cucchiaino di miele millefiori
- 40 g di olio
- 20 g di semi di lino
- 20 g di semi di girasole
- 20 g di semi di zucca
- 10 g di semi di papavero
- sale
- farina di grano saraceno per lo spolvero
- olio per la ciotola
- semi oleosi misti per mettere sopra il pane alla fine
Procedimento
Primo impasto (rinfresco del LM)Sciogliete il lievito madre nell'acqua a temperatura ambiente, unite la farina, mescolate bene e fare riposare 12 ore coperto con un panno pulito a temperatura ambiente.
Impasto finale
Il primo impasto sarà cresciuto, scioglietelo nell'acqua tiepida insieme al cucchiaino di miele. trasferitelo nella ciotola dell'impastatrice e unite le farine setacciate insieme. Avviate l'impastatrice con la foglia a velocità media, e impastate per 5 minuti, finché l'impasto sarà omogeneo e cremoso.
A questo punto unite l'olio a filo, sempre impastando, un pizzicone di sale e, quando il tutto è di nuovo ben omogeneo, mettete il gancio e unite tutti i semi. Continuate a impastare altri 10 minuti a velocità media.
Trasferite quindi l'impasto, che sarà morbido e non molto lavorabile, in una ciotola unta con olio extravergine d'oliva, coprite con una pellicola e fate riposare parecchie ore (8/10 nel mio caso, ma è inverno, e il mio LM madre è giovane, probabilmente in un'altra stagione e con un LM più tenace ce ne vorranno molte meno) al calduccio (ad esempio nel forno con la lucina accesa).
Quando l'impasto è più che raddoppiato sformatelo sulla spianatoia infarinata con farina di grano saraceno, sgonfiatelo, date qualche piega di secondo tipo, quindi stendetelo e arrotolatelo ripiegando le estremità all'interno.
Mettete a lievitare in un cestino lungo da lievitazione ben infarinato, con la chiusura rivolta verso l'alto, e coperto da un canovaccio.
Anche qui il tempo per la seconda lievitazione è molto variabile, io per avere un'idea prelevo una pallina di impasto, la metto in un bicchiere con un po' d'acqua (fredda!!) e quando la pallina viene a galla vuol dire che la lievitazione è a buon punto.
A quel punto accendete il forno al massimo con la refrattaria dentro sul ripiano più basso e una teglietta sul fondo.Aspettate una quarantina di minuti, quindi trasferite il pane sulla pala infarinata con la chiusura sotto, fate dei tagli trasversali profondi, spennellate con acqua la superficie e cospargete di semi oleosi (soliti zucca, lino, girasole e papavero).
Vaporizzate le pareti del forno, quindi infornate sulla refrattaria ben infarinata e mettete nella teglietta sul fondo 4 cubetti di ghiaccio. Tutte queste pratiche servono a mantenere un giusto grado di umidità e a non far seccare subito la crosta, cosicché il pane possa crescere liberamente in altezza nella prima fase della cottura.
Dopo un quarto d'ora abbassate il forno a 200 °C e dopo mezz'ora aprite per sfiatare.
Con la refrattaria i tempi di cottura sono un po' ridotti rispetto a quando non la si usa, quindi il pane sarà cotto dopo circa 50 minuti.
Se non usate la refrattaria (ma davvero la consiglio, fa la differenza) il tempo di cottura è la classica ora.
Togliete il pane dal forno (fate la prova "bussando" sul fondo per verificare la cottura) e mettetelo a raffreddare su un tagliere di legno coperto da un canovaccio.
Dura morbido giorni e giorni.
Non tutti hanno quell'accortezza di uscire dalla modalità IO ed entrare in quella del TU, credo che i bambini in questo ci possano insegnare moltissimo.
RispondiEliminaQuesto pane è un inno alla gioia la stessa che traspare dalle tue parole raccontandoci questo filmato.
Buon week end cara.
È semplicemente meraviglioso, sicuramente anche il sapore... e belli i tuoi pensieri!
RispondiEliminaPaola
che bel post Gaia! queste sono le emozioni che quando le provi pensi che vale la pena vivere in questo brutto mondo! ti abbraccio!!
RispondiEliminaps. il pane è meraviglioso!
Vorrei tanto vedere questo film
RispondiEliminaE assaggiare il tuo bel pane, che come ben sai, mi lascia sempre a bocca aperta!
sono senza parole.... è un pane meraviglioso!!
RispondiEliminaL'ho sempre detto che sei la mia ispirazione! Le tue parole sono bellissime e mi sono commossa a leggerle senza aver visto il film (adesso mi adoperlo per trovarlo). L'ispirazione è anche per il tuo lievito madre! Ho provato 3 volte con i metodi "classici", ma partiva per 3 giorni e poi si afflosciava... non ho idea del perchè... Ora che ho letto la tua ricetta mi rimbocco le maniche e da stasera si riprova con il lievito madre riso+mais+sorgo! Grazie Gaia, le tue ricette sono sempre preziose!!!
RispondiEliminaPost stupendo . . . accompagnato da una ricetta perfetta ! Bravissima !
RispondiEliminaE' spettacolare, non si derebbe proprio che è gluten free! Complimenti! ;-)
RispondiEliminaAnche io e Silvia abbiamo visto il film pestalozziano.
RispondiEliminaE anche noi abbiamo pianto.
Poi ho saputo dettagli sconcertanti che mi hanno risvegliata dal sogno.
Peccato.
A farmi sognare ci riesce meglio (e senza ombre) il tuo pane.
Un bacio, cara.