domenica 14 febbraio 2016

Castagnaccio con crema di ricotta al miele

Castagnaccio naturalmente senza glutine con ricotta al miele

Leggevo che Gaia di Profumo di mamma (per inciso, complimenti per gli splendidi cioccolatini!) è stata istigata a partecipare all'MTChallenge proprio dalla sfida sul pane dello shabbat di Eleonora. La capisco: è una delle sfide che ho amato di più, e non a caso in quell'occasione avevo prodotto addirittura quattro ricette, un record assoluto per me. Confesso, dopo un po' di anni, che in quell'occasione ci un po' avevo sperato. Come un altro paio di volte, non di più.
Però da un certo punto in poi ho avuto la certezza che non avrei mai vinto: nelle sfide tecniche non sono abbastanza tecnica, in quelle creative non abbastanza creativa. E quando conta un insieme di queste cose, unito alla capacità di scrittura, non sono abbastanza creativa nello scrivere.
Incredibilmente, questo non mi ha fatto smettere di partecipare, ma mi ha messo la coscienza in pace. Proprio la consapevolezza che non vincerò mai mi permette di partecipare con olimpica serenità, fare quello che mi piace e non quello che penso potrebbe piacere ad altri.
Ad esempio in questa bellissima sfida sul miele di Eleonora e Michael avevo avuto un paio di idee che probabilmente sarebbero piaciute di più ai giudici (dico probabilmente, ma mica ne sono certa). Una di queste una ricetta che sono anni che vorrei provare, lo sfratto del Goym (non a caso feci addirittura una scheda per Gente del Fud su questa specialità) dolce di origine ebraica tipico di Pitigliano, di cui attualmente esiste un unico produttore, ed è presidio Slow Food. È uno di quei dolci pieni di miele e frutta secca, con una bella storia alle spalle. Ci penso, ci ripenso e poi decido che no, non lo faccio, perché a casa mia non lo mangerebbe nessuno, troppo dolce, troppo ricco, troppo troppo. Se c'è una cosa di cui sono certa è che non voglio più cucinare per il blog, ma cucinare per me e la mia famiglia. Con serenità
Quindi niente sfratto del Goym, anche se era un dolce molto interessante (se poi mi verrà voglia di rifarlo lo proverò fuori concorso).

Altre ricette mi affollano la mente ma alla fine la scelta ricade sulla più semplice di tutte: il mio castagnaccio.
Che è mio non per famiglia ma perché è un dolce povero, semplice ma che amo appassionatamente.
Mi insegnò a farlo un caro amico, venticinque anni fa, e da allora si fa così.
Tranne una piccola aggiunta, che mi permette di usarlo per questa sfida: un paio di cucchiai di miele di castagno uniti alla pastella, per esaltare il profumo "castagnolo" e enfatizzare la nota dolce (zucchero non ce ne va nemmeno un pizzico).
È un po' una forzatura, perché il castagnaccio è uno di quei dolci poveri, in cui non ci andrebbe niente di più di quello che è strettamente indispensabile, ma tant'è. Noia non dà, troppo dolce non diventa, esalta il profumo.
L'altra piccola elaborazione è stata accompagnarlo con una crema di ricotta insaporita di nuovo con miele di castagno e scorze d'arancio (che nelle foto non si vedono non so perché ma ci sono, lo giuro!) che richiamano i necci, piatto tipico dell'appennino pistoiese e garfagnino, simil-pancake con farina di castagne che si mangiano appunto accompagnati dalla ricotta.
C'est tout.
Semplice, di montagna.
Abbastanza salutare, anche se non troppo perché mi diceva un amico diabetico che la farina di castagne ha un indice glicemico molto elevato e loro non la possono assolutamente mangiare.  Però almeno ci sono pochissimi grassi, niente zucchero (a parte i due cucchiai di miele), niente schifezze, nemmeno le uova ci sono. A proposito: ma è kasher oppure no? Illuminatemi Eleonora e Michael!

La cosa essenziale, quando si fa il castagnaccio, è usare ingredienti buoni.
Prima di tutto la farina di castagne, che è un prodotto molto deperibile con un sapore estremamente variabile a seconda di come è stata fatta e conservata.
Io ho usato della farina fatta da un produttore locale, facendo seccare le castagne con legna di castagno, macinata a pietra in un molino usato solo per castagne. Non è certificata senza glutine ma di fatto lo è, dato che conosco il produttore e il processo produttivo. È dolcissima, profumatissima, senza nessun retrogusto amaro. Per conservarne le caratteristiche il più a lungo possibile la tengo in freezer. Purtroppo è quasi finita, mi resta la dose per solo un altro castagnaccio.
Anche il miele di castagno è prodotto da un produttore locale, che conosco, le arance sono biologiche, anche se non a km 0. Pinoli e noci sono del supermercato, probabilmente i pinoli russi e le noci mi pare francesi. Il rosmarino sarà pieno di polveri sottili, visto che viene dal mio balcone :-)
La ricotta è di nuovo di un produttore locale, biologica, buonissima.

Castagnaccio naturalmente senza glutine



Castagnaccio
Ingredienti
(per una teglia da 30 X 40)
  • 500 g di farina di castagne (¶)
  • 100 g di pinoli
  • una decina di noci
  • 100 g di uvetta sultanina
  • 2 o 3 rametti di rosmarino
  • olio extravergine di oliva
  • 2 cucchiai di miele di castagno 
  • la scorza di mezza arancia non trattata finemente tritata
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

    Procedimento
    Setacciare la farina di castagne in una ciotola capiente, e aggiungere acqua finché si ottiene una pastella densa ma non troppo, stile quello che si usano per friggere. Dosi non ne do, dipende troppo dal tipo di farina.
    Mescolare bene con una frusta, per evitare grumi. Quando si è amalgamata bene, senza nessun grumo, unire due cucchiai di miele di castagno, la scorza d'arancia e un cucchiaio di olio extravergine di oliva.
    Ungere la teglia per dolci e versarci sopra la pastella.
    Cospargere la superficie con rametti di rosmarino, pinoli, uvetta e gherigli di noci grossolanamente tritate.

    Infornare sul ripiano più basso del forno precedentemente riscaldato a 180 °C. Cuocere per un'ora circa, finché si è ben asciugato e si sono formate molte crepe.

    Togliere dal forno e far raffreddare nella teglia.

    Servire a temperatura ambiente, si conserva un paio di giorni.


    Crema di ricotta al miele
    Ingredienti
    • 300 g di ricotta
    • 5 cucchiai di miele di castagno
    • la scorza di mezza arancia non trattata finemente tritata

    Castagnaccio naturalmente senza glutine con ricotta al miele

    Scolare per un paio d'ore la ricotta in una setaccio a maglie fini.
    Passare la ricotta allo stesso setaccio.
    Unire il miele, la scorza d'arancia e sbattere con una frusta per amalgamare e rendere la ricotta cremosa.
    Conservare in frigorifero.

    Servire ogni fetta castagnaccio con un paio di cucchiai di crema alla ricotta.
     

    La ricetta del castagnaccio è tratta dal mio libro Il dolce gluten free pubblicato da Giunti Editore

    http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

    Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 54 di febbraio 2016 dell' MTC.
    La ricetta originale di Eleonora Colagrosso e Michael Mayer del blog Burro e Miele



    23 commenti:

    1. Mai e dico Mai dire mai all'MTC.... e te lo dico io che mi ero messa l'anima in pace da sempre!! e poi.... beh .... il resto lo sai

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    2. Ma sai che non ho mai fatto un castagnaccio??? Il tuo è proprio appetibile, peraltro dolcificato da un miele che ne rafforza l'aroma. Lo proverò! Del resto con le tue ricette so di andare sul sicuro...sei tu invece che non devi star così sicura che non vincerai mai ;-)
      Un abbraccio,
      Lidia

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      1. il castagnaccio è uno dei miei dolci preferiti. ed è una scelta sempre di nicchia, perché in realtà non è così apprezzato come dovrebbe

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    3. Allora, per rispondere subito alla tua domanda. Il castagnaccio è Parve, cioé neutro, perchè non contiene né carne, né derivati del latte. L'intera preparazione invece diventa Chalavì, ossia di latte, con l'aggiunta della ricotta.
      Ora, però, io vorrei sapere tutto sullo sfratto dei goym, solo già per il nome, per una volta che gli sfrattati sono loro, ecco. Cioé, cosa inaudita, impensabile, visto che quelli cacciati storicamente siamo sempre noi! :D
      Per quanto riguarda il cucinare per la famiglia, ti do pienamente ragione. Anche io ormai faccio solo quello o, se mi va di fare qualcosa di "strano" o complicato, lo faccio solo per me e Fred. Succede da quando ho "perso" i miei due migliori clienti, Pablo e Matti che adoravano le cose un po' più azzardate. Adesso solo con i piccoli è più difficile e quindi, ci si adatta.
      Brillante l'aggiunta del miele di castagno al castagnaccio, senza dubbio un'accoppiata vincente e quella crema di ricotta in contrasto la vedo proprio bene. Un gran Grazie Gaia.

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      1. ti capisco. i piccoli non sono semplici da portare lungo delle strade della perdizione alimentare :-)
        vi penso spesso, eleonora. devi essere una donna molto forte.
        grazie a te per essere passata di qui

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    4. Io castagnaccio è un dolce che non piace a tutti. Ed io non ne capisco la ragione perché io trovo che sia di una bontà senza eguali. Ogni volta che mi capita di mangiarlo in situazioni pubbliche, e vedo quei pochi estimatori che come me ci vano in brodo di giuggiole, penso che senza ombra di dubbio quelli abbiano un palato raffinato e colto. Come lo penso di te, che secondo me ti fai troppi problemi. Come quello di vincere questa gara. A me è successo e mai dico mai l'avrei aspettato. Ma neanche il partecipare per vincere, che pare strano, ma non è lo scopo per cui gioco. l'MTC scatena la competizione e ci mette in sfida con noi stessi. Ogni volta mi dico che passo, e poi tac, arriva l'idea e ci resto attaccata fino a che non riesco a vederla chiaramente. Trovo che le tue partecipazioni siano sempre splendide e nello spirito costruttivo della gara. Però non puoi mai, dico mai sapere cosa deciderà il terzo giudice. Questo è un monito, non sottovalutare chi ti legge. Un forte abbraccio mia cara e Evviva il Castagnaccio.
      Pat

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      1. guarda patrizia ti capisco, però io davvero ultimamente partecipo per me stessa. per imparare cose nuove. per proporre ricette (come in questo caso o nel caso della sfida sulle minestre) che faccio sempre, di casa, ma che per un motivo o per l'altro non avevo mai pubblicato.
        sono un po' stanca di tutto questo cucinare-fotografare-scrivere. ieri ho fatto le lasagne, preparazione abbastanza complessa anche se non complicata, e non ho deliberatamente fotografato niente. è stata una vera liberazione!
        quindi adesso -ma magari cambierà, anzi, sicuramente cambierà- no competizioni per me, grazie.

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    5. Risposte
      1. davvero? è un dolce facilissimo e, secondo me, nella sua semplicità, squisito!

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    6. sarà che quando si cucina per sé stessi e non per "il blog" si risulta più convincenti... tant'è, questo tuo castagnaccio convince e profuma la casa di dolce castagna e miele, favoloso

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      1. sono molto contenta che ti sia piaciuto, in effetti penso che tu abbia ragione. cucinare per sé e per la propria famiglia rende tutto più buono!

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    7. Capisco il cucinare per se e per la famiglia. Io sono sola, e praticamente il blog è quasi l'unica ragione di cucinare, altrimenti mangerei solo pane e cacio! Ma a volte penso che mi piacerebbe fare qualcosa di più semplice, qualcosa che di certo non sarebbe cliccato o fotogenico m che semplicemente mi va di mangiare. E mi sento un po' stupida a seguire la "schivitù" del blog. Ma è anche vero che è quello che mi permette di osare un po' di più, di provare piatti che altrimenti non farei e quindi...per ora va bene così.
      Coma Patty, per me è inconcepibile che alla maggior parte delle persone non piaccia il castagnaccio. Non me ne faccio una ragione. Ovviamente il tuo mi piace moltissimo e mi fa gola, anche perché con la ricotta non l'ho mai mangiato!
      Per quanto riguarda lo sfratto dei Goym...mi sa che abbiamo parecchie cose in comune...domani vedrai ;-)

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      1. cucinare rispecchia il proprio stato d'animo, secondo me. quindi va bene per me, che in questo momento sento soprattutto il richiamo del nido, per te che ti serve per sperimentare cose nuove, per patrizia che ha bisogno di mettersi alla prova e spostare il paletto sempre un po' più in là.
        sullo sfratto, vedo che avremmo potuto fare un tandem... ma non è detto che non ci riprovi, fuori concorso ovviamente!

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    8. @Pat secondo me il problema sta nella farina. Se non sei toscana è troppo facile trovare delle farine che sanno di legno, che sono amarognole e che invogliano a qualunque cosa ma non a un dolce. Oppure dei castagnacci rinsecchiti, duri, insipidi.
      @Gaia: sono d'accordissimo cucinare rispecchia lo stato d'animo. Quando sono triste mangio eccome (ahimé), ma cucinare, non me ne si parli! Cmq il nome del dolce che non hai fatto, solo uno spirito toscano poteva pensarlo.

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      1. forse hai ragione, sulle farine, in effetti da castagnaccio a castagnaccio ci può essere una grandissima differenza, e la farina è tutto.
        e anche sui nomi degli sfratti... lo spirito toscano unito allo humour ebraico può produrre risultati pazzeschi!

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    9. tu non sei tenace ma di più! sai come la penso sulla cosa, quindi taccio, ma la ricetta mi piace, mai provato ma mi incuriosisce. Tu per me sei e sarai la vincitrice morale di moltissime sfide sglutinate e te l'ho detto un mucchio di volte, peggio per chi non ne capisce la difficoltà! bacioni

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    10. La semplicità è la mia regola di vita, questi sono i dolci che amo! Bella la scelta della ricetta, l'aggiunta del miele di castagno, le foto! Bravissima!

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    11. e mi casca a fagiolo col pippone di oggi, questo post!
      ho appena scritto che non voglio più sentir parlare di statistiche-google-seo-visite-motori di ricerca ed altre cose che mi inacidiscono il sangue al solo leggerle, figuriamoci a vederle riferite all'MTC. Finchè ci sono io, al timone di questa sfida, qui si gioca per il gusto di farlo. Ognuno con le sue motivazioni, a patto che nessuna intacchi il piacere di partecipare. Tolta qualche modifica inevitabile, è una delle poche realtà sul web che sia rimasto uguale a se stesso- cioè uguale allo spirito dei blog di una volta, quando ci si scambiava ricette per il solo piacere della condivisione e nulla più. E leggere subito dopo il pippone della domenica :-) che tu partecipi da sempre, con lo spirito che vorrei che fosse quello di tutti mi scalda il cuore e non sai quanto. Poi, è chiaro che c'è il rammarico della mancata vittoria: ho un elenco segreto :-) di fedelissimi che non hanno mai vinto e che vorrei vedere finalmente in cima al podio e tu sei fra questi. Però, siamo sempre lì: cambia il terzo giudice cambiano le sfide, cambiano i criteri... e ti dico anche che, in 53 sfide, le volte in cui ha vinto una ricetta a me sgradita le conto sulle dita di una mano sola (anzi, sincerità per sincerità: ce n'è stata una sola). Ma lo spirito giusto, l'unico possibile, è il tuo. Che è quello che dovrebbe animare di più questo web- della generosità, della gratuità nel dare, della semplicità nel porsi. tutte doti che il castagnaccio rappresenta alla massima potenza- compresa anche la soddisfazione tutta speciale che si ha nel riceverle. E che è tutta nel mio grazie, qui in fondo :-)

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    12. Secondo me il castagnaccio è un dolce super.
      Super buono e super facile.
      Peccato che a me non riesca affatto bene:((
      Il tuo al contrario è davvero ricchissimo e chissà perchè anche nei ristoranti sia così poco proposto, io lo sceglierei senza esitazione alcuna!!

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    13. Il castagnaccio mi riporta alle estati trascorse a Firenze, quando andavo con mio nonno alle Cascine a raccogliere pinoli. Grazie per il bellissimo ricordo!

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    14. Hai reso il castagnaccio un dolce da re con la crema al miele!

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    15. Ottima ricetta, la ricotta sopra con il miele ha esaltato ancora di più i gusti degli ingredienti. Anche mio marito che non ama il castagnaccio, così fatto, gli è piaciuto molto. Brava, continua così.

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