sabato 6 novembre 2010

Mercoledì 10 novembre - Metti un finocchio a cena - Buon Appetito Mr. B!

Siamo un gruppo di blogger che si son trovate a condividere un'idea comune, e cioè che non se ne può più delle espressioni insultanti nei confronti degli omosessuali del nostro Presidente del Consiglio, che manifesta una volta di più atteggiamenti sessisti ed omofobi.
Il culmine tre giorni fa, quando ha dichiarato “meglio essere appassionati di belle ragazze che gay.” E quante volte ha offeso profondamente anche tutto il genere femminile?

Ricordiamo che è la stessa Carta dei Diritti fondamentali dellUnione Europea a condannare, all'articolo 21, “qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali”.

Se l'Italia fosse un paese più civile, l'omofobia sarebbe un reato, come raccomanda l'Unione Europea nella risoluzione del 18 gennaio 2006.

Ci è sembrato troppo.

Abbiamo deciso che era giunto il momento di fare qualcosa di esprimere il nostro dissenso con i mezzi che abbiamo come food-blogger: la parola, l'ironia, mestoli e padelle.
Abbiamo preso spunto dalla manifestazione organizzata per oggi pomeriggio, sabato 6 novembre, da Arcigay Firenze, che ha per slogan “porta un finocchio per Silvio”. Spiegano gli organizzatori, “regaleremo i finocchi al Presidente Berlusconi che, con quest’ennesima dichiarazione pubblica, riteniamo abbia raggiunto i limiti della decenza e della civiltà”.

Speriamo che Arcigay non se ne abbia a male se ci ispiriamo a loro promuovendo l'iniziativa Metti un finocchio a cena... - Buon appetito Mr. B.!

Chi è sconcertato quanto noi dovrebbe pubblicare mercoledì 10 novembre una ricetta a base di finocchi, esponendo il banner dell'iniziativa, spiegando nel post le ragioni della propria partecipazione e comunicandoci l'adesione fra i commenti a questo a post.
Valgono anche le ricette già pubblicate, non è un vero e proprio contest, è un'iniziativa di dissenso.

Tutti potranno comunicare la propria adesione con un commento a questo post e sull'analogo post che troverete sul blog di Madama Bavareisa.

Vi invitiamo ad esporre il banner dell'iniziativa

Metti un finocchio a cena

Codice da incorporare:



Risultato:
Metti un finocchio a cena

Sono invitati a partecipare anche i blogger non food, secondo le stesse modalità: non pubblicheranno una ricetta ma un intervento nel merito.

Mi raccomando, accorrete numerosi, sarà bello vedere moltissimi finocchi a cena nelle case dei food-blogger e non mercoledì 10 novembre, un'ironica, corale e rumorosa manifestazione di indignazione.

Editing di lunedì 8 novembre:
Prima di tutto, un grazie a tutti coloro che hanno dichiarato la propria disponibilità ad aderire all'iniziativa.
Il tempo è pochissimo, e siamo consapevoli che non è facile informare tutti.
Ringraziamo quindi chi ha volume manifestare la propria disponibilità, facendo un post dedicato o esponendo il banner. Ecco l'elenco!
  1. ....Li'mon
  2. ..... profumi e colori.....
  3. (parentesi culinaria)
  4. 70-valigie
  5. A cena da Dorris
  6. A knitting bear
  7. Ale only kitchen
  8. Alessandra (senza blog)
  9. Alessandra Zecchini
  10. Alidada
  11. AlLory in cucina
  12. Amaradolcezza
  13. American pie e dintorni
  14. Annaferna - mordi e fuggi
  15. A pranzo con bea
  16. Astrofiammante
  17. A tavola con...
  18. A tavola con Mammazan
  19. A tutta cucina
  20. Avocado
  21. Betulì
  22. Bidimensionale
  23. Bigshade
  24. Burro, latte e...
  25. Camminando fra le stelle
  26. Caponata
  27. Cara Lulù
  28. Caramel à la fleur de sel
  29. Cardamomo & Co.
  30. Castellarone dei semplici
  31. Cazzeggio libero
  32. C'è di mezzo il mare
  33. Che bolle in pentola
  34. Che mi dici?
  35. Che gusto sa?
  36. Chicche di Kika
  37. Chicco e tazzina
  38. Cibo&Salute
  39. Cinnamon Fairy Cafe
  40. Colazione a letto
  41. Colori e sapori
  42. comeisognidomani
  43. Come puoi non amarla
  44. ComidaDeMama
  45. conunpocodizucchero.it
  46. Con un poco di zucchero
  47. Conosco i miei polli
  48. Conviviando
  49. Cooking Big Mama
  50. Correre di gusto
  51. Corsi e ricorsi
  52. Craft-duck
  53. Crea Mari Crea
  54. Creati-vita
  55. Cristalli di pane
  56. Croissant & Parmesan
  57. Cucchiaio e pentolone
  58. Cucchiaio pieno
  59. Cucina e cucina di novelinadelorto
  60. Cucina SMS
  61. Cucinamenti
  62. Cucino per gli ospiti
  63. Cultural Studies Italia
  64. Cuoca a tempo perso
  65. Cuochetta in punta di piedi
  66. Cuochi di carta
  67. Daniela&Diocleziano
  68. desian
  69. Diario della mia cucina
  70. Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi!
  71. Di Tv e Tv
  72. Divinando
  73. Dolci tentazioni
  74. Dolci tentazioni fra panna e cioccolato
  75. Early morning runner
  76. Edith Pilaff
  77. er Moro's blog
  78. Ester Quintero
  79. Extramamma (tramite Facebook)
  80. Eva Baldoria Drag Queen (no blog)
  81. Fabien
  82. Fabipasticcio
  83. Faries' kitchen
  84. Femmes à la faim
  85. Filosoficamente sostenibile
  86. Fiordisale
  87. Fiore di cactus
  88. Frammenti dialogo a più voci
  89. Gambetto nella zuppa
  90. Gennarino
  91. Giulia nel paese del riciclo
  92. Gite mentali
  93. gli amori di dida
  94. Glu-fri cosas varias libre de gluten
  95. Gustosa Mente
  96. Histeria Lane
  97. Hyperica di Lady Boheme
  98. iKnit.it
  99. Il bistrot di Lise e Metroicon
  100. Il cucinino bianco
  101. Il diario di Murasaki
  102. Il gatto ve(r)de... e provvede
  103. Il gaio mondo di Gaia
  104. Il gamberetto
  105. Il giardino segreto
  106. Il linkazzo dello scrittore
  107. Il mestolo di legno
  108. Il pomodoro rosso
  109. In cucina senza glutine
  110. In forno a sinistra
  111. Ingredienti-e-informazioni
  112. I piaceri della tavola
  113. Kitchen Bloody Kitchen
  114. L'anima nel piatto
  115. Labellad
  116. Labna amore in cucina
  117. La Bibi
  118. La caloria solitaria
  119. La casa di Alchemilla
  120. La cassata celiaca
  121. La celiaca pasticciona
  122. La cucina di Calycanthus
  123. La cucina di qb
  124. La cucina di nonna Sole
  125. La cucina piccoLINA
  126. La cuoca bionda tra fornelli e baraonda
  127. La cuoca che copia
  128. La cuoca eclettica
  129. La cuoca petulante
  130. La fourmie mille vies
  131. La gaia celiaca
  132. La ginestra e il mare
  133. La golosastra
  134. La lumaca a 1000
  135. La melagranata
  136. La piccola bottega dello zucchero
  137. La pignatta, ovvero cosa bolle in pentola...
  138. La prof
  139. La sorella DisSimile
  140. La teacher
  141. La tenda rossa
  142. La torta pendente
  143. Lavanda in terrazza
  144. La valsesiana (senza blog)
  145. La vetrina del Nanni
  146. Le padelle fan fracasso
  147. Le parole del viaggio
  148. Le ricette del coniglio
  149. Le ricette perfette
  150. L'erinni
  151. L'estate di Tiffany... tutto l'anno!
  152. LGO
  153. Lievito e spine
  154. Liquidi
  155. Lo spazio di b
  156. Madama Bavareisa
  157. Maglie & chincaglie
  158. Mamma che cucina!
  159. Mamma in corriera
  160. Mamma in pentola
  161. Mamma in verde
  162. Mammasterdam
  163. Mangia e Bevi
  164. Mani e fantasia
  165. Menando il can per l'aia
  166. Mi mangio l'allergia
  167. Mollica di pane
  168. Monicab (senza blog)
  169. Nella cucina di Ely
  170. Nella vita passata ero un pomodoro
  171. Nella pentola di Monica
  172. Nepitella
  173. Nessun titolo, al momento
  174. Nocciole tostate
  175. Non solo saponi - Cosmetica naturale
  176. Oltre il tempo e lo spazio
  177. Only recipes
  178. Pagnottina
  179. Pampelmuse
  180. pappa-reale.net
  181. Passioni e cucina
  182. Pasticci e cucina
  183. Pasticci PataPata
  184. Pensieri e parole
  185. Pere alla vaniglia
  186. Persa nel mio sonno
  187. Pixel3v Weblog - Il blog di Sara
  188. Pontilex
  189. Profumo di mamma
  190. Qui non è Hollywood ma poco ci manca
  191. Radio Cucina
  192. Rebecca del sol
  193. Ricette, storie di vita, emozioni
  194. Restaurantonclick
  195. Riceconfort
  196. Ricette sarde e golose
  197. Ricette vagabonde
  198. rosa (luxembourg)
  199. Robs at work
  200. Rossa Naturale
  201. qualcosa di rosso
  202. Quel che non strangola... Ingrassa!
  203. Quisquilie e pinzillacchere (forum)
  204. qbbq
  205. Sapori diVini
  206. Semplicemente io
  207. Senza glutine per tutti i gusti
  208. Senza perdere la tenerezza
  209. Senzasaleinzucca
  210. Serapione
  211. si campeggia
  212. Slumberland
  213. Sorriso
  214. Stella di sale
  215. Sui ferri e nella mente
  216. Sulle spalle dei giganti
  217. Surreale
  218. Symposion
  219. Tibisay
  220. Timo e maggiorana
  221. Tocco e tacchi
  222. Torte & decorazioni
  223. Trattoria da Martina
  224. Trattoria Muvara
  225. Tre svitate in cucina
  226. try 2 knit | T2K
  227. Turismo in Canada
  228. Una celiaca in cucina
  229. Una vita per caso
  230. UnaZebrApois
  231. Un cuore di farina senza glutine
  232. Un equilibrio precario
  233. Un filo d'olio
  234. Un pezzo della mia Maremma
  235. Varie non eventuali
  236. Vegan lifestyle e altre storie
  237. Vita analogica
  238. Vogliadicucinavoglia di sognare
  239. Voglia mattaa
  240. Zio Da'
  241. Zi zi Scimmietta curiosa
  242. Wasabi
Mi scuso con chi ho dimenticato di segnalare, siete pregati di comunicarmelo affinché si possa aggiornare l'elenco in tempo (quasi) reale!

venerdì 5 novembre 2010

Invito a cena con celiaco: brandade de morue

menu senza glutine bianco

Ed eccoci arrivati al mio menu per il contest di Glu-Fri Un celiaco a cena.


Appena Simonetta ha pubblicato l'invitacion, ho cominciato a rimuginarci. Anche perché sul problema della cena con il celiaco, è parecchio che ci rimugino.

Ho alle spalle quasi due anni di celiachia, e tante telefonate da parte di amici che mi chiedevano "Ma il dado Quadrotti va bene?" "Che pasta devo comprare, la Lunghetti o la Cortetti?" e "Ma va bene se faccio una torta con la farina di mais, vero?"
In questi due anni mi sono convinta che la parola chiave quando si invita un celiaco a cena debba essere semplificazione.
Perché il celiaco che va a cena fuori non si aspetta di mangiare cose particolarmente elaborate, che gli fanno correre più di un brivido lungo la schiena, per il timore che contengano un sacco di ingredienti a rischio; la cosa migliore è preparare una cena che di ingredienti a rischio ne contenga il meno possibile, preferibilmente nessuno.

C'è anche un altro aspetto non trascurabile. Il celiaco non ama rompere le balle al prossimo. Quanti meno casini crea all'amico/a che lo invita a cena, più contento è.
Già essere invitati a cena è fonte di gioia (c'è gente che da quando è saltato fuori questo mio problemino ha risolto il problema alla radice, non invitandomi più...), al limite ci basterebbe anche un tozzo di pane. Peccato che proprio il tozzo di pane... ;-)

Insomma, il menu ideale è secondo me quello fatto con tutti ingredienti che non siano nemmeno potenzialmente a rischio.

Per fortuna che ce ne sono una marea! In particolare:
  • tutti le carni, i pesci, la frutta e la verdura tal quali (cioè come natura crea)
  • uova
  • legumi secchi e in scatola
  • pelati e passata di pomodoro tal quale
  • frutta secca
  • succhi di frutta
  • i cereali consentiti in chicchi: riso prima di tutto, ma anche miglio, mais, grano saraceno, quinoa, amaranto,
  • latte, panna, yogurth bianco naturale, latticello, kefir, burro
  • tutti i formaggi veri (cioè NON le sottilette, i formaggini di una volta, i vari Philadelphia e simili)
  • oli vegetali
  • aceto
  • lievito di birra
  • caffè, tè, vino, spumanti (la birra invece NON va bene!)
  • miele e zucchero
  • pesci conservati (tonno, sardine, acciughe sott'olio, acciughe sotto sale...)
A seguito di una utile osservazione di Ciboulette, ecco l'elenco degli alimenti permessi, proibiti e a rischio da una fonte autorevolissima, l'Associazione Italiana Celiachia.

Avete visto quanta roba? Non mi direte che non siete in grado di tirare fuori un menu con tutta questa roba a disposizione!

Vabbé, se non ci riuscite vi do un aiutino io.
Nel blog ho anche aggiunto un'etichetta, Senza rischi di contaminazione, che ho applicato a tutte quelle ricette che si possono preparare senza perdere la testa sugli ingredienti, il prontuario and so on.

brandade de morue

Il mio menu è tutto bianco, elegante, per una cena non proprio di tutti i giorni.
È un menu tipicamente invernale, che va benissimo per invitare a cena qualche amico prima di Natale.

Se proprio volete metterci un antipasto, ma non sarà bianco, potete andare su un mix di pesci affumicati (spada, salmone, tonno) conditi semplicemente con un'emulsione di olio, limone ed aromatiche.

Per la ricetta della brandade, devo ringraziare Emilia di Mondocibo, gran cuoca e grande esperta di cucine altre quando ancora non andava così di moda.
L'ho mangiata a casa sua una quindicina di anni fa, ne sono rimasta folgorata e lei fu gentilissima, mi girò subito la ricetta.
Ho poi scoperto che si usa anche qui da noi, sarebbe il baccalà mantecato tipico del Veneto, ma per me sarà sempre la brandade dell'Emilia, e così la passo a voi.

Mi ricorda un bel periodo, molto leggero e frizzante, l'età dei trent'anni, quando si gira, si fanno cose e si vede gente, in modo allegro ma finalmente adulto, essendosi lasciati definitivamente alle spalle ogni ubbia adolescenziale e post-adolescenziale.

Ve la regalo tal quale, sperando che Emilia non me ne voglia.

Brandade de morue
Ingredienti (per quattro persone)
  • 500 g di baccalà bagnato
  • 1 dl ca. di olio
  • 2,5 dl ca. di latte
  • 3 spicchi di aglio
  • abbondante noce moscata
  • sale
Preparazione
In una pentola portare ad ebollizione abbondante acqua. Quando avrà raggiunto il bollore levare dal fuoco e gettarvi il baccalà, coprire e far riposare coperto per 15 minuti.

Nel frattempo schiacciare gli spicchi di aglio con un pizzico di sale aiutandosi con i rebbi di una forchetta. Grattugiare circa un terzo di noce moscata.

Trascorso il tempo di riposo, scolare il baccalà, spellarlo, levare le lische. Con le mani sbriciolarne la polpa cercando di spezzare le fibre più lunghe. Disporre via via il baccalà in una padella, porla al fuoco bassissimo ed unirvi l’olio a filetto alternandolo con il latte precedentemente scaldato, due cucchiai per volta.
Per incorporare l’olio lavorare la Brandade cercando anche di schiacciare le fibre sui bordi della padella. A seconda del grado di ammollo del baccalà la brandade assorbirà più o meno olio (più breve è stato l’ammollo, maggiore sarà la quantità di olio necessaria). (In alcune ricette ho visto che viene usato il mortaio, secondo me viene benissimo anche così)

La consistenza ed il colore finali saranno simili a quelli di un puré.

Quando la Brandade sarà pronta, regolare di sale ed unirvi l’aglio e la noce moscata.

Servire calda disposta a piramide con pezzetti di pane fritti nel burro, con patate lesse o con crostini di polenta.
Si può servire anche con tartufo nero a scaglie.

Io ho scelto di servirla con semplici patate lesse, primo perché è il modo che preferisco, e poi per rispettare la regola dell'abolizione degli ingredienti a rischio.

Alessandra di Menu Turistico suggeriva un gratin dauphinois. Mi sembra una grande idea!

martedì 2 novembre 2010

Risotto porri e stracchino per una pargola buongustaia

risotto porri e stracchino
Per chiarirsi, questa dovrebbe essere, salvo cambiamenti dell'ultim'ora, la prima portata del mio menu per il contest di Glu-Fri Un celiaco a cena. Così intanto facciamo un po' di pubblicità.

Pubblico oggi, vicinissimo al post precedente, che non è nelle mie abitudini, perché tutte le volte che apro il blog e mi trovo davanti quelle orribili dita di morto mi impressiono. Non è una bella immagine quella che ho dato di me in questi due giorni, e voglio riscattarmi :-)
Per cambiare totalmente pagina, mi sembra giusto pubblicare questo risotto di bianco vestito, tutto etereo e quasi angelico. Tanto per confermare la mia schizofrenia, insomma...

Il riso qui va per la maggiore, in inverno soprattutto i risotti, che piacciono tanto a me e alla pargola. Risotti di ogni tipo, alle verdure, preferibilmente dal gusto forte e deciso. Perché la pargola, dopo una vita da inappetante, all'età di nove anni ha deciso che mangiare è bello, ed è diventata una buona forchetta buongustaia... E si nota! Buchi nelle guance, mele tonde, panciotta e cosce tornite. Insomma, una splendida bambina cicciottella (ma assolutamente non grassa!) come l'ho desiderata per anni.
E non solo mangia, ma mangia bene. Sperimenta, senza timore, ed ha gusti definiti e non delicati. Fra i cibi preferiti della pargola, oltre alla solita cioccolata in tutte le salse, biscotti, pasta, patate e polpette, si annoverano: la carne al sangue, e -udite! udite! - cipolline, quasi il suo cibo prediletto, porri, in tutte le salse, nonché ogni tipo di cavolo, dal cavolfiore alla verza, dal cavolo nero ai broccoli.

E così mi scateno in piatti dal sapore deciso, che d'inverno scaldano il corpo e l'anima. E se il marito non mangia i formaggi (perché qui quanto a gusti pallosi e intolleranze ce la spassiamo) poco importa, ce li aggiungiamo alla fine per noi. Non possiamo mica privarci del piacere di una mantecatura comme il faut, con un formaggio cremoso che, con quel restrogusto vagamente asprino che caratterizza lo stracchino, si sposa perfettamente con le rotondità dei porri?
E se il pargolo piccolo non vuole le verdure? Noi le passiamo al mixer e lo freghiamo così. Dovrei intitolare questo blog Slalom in cucina...

Una nota tecnica. Io raramente la sto a menare con questo o quel cibo sfizioso. Però di questo riso devo parlare. È il riso biologico della riseria della Corte Bà di Trevenzuolo Veronese. Io un riso così non lo avevo mai mangiato. In questa ricetta ho usato il vialone nano, ma loro producono anche un carnaroli incredibile, che dopo che lo hai assaggiato non lo lasci più. Chi l'ha detto che a mangiare biologico e a comprare tramite i G.A.S. si mangiano cose tristi e deprimenti?

Se ti piacciono i risotti, puoi dare un'occhiata anche qui:

Risotto porri e stracchino
Ingredienti
  • 400 g riso vialone nano
  • 1 cipolla gialla media
  • 3 porri
  • stracchino o crescenza 200 g
  • parmigiano reggiano
  • olio extra vergine di oliva
  • brodo vegatale (fatto con 2 coste di sedano, 1 carota, 1 cipolla piccola, 1 falda di peperone, 1 patata, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 pomodoro) - in alternativa si può usare del brodo di dado vegetale, nel qual caso bisogna stare attenti che sia presente nel prontuario degli alimenti AIC . Per stare sicuri, brodo vegetale (¶)
  • sale, grosso e fino
  • pepe
  • noce moscata
  • vino bianco
  • erba cipollina
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Qui il risotto si fa senza burro perché non piace al marito.
Preparare il brodo vegetale, facendo bollire per un'oretta le verdure mondate in una pentola d'acqua, con un pizzicone di sale grosso. Quando è pronto, filtrarlo e tenerlo in caldo.

Affettare a velo la cipolla, e farla appassire in un po' d'olio, in una pentola larga e bassa che è quella dove si farà il risotto.
Mentre la cipolla appassisce senza assolutamente dorare, mondare e tagliare a rondelle il più possibile sottili i porri.
Quando la cipolla è appassita, aggiungere i porri, e farli stufare a fuoco basso per un quarto d'ora, aggiungendo alla fine un bicchiere di vino bianco ed eventualmente un po' di brodo vegetale. Se c'è qualcuno che in casa fa storie, come ad esempio a casa nostra il pargolo piccolo, passare il tutto velocemente con il mixer.

Aggiungere il riso senza lavarlo, farlo cuocere finché diventa translucido, aggiungere un bicchiere di vino bianco, farlo sfumare, e quindi continuare a cuocere come un normale risotto, aggiungendo via via brodo caldo.

Dopo un quarto d'ora/venti minuti, quando il riso sarà cotto ma un po' al dente, aggiungere lo stracchino a pezzi e abbondante parmigiano grattato (un pugno abbondante). Aggiustare di sale, spolverare di pepe nero e noce moscata grattati sul momento e mantecare.

Quando il formaggio si è sciolto lasciar riposare coperto e a fuoco spento per cinque minuti.
Servire cosparso di erba cipollina tritata... if any :-)

domenica 31 ottobre 2010

Le dita dei morti senza glutine al tè marcio

dita dei morti di Halloween
Che questo blog sia lo specchio della mia incoerenza, è cosa nota ormai.
Se mai ce ne fosse stato il bisogno, il post di oggi ne è la riprova.

Halloween mi è sempre stato sullo scatole. Prima non c'era e poi, improvvisamente, c'è stato. Ed è arrivato assieme ad un profluvio di zucche, streghe, fantasmi, scheletri, mostri, e orrori vari.
Orrori da supermercato, da 99CENTS, tipico ciarpame globalizzato, che oggi lo compri e domani è già rotto ma-chi-se-ne-frega-tanto-l'anno-prossimo-si-ricompra.
Però questa globalizzazione ci sa fare, bisogna ammetterlo: ingloba anche chi si vorrebbe sottrarre. Se quando non avevo figli potevo tranquillamente fare la snob e dire che mi sembravano una gran sequela di stupidaggini importate, adesso siam qui che ogni anno approntiamo abiti da streghe e da fantasmi, compriamo zucche e le intagliamo (male...) prepariamo dolcetti per i bambini del vicinato, manco abitassimo nel Wisconsin.

Quest'anno abbiamo raggiunto il massimo. Non solo abbiamo partecipato ieri ad un compleanno di amichetti dei pargoli in cui pure gli adulti dovevano travestirsi... e non ci siamo sottratti (ma le foto non ci sono!)... non solo stasera andiamo a una visita guidata notturna al Museo di Scienze Naturali in stile Halloween, con annessi effetti speciali nella sala degli Scheletri, ma ho pure fatto questi biscottacci tremendissimi!

Mia figlia li aveva intravisti ieri mentre girellavo fra food-blog e se n'era innamorata. Ormai avevo sbracato, potevo toccare il fondo.

E la volete sapere tutta? Per renderli ancora più schifosamente credibili ho pensato bene di farli verdi. Come? Usando un'altra di quelle cose che avevo detto che non mi ispiravano per niente, il tè matcha :-)
La cosa più bella è che mio figlio non ne aveva capito il nome, e, perfettamente in sintonia con la giornata mi ha chiesto "Davvero li hai fatti con il tè marcio?"

Dunque il cerchio è chiuso, abbiamo fatto le dita di morto con il tè marcio per Halloween, ho fatto le corse per pubblicarli (...), e la volete sapere tutta? Non mi sono per niente piaciuti: questo tè marcio ha un gusto limaccioso, sa di erba.

Editing di qualche ora dopo: non è vero che sono schifosi. Lì per lì, ancora tiepidi, questo retrogusto limaccioso non era cosa, ma adesso che è passata qualche ora i sapori si sono stabilizzati ed equilibrati, e queste dita non sono per nulla cattive. L'unico problema è che sono così orripilanti che trovare il coraggio di infilarsele in bocca non è mica facile!

Editing del giorno dopo: Orrore e raccapriccio! Mi dicono dalla regia che non si scrive thé. Non so se lo sopporterò. Io che mi fregio di appartenere al "Comitato per la difesa del congiuntivo", nonché alla "Società Segreta contro l'uso improprio della K", che tollero solo in komunismo, Kossiga e pochi altri, non posso aver sbagliato a scrivere . Questo sì che è il vero scherzetto malizioso di Halloween...

Editing del giorno dopo il giorno dopo: Mi scrivono dal "Comitato per la difesa della K" che ho dimenticato oKKupazione nell'elenco delle parole Kappistiche. In effetti è stata una dimenticanza imperdonabile. Mi dicono anche che K è bello. Su questo non ce la faccio a consentire (...). Dev'essere una questione generazionale. Chi è nato dopo il '70, K è bello, chi è nato prima, no. Riusciranno i nostri eroi a sanare questa insuperabile dissonanza di intenti? E se ci incontrassimo dalle parti della J?

Questo post è un meta-post, praticamente uno scherzetto esso stesso. Mi domando: ma Jack-O-Lantern mi lascerà in pace prima o poi o dovrò aggiungere note e postille in eterno?
Jack-O-Lantern, Je vous en prie, lasciatemi andare a dormì!

Buona serata delle streghe!

La ricetta è ripresa, farine senza glutine e tè marcio a parte, da Giallo Zafferano, precisamente qui.

Or che mi viene il dubbio: ma sono dita dei morti o dita delle streghe? Sia quel che sia, devono fare orrore, e ci riescono egregiamente!

Dita dei morti senza glutine al tè marcio (matcha)
 Ingredienti
  • 280 g di mix di farine senza glutine (¶) (ho fatto un repulisti di sacchetti e sacchettini: 100 g di farina Bi-Aglut, 50 g di farina di riso, 50 g di farina di mais fumetto, 40 g di fecola di patate e 40 g di amido di riso)
  • 100 g di burro
  • 100 g di zucchero a velo
  • 1 uovo medio
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci (¶)
  • 1 cucchiaino di tè matcha in polvere
  • una ventina di mandorle sbucciate e pelate
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
Ho fatto la frolla Paoletta's style, aggiungendo, assieme alle farine, anche il tè matcha in polvere.
Prima del riposo l'ho già divisa in palline da 25 g circa l'una (me ne sono venute 21).
Ho fatto riposare la frolla in frigo una mezzora e poi ho tirato fuori le palline una alla volta, e con ciascuna l'ho allungata a rotolino, ho messo una mandorla ad una estremità a simulare le unghie, e ho simulato le nocche facendo due e tre taglietti, come si vede sul passo-passo di Giallo Zafferano, ed spiaccicando un po' la parte fra le nocche.

Ho infornato nel forno pre-riscaldato a 180° e fatto cuocere per una ventina di minuti.

Una volta pronti ho controllato che le unghie stessero al loro posto, ed eventualmente le ho riappiccicate con un po' di marmellata.

Per l'effetto sangue e per l'effetto smalto viola ho usato un po' di colorante alimentare, di non verificata origine gluten-free.

Tanto alla fine sti ripugnanti biscotti nessuno ha il coraggio di mangiarli :-)


La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

mercoledì 27 ottobre 2010

Vellutata di zucca e mandorle... Halloween si avvicina!

vellutata zucca e mandorle
È arrivato l'autunno, e con l'autunno, il G.A.S. ci porta la zucca (oltre a tanti, tanti cavoli di tutte le forme e tipologie...). La zucca, a casa nostra vuol dire zuppa. Norma, alias Madama Bavareisa, ci ha lasciato una disquisizione filologica su crema/vellulata, io non so bene cosa sia la mia ricetta, probabilmente un banalissimo passato, ma qui piace da matti, anche ai bambini che ne apprezzano il solare colore aranciato, il sapore un po' dolce, il profumo (che in realtà è di noce moscata). La crema di zucca infatti è stata una delle prime ricette che ho pubblicato sul blog, l'anno scorso, e ho continuato a farla, settimana dopo settimana, finché le ultime zucche ci hanno lasciato a primavera per il verde delle zucchine.

Ma dato che la primavera è ancora lontana, ed anzi incombe Halloween, di qui a sabato saremo invasi dalla Nobile Palla Arancione, ed ogni food-blogger che si rispetti sentirà il dovere morale di pubblicare qualcosa a base di zucca.
Potevo io sottrarmi? No che non potevo.

Anche perché ho sperimentato una variante della nostra zuppa preferita. Sempre merito del G.A.S., e di quei 2 kg di mandorle siciliane biologiche che ho in dispensa :-) Vabbé mangiarle da sole, che fanno tanto bene, vabbé usarle per la frolla, che la adoro, però il sacchettone è sempre lì.
E così mi è venuta in mente una minestra che faceva mia nonna (che presto pubblicherò perché è veramente una meraviglia) a cui mi sono ispirata per questa vellutata di zucca e mandorle. Vellutata davvero, perché è morbida e liscia come un velluto.

P.S. Mi sono resa conto che in questo blog si parla solo di mia nonna, del G.A.S. e dei miei figli che non mangiano le verdure. Certo che i miei poveri lettori finiranno per annoiarsi. Dal prossimo post, ci daremo al romance (e ora cosa mi invento?????)

Vellutata di zucca e mandorle
Ingredienti
  • 500 g circa di zucca pulita
  • 100 g di mandorle sbucciate e pelate
  • 1 patata media
  • 1 grossa cipolla
  • noce moscata
  • parmigiano
  • sale e pepe q.b.
  • olio extra-vergine d'oliva
Preparazione
Tagliare la cipolla sottile, e la zucca a pezzetti piccoli. Metter entrambe in una pentola con un po' d'olio (non troppo risicato, da coprire il fondo della pentola), salare e far cuocere finché la zucca non è quasi sfatta, mescolando spesso.

Nel frattempo sbucciare la patata e tagliarla a cubetti, quindi aggiungerla alla zucca.

Aggiungere anche le mandorle sbucciate e pelate intere (se quelle che avete fossero con la buccia, per sbucciarle farle bollire per cinque minuti in acqua bollente, la buccia dopo si toglierà in un attimo).

Far insaporire il tutto, quindi versare nella pentola dell'acqua calda, o del brodo vegetale, stile minestrone.

Quando le patate sono tenere passare la minestra con il mixer (io lo faccio direttamente nella pentola) abbastanza a lungo perché le mandorle si tritino ben bene e perdano la granulosità. In questo modo la crema diventerà veramente molto morbida e cremosa.
Aggiustare di sale e pepe e aggiungere un'abbondante grattata di noce moscata. C'est tout!

Servire spolverata di parmigiano grattugiato, con crostini di pane fritti nel burro, o, per una versione più rustica, fette di pane abbrustolite.
Io aggiungo un filo d'olio a crudo.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette con le mandorle di La ginestra e il mare (e mi metto avanti per il contest di Simonetta).

venerdì 22 ottobre 2010

Le scaloppine di Sonia e della nonna con le mele del G.A.S.

scaloppine con le mele
Questa ricetta viene dalla bravissima Sonia de blog La Cassata Celiaca, precisamente qui. Mele e maiale sono un abbinamento eccezionale, e mia nonna, che era trentina e le mele le metteva ovunque (arrosti, risotti, strudel, torte, contorni, marmellate...), ci faceva anche le scaloppine. Però come succede talvolta, era finita nel dimenticatoio, senza ragione a dire il vero, visto che sono buonissime.
Insomma, sono veramente grata a Sonia di averla tirata fuori dal cappello!
La ricetta l'ho presa pari pari da lei, con alcune piccole modifiche: ho aggiunto il calvados, e ho sbucciato le mele e le ho fatte cuocere di più, in modo che diventassero quasi caramellate.

In questo periodo di mele in casa ne ho a bizzeffe, abbiamo fatto l'ordine con il G.A.S. (per info sui G.A.S. si può leggere qui, qui ma soprattutto qui) e mi è arrivata a casa una cassetta di mele. Non solo le solite mele che si trovano in giro, grosse, rosse lucide e perfette: no, sono piccole, alcune sciupate, e di tanti colori diversi. Però sono buonissime. Saporite, profumate, una vera delizia. Sono mele vere, che lo capisci subito che sono state sugli alberi, e che sono piaciute anche agli uccellini e ai bachini. Ma la parte sciupata si scattiva, e hai la sensazione di vivere in un mondo vero, e non in un grande supermercato. Malgrado i bachini, sono così buone che pure i miei figli, schizzinosi quanto tutti i bambini, le apprezzano un sacco.

Insomma, a un anno dalla mia adesione al G.A.S., sono proprio soddisfatta. È impegnativo, ma dà soddisfazione, si mangiano cose salutari e buone, e ci si sente anche granelli di sabbia che disturbano un po' gli ingranaggi nel Grande Fratello Consumista.

Con questa ricetta partecip al contest di Arabafelice in cucina!, Inventamela.
Ho controllato bene il regolamento di Stefania, e dice che per il contest non valgono le ricette già pubblicate, quindi Sonia non avrebbe potuto partecipare. Vorrà dire che se vinco qualcosa ce la divideremo.


Scaloppine di maiale alle mele
Ingredienti
  • 8 fettine di arista di maiale tagliate sottili
  • 3 mele piccole, o 2 grosse, di quelle un po' asprine
  • 1/2 bicchiere di Calvados
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • un paio di foglie di alloro
  • farina di riso (¶)
  • olio EVO
  • burro
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Battere le fette di carne, se non sono abbastanza sottili, infarinarle con la farina di riso.
Far spumeggiare una noce di burro con un paio di cucchiai d'olio, insieme alle foglio di alloro e le bacche di ginepro pestate e cuocere velocemente le scaloppine a fuoco brillante, da entrambe le parti in modo che si rosolino bene. Quando sono cotte, mettere la carne da parte in un piatto coperto.
Sbucciare e tagliare le mele abbastanza piccole e sottili, metterle nella padella dove si sono cotte le scaloppine e farle cuocere finché non si ammorbidiscono un po' e diventano caramellate, aggiungengo il vino perché non brucino.
Quando le mele sono cotte, rimettere le scaloppine nella padella insieme alle mele, salare, pepare e fiammeggiare con il Calvados.
Servire immediatamente!

martedì 19 ottobre 2010

Crostata streusel senza glutine e i gusti di famiglia

crostata streusel
Ho fatto questa torta per il compleanno di mio figlio. Non l'ho fatta per i bambini, che infatti non l'hanno degnata di uno sguardo, ma essenzialmente per i grandi. I bambini avevano il loro dolcissimo rotolo alla Nutella, che a me non piace ma riscuote tanti successi fra i pargoli (prima o poi bisogna che lo pubblichi).

Mi ha colpito è che le persone che hanno apprezzato di più questa torta siamo stati io, mia madre e mio padre. Come se anche i gusti fossero qualcosa che si costruisce dentro la famiglia, una specie di crisma che accomuna i membri del nucleo. Tante le cose che si costruiscono dentro la famiglia. Alcune buone e altre cattive. Come nella cucina, anche nella vita ci vuole un po' di fusion...

In effetti questa torta è un po' fusion anche lei, fusion europeista per la precisione. Ha un che di country-chic, vagamente francese come spirito ma anche inglese come il crumble e con un che di tedescheria (lo streusel e le mandorle nella frolla, stile Linzer) che ci sta sempre bene.
Fare questa torta è stato infatti come mettere insieme i pezzi di un puzzle. Era tanto che mi frullava in testa. Ne ho anche vista una simile su qualche blog, ma adesso non riesco a ricordarmi quale.
Una frolla che finalmente mi convince, anche se continua a sbriciolare un po' (bisogna che mi procuri questo benedetto xanthano), una marmellata meravigliosa fatta in casa dalla mia zia, che prima o poi devo imparare a fare anch'io, bruschina al punto giusto (a me le crostate non piacciono troppo dolci, la marmellata deve essere asprigna), e lo streusel sopra.

Secondo me l'insieme è perfetto.

Ah... Anche con questa ricetta aderisco alla campagna del nastro rosa per la prevenzione del tumore al seno.

Ma anche alla raccolta di ricette con le mandorle di La ginestra e il mare.



E dato che sono un'esagerata, anche alla raccolta di La Torta Pendente, L'altra farina
L'altra Farina - http://latortapendente.blogspot.com

Crostata streusel senza glutine
Ingredienti
Per la base:
  • gr 200 di farine (io ho mischiato 50 gr di fumetto di mais (¶), 100 gr di farina di riso (¶) e 50 gr di fecola di patate (¶) ) )
  • 50 g di mandorle sbucciate ma non spellate
  • 125 g di burro
  • 50 g di zucchero semolato
  • 50 g di zucchero di canna
  • 1 uovo
  • 4 g di lievito per dolci (¶)
  • la buccia grattata di un limone non trattato
  • cannella in polvere (¶)
  • 1 barattolo di marmellata (¶)
Per lo streusel:
  • 50 g di mandorle sbucciate ma non spellate
  • 25 g di farina di riso (¶)
  • 25 g di fumetto di mais (¶)
  • 50 g di burro freddo
  • 50 g zucchero di canna grezzo
  • cannella in polvere (¶)
  • polvere di arancio
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
    Pasta frolla:
    ho usato la tecnica di Paoletta di Anice&Cannella che è quella che mi ha dato i risultati migliori.

    Ho messo il burro a pezzetti in una ciotola, vi ho aggiunto la buccia tritata del limone e la cannella, lo zucchero e li ho strizzati velocemente per amalgamarli. Quindi ho aggiunto l'uovo intero, e ho mescolato velocemente.

    Ho tritato le mandorle, e ho aggiunto al composto le farine e la farina di mandorle, e compattato il tutto il più velocemente possibile.

    Ho fatto la palla, l'ho avvolta nella pellicola e l'ho messa in frigo. Io l'ho preparata il giorno prima di fare la torta, va comunque lasciata a freddare in frigo almeno un paio d'ore.

    Streusel:

    Tritare le mandorle. Versare le farine, compresa quella di mandorle e lo zucchero sulla spianatoia, e disporvi sopra il burro freddo a tocchetti, la cannella e un bel cucchiaio di polvere di arancio (ne ho ancora dall'anno scorso!!!).

    Con la mezzaluna cominciare a "tagliare" il tutto al fine di amalgamare burro, zucchero e farina formando delle briciole. È pronto quando il briciolame è piuttosto fine (a noi piace così). Se ne può fare ad abundantiam e congelare per futuri utilizzi.

    Preparazione finale:
    È una banale crostata.
    Tirare fuori la frolla dal frigo, spolverare la spianatoia con la farina e stenderla ancora fredda. Sarà durissima, quindi per stenderla all'inizio batterla con il mattarello, poi tirarla sempre con il mattarello. Io la stendo su un foglio di carta da forno perché così mi viene più facile spostarla sulla tortiera. Metterla sulla tortiera, precedentemente imburrata e infarinata (ho usato una tortiera col fondo asportabile di 28 cm di diametro). Lasciare un cordolo ai bordi. Bucherellare il fondo con una forchetta. Mettere in frigo per una mezzoretta, mentre si prepara lo streusel.

    Distribuite la marmellata sulla base, in uno strato abbondandante. Coprire con lo streusel.

    Cuocere in forno pre-riscaldato a 170° per 40 minuti.
    Qui la regola che la frolla rimanga abbastanza bianca non si può applicare, perché fra mandorle con la buccia e zucchero di canna già l'impasto è scuretto di suo. Deve restare morbida.


    La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

    http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

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