Son sempre in vacanza. Dice che la cosa si protrarrà ancora a lungo. Ne sono felice, anche se continuo a provare questo sottile senso di colpa, sentimento che so essere quantomai inutile, dannoso e velleitario. Tant'è.
Adesso sono al mare, nelle Marche. Mi trovo a vestire dei panni per me insoliti: mamma-al-mare-con-pargoli-mentre-il-marito-lavora. Ombrelloni, ovvero chalet, come lo chiamano da queste parti, pranzo a casa ché il sole picchia troppo forte, gelato fuori la sera. Siamo accuditissimi dai parenti di mio marito, la mia deliziosa cognata, la zia Sandra della prima ricetta su questo blog, la nonna che ci ammannisce pranzetti, cucinati non so come in questo caldo atroce. Una pacchia di nullafacenza e di coccole. Forse i sensi di colpa sono in parte motivati...
E stasera sono pure riuscita a rubare un computer per il tempo sufficiente a pubblicare una ricettina. Che andava pubblicata: mi picco di non pubblicare ricette che non siano di stagione, e se aspetto ancora un po' di albicocche se ne riparla l'anno prossimo. Anzi, siamo già fuori tempo massimo, ma insomma io pubblico lo stesso.
Ovviamente questa marmellata, perché di marmellata si tratta, l'ho fatta a casa, ormai quasi tre settimane fa. Erano delle albicocche buonissime, un piccolo miracolo di un mercatino rionale. Dolci, succose, polpose. Dopo essercene sbafati un paio di chili in un amen, bambini poco fruttofili compresi, ho deciso che marmellata doveva essere. E dato che avevo un pezzo di zenzero che stava lì a non far niente...
Non sarà troppo fuori tempo massimo per il mese di agosto, vero? Che lo sia o no, dato che ci ho preso gusto, con questa ricetta partecipo al contest per la ricetta del mese di agosto del calendario di Ammodomio, Un anno Ammodomio
Marmellata di albicocche e zenzero
Ingredienti
Ingredienti
- 2,8 kg di albicocche mature già lavate e snocciolate, con la buccia
- 1,8 kg di zucchero semolato
- una ventina di armelline (insomma, quella roba che sta dentro i noccioli delle albicocche)
- 7 cm di zenzero fresco
Mettere le albicocche nature in una pentola capiente, e farle cuocere finché non cominciano ad ammorbidirsi.
Pelare lo zenzero e grattugiarlo.
Aggiungere alle albicocche lo zucchero semolato e lo zenzero.
Far riprendere il bollore, e, se si vuole una marmellata omogenea, dare una bella frullata con il mixer ad immersione. Schiumare via via.
Edit del 19/07/2010: su utilissima domanda di Gaia, preciso che le armelline, una volta tolte dal guscio, vanno immerse per qualche istante in acqua bollente al fine di togliere più facilmente la cuticola, che va eliminata.
Aggiungere le armelline e far cuocere a fuoco basso. Per quanto tempo?
Il momento giusto di spegnere il fuoco sarebbe quello in cui un cucchiaino di marmellata, messo in un piatto che viene inclinato, scivola verso il basso ma molto lentamente.
In particolare la marmellata di albicocche dovrebbe rimanere piuttosto chiara. La mia è un po' troppo scuretta, ma vi assicuro che è comunque squisita. Lì per lì mi pareva che lo zenzero non si sentisse, invece con il passare dei giorni i sapori si sono amalgamati ed esaltati, e il dolce dello zucchero si combina splendidamente con il profumo delle albicocche, l'amarognolo delle armelline e il piccantino dello zenzero.
Tornando a noi, quando è pronta, versarla calda nei vasetti sterilizzati (io li lavo in lavastoviglie e poi li metto in forno a 100° per una mezzoretta prima di riempirli). Chiudere serrando il giusto (altrimenti dopo non ci sarà il verso di riaprirli) e, se proprio siete fanatici come me, sterilizzateli facendoli bollire per una mezzoretta, e quindi raffreddare direttamente in acqua. Ovviamente se li fate bollire, per evitare la rottura dei vasetti, dovrete mettere un canovaccio sul fondo del pentolone e separare con canovacci anche i vari vasetti.