La sfida di giugno dell'MTC l'aveva vinta la bravissia Mapi, con le sue innumerevoli scaloppine ognuna con un fondo di cottura diverso, meravigliose. Ed è stata buonissima, la Mapi, perché per l'
MTC del mese del solleone (che è luglio, e non agosto come molti erroneamente credono) ci ha proposto il
gelato.
In questo mese poi, con tutte le cattive notizie che si susseguono, ci vogliono delle cose che ci facciano stare bene, meglio se a basso costo.
E in fondo un gelato non si nega a nessuno, nemmeno a quei poveracci degli italiani, che se lo sono pure inventato circa 500 anni fa, lustro più lustro meno. Non dobbiamo nemmeno pagare il copyright ;-)
Scherzi a parte, è un'estate molto inquieta, a livello globale ma anche personale. Malgrado le lunghissime vacanze degli insegnanti, non sono ancora riuscita a sentirmi veramente rilassata, che sia per i continui spostamenti o le mille cose da fare, che non riesco mai a portare a termine. I miei figli risentono di queste tensioni, e dopo un inizio spumeggiante, sono a loro volta noiosi e capricciosi. So che non è tutta colpa loro, ma non posso per questo evitare di rimproverarli, in un circolo vizioso di cattivi umori e nervosismi.
Consoliamoci con un gelato. Anzi, come vedremo alla fine di questo post, addirittura con due :-)
Che fare? Avevo un paio di idee, che ho salomonicamente diviso fra questo blog, e quello su la cucina di D.
All'MTC partecipo con il marengelato, che mi sembrava particolarmente divertente, almeno per il nome. E poi il Marengo, o Meringato, è o non è uno dei miei dolci preferiti?E perché non l'ho ancora pubblicato sul blog? Misteri di una sciroccata.
Vista la presenza del cioccolato e della meringa, ho ridotto la quantità dello zucchero, e ne ho sostituito un po' con il miele, che aiuta a non cristallizzare il gelato una volta messo in freezer
Marengelato
Ingredienti
(Per 6 persone)
- 300 ml latte
- 330 g zucchero semolato
- 20 g di miele
- 250 ml panna fresca
- 3 uova grandi
- 100 g di cioccolato
- 1 stecca di vaniglia
Gli ingredienti
contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i
celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il
simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario
dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti
dietoterapici erogabili.
Preparazione
Cedo la parola alla
Mapi:
Tagliare a metà il baccello di vaniglia e metterlo in un
pentolino insieme al latte e a 80 g di zucchero. Mescolare per sciogliere lo
zucchero, poi mettere sul fuoco e portare fin quasi a ebollizione. Togliere la
pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti per
estrarre tutto l’aroma della vaniglia.
Nel frattempo montare i tuorli con altri 80 g di zucchero e 20 g di miele
finché il composto “scrive”.
Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle
uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un polsonetto
protetto da frangifiamma e fare addensare la crema inglese fino a quando non
velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C (io non avevo il termometro ma il momento si vede benissimo lo stesso, un altro indicatore chiave è che poco prima di raggiungere il momento cruciale la schiumina che era presente sulla superficie del composto si riassorbe completamente).
Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio,
altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco
e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio
mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi
bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce
sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la
temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura
ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in
frigo tutta la notte: il composto deve essere freddo di
frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Estrarre
il baccello di vaniglia e aiutandosi con la lama liscia di un coltello raschiare
tutti i semini e mescolarli alla crema; unire la panna liquida al composto e
amalgamarla benissimo.
Il giorno prima mi si era posto il problema di cosa fare con i tre albumi avanzati? Ma delle meringhe, ovviamente!
Ho
quindi cominciato a montare in planetaria gli albumi con 70 g di
zucchero, e un goccio di limone, quando erano già abbastanza montati ho
aggiunto il restante (100 g ) zucchero continuando a montare finché non
diventava lucido e densissimo. Così.
Mettere la meringa nel sac-à-poche con il beccucchio a stella facendo degli spumini della forma desiderata.
Far
cuocere in forno molto debole (<100°C) per parecchio tempo, anche
tre ore. Io ho un forno che "tiene" molto bene e quindi tengo la bocca
del forno semi-aperta con un panno. In alternativa uso il forno
ventilata, che permette anche di accorciare un po' i tempi di cottura.
Quando
le meringhe sono cotte estrarle dal forno e farle raffreddare. Si
conservano a lungo in un contenitore a chiusura ermetica.
A questo punto lascio il posto alla gelatiera, il resto l'ha fatto lei :-) L'ho fatta mantecare il gelato per circa 25 minuti.
La mia gelatiera non è un granché, e alla fine il gelato resta sempre un po' troppo liquido, lo lascio riposare sempre almeno un'oretta in frigo,cosa che gli fa acquisire maggiore consistenza. In questo caso è stata una fortuna, perché appena tolto dalla gelatiera, quando era ancora morbido, vi ho incorporato 80 g di cioccolato fondente tritato piuttosto grosso e 5 meringhe di medie dimensioni sbriciolate. L'ho messo in un contenitore e tenuto in freezer tutto il pomeriggio.
Al momento di servirlo, ho fatto le palline con il porzionatore, le ho messe nelle coppette aggiungendo un altro po' di meringa sbriciolata e di cioccolato tritato. Ci sarebbe dovuta andare anche una meringhetta piccolina, ma mio marito le ha viste, non ha resistito, e se l'è mangiate, compromettendo per sempre le mi possibilità di vittoria all'MTC :-D
Come vi dicevo però in questo periodo il gelato va per la maggiore in questa casa, e ancora prima che la Mapi lo proponesse per l'MTC, ne avevo fatta un'altra versione, sempre con la crema inglese di base.
Avevo fatto il
dulce de leche, e non sapendo come utilizzarlo, visto il caldo ho pensato di realizzare un gelato. L'aggiunta di mandorle e amaretti è stata fatale.
Ecco quindi il mio
Gelato al dulce de leche e amaretti, per la ricetta dovete accomodarvi su
La cucina di D.
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può tranquillamente accedere con il proprio profilo Facebook o Twitter,
cosa decisamente meno "brigosa".