
Niente di meglio che questo cuore rosso per raccontare quello che sta succendendo nella scuola.
Luogo di grandi passioni, di cultura, di riscatto sociale. Il luogo dove un ragazzino straniero può imparare la nostra lingua e costruirsi un futuro nel nostro -nel suo- paese, il luogo dove un altro ragazzino può innamorarsi della lettura, e scoprirsi scrittore, il luogo dove un terzo ragazzino, o, meglio, ;-) una ragazzina, può scoprire di amare moltissimo la matematica e la fisica e decidere che diventerà un ingegnere. Ma anche il luogo dove un sacco di ragazzi con una vita difficile alle spalle possono trovare l'opportunità. Magari la loro unica opportunità.
Certo, la scuola è anche molto altro, e non tutto bello. È vero, ci sono insegnanti che non hanno voglia di fare un cazzo e tirano a campare. Ci sono dirigenti ottusi che boicottano le iniziative positive per pigrizia. Ci sono burocrati che remano contro qualunque iniziativa puzzi anche solo lontanamente di un epsilon di fatica in più per loro.
Soprattutto, è una scuola che ha sempre meno risorse, dove i laboratori sono pochi, le aule fatiscenti, gli edifici non hanno l'agibilità, le palestre sono all'altro capo della città, e chi più (o meglio, chi meno) ne ha più ne metta.
In questi giorni, in questa scuola a luce e ombre, che è comunque molto migliore di quella di altri paesi anche più "evoluti", ci sono gli scrutini.
In realtà, per protestare contro lo scempio della scuola pubblica, oggi e domani c'è pure uno sciopero degli scrutini.
Al quale partecipo con convinzione. Anche se è stato è stato indetto da un sindacato che non è il mio.
Perché lo sciopero? Perché la scuola sta vivendo un duplice dramma: è un dramma occupazionale, perché con le recenti riforme moltissimi insegnanti hanno perso e perderanno il lavoro (questa riforma è stato il più grande licenziamento di massa avvenuto in Italia), ma soprattutto è un dramma per la scuola pubblica, che perde risorse, professionalità, e diventa un luogo dove, ogni giorno che passa, è sempre più difficile imparare e insegnare bene.
Io sono fortunata, sono di ruolo, e nella mia vita professionale sono passata dritta da un lavoro a tempo indeterminato tutto diverso ad insegnare, senza fare neanche un giorno di precariato. Ma la norma non è questa. La norma è che la gran parte degli insegnanti sono precari. E se si dice precari non si deve pensare al ragazzino appena laureato che fa una supplenza, ma a persone con competenze, professionalità, e tantissimi anni di insegnamento sulle spalle, di fronte ai quali, se l'anno prossimo non dovessero ottenere una supplenza, si aprirebbe il baratro di una disoccupazione in età adulta, magari con una famiglia da mantenere, e soprattutto senza la possibilità di ricrearsi in tempi brevi un'altra occupazione. Una tragedia umana e uno spreco di risorse enorme.
Pensateci, parlatene, riflettete su quello che sta succedendo nella scuola pubblica. Ricordate che la scuola non è degli insegnanti, dei bidelli, dei presidi, dei ministri, delle segretarie. È soprattutto vostra.
Mi sono lasciata prendere e mi sono dimenticata della ricetta :-)
Dunque, la ricetta è di Sabrine di
Fragole a merenda. La potete trovare
qui.
Io l'ho seguita passo passo, come una scolaretta, per restare in tema, solo sostituendo i fiocchi di avena, che da celiaca non posso mangiare, con i corn flakes, e le farine di grano con farine senza glutine.
Ho anche usato un quantitativo di fragole doppio rispetto al suo, perché le avevo, e un po' di zucchero in più. In fondo, come dice la stessa Sabrine, un crumble si fa come ci pare.
Ecco la ricetta da Sabrine, dal suo
crumble di fragole ai fiocchi d'avena, con le modifiche che vi ho detto.
Se vi piacciono i crumble, il prossimo autunno potete dedicarvi anche al classico
crumble di mele, oppure, in estate, ad un gustoso
crumble salato.
Crumble di fragole di Sabrine (Fragole a merenda) senza glutineIngredienti
- 1 kg di fragole
- 90 g di corn flakes (¶)
- 70 g di farina di riso (¶)
- 30 g di farina di fioretto di mais (¶)
- 30 g di farina di grano saraceno (¶)
- 100 g zucchero di canna grezzo
- 1 paio di cucchiai di zucchero per le fragole
- 100 g di burro
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
Passate i corn flakes nel
mixer per qualche secondo (dovete soltanto ridurne la dimensione, non polverizzarli). Poi metteteli in una ciotola con le farine e lo zucchero e mescolate bene.
Aggiungete il burro ben freddo tagliato a cubetti, e lavorate con le mani facendovi passare il composto tra le dita come se doveste sbriciolare qualcosa, facendo, con il pollice, l'indice e il medio, il gesto dei soldi. Siate rapidi e imprecisi: ciò che dovete evitare è di ritrovarvi con un impasto liscio e omogeneo. Perciò smettete non appena avete del briciolame irregolare e non vedete più farina a spasso da sola per la ciotola.
Sigillate con della pellicola trasparente, mettete in frigo, e tenetecelo per un'oretta. Potete anche dimenticarvelo per due-tre giorni: non succede un bel niente.
Quando deciderete di preparare il vostro
crumble, accendete il forno a 200°, disponete in una pirofila le fragole pulite e tagliate a grossi pezzi, mescolate con un paio di cucchiai di zucchero, e ricopritele con il briciolame estratto dal frigo all'ultimo momento. Non pressatelo con le mani: deve ricoprire la frutta in maniera non uniforme e senza formare uno strato compatto.
Infornate per una ventina di minuti, o finché non vedete che si è formata una crosta dorata e croccante.
Se il
crumble di mele mi piace caldo, questo mi sembra più buono dopo che lo si è fatto raffreddare a temperatura ambiente.
Con questa ricetta partecipo al contest
"Crumble dolci e salati" di
Panna cioccolato e fantasia.