Che ci fai già qui oggi che è solo il primo giorno? Ti senti bene?
Certo che mi sento bene
. È il Monsone che mi fa sentire benissimo!
Il Monsone? E che c'entra il Monsone? Guarda che la sfida di questo mese, le meravigliose uova alla Benedict che ha proposto quella matta della Roberta è sugli Stati Uniti...
Qualche ora fa, 521 anni fa, Cristoforo Colombo posava il piede sull'isola di San Salvador, nei Caraib
.
Sei la solita ignorante. Non era il 12 ottobre, ma il 21, c'entrano di mezzo papi, calendari, e moti solari. Ma non eri una scienziata tu?
No, io sono un'insegnante.
Ancora peggio!
Smettila!
Come tutti sappiamo, il mitico Cristoforo nazionale, che è pure nato a Zena (s
icuramente per omaggiare retroattivamente le nostre gentili ospiti) non sapeva di essere finito nelle Americhe, delle quali non sospettava nemmeno l'esistenza, ma era convinto di essere arrivato in Asia: quella che lui cercava infatti, era una via commerciale via mare per le Indie.
Ma che dici? Non è mica un gara di storia, questa! È un sfida culinaria! Che poi... almeno tu la sapessi, la storia...
Appunto. Cucina. Cucina del luogo dove 521 anni credeva di essere arrivato Colombo.
Insomma, se Colombo voleva andare in India, e credeva di esserci arrivato, chi sono io per smentirlo?
Il vero
American Breakfast non può che essere un
Native Indians' Breakfast, ovviamente riveduto e corretto per soddisfare le regole imposte da Madame La president, che sono sempre più complicate, come peraltro avevamo ampiamente previsto.
(Ditele di si, assecondatela, potrebbe essere pericolosa)
Si cara, hai ragione cara, è tutto a posto cara
Non lo so mica se è davvero tutto a posto. Ricapitoliamo:
- uova in camicia: celo
- una salsa di accompagnamento (preferibilmente a base di uova, e qui casca l'asino): celo
- un qualche tipo di pane di accompagnamento (e nelle istruzioni c'è scritto a chiare note pancakes, ricordatevelo bene perché è la chiave di volta della mia non cacciata a calci nel sedere): celo
- una bevanda: celo
Si si ci siamo... È tutto regolare. Secondo Colombo, ovviamente :-)
Ma sai che questo piatto è naturalmente gluten free e senza rischi di contaminazioni?
A parte la presenza di un cucchiaino di curcuma, che si può tranquillamente eliminare. Una figata pazzesca che ci evita pure di impelagarci in prontuari, spighe barrate e simili. E pure abbastanza equilibrato dal punto di vista nutrizionale.
Infatti i cereali usati sono senza glutine, ovviamente, ma sono pure usati in chicchi, niente farine.
E ci sono i legumi. Le lenticchie rosse in particolare. Le cui proteine vengono "nobilitate" dall'utilizzo congiunto con i cereali.
Scusa, ma che ti è preso oggi? Sei fuori? Di cosa stai parlando?
Ma dei
dosas, ovviamente, le focaccine a base di riso e lenticchie fermentati tipiche dell'India meridionale dove -udite! udite!- vengono spesso proposte a colazione.
Sono note come i
pancakes indiani!!!
I
dosas saranno l'accompagnamento delle nostre uova in camicia. E cose ci mettiamo assieme?
Se non lo sai tu...
Una salsa ai peperoni, ovviamente.
Ovviamente?
Uova e peperoni sono uno dei binomi più frequenti nelle cucine di tutto il mondo. C'è la
shackshouka tunisina, piccantissima peperonata (te lo credo, c'è l'harissa!) servita con le uova, la
piperade provenzale, uova strapazzate e peperoni, le
uova alla greca (uova sode stile devil's egg ripiene di peperoni), e gli
huevos rancheros, tipica colazione messicana, e della cucina Tex-Mex, dove non ci sono i peperoni, ma i peperoncini, chili.
Davvero? Sai che non lo sapevo che uova e peperoni fossero così diffusi! Questa follia sta diventando interessante...
Per restare più nelle mie corde, anche alla zia Rossana (quella emiliana della pasta fatta in casa) le uova con la peperonata piacciono un sacco.
Se lo dice la zia Rossana...
E sai cosa si portavano nei campi per le lunghe e faticose mattine d'estate i contadini abruzzesi?
No. Ma ho un sospetto...
Uova e peperoni, naturalmente: me l'ha detto la nonna Linda, che queste cose le ha viste con i suoi occhi, quando era bambina, nelle campagne di Corropoli.
Le uova ce l'hai, l'accompagnamento pure, anche la salsa. Ma come bevanda, cosa prepari?
È obbligatoria, Madame la President ha detto...
Lasciamo perdere le elucubrazioni di Madame la President, sulle quali avrei parecchio da ridire.
Comunque ho preparato anche quella. Visto che siamo in India...
Aridaje con questa India! Guarda che ti sbattono fuori concorso!
Tanto fuori o dentro, 'un vinco mai uguale. Almeno così mi diverto!
Tornando a noi, visto che siamo in India, non potevo che fare un
lassì.
Alla menta, che si può fare sia dolce che salato, e che completa il piatto con il colore verde.
Bianco delle uova, verde del lassì, arancione dei peperoni. Abbiamo pure la bandiera indiana.
Per la gioia di Cristoforo Colombo e di Madama la Presidenta.
Se lo dici tu...
Le ricette le metto separate, si possono cucinare indipendentemente
Dosas
(da Il pane fatto in casa, di Christine Ingram e Jennie Shapter)
Ingredienti
(per dieci dosas)
- 150 g di riso basmati
- 50 g di lenticchie rosse decorticate
- 250 ml di acqua calda
- 1 cucchiaino da caffè di sale
- 1 cucchiaino da té di curcuma (¶) (opzionale)
- pepe nero di mulinello
- olio per friggere.
Gli
ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a
rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono
avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel
prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei
prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la
scritta SENZA GLUTINE.
Preparazione
Due giorni prima
Mettere le lenticchie e il riso in una ciotola, lavarle e versarci sopra 250 ml di acqua calda. Coprire e lasciar riposare 8 ore (io l'ho fatto la sera).
Il giorno prima
Scolare lenticchie e riso dalla loro acqua, tenere l'acqua da parte, e frullarle molto bene nel mixer: deve venire una pastella molto omogenea. Aggiungere l'acqua rimasta, coprire e lasciar riposare 24 ore (io ho preparato la pastella la mattina)
Il giorno stesso
Aggiungere alla pastella di acqua, riso e lenticchie
il sale, la curcuma, il pepe nero macinato al momento e mescolare bene. La pastella dovrebbe aver sviluppato qualche bollicina ed emanare un leggero odore di fermentazione.
Mettere una padella sul fuoco, ungerla con un po' d'olio (tipo pancakes, ma con l'olio invece del burro) e quando è ben calda, versarvi un mestolino di impasto. La dimensione deve essere quella di un pancake, e fanno proprio la stessa cosa, ovvero i buchini in superficie.
Quando si sono formati i buchini (un paio di minuti) girare la frittellina e farla cuocere un minuto dall'altro lato.
Metterle impilate coperte da un panno, di modo ché si conservino tiepide mentre si preparano le altre.
Uova in camicia
(secondo le indicazioni della Mapi, in Tip & Tricks su MTChallenge blog)
Ingredienti
(per quattro persone)
- 4 uova
- acqua
- aceto di vino rosso
Preparazione
Tirare fuori dal frigo le uova almeno un paio d'ore prima di utilizzarle.
Mettere sul fuoco una pentola capace con circa 2 l di acqua, 20 g di sale e 30 ml di aceto.
Quando l'acqua prende il bollore, creare un vortice nell'acqua con un cucchiaino e versarvi le uova una alla volta: il vortice dovrebbe aiutare l'uovo a rimanere compatto, avvolgendo l'albume sul tuorlo. A me con una ha funzionato, con la seconda no quindi ho abolito il vortice.
Lasciar cuocere un paio di minuti con l'acqua che appena freme, scolarle con il mestolo forato e servirle subito.
Salsa ai peperoni
Ingredienti
(per quattro persone)
- 1 peperone rosso
- 1 pomodoro rosso carnoso (io Cuore di Bue)
- 1 cipolla rossa piccola
- sale
- olio
- basilico
Preparazione
Lavare il peperone e il pomodoro. Tagliare il peperone a falde e grigliarlo, quindi togliere la pelle e tenerlo da parte.
Mondare la cipolla, tagliarla a fette alta e grigliare pure lei.
Tagliare a metà il pomodoro, e grigliare anche il pomodoro.
Mettere il tutto nel mixer e azionarlo a impulsi, poche volte: si deve ottenere un composto non del tutto omogeneo, ma nel quale si sentono ancora i pezzettini, tipo
brunoise ma ancora più piccoli.
Aggiungere l'olio, le foglie di basilico spezzettate, mescolare e aggiustare di sale. Tenere da parte (non in frigo).
Lassì alla menta
Ingredienti
(per quattro persone)
- 500 g di yogurth greco bianco
- 60 g di zucchero
- 12 foglioline medie di menta fresca
- 150 ml di acqua freschissima
Preparazione
Mettere il tutto nel bicchiere del frullatore e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso.
MIE NOTE:
La cucina non è aristotelica, si sa, quindi non è affatto detto che se A sta bene con B, e B sta bene con C, allora A stia bene con C, né tantomeno che A, B e C stiano bene tutti insieme.
(
Ditele di si, ditele di si)
Per onestà intellettuale, e tirandomi parecchio la zappa sui piedi, vi dirò che questo principio si applica un po' a questo piatto:
uova a peperoni, OK (e si sapeva)
dosas e peperoni, OK (anzi, sublime!)
uova, dosas e peperoni... insomma.
Soprattutto sono le uova con i dosas che ci azzeccano poco. Non mi ci sarebbero piaciuti nemmeno i pancakes, tanto per dire. È questione più che di gusti, di consistenze: con le uova preferisco un accompagnamento che assorba il tuorlo d'uovo colante, quindi qualcosa di più panoso. Ci vedrei bene degli scones, ad esempio, dei paninetti al latte, anche una bella fetta di pane casereccio abbrustolito, ma questi aggeggi tipo frittelle non mi sembrano la morte sua.
I
dosas invece sono davvero una bella invenzione. Li rifarò presto. Li ho visti anche più sottili, proprio come crepes, e mi sembra un'idea ottima. Hanno un buonissimo sapore, delicato ma ben definito.
Per renderli ancora più fermentanti, la prossima volta proverò ad aggiungere il fieno greco, che dice che aiuta la lievitazione.
Per darvi un'idea, somigliano alla cecina, ma la presenza del riso e la fermentazione rendono il tutto più leggero.
La salsa ai peperoni è buonissima. Anche quella non è farina del mio sacco, ma l'idea viene dalla
mechouia tunisina, un contorno appunto a base di peperoni, cipolle e pomodori grigliati (che però sarebbe molto piccante). E con cosa viene servita la mechouia, così per completare il cerchio? Ma con le uova (sode) ovviamente!
Lassì ottimo. Da rifare al più presto. Purtroppo alla prole non è piaciuto, troppo mentoso. Ma a me sì, tanto!