venerdì 23 settembre 2011

Fichi? Si, ma con il whiskey

salsa whiskey e fichi
Si, in effetti la foto è un po' storta. E non è l'effetto torre di Pisa di chi non usa la griglia nel mirino della macchina fotografica.
È proprio storta. Come mai? Firulì firulà...

È che a rimembrare i (bei? non è dato saperlo...) tempi andati Sex-and-The-City, ci ho preso gusto, e mi è venuto in mente uno sfizio, adesso si chiamerebbe finger-food, ma allora manco sapevano cos'era, un finger-food, che preparava mia nonna nei favolosi anni '70.

Li preparava soprattutto per i cocktail che mio zio (vitellone di provincia doc, night-club, macchine sportive, poker, tennis al club, aperitivi e tante tante fanciulle) organizzava con gli amici.

Uno sfizio veloce, alcolico al punto giusto, adatto a cominciare bene la serata.

Ho pensato "Perché non tirarlo fuori dal cappello?"


Perfetto... Se non fosse che... il mio senso di equilibrio, come si vede dalla foto, ne ha risentito :-)

Salsa di fichi al whiskeyIngredienti
  • fichi
  • whiskey
  • salame (¶)
  • mortadella (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
Facilissimo e super-veloce: prendere i fichi (quanti ve ne servono), di quelli rossi con la buccia verdina, sbucciarli, passarli al mixer ed aggiungere whiskey. A piacere, nel senso che all'inizio ce ne mettete poco, un cucchiaio, e poi vedete voi, come la preferite al gusto.

Si accompagna con dadini di mortadella (essenziale, anzi, mia nonna la usava per farcire dei conetti di mortadella, ma secondo me è meglio così), fettine di salamino, ed altre sfizierie da cocktail.

martedì 20 settembre 2011

Macedonia con syllabub al Marsala per un MTC

macedonia by mammadaiaQuesto mese, la sfida dell'MTC ci propone un grande classico. Semplice, ma difficile, se sfida dev'essere.

La macedonia, per me, è un cibo molto familiare. Come dicono i moderni? Comfort-food? Ecco, per noi è così. Mi è sempre piaciuta, ed ha visto molti abiti, nella mia vita.
Quando appena andata via di casa mi sembrava di fare una gran cosa ad accompagnarla con una crema pasticcera liquida liquida, quasi una crema inglese (ma l'idea era azzeccata), poi, nell'unico periodo Sex and the City della mia vita, la proponevo in quantità industriali e affogata in qualche alcolico in feste molto etiliche (ti ricordi Grazia quando non sapendo dove mettere il contenitore in frigo, ricolmo com'era di bottiglie, decidemmo di trasbordarla dritta dritta dentro il cestello della verdura, e lì venne tenuta in fresco per tutta la festa, con la gente che si serviva direttamente dal frigo? )
Da quando ci sono i bambini, è uno dei pochi modi per propinare loro la frutta fresca, con molto zucchero e poco limone, spesso mono-tipo, come le mitiche pesche con lo zucchero della nonna Linda, o le arance con lo zucchero della nonna Mirella. Anche nelle feste di compleanno della prole non manca quasi mai. O a una cena, accompagnata con frutta secca e magari una qualche cremina.

Insomma, qui la macedonia piace parecchio. Ma in versioni molto domestiche, poco sfida, insomma, mica vi posso proporre le pesce con lo zucchero (che poi trasgredirebbero pure la regola almeno-tre-tipi-di-frutta)!

La versione che propone Fabiana sul suo blog artistico Tagli e intagli, motivando la scelta, è bellissima.

Lei è una cesellatrice, e con quella frutta è riuscita a fare un vero quadro.
Io non sono capace, e ho pensato a un modo di raccogliere il guanto che fosse consono alla mia natura di imbranata manuale. Se intagli non devono essere, perché non fare dei cestini di cialda come contenitori, che era tanto che volevo provarli?

E come accompagnamento?

Anche questo mi stuzzicava da un bel po', questo syllabub che è l'ingrediente principale del trifle, l'antesignano della mia amatissima zuppa inglese.
Quindi, bando alle ciance!
Coppette di cialda con macedonia e syllabub al marsala, questo sarà.

Ne approfitto per ringraziare Roberta di Conosco i miei polli per la ricetta delle coppette, di cui ho modificato lievemente le dosi, soprattutto diminuendo il burro.

Per quanto riguarda syllabub e trifle, le indicazioni le ho prese da un libretto distribuito insieme alla Cucina Italiana nel 1995 (!!!), dal titolo eloquente Dolci idee per un anno.

Con questa ricetta partecipo quindi alla sfida di settembre 2011 dell'MT Challenge!

MTC di settembre 2011

Macedonia con syllabub al Marsala

Ingredienti
Per il syllabub
  • 250 g di panna da montare (¶)
  • 1 limone
  • 70 di zucchero semolato
  • 100 g di marsala
Per le coppette di cialda
  • 150 g di farina senza glutine (50 g di farina di riso, 50 g di maizena, 50 g di fecola di patate) (¶)
  • 120 g di zucchero
  • 80 g di burro
  • 3 albumi
  • semi di mezza bacca di vaniglia
Per la macedonia e la finitura
  • 1 melone piccolo
  • 2 pere Williams
  • 1 grappolo d'uva bianca
  • 2 kiwi
  • 4 pesche
  • 1 banana
  • 6 prugne viola
  • 6 susine gialle
  • tre cucchiai di zucchero
  • succo di un limone
  • amaretti (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

La sera prima preparare il syllabub:
mescolare in una ciotola il succo di limone, lo zucchero e il marsala.
Aggiungere la panna da montare, mescolare per far incorporare e quindi montare a lungo il tutto con le fruste.
Quando la panna è molto gonfia e morbida, smettere.
Mettere in un setaccio e lasciare una notte intera al fresco per far sgocciolare il siero.

Per le coppette di cialda cedo la parola a Roberta:
Mescolare gli albumi con lo zucchero, i semini di vaniglia e quindi aggiungere la farina e mescolare finché non è omogeneo. A questo punto incorporare il burro fuso e poi lasciar riposare una decina di minuti in frigo.
Disporre a cucchiaiate il composto su una placca da forno imburrata e infarinata (io, con carta forno), ad ottenere dei dischi di una decina di cm di diametro, e cuocere in forno a 180° finché i bordi non sono ben dorati.
A questo punto, estrarre dal forno, e finché sono morbide dar loro la forma con le mani, attorno a delle ciotoline di vetro.
Voi che sapete quanto sia esperta in queste prodezze manuali che mi danno il tormento negli MTC (come dimenticare gli involtini di verza e il soufflé glacé), potrete facilmente immaginare come mi sia risultata facile la procedura ;-).
In quella della foto, che è una delle migliori, si intravede dietro una lingua lunghissima manco avesse lo strascico ;-)
Comunque ci sono piaciute molto, ho capito dove ho sbagliato (troppo impasto, e all'inizio avevo usato un silkpat invece che la carta forno), la prossima volta verranno più precise...

Comunque erano ottime, e mia figlia si è portata quelle avanzate come merenda a scuola il giorno dopo.

La macedonia è quella di sempre:
ho pulito, sbucciato e tagliato la frutta a tocchetti, l'ho messa in una ciotola capiente con tre cucchiai di zucchero e il succo di un limone, e l'ho lasciata riposare al fresco.

Al momento di servire il dolce, ho disposto in ogni piatto una coppetta di cialda, l'ho riempita di macedonia e ci ho messo sopra un abbondante cucchiaiata di syllabub.

Per completare il tutto, una spolverata di amaretti grossolanamente tritati, che ci stanno sempre bene.

A noi è piaciuta molto. Mi raccomando, seguite il suggerimento per il syllabub, di farlo scolare per una notte, io inizialmente non l'avevo fatto e mi è venuto fuori tutto il siero, invece il giorno dopo era perfetto, sia come sapore, più delicato, che come consistenza.

Questo syllabub mi sembra un'ottima alternativa alla semplice panna montata, da rivendere in vari contesti, e ne farò parecchio uso, per coccolosi dessert.

Editing della sera: girellando di blog in blog, mi sono imbattuta nella ricetta delle lingue di gatto di Lady Boheme, che in realtà è una ricetta dell'Artusi, che mi ha confermato il sospetto che avevo avuto assaggiando le coppette: "Ma questo è l'impasto delle lingue di gatto!" ho detto ai bambini. Ecco, a leggere la ricetta della Lady, è proprio così. Niente, sapete che son filologica, ci tenevo a precisarlo...

venerdì 16 settembre 2011

Una torta senza glutine alle fragole e chantilly allo yogurt per il marito-compleanno

torta fragole e chantilly allo yogurth - l'interno
Mi ero detta: "Ora basta con tutti questi dolci! Che l'autunno ci porti molti cibi sani, light, che ci tengano tutti in forma smagliante"

E avevamo cominciato bene: insalate di riso, poca carne, molte verdure, legumi, formaggi light.

Poi mio marito ha avuto la bella idea di compiere gli anni. No, non si tratta di una novità, capita tutti gli anni di questo periodo, ed è la quarantacinquesima volta che capita ;-)

Potevo non fargli un dolce? No, non era cosa. Facciamo un dolcino light. Che ne dite di una bella macedonia? Ma come si fa a mettere così tante candeline su una macedonia? Via su, faremo una tortina, ma leggera leggera.

Poi non so come è accaduto, mi è capitato per le mani un libro di Montersino. E proprio all'ultima pagina, c'era questa tortina. L'ho letta e ho subito capito che non avrei resistito. Prima di tutto, era una cosa veloce. E poi era perfetta per questi caldi, una tortina fresca e fruttata.
Via, per il light se ne riparla al prossimo compleanno. Per questo, ha avuto una torta alle fragole e chantilly allo yogurt, versione da me rivista dei trancetti omonimi del magico Luca.

Somiglia molto a un cheese-cake di quelli a freddo, con la differenza che invece della base di biscotti c'è una base di pan di spagna.

Ovviamente io non sono una maestra pasticcera, e nemmeno un'aspirante tale, ed è venuta fuori la sagra delle imperfezioni, se non altro formali. Gli strati uno più sbilenco dell'altro, la gelée ghiacciata, e tutte le pieghe della pellicola.
Ma quando ti rassegnerai ad usare gli ausili che la tecnica ti fornisce, cara Gaia? E dire che nel cassetto, da qualche parte, un foglio di acetato ce l'hai pure... Vabbé, era buona lo stesso.
Il suo meglio l'ha dato oggi, che mi ero ricordata di tirarla fuori dal freezer con un congruo anticipo.
Ah... È ovviamente già finita :-)

Buon compleanno amore mio! Vorrà dire che mi terrai grassoccia, ché magra solo in una prossima vita, posso sperare di esserlo.

torta fragole e yogurt
Torta senza glutine alle fragole e chantilly allo yogurt (da una ricetta di L.Montersino)Ingredienti
Per il Pan di Spagna senza glutine

  • 170 g di amido di mais (¶)
  • la buccia grattata di un limone non trattato
  • 170 di zucchero semolato
  • 5 uova
  • un po' di succo di limone
Per la chantilly allo yogurt
  • 300 g di yogurt bianco intero (ho usato yogurt greco)
  • 250 g di panna da montare
  • 1 foglio di colla di pesce (¶)
  • 2 cucchiai di zucchero
Per la gelée alle fragole e la finitura del dolce
  • 400 g di fragole cucchiai di zucchero
  • 2 fogli di colla di pesce (¶) ( 1 per la gelée e uno per la copertura)
  • 65 g di zucchero
  • 30 g di glucosio
  • un po' di succo di limone
  • 25 g di liquore maraschino (per la bagna)
  • 100 g di zucchero (per la bagna)
  • 100 g di acqua (per la bagna)
  • un cucchiaio di zucchero (per la gelatina di copertura)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
    Due giorni prima preparare il Pan di Spagna:
    montare nella planetaria (santa santissima!) le uova con lo zucchero e la buccia grattata del limone, finché non scrivono.
    Aggiungere un po' di succo di limone.
    Incorporare l'amido di mais dopo averlo setacciato, con una spatola mescolando delicatamente dall'alto in basso, al fine di non smontare le uova.
    Imburrare una teglia da 28 cm di diametro, infarinarla (io farina di riso), versarvi il composto senza sbatterlo e metterlo a cuocere nel forno preriscaldato a 170° per una mezzoretta.

    Sfornarlo, lasciarlo raffreddare nello stampo (viene delicatissimo e molto spugnoso, una meraviglia) e quindi toglierlo dallo stampo e metterlo via, ricoperto con pellicola. Si conserva ottimamente anche un paio di giorni, io a volte l'ho anche surgelato (ottima soluzione per torte farcite, da congelato si taglia anche meglio).

    Il giorno prima preparare il resto del dolce, partendo dalla chantilly allo yogurt (una cosa di una facilità sconcertante, a fronte di cotanta bontà):
    Mettere il foglio di colla di pesce a bagno in acqua fredda, finché non sia ben ammollata. Scioglierla a bagnomaria.
    Mettere in un pentolino un po' di yogurt, mescolarlo con i 2 cucchiai di zucchero, scaldarlo e aggiungervi la colla di pesce sciolta. Aggiungere il resto dello yogurt, e mescolare bene.
    Montare la panna, ed incorporarla al composto. Mettere in frigo.

    Per la gelée alle fragole, purlire le fragole, e ricavarne 250 g, da ridurre in purea.
    Mettere un foglio di colla di pesce a bagno in acqua fredda, finché non sia ben ammollata. Scioglierla a bagnomaria. Scaldare una parte della purea, e aggiungervi la colla di pesce sciolta, lo zucchero semolato, il glucosio. Mescolare, ed aggiungervi la purea di fragole tenuta da parte. Alla fine versare sul tuno un po' di succo di limone, mescolare e mettere in frigo.

    Per la bagna al maraschino, sciogliere lo zucchero nell'acqua, a caldo, aggiungere il maraschino e far freddare.

    Per la composizione del dolce, prendere un cerchio di 24 cm di diametro, e tagliare il pan di spagna a misura. Dal pan di spagna così tagliato ricavare due dischi.

    Mettere il primo dischi di pan di spagna nel cerchio, inumidirlo con la bagna, e versarvi sopra due terzi della chantilly allo yogurt, livellandola. Immergervi il resto delle fragole tagliate a pezzi, dispondendole in modo regolare.
    Ricoprire con il secondo disco di pan di spagna, bagnarlo abbondantemente, e versarvi sopra il terzo rimasto della chantilly. Livellare e mettere in freezer per un po', finché il tutto si sia un po' rassodato.
    A questo punto ricoprire il tutto con la gelée alle fragole, e rimettere in freezer, o in frigo, a rassodare per parecchie ore (io un giorno per l'altro).

    Per completare la finitura, preparare una gelatina con l'ultimo foglio di colla di pesce rimasto: ammollarlo nell'acqua, e nel frattempo far sciogliere il cucchiaio di zucchero in 50 g di acqua. Aggiungere la colla di pesce ammollata e strizzata, aspettare che si sciolga e togliere dal fuoco.
    Aspettare che si freddi ed utilizzarla per lucidare il dolce.

    Se l'avete messo in freezer, tiratelo fuori dal freezer, e tenetelo a temperatura ambiente per almeno venti minuti.

    giovedì 15 settembre 2011

    Insalata di riso per l'inizio della scuola

    È ricominciata la scuola.
    E sono di nuovo nella vecchia scuola, con grande gioia.

    Oggi è stata una giornata di incontri, densi di emozioni. Con tanti allievi. Gli allievi che avevo due anni fa nella vecchia scuola, e che adesso, cresciuti, incontrerò solo nei corridoi. Sono stati affettuosi, calorosi, accoglienti.
    Ma nei dintorni della stazione ho incontrato anche molti allievi dell'anno scorso, della scuola terribile di cui non vi ho mai parlato, quegli stessi allievi che mi hanno fatto vedere i sorci verdi e con i quali credevo di non essere riuscita a stabilire alcuna relazione.
    Parrebbe di no, invece, parrebbe che un filo l'avessimo intessuto, e questo mi ha dato delle bellissime sensazioni.

    Dedico ai miei allievi di ieri un piatto semplice, di quelli che le loro mamme potrebbero lasciar loro per pranzo, quando tornano a casa da scuola e si trovano a mangiare da soli.
    Un piatto colorato, adatto all'estate che se ne sta andando, una semplicissima insalata di riso.

    La versione è quella di mia mamma, l'unica che faccio anch'io, perché devo confessare che non amo molto le insalate di riso ricche di ingredienti svuota-frigo. I sapori devono sposarsi felicemente insieme, non dev'essere un intruglione.

    Gli unici ingredienti veramente essenziali sono pomodori, basilico, limone e tonno, ma si possono aggiungere, e ci stanno benissimo, acciughe, capperi e peperoni.
    Ultimamente, per convincere i miei figli a mangiarla, e non è poca cosa esserci riuscita, ho concesso una deroga al consueto rigore, ed aggiungo il mais, che a loro piace tanto, e tutto sommato piace anche a me.

    insalata di riso
    Insalata di riso
    Ingredienti
    • 300 g di riso (di solito uso il Roma o il Ribe, ma ultimamente l'ho fatta anche con il Carnaroli della riseria della Corte Bà di Trevenzuolo Veronese, un riso così buono che più buoni non ce n'è)
    • 1 scatola grande di tonno sott'olio
    • alcuni pomodori rossi maturi ma ben sodi (il numero dipende dalle dimensioni)
    • basilico fresco
    • capperi sotto sale, una manciata
    • quattro o cinque alici sott'olio
    • 1 peperone rosso *
    • 1 peperone giallo *
    • 1 barattolino piccolo di mais dolce *
    Gli ingredienti contrassegnati con l'asterisco sono opzionali

    Preparazione

    È tutto molto occhiometrico, a partire dalle dosi.

    Grigliare i peperoni, togliere loro la pelle e tagliarli a striscioline.

    Mettere a bagno i capperi in una tazza d'acqua per dissalarli.

    Nel frattempo, mettere a bollire una pentola piena d'acqua salata (importante che l'acqua sia tanta, se no il riso viene una mappazza perché si mescola con l'amido che esso stesso rilascia in cottura). Quando bolle, gettarci il riso e farlo cuocere per un quarto d'ora o comunque finché non risulta cotto, ma al dente. Scolarlo e fermarne la cottura mettendolo sotto l'acqua fredda.

    Farlo raffreddare.

    In una ciotola mescolare i pomodori tagliati a pezzi piuttosto grossi, il tonno tagliato grossolanamente con una forchetta, i capperi dissalati, le alici tagliate e pezzettini. Condire con sale e olio, e versarvi sopra il succo di mezzo limone.
    Condire il riso con questo condimento,
    aggiustare di sale e lasciar riposare in frigo (meglio aspettare qualche ora prima di mangiarlo, si amalgamo i sapori).

    venerdì 9 settembre 2011

    Cartolina dai monti, con torta salata

    Non c'è situazione per me più armoniosa di quando sono in cammino.
    Tutto se ne va, i mal di testa, i giramenti di scatole, le nevrosi e le ansie.
    Cammino, penso alla fatica, non vedo oltre il passo che ho appena fatto e quello che mi aspetta subito dopo, e sono felice.
    È l'unica situazione in cui sono veramente consapevole di me stessa, del mio corpo e del mio esistere nel mondo.

    Poi quando si torna nelle città rumorose, e puzzolenti, alla fine vengo presa dal tran-tran quotidiano, mi attanaglia la pigrizia e se ne riparla l'estate dopo. Si può essere più cretini?

    Comunque, quest'estate abbiamo camminato molto.

    Qui.

    brenta

    Qui.

    poggio di petto

    E anche qui.

    nova levante

    Con figlie che si arrampicavano per ogni dove per guardare meglio l'orizzonte

    in vetta

    Tutta la famiglia concentrata nei propri passi.

    in marcia
    Feste di compleanno a parte, ho molto trascurato la cucina.



    torta ricotta e zucchine - fetta

    Ma ho comunque una torta salata da lasciarvi. A suo tempo, mi aveva dato le sue soddisfazioni: semplice, gustosa, può risolvere un pranzo e si può pure portare anche fuori per un pic-nic. Andrebbe bene anche per una festa, a pensarci bene, e ce lo ricorderemo per i compleanni imminenti.

    Come si nota dalla presenza degli agretti, risale a qualche paio di mesi fa, ma gli agretti non sono essenziali, erano un avanzino che mi era servito soprattutto per rendere la torta più carina.

    Torta salata zucchine e ricotta
    Ingredienti
    Per la brisé
    • 100 g di farina di riso (¶)
    • 80 g di amido di mais (¶)
    • 40 g di fecola di patate (¶)
    • 30 g di fumetto di mais (¶)
    • 3 g di xanthano
    • 125 di burro
    • 60 g di acqua fredda
    • un pizzico di sale
    Per la farcia e la finitura
    • 300 g di ricotta
    • 2 uova
    • 400 g di zucchine col fiore
    • 50 g parmigiano reggiano grattugiato
    • una manciata di agretti lessati (opzionale)
    • sale
    • olio EVO
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

    Preparazione

    Preparare la brisé: tagliare il burro a pezzettini, e mescolarlo, con la punta delle dita, freddo di frigo, con le farine mischiate con lo xanthano e un pizzico di sale.
    Quando fanno le briciole, aggiungere l'acqua fredda di frigo, la dose va un po' aggiustata, deve venire un impasto tipo frolla. Avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo almeno un'ora.

    Nel frattempo mondare le zucchine e i fiori, tagliare le zucchine a cubetti e saltarle in padella con un filo d'0lio. Quando sono ben rosolate, salare, quindi aggiungere i fiori tagliati a listarelle e farli appassire. Tenere da parte.

    Setacciare la ricotta in una ciotola, aggiungere il parmigiano, l'uovo e amalgamare. Aggiungere al composto le zucchine, a parte una tazza che lascerete da parte per decorare la superficie della torta.

    Stendere la brisé a circa 4 mm di spessore, e rivestire uno stampo per tarte precedentemente imburrato e infarinato (il mio è rettangolare da 15 cm X 25 cm con fondo asportabile)
    Punzecchiare con la forchetta il fondo, e rimettere in frigo per una mezzoretta.

    Coprire con la carta forno, cospargere con fagioli secchi e cuocere in bianco a 180° per 20 minuti.

    Togliere dal forno, far raffreddare un po' nella tortiera, quindi versare il composto nella crosta e decorare con gli agretti e le zucchine rimaste.


    Far cuocere in forno a 180° per una ventina di minuti. Aspettare che si intiepidisca e servire.

    lunedì 5 settembre 2011

    Panini maialini senza glutine per la rentrée

    panini maialini

    Eccomi di ritorno dopo due mesi di latitanza.

    Due mesi pieni di luoghi belli, di natura, lontano da computer, reti, internet e tecnologie varie.
    Una meraviglia, insomma!

    In questi due mesi ho cucinato molto poco, a parte una parentesi pazza e scatenata in occasione del compleanno di mia figlia, un compleanno importante, il primo con due cifre.
    Abbiamo voluto festeggiarla per benino, cosa che non si fa mai perché non c'è mai nessuno, visto che lei compie gli anni a fine luglio.
    Eravamo al mare dalla nonna, e la festa è stata l'occasione per lei di conoscere meglio i cuginetti lontani, che non vede praticamente mai.

    Mi sono piccata che, almeno alla festa sua, doveva poter mangiare tutto quello che c'era....

    Ovvero... Dovevamo fare tutto in casa, dai salatini al dolce, perché di pasticcerie senza glutine... neppure l'ombra!

    Per fortuna che c'era mia cognata, la mitica zia Sandra che, pur non essendo in ferie, ha passato tutto il suo tempo libero in cucina con me a preparare il necessario.

    È stata una stracanata, ma ci siamo anche molto divertite e abbiamo avuto le nostre piccole soddisfazioni.


    compleanno silvia - buffet
    Il buffet comprendeva:
    Il clou è stata la torta di compleanno, una torta a più strati decorata in pasta di zucchero che ci ha fatto temere la catastrofe fino all'ultimo, perché non siamo certo delle esperte e le decorazioni non sembravamo gradire troppo il caldo afoso di fine luglio.

    Cominciamo quindi dall'inizio, ovvero dai panini maialini. Era tanto che li volevo sperimentare, ma non c'era mai stata l'occasione adatta.

    Un vero successone! Spazzolati in due balletti, anche e soprattutto da chi celiaco non era (per fortuna che me n'ero assaggiata uno a casa, altrimenti non li avrei visti nemmeno dipinti...)

    Buoni, divertenti, perfetti per una festa di bambini. E non solo (anche i grandi hanno gradito assai).

    panini maialini - the making ofI panini maialini prima di finire in forno

    Panini maialini  senza glutine
    (da un'idea di Gaia di Profumo di mamma rivista in versione gluten-free da Vale di In cucina senza glutine)
    Ingredienti
    • 280 g di mixB
    • 120 g di farina Glutafin per pane
    • 100 g di farina senza glutine Coop
    • 2 misurini di latte in polvere (quello prima infanzia che è per legge senza glutine) (¶)
    • 70 g olio extravergine di oliva (EVO)
    • 280 g acqua tiepida
    • 30 g zucchero
    • 10 g sale
    • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato (equivalente a un cubetto fresco
    • 4 wurstel medi (¶)
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

    Preparazione
      Per fare l'impasto abbiamo utilizzato la macchina del pane.
      Abbiamo sciolto il lievito nell'acqua tiepida insieme allo zucchero, quindi l'abbiamo inserito nel cestello della macchina del pane. Abbiamo quindi messo nel cestello, nell'ordine, le farine, il latte in polvere, il sale e per ultimo l'olio.
      Abbiamo azionato il programma impasta&lievita ed aspettato che arrivasse a conclusione.

      Tolto l'impasto dal cestello della macchina, e scaravoltato sulla spianatoia leggermente infarinata con il Mix it! e l'abbiamo sgonfiato, per poi stenderlo con il mattarello ad un'altezza di circa mezzo cm.

      Abbiamo ritagliato dei cerchi con un bicchiere, in mezzo a ciascun cerchio abbiamo messo una fettina di wurstel, e richiuso a sacchettino, come insegna Gaia, mettendo la chiusura sotto.

      Mentre le palline rilievitavano coperte con un panno, abbiamo fatto, con i ritagli di impasto reimpastati e stesi, le orecchie (piccoli triangolini di pasta) e i nasini, piccole palline schiacciate in cui abbiamo fatto i buchini passandoli da parte a parte con uno stuzzicadenti.

      Abbiamo attaccato a ciascuna pallina un nasino e un paio di orecchie, aiutandoci con un po' d'acqua, fatto gli occhi sempre con uno stuzzicanti ed ecco che i maialini erano pronti da infornare.

      In forno (preriscaldato a 180°) per un quarto d'ora o comunque finché si sono un po' coloriti (nel mio caso li ho tenuti in forno qualche minuto in più) e ci siamo.

      P.S. Tutto perfetto. L'unica cosa che non mi è tornata del tutto sono le dosi, rispetto alla ricetta originaria della mia omonima profumata. Lei ha scritto che con 500 g di farina ha ottenuto una sessantina di panini. Io, circa la metà. Forse i miei erano più grossi. Proverò la prossima volta a farli con i wurstel piccoli invece che con quelli grandi.






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