Questi biscotti li ho pubblicati per lo Starbooksblog qualche mese fa. Sono tratti dal libro di Delia Smith Delia's Cakes, ma li ho ritrovati in molti libri di pasticceria inglese.
Ci sono piaciuti così tanti che li fatti e rifatti molte volte.
Sono semplici, e sanno di casa.
Me ne sono innamorata subito quando li ho visti in foto, ma quando me li sono messi in bocca, è stato un tuffo nel passato. Non credo di averli mai assaggiati prima, ma hanno un sapore d'altri tempi, che ti sembra di conoscere da sempre.
La consistenza è davvero leggera, a causa della sottigliezza della formatura e dall'impasto che è sì una brisé, ma in realtà è quasi una sfoglia, perché rigirando l'impasto su se stesso diventa davvero friabile e appunto quasi sfogliato.
Si sciolgono in bocca, e a dispetto della poca quantità di zucchero sono squisiti, una vera delizia da pasticceria.
Sono di una semplicità disarmante, e questa è una cosa buona.
Il nome familiare che usano gli inglesi non è molto carino (le mosche schiacciate) ma qualunque inglese saprà di cosa parlate quando glieli nominerete.
Mi sono ovviamente subito incuriosita del fatto che fossero intitolati all'eroe dei due mondi, e ho cercato informazioni.
Pare che nel 1854 Garibaldi abbia visitato la cittadina di Tynemouth nel nord-est dell'Inghilterra ricevendo un'accoglienza molto calorosa.
In suo onore un certo John Carr, di una storica famiglia scozzese di produttori di biscotti, inventò queste delizie che, commercializzate a partire dal 1861 dall'azienda Peak Freans, ebbero subito un grande successo in tutto il paese e anche negli Stati Uniti.
In breve i Garibaldi biscuits sono diventati un classico della pasticceria inglese, al punto tale che esiste tutta un'aneddotica al riguardo, e vengono citati in molte sit-com e piece teatrali.
Un'ultima curiosità? Pare che i Garibaldi biscuits versione originale si possano trovare anche nella mia città, Firenze, in uno dei negozi storici più noti, l'Old England Store, un paradiso di coloniali, kilt, giacconi da marinaio, stoffe Liberty, in perfetto stile british, a partire dall'arredamento, rimasto inalterato dal 1924 (anno della sua fondazione) e quell'aroma inconfondibile che, appena varcata la soglia, sembra trasportarti direttamente a Londra.
I Garibaldi biscuits sono anche sul libro
Quale libro? Ma il mio.
Biscotti Garibaldi
(tratto da Delia Smith, Delia's Cake)
Ingredienti
(Per una ventina di biscotti)
- 110 g di farina auto-lievitante (io 40 g di farina di riso (¶), 40 g di maizena (¶), 20 g di fecola di patate (¶), 10 g di fumetto di mais (¶) + 5 g di sostituto del glutine + 3 g di lievito per dolci (¶))
- 25 g di burro ammorbidito
- 25 g zucchero di canna fine
- 2 cucchiai di latte (io 4)
- 50 g di uvetta
- 1 bianco d'uovo leggermente sbattuto
- 1 pizzico di sale
- zucchero semolato q.b.
Preparazione
Preriscaldare il forno in modalità statica a 200 °C.
Foderare la teglia con carta forno.
Mettere le farine, il sale e il burro in una ciotola e mescolare con la punta delle dita fino ad ottenere un briciolame fine. Aggiungere lo zucchero di canna, e quindi abbastanza latte da ottenere un impasto sodo che lasci pulita la ciotola.
Trasferire l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e stendere con il mattarello ottenendo un rettangolo 20 cm X 30 cm.
Spargere sopra metà del rettangolo l'uvetta, ricoprire con l'altra metà di impasto e ristendere con il mattarello ad ottenere nuovamente un rettangolo 20 cm X 30 cm.
Rifilare i bordi ottenendo un rettangolo 18 cm X 28 cm, quindi ritagliare piccoli rettangoli 3 cm X 7 cm.
Metterli nella teglia da forno, spennellarli con un po' di chiara d'uovo e spolverizzare con lo zucchero semolato.
Cuocere nel forno preriscaldato a 200° C a metà altezza per 12-15 minuti.
MIE NOTE
Le mie osservazioni hanno tutte a che fare con le modifiche che ho dovuto apportare alla ricetta per renderla senza glutine:
- ho utilizzato un mix di farine naturali ma trattandosi di fatto di una brisé senza uova, quindi molto delicata, ho aggiunto un sostituto del glutine, in pratica un preparato che contiene alcuni addittivi che hanno lo scopo di tenere insieme le nostre farinacce. La cosa migliore sarebbe usare lo xanthano, ma io non l'avevo a disposizione e mi sono adattata così.
- le farine senza glutine assorbono più liquidi di quelle glutinose, quindi invece dei due cucchiai di latte previsti nella ricetta ne ho dovuti aggiungere quattro, ma è perfettamente normale
- l'impasto è molto fine e delicato, io non ho osato stenderlo così sottile come richiedeva la ricetta, perché mi ero già accorta che il rischio sbriciolamento era piuttosto elevato, quindi alla fine ho tenuto la sfoglia un po' più altina, ottenendo 16 biscotti invece dei 24 previsti (credo di averli fatti anche un po' più grandi, non ho preso le misure con il righello!)
%%%%%%%%%%%%%
Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché è sempre meglio ripetere.
Cliccando sul banner verrete indirizzati alla pagina dove lasciare i link delle vostre ricette.