Wow! Ce l'ho fatta! E pure con un giorno di anticipo!!!
Non avrei mai creduto, l'avevo data per persa... Ad aprile sono stata via dal 16 a ieri pomeriggio. Ero a casa della suocera, mica potevo mettermi a cucinare le animelle...
Era vacanza anche per me.
E poi qui nessuno le mangia, queste cose.
Si vocifera che mio suocero a suo tempo fosse un estimatore, ma mio suocero non c'è più da anni.
Però mi dispiaceva troppo saltare.
Anche perché le mie origini contadine mi mandavano messaggi inequivocabili "Provaci! Provaci!"
Pare che la mia bisnonna - Giulia, si chiamava - fosse una gran cuoca. Avevano infatti un'osteria.
Una delle sue specialità? Il ragù con le budelline di pollo.
Però a quell'epoca non si buttava davvero via niente, e si cucinava con nulla.
Se si tirava il collo a un pollo, non ci si permetteva di buttarne via niente. Nemmeno le budelline. Ora, io mi immagino come possano essere grandi le budelline di un pollo. E i racconti familiari narrano che la mia bisnonna fosse maniacalmente pulita. O come avrà fatto a pulire quelle benedette microscopiche budelline? Mah...
Io il ragù con le budelline non ve lo faccio. Non saprei nemmeno dove trovarle, e non ne ho la ricetta. Però questo MTC non lo potevo saltare, sarebbe stato un tradire le origini.
Così ieri pomeriggio, arrivati a Firenze alle sei del pomeriggio, ho trascinato tutta la famiglia a fare la spesa, con la scusa del frigo vuoto, ma sapendo che una cosa avrei dovuto comprare, o meglio, almeno due: trippa e lampredotto.
Avrei voluto fare un intero menu quintoquartesco: antipasto, primo e secondo. No, al dolce non c'ero arrivata, non saprei che pesci pigliare.
Purtroppo il lampredotto non c'era, e vi dovrete accontentare della trippa, con la quale vi ho preparato sia l'antipasto che il secondo. Per essere arrivata in città ieri sera alle sei non mi sembra male...
Questa volta ho anche trasgredito la mia regola, che non cucino per il blog ma per la mia famiglia. Qui di trippa non ne voleva sentir parlare nessuno, infatti ho fatto due porzioncine schise schise. Mi sa che ne porterò un po' a mio padre, che invece gradisce l'argomento.
Insomma, come al solito grazie MTC e, in questo caso, grazie Cristiana per averci dato la possibilità di sperimentare questi ingredienti antichi e desueti, che, se vogliamo rimanere carnivori ma in modo almeno un po' consapevole, dovremmo consumare molto più spesso.
Ovviamente, ma era ovvio, sono rimasta come è nelle mie note, nel solco della tradizione. Quindi vi ammannisco due piatti tipicamente toscani: insalata di trippa e trippa alla fiorentina.
Non sono certo da podio, ma ho gradito assai.
Altro pregio di queste due preparazioni è che sono entrambe senza rischi di contaminazioni da glutine.
Insalata di trippa e fagioli
Ingredienti
(per sei persone)
- 500 g di trippa
- 200 g di fagioli cannellini secchi
- 2 carote
- 2 coste di sedano
- 2 cipollotti freschi
- 1 limone
- 1 ciuffo di prezzemolo
- olio extra-vergine di oliva
- sale, pepe
Preparazione
La sera prima mettere a bagno i fagioli con un pizzico di bicarbonato. La mattina seguente sciacquarli da l'acqua di ammollo, e metterli a bollire con uno spicchio d'aglio per un paio d'ore, finché sono teneri. Forse saranno troppi ma se avanzano qualcosa ne farete.
Scolarli dal brodo di cottura e metterli da parte a raffreddare.
Lavare più e più volte sotto l'acqua fresca la trippa, quindi farla lessare per una quarantina di minuti in acqua a bollore.
Scolarla e metterla da parte a raffreddare.
Togliere i filamenti dalle coste di sedano con un pelapatate, lavarle e tagliarle a mirepoix. Grattare la parte esterna delle carote, lavarle e tagliare pure le carote a mirepoix.
Togliere il ciuffo e la parte verde ai cipollotti, lavarli e tagliarli a rondelle sottili sottili.
Tagliare la trippa a striscioline di circa 1 cm di lato e lunghe 4 cm.
Mettere in una ciotola la trippa, i fagioli, la mirepoix di carote e sedano, i cipollotti a rondelle. Condire con sale, pepe, il succo del limone e il prezzemolo tritato.
Lasciar riposare affinché si mescolino i sapori. Servire come antipasto.
Trippa alla fiorentina
Ingredienti
(per quattro persone)
- 500 g di trippa
- 1 scatola grande di pelati
- 2 cipolle medie
- 1 spicchio d'aglio
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- olio extra-vergine di oliva
- parmigiano reggiano
- sale, pepe
Lavare più e più volte sotto l'acqua fresca la trippa, quindi farla lessare per una quarantina di minuti in acqua a bollore.
Scolarla e tragliarla a striscioline di circa 1 cm di lato e lunghe 4 cm.
Preparare un soffritto con una cipolla, e metterla a fuoco basso in una pentola con lo spicchio d'aglio e un paio di cucchiai d'olio.
Far sudare, quindi aggiungere i pelati spezzati grossolanamente (sarebbe meglio usare pomodori da sugo, ma adesso non sono ancora buoni, e quando si è fuori stagione preferisco usare i pelati). Far cuocere a fuoco basso mentre si procede con la preparazione della trippa.
Tagliare fine anche l'altra cipolla, metterla a sudare in un altro paio di cucchiai di olio e appena è translucida aggiungere la trippa.
Far rosolare qualche minuti, quindi sfumare con il vino.
Quando è evaporato aggiungere la salsa di pomodoro (che non sarà ancora pronta, ma preferisco farla cuocere un po' da sola prima per evitare che il tutto sappia d'acido).
Far cuocere una quarantina di minuti a fuoco basso, mescolando ogni tanto ed aggiungendo eventualmente mezzo bicchiere di acqua calda.
Quando la trippa è molto morbida e il sugo si è rappreso aggiungere 3 cucchiai di parmigiano grattugiato, mescolare e far cuocere altri cinque minuti.
Aggiustare di sale e pepe (non dev'essere molto salato, visto che si aggiungerà altro parmigiano), e far riposare un po'. Prima di servire cospargere con altro parmigiano grattugiato e servire.
Con questa ricetta partecipo alla sfida di aprile 2014 dell' MTC.
La ricetta originale di Cristiana del blog Beuf à la mode
La ricetta originale di Cristiana del blog Beuf à la mode