In questi giorni non riuscivo a scegliere la ricetta con cui ricetta partecipare all'iniziativa per le dimissioni di Berlusconi della Madama Bavareisa e Kemikonti.
Non volevo fare cose sfiziose, stile "Milano da bere" si sarebbe detto una ventina di anni fa.
Sono 17 anni che ci sorbiamo la Milano da bere berlusconiana. Sono 17 anni che ci sorbiano le sue schifezze che stanno mandando il paese a scatafascio. Sono 17 anni che subiamo il suo lavaggio del cervello mediatico a suon di becero maschilismo e quoziente intellettivo inesistente.
Per riallacciarmi al suo ultimo video-messaggio (o è già il penultimo... ormai se ne perde il conto!), dopo 17 anni di leggi ad personam, condoni edilizi e fiscali, regalie ad amici e parenti a spese dello Stato, interventi devastanti sul territorio, tagli dissennati ai servizi essenziali, preoccupanti modifiche della Carta Costituzionale e quant'altro, adesso ci tocca di subire anche lo sputtanamento internazionale a sfondo sessuale a base di prostitute di età variabile, forse droga, squallore da filmacci porno degli anni 70.
Ovviamente ancora tutto da confermare nei vari gradi di giudizio (sempre che si arrivi, a un giudizio!), per ora sono solo imputazioni, ma se dal punto di vista penale questo è fondamentale, dal punto di vista politico conta poco, perché ormai il personaggio è in balia degli eventi, sottoponibile ad ogni ricatto, da parte della prima 17enne che gli capita a tiro, ma potenzialmente anche da altri e ben più inquietanti personaggi.
Io non guardo mai la TV, l'ho visto l'altro giorno, gli occhi piccoli, la faccia tirata, i capelli neri e fluenti, tutto così spudoratamente finto, falso, e poi il tono della voce, e tutto quel vomitare odio e bugie.
Un vecchio poco lucido (avevo scritto una parolaccia, ma ho corretto per non confondermi con la volgarità imperante) fissato col sesso sta rovinando le nostre vite, e nessuno fa niente per fermarlo. Capita ad alcune persone anziane, ma quando uno arriva a questo punto di solito non ha responsabilità di sorta, figuriamoci governare un paese!
Leit motiv del momento: ognuno a casa sua fa quello che gli pare. Sì, certo, ma solo se è permesso dalla legge (e ad esempio lo sfruttamento della prostituzione minorile non mi sembra sia consentito) e poi in ogni caso una figura pubblica e con così alta responsabilità istituzionale non può essere ricattabile.
Vuoi il potere?
Evita di andare a puttane. Evita di farti quella striscia. Evita di frequentare il tuo amico di gioventù colluso con la mafia.
Dovrebbe essere il punto di partenza di ciascun politico, ma ultimamente sembra che il comportamento ineccepibile sia diventato un'eccezione. Ormai sono anni che rimpiango Andreotti e Moro, e questo la dice lunga su quanto siamo caduti in basso.
Insomma, volevo trovare una ricetta lontana mille miglia dal berlusconismo.
E dopo tanto pensare, l'altro giorno ho fatto il ragù, per preparare le lasagne di cui vanno matti i miei figli. Il ragù della mia nonna Maria, emiliana doc, lo stesso che facciamo tutti in famiglia, io, mia mamma, mia zia, mia cugina, tutti uniti dal rito del ragù. Una ricetta familiare, che si ripete da generazione in generazione, alla quale ognuno aggiunge quel quid che la rende uguale a quella della zia ma anche diversa, una specie di metafora della trasmissione dei saperi della tradizione.
Ed è arrivata la mia pargola, che, da brava figlia di food-blogger, per passarsi il tempo durante l'ennesima malattia, si è messa a giocare alla mise en place :-) Ne ha messo un po' in una ciotolina, l'ha decorata a modo suo, ha preso la macchina fotografica e ha scattato questa foto. Il tutto a mia insaputa.
E quando ho visto la foto ho capito che questa era la ricetta giusta, che solo un semplice e normalissimo ragù di famiglia poteva battere il lusso sfrenato delle feste a base di caviale, champagne e puttane, e che solo le manine di una bambina che fanno il segno di vittoria possono battere il degrado di una politica mai scesa così in basso.
Con questa ricetta partecipo all'iniziativa per richiedere le dimissioni di Berlusconi e del Governo, promossa da Norma aka Madama Bavareisa e Kemikonti.
Edit del 31/1: L'iniziativa è stata segnalata anche da Repubblica, qui.
E ora veniamo alla ricetta. Che ha pure il vantaggio di essere senza rischi di contaminazioni da glutine. Che volete di più?
Ragù di carne alla bolognese (della nonna Maria)
Ingredienti
- 1/2 kg macinata di manzo
- 200 g di macinata di maiale
- 1 cipolla media
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- vino bianco
- olio
- concentrato di pomodoro
- pomodori pelati
- 4 bacche di ginepro
- 2 foglie di alloro
Fare un battuto molto fine con la mezza cipolla, la carota e la costa di sedano.
Metterlo in una casseruola con un po’ d’olio e farlo appassire bene a fuoco basso, senza dorarsi. Se dovesse cominciare a bruciare senza essere appassito, aggiungere un po' di vino bianco.
Aggiungere quindi le due macinate (si può anche fare sostituendo alla macinata di maiale un paio di salsicce spellate, ma preferisco farlo così anche perché le salsicce sono prodotti a rischio, e quindi bisognerebbe fare riferimento al prontuario per comprarle) e farle rosolare ben bene sbriciolandole con la forchetta.
Versare quindi 1/2 bicchiere di vino bianco e farlo sfumare; a questo punto aggiungere tre cucchiai di conserva di pomodoro, le bacche di ginepro un po' spiaccicate e lasciare sul fuoco per un po’, mescolando, per far sì che il tutto si insaporisca bene.
Abbassare quindi il fuoco, aggiungere un barattolo di pelati aggiungendo eventualmente dell'acqua calda (deve essere piuttosto liquido), le foglie di alloro e lasciar bollire a fuoco basso per un’ora e più. Aggiustare di sale ed è pronto.