L'ultima volta, quella dei kaki-age, non sono riuscita a partecipare.
A questa non potevo mancare, anche perché questo soufflé glacé mi è piaciuto subito.
Non l'avevo mai fatto, ma a leggere la ricetta di Loredana sembrava così facile... e così buono!
E poi era cascato proprio a fagiolo: pochissimo tempo fa avevo provato a fare la meringa italiana e la pate à bombe, e non mi avevano creato alcuna difficoltà, anzi, era venuto fuori un semifreddo da sballo.
D'altronde che ci vuole, quando si hanno un magnifico Kenwood e un termometro da pasticceria?
Insomma, ero pronta, prontissima. Pure il termometro in campagna mi ero portata.
Come pure-il-termometro-in-campagna?!?!?! Ma se sono a Firenze!!!
E vada per la meringa italiana e la pate à bombe senza termometro. Tanto ci sono le bolle a segnalare, per la precisione le grosse bolle, a farci capire quando è pronto.
Che sarà mai? L'altra volta era stato così facile (con il termometro...).
...
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Vebbé... La prossima volta faccio in modo di avere il termometro con me.
E poi non avevo messo in conto la mia proverbiale abilità manuale. Ricordo ancora come un incubo certi fagottini di verza (sempre questi terribili MTC...), la cui legatura mi aveva fatto sacramentare in turco.
Vogliamo allora parlare della costruzione dei contenitori per il soufflé? Quel rialzo delle cocotte.... Ma come le fisso? Dopo aver preso in considerazione i nastrini in silicone che avevo visto su qualche blog, e aver deciso che di caccavelle inutili ne ho decisamente troppe, ho fatto vari tentativi. Primo: chiedere al marito, che mi ha mandato gentilmente a spasso. Allora scotch, ma si stacca facilmente dalla carta forno. Con il cordino mi sono imbranata. Così alla fine ho messo un paio di graffette, sul bordo però, non sia mai che il mio mitico soufflé si macchi di ruggine... Insomma, anche questa difficoltà è stata superata in scioltezza (...)
Però... però arriva un altro impiccio. Di quelli seri. Riguarda la bilancia. No, cosa avete capito? Non mi si è rotta la bilancia da cucina. Si, lo so, costa pochi euro, non sarebbe un problema.
Il problema è la bilancia pesa-persone. A cosa mi serve la bilancia pesa-persone per fare il soufflé glacé? Lo vorrai mica fare per un reggimento. Gaia? 10 kg di albumi, 20 kg di zucchero...
No no, sulla bilancia mi ci sono messa io. E, purtroppo, è stata un'illuminazione. Non posso pesare come pesavo al settimo mese di gravidanza, senza essere incinta. Nemmeno la scusa di aver partorito da poco... Oddio... Sette anni sono pochi, da un certo punto di vista... Insomma, il dado è tratto.
Che dieta sia! Ferrea! Teutonica! Praticamente digiuno.
E ora come faccio, con il soufflé glacé?
È semplice: stasera, per festeggiare l'inizio della dieta, avremo per dessert un ottimo soufflé glacé.
Mi sembra perfetto... Anche se... Boh... C'è qualcosa che non mi torna...
Comunque, era buonissimo, un semifreddo 10 e lode, fra i migliori mai fatti.
La cioccolata che c'è ma non si vede, una meraviglia (vedi sotto).
La pate à bombe, che non era indispensabile, lo rende veramente morbido e cremoso.
E la dieta? Ah... si... la dieta...
Soufflé glacé alle fragoline di bosco
Ingredienti (per sei persone)
Separare i tuorli dagli albumi.
Preparare le meringa italiana: cominciare a montare gli albumi a neve, e nel frattempo fare uno sciroppo con 100 g di zucchero e 25 g di acqua (circa un paio di cucchiai). Cuocere finché raggiunge i 121°, oppure, se non si ha un termometro, aspettare che raggiunga le grandi bolle, e che, presa una goccia con uno stecchino, e messo il medesimo sotto l'acqua, si formi una pallina bianchiccia ed elastica.
Continuare a montare gli albumi, aggiungendo lo sciroppo caldo a filo, e continuare finché non si è formata la meringa e si è pure raffreddata. Mettere da parte (io in freezer).
Preparare la pate à bombe: Pesare 80 g di zucchero, e cominciare a montare i tuorli insieme ad un paio di cucchiai di zucchero. Nel frattempo preparare uno sciroppo con lo zucchero rimasto e 20 g di acqua (circa un paio di cucchiai). Cuocere finché raggiunge i 121°, insomma, lo stesso identico ambaradan di cui sopra.
Versare a filo sui tuorli che stanno montando, e continuare a montare... montare... montare... mi sa che forse non erano proprio 121°, perché ho dovuto montare a lungo perché scrivesse a modino, ma comunque il risultato è stato raggiunto. Mettere da parte (io in freezer).
Montare la panna con un paio di cucchiai di zucchero. Mettere in frigo o freezer.
Passare al mixer 300 g di fragoline con qualche cucchiaio di zucchero (a occhio perché venga una salsina abbastanza dolce ma non troppo). Lasciarne da parte un bicchiere, che conserverete in frigo.
A questo punto non sapevo che ordine seguire per amalgamare gli ingredienti (meringa, pate à bombe, panna montata, purea di fragoline). Ho fatto un po' a caso, per ultima la meringa italiana.
Ho riempito le cocottine "addobbate" come sopra, e cacciato in freezer per una notte.
Prima di servire ho sciolto il cioccolato nel microonde, ci ho tuffato a metà le fragoline rimaste prendendole con uno stecchino, e il cioccolato rimasto l'ho sparso con un cucchiaino sui soufflé, che ho rimesso un po' in freezer a rapprendere, mentre le fragoline erano in frigo a fare la stessa cosa (p.s. si poteva temperare pure il cioccolato, ma con questo caldo non avrei saputo proprio che fare, mica sono l'Araba io!)
Per servire, ho cosparso ogni cocotte con la salsa di fragole tenuta da parte, e ho servito con le fragoline intinte nel cioccolato.
Una meraviglia!
Con questa ricetta partecipo all'MTC di luglio.
Ingredienti (per sei persone)
- 200 ml di panna da montare
- 180 g di zucchero + alcuni cucchiai per le fragoline
- 3 uova intere
- 400 g di fragoline di bosco
- 60 g cioccolato fondente
Separare i tuorli dagli albumi.
Preparare le meringa italiana: cominciare a montare gli albumi a neve, e nel frattempo fare uno sciroppo con 100 g di zucchero e 25 g di acqua (circa un paio di cucchiai). Cuocere finché raggiunge i 121°, oppure, se non si ha un termometro, aspettare che raggiunga le grandi bolle, e che, presa una goccia con uno stecchino, e messo il medesimo sotto l'acqua, si formi una pallina bianchiccia ed elastica.
Continuare a montare gli albumi, aggiungendo lo sciroppo caldo a filo, e continuare finché non si è formata la meringa e si è pure raffreddata. Mettere da parte (io in freezer).
Preparare la pate à bombe: Pesare 80 g di zucchero, e cominciare a montare i tuorli insieme ad un paio di cucchiai di zucchero. Nel frattempo preparare uno sciroppo con lo zucchero rimasto e 20 g di acqua (circa un paio di cucchiai). Cuocere finché raggiunge i 121°, insomma, lo stesso identico ambaradan di cui sopra.
Versare a filo sui tuorli che stanno montando, e continuare a montare... montare... montare... mi sa che forse non erano proprio 121°, perché ho dovuto montare a lungo perché scrivesse a modino, ma comunque il risultato è stato raggiunto. Mettere da parte (io in freezer).
Montare la panna con un paio di cucchiai di zucchero. Mettere in frigo o freezer.
Passare al mixer 300 g di fragoline con qualche cucchiaio di zucchero (a occhio perché venga una salsina abbastanza dolce ma non troppo). Lasciarne da parte un bicchiere, che conserverete in frigo.
A questo punto non sapevo che ordine seguire per amalgamare gli ingredienti (meringa, pate à bombe, panna montata, purea di fragoline). Ho fatto un po' a caso, per ultima la meringa italiana.
Ho riempito le cocottine "addobbate" come sopra, e cacciato in freezer per una notte.
Prima di servire ho sciolto il cioccolato nel microonde, ci ho tuffato a metà le fragoline rimaste prendendole con uno stecchino, e il cioccolato rimasto l'ho sparso con un cucchiaino sui soufflé, che ho rimesso un po' in freezer a rapprendere, mentre le fragoline erano in frigo a fare la stessa cosa (p.s. si poteva temperare pure il cioccolato, ma con questo caldo non avrei saputo proprio che fare, mica sono l'Araba io!)
Per servire, ho cosparso ogni cocotte con la salsa di fragole tenuta da parte, e ho servito con le fragoline intinte nel cioccolato.
Una meraviglia!
Con questa ricetta partecipo all'MTC di luglio.