Oggi sullo
Starbooksblog,
con le classice mince pie Natalizie, nella versione nientepopodimeno che Gordon Ramsay..
Una delizia irresistibile, che ci porta dritti dritti sotto l'albero...
Mince pie. Così si chiamano queste crostatine. Sono un
classicone natalizio inglese. Come mi ha spiegato l'Araba, a Babbo
Natale, invece che latte e biscotti, i bambini inglesi lasciano
brandy e mince pie, sotto l'albero, per ingraziarselo. Nota bene:
mica il latte gli lasciano, ma del brandy. Anche Babbo Natale è più
rude a nord :-)
Nella versione inglese del libro così si chiamano:
Cranberry
mince pie.
In Italia non sono così conosciute. Quindi ha un senso che
vengano tradotte semplicemente come tortine di Natale ai cranberry,
perché questo sono. Forse meglio crostatine, che a me tortina evoca
un dolce lievitato, più che una pie. Ma sono dettagli.
Si chiamano
mince pie perché il ripieno si chiama
mincemeat. Letteralmente, carne macinata. Non preoccupatevi,
di carne nemmeno l'ombra. Almeno al giorno d'oggi. Ma sicuramente una
volta c'era, eccome, e infatti nelle cucine antiche spesso si
trovavano dei pasticci di carne dolci, che a noi forse fanno un po'
inorridire, ma che erano considerati una prelibatezza. Anche perché
l'alternarsi delle portate dolci e salate era tutta ancora da
inventare.
In un ricettario del 1609 scritto da una nobildonna di Oxford,
Lady Elinor Fettiplace viene così descritto il ripieno delle mince
pie "montone cotto tritato, grasso di rognone di manzo (
suet),
uvetta (
currants e
sultanas) in parti uguali, il tutto
insaporito con ginger, macis, noce moscata, cannella, scorze di
arance, sale e poco zucchero [
1].
Adesso il termine è più un richiamo formale, dovuto alla forma
del ripieno, che essendo costituito essenzialmente da uvetta,
canditi, frutta secca tritata ha un colore e una consistenza che può
evocare carne trita cotta. Ma il sapore dolcissimo e profumato vi
porterà subito molto lontano da quest'idea.
Il mincemeat in Gran Bretagna lo troverete ovunque già pronto, da
quello normale a quello luxury, che tutti i libri di cucina invitano
a comprare. Qui non lo si trova, e sicuramente non lo si troverebbe
senza glutine, anche se tutti gli ingredienti sono naturalmente senza
glutine, quindi non possiamo far altro che farcelo in casa.
Nella ricetta di mincemeat non si parla nemmeno, ma è quello a
cui fa riferimento come "ripieno".
La cosa essenziale è che queste tortine, o crostatine, o mince
pie che dir si voglia sono squisite. Dolci come si confà a un dolce
natalizio, ma con un retrogusto asprigno che non te le fa venire a
noia. Stamani ne ho fatte 12, stasera ne è rimasta una, e solo
perché nessuno ha il coraggio di avventarcisi.
Le rifarò le rifarò e le rifarò.
TORTINE DI NATALE AI CRANBERRY
L'aggiunta di cranberry secchi rende queste tortine di Natale
super-speciali. Per comodità, preparate le tortine con un buon
anticipo e congelatele crude fino a un mese, poi basterà
spennellarle con la doratura e infornarle quando vorrete mangiarle,
prolungando la cottura di 5-10 minuti.
Ingredienti
Per 24 tortine
Per la pasta
250 g di farina (io mix per frolla), più un po' per
spolverare *
25 g di zucchero a velo *
125 g di burro freddo, tagliato a dadi
la scorza di un'arancia grattugiata finemente
1 uovo medio, leggermente sbattuto
1-3 cucchiai di acqua ghiacciata (se necessario)
Per il ripieno
400 g di ripieno (vedi sotto) *
150 g di cranberry secchi
*
Per completare
1 tuorlo sbattuto con un cucchiaino
d'acqua (doratura) per spennellare
zucchero a velo o semolato, per spolverare
Per il ripieno
una bella mela (io una Granny Smith)
la scorza di un'arancia grattugiata finemente
la scorza di un limone grattugiata finemente
110 g di
sugna (io burro freddissimo tritato)
240 g di uvetta
110 g di albicocche secche a dadini
175 g di zucchero bruno scuro *
50 g di mandorle a scaglie
1 cucchiaino e ½ di pimento in polvere *
1 cucchiaino di cannella in polvere *
¾ di cucchiaino di noce moscata in polvere *
50 ml di brandy
50 ml di rum
Gli ingredienti
contrassegnati con il simbolo (*) sono alimenti a rischio per i
celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il
simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario
dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti
dietoterapici erogabili.
Procedimento
Per la pasta mettete la farina, lo zucchero a velo, il burro e la
scorza d'arancia in un robot da cucina e azionata fino ad avere un
composto granuloso. Con il robot in funzione, aggiungete l'uovo e
lavorate per pochi secondi, finché si formano dei grumi di pasta che
potete riunire con le mani formando una palla (se necessario,
aggiungete 2-3 cucchiai di acqua ghiacciata per amalgamare la pasta –
nel mio caso non è stato necessario).
Io invece che usare il robot, che al momento è rotto, ho sabbiato
il mix di farine con il burro, un pizzico di sale e la scorza
grattugiata dell'arancia. Una volta ottenute delle briciole fini, ho
incorporato lavorando velocemente con la punta delle dita l'uovo
leggermente sbattuto e lo zucchero a velo. Appena le uova sono state
assorbite e si sono formati dei grumi di pasta, ho compattato a
palla.
Rovesciate su un piano leggermente infarinato e impastate
brevemente finché la pasta è liscia. Avvolgete nella pellicola e
mettete in frigorifero per almeno 30 minuti o finché è soda (potete
fare la pasta fino a 3 giorni prima o surgelarla per un mese).
Per la farcitura, incorporate i cranberry nel ripieno in una
ciotola. Stendete la pasta allo spessore di 3 mm circa su un piano
leggermente infarinato. Con un coppapasta scanalato di 8 cm, ricavate
24 dischi e foderate due stampi antiaderenti da 12 tortine.
Stendete le parti rifilate allo stesso spessore e con delle
formine ricavate 24 stelle o alberi di Natale da mettere sul ripieno.
Mettete 2 cucchiaini di ripieno in ogni guscio di pasta e adagiate al
centro una stella o un albero. Trasferite nel frigorifero per almeno
20 minuti. Nel frattempo scaldate il forno a 180 °C.
Spennellate con la doratura e infornate per 15-20 minuti, finché
la pasta è dorata e croccante. Lasciate raffreddare per qualche
minuto prima di sformare le tortine e trasferirle a raffreddare sopra
una gratella. Si conservano in un contenitore ermetico fino a una
settimana.
Scaldate appena prima di servire con una spolverata di zucchero.
Ripieno
Pelate e grattugiate la mela in una ciotola grande. Unite tutti
gli ingredienti. Mescolate bene, coprite e trasferite in frigorifero
per almeno 30 minuti.
Se non lo usate subito, trasferite il ripieno in barattoli
sterilizzatie riponete in frigorifero. Il ripieno migliora nel tempo,
ma va usato entro 6 mesi. Per circa 1,25 kg (sufficiente per 3
infornate).
-
La maggior parte delle mie note riguardano il mincemet:
-
uno degli ingredienti
principali è lo shredded suet, ovvero il grasso che sta
attorno al rognone, di montone o di manzo, tritato. O trovatelo qui
lo suet, shredded o non shredded la vedo dura. Nella
traduzione si parla di sugna, che è appunto il grasso che circonda
il surrene del maiale. La sugna dalle mie parti è introvabile. Al
più si può trovare lo strutto, che però è grasso sottocutaneo di
maiale che viene fuso. Insomma, una gran confusione! Il punto
cruciale è però lo shredded, ovvero il tritato. Il fatto di
tritare deriva dall'esigenza di avere una sostanza che può
amalgamarsi uniformente con gli altri ingredienti, ed è ovvio che
se metto un tocco di strutto insieme a uvetta e ammennicoli vari,
sarà dura distribuirlo uniformemente. C'è chi suggerisce di usare
burro fuso, ma mi sembra che il fonderlo (anche se, certo, dopo
verrà cotto) non sia una buona idea. Insomma alla fine, sempre su
suggerimento dell'Araba, ho messo un tocco di burro in freezer, in
modo da indurirlo un po', e dopo l'ho tritato. È una soluzione un
po' eretica, ma l'effetto è buono
-
altra annosa questione,
almeno per me, è la distinzione fra currants, sultanas
e raisins. Sono di fatto tre tipi di uva passa. Anche se ad
esser rigorosi currants sarebbe il ribes, ma nelle ricette si fa
sempre riferimento all'uvetta di Corinto. Sultanas credo sia
l'uvetta sultanina, quella che troviamo più facilmente da noi anche
nella GDO (chicchi piccoli e ambrati, senza semi), currants
l'uva di Corinto (chicchi piccoli e scuri), raisins dovrebbe essere
l'uva Malaga (grande, chiara e senza semi) (ulteriori informazioni
qui)
- In varie ricette del mincemeat hanno come ingrediente gli agrumi
canditi. Nella versione di Ramsay non ci sono, e tutto sommato ne sono
contenta, perché i canditi che si trovano normalmente non sono tanto
buoni, e trovarne di buoni certificati senza glutine è praticamente
impossibile
- Mele: nella versione inglese si parla delle Bramley. Le Bramley sono
le regine della cucina inglese, e sono usate in tutte le preparazioni
che prevedono l'utilizzo di mele cotte. Da noi non si trovano. Io
pensavo, dalla descrizione, di rivolgermi alle cotogne. L'Araba mi ha
suggerito le Granny. Ho seguito l'Araba, che è sicuramente più esperta
di me di cucina anglosassone, e il risultato è stato squisito, ma la
voglia di provare le cotogne mi è rimasta. Vi saprò dire cosa viene
fuori.
- Maturazione: il mincemeat, una volta fatto, dovrebbe essere lasciato
lì a maturare. Anche sei mesi, dicono. Io non l'ho fatto e le
crostatine sono venute buonissime lo stesso. Non oso immaginare cosa
sarebbe potuto saltare fuori...
- Non ho trovato il pimento, che poi sarebbero le bacche di pimenta
dioica. Questa spezia, è la regina della cucina caraibica (non a caso si
chiama anche pepe della Giamaica) è usatissima nella cucina inglese,
dove viene chiamata allspice. Avendo a Firenze un meraviglioso
Old England Store, non dispero di trovarlo, prima o poi. Anche di questo
vi farò sapere. Io in questo caso l'ho sostituito con una spolveratina
di pepe e un chiodo di garofano tritato.
- Sempre la prossima volta che farò queste delizione crostatine, mi sa
che seguirò l'indicazione di Lady Fettiplace e userò sia il macis che
il ginger, che secondo me dovrebbero starci particolarmente bene.
- Gordon non ha detto di mettere un pizzico di sale nel preparare la frolla, e secondo me invece non si può omettere.
- Zucchero bruno scuro: sarebbe il brown sugar, che non si trova
facilmente. Io seguo la versione di Laurel Evans, e mescolo un
cucchiaino di melassa a del normalissimo zucchero semolato.
- Questione dimensioni: a me con questa quantità di frolla, e con
questo impasto, sono venute fuori 12 crostatine invece delle 24
previste. Ma poi sono andata a misurare e le mie formine hanno 8 cm di
diametro. Ramasay non ci dice che dimensioni devono avere le formine, ma
ci dice di tagliare la pasta con un coppapasta da 8 cm, e quindi le sue
formine avranno al massimo 6 cm, se non 4 cm di diametro, quindi questo
spiega la differenza delle dosi.
- In generale, non avendo io mai mangiato le mince pie originali, non
sono in grado di valutare l'esito con sicurezza totale. Quello che posso
dire è se somigliano alle mince pie che ho visto in giro (e sì, ci
somigliano assolutamente) e se sono buone.