giovedì 12 aprile 2012

Piri-piri de noantri

pollo piri piri de noantri
È ufficiale: mi sono appassionata allo Starbooks. O forse ne ho tardivamente compreso il senso, creare una specie di enciclopedia collettiva, un po' wiki, con tutte (ora, non esageriamo! forse proprio tutte no!) le ricette tratte da libri di cucina, ricette commentate e glossate da noi. Vuoi fare la caprese di Sal De Riso ma non ti tornano le dosi? Nema problema, vai sullo Starbooks e qualcuno avrà affrontato il problema prima di te.

E così, quando ho perso miseramente anche la gara dello Starbooks di marzo (ora che Stefania ha cominciato a vincere, qualcuna doveva pur prendere il suo posto!!!), mi è venuta voglia di procurarmi qualche nuovo libro, per non starmene con le mani in mano in questo mese d'aprile che già è corto e pure denso di eventi, dalla Pasqua ai più operosi Consigli di Classe interperiodali, alla mia festa preferita di tutto l'anno (il 25 aprile) che già ci asseconda verso l'altra mia amatissima festa, il 1 maggio. Vogliamo forse tacere la Mostra dei fiori al giardino dell'Orticoltura? E il corso di preparazione alle prove per i TFA (e qui vi sfido a capire...) Sicuramente ci sono altre occasioni di cui mi sono scordata...

Si, ma quali libri? Qui a casa, a parte qualche Montersino, ho molti moltissimi classici, ma pochi libri recenti.
Diciamo che sono pure un po' snob, e, appunto, snobberei i cuochi televisivi, che peraltro non conosco perché la TV non la guardo (non per snobismo, ma solo perché il mio tempo lo perdo tutto qui, e non ne resta punto per altre devianze tecnologiche).
Bisognerà pur colmare alcune lacune, no?
E così sono entrati in casa mia Allan Bay e Moreno Cedroni, Jamie Oliver e il Bonci, Filippo La Mantia ma anche l'intramontabile Petroni, una vera bibbia di ricette toscane.
Un'alluvione letteraria-culinaria, se vedete una pazza che legge libri di cucina sul treno, beh, quella sono io.

Da dove cominciare a svecchiare la mia cucina, dunque?

Dall'inglesaccio, ovviamente. Se dovevo diventare modaiola, prendiamo il più televisivo e cominciano da lì.

Devo dire che all'inizio il testo mi ha un po' spiazzato. Anche perché mio marito non mangia formaggio, e in tre quarti delle ricette di formaggio ce n'è parecchio.
Mi hanno pure spiazzata i gelati industriali, la crema al limone di buona qualità (implicitamente comprata, che non c'è nemmeno il bisogno di dirlo), i gusci per tartellette pronti...
Ho sospirato, dicendomi che il libro è pur sempre rivolto agli inglesi, che saranno anche diventati bravissimi a cucinare ed espertissimi di cucina ma insomma... e noi che ci facciamo in casa pure il pane non siamo esattamente il target di questa impresa oliveriana.
E sono andata avanti. Ci sono cose che mi hanno parecchio ispirato. Come il velocissimo cheese cake nel bicchierino, molti piatti di pasta, e tante carni. La crema al limone si può pure farsela in casa. Dice che qualcuno si è pure inventato la versione senza burro....
Insomma, alla fine sono arrivata su questo pollo. Mi è parso divertente, a partire dal nome.
Certo non adatto ai bambini.
E così, fin dal principio, i 30 minuti sono andati a farsi benedire perché di main course ne ho dovuti preparare due, uno per i grandi e uno per la prole.
Primo intoppo superato con un ritardo di mezz'ora sulla tabella di marcia.
Poi c'era un qualcosa che mi ricordava i ristoranti tex-mex di Los Angeles, con quei cibi fusion dal retrogusto di soia, o forse di Worcester. Ecco, appunto, la Worcester. Non ce l'avevo. E fosse solo il problema della Worcester. Di timo ne avevo un rametto stentato. I peperoncini 'occhio d'uccello' manco sapevo cosa fossero (credo siano proprio loro a dare il nome al piatto). La paprika si, ma non affumicata. Nemmeno l'aceto di vino bianco. Ecchecavoli! Ma allora cambia ricetta, no? No, perché i fondamentali c'erano: pollo, peperoni, basilico e limone, aceto balsamico. No, scusa, ma l'aceto balsamico non era previsto, dove l'hai letto?
Mica per nulla si chiama piri-piri de noantri: se una sostituisce la Worcester con l'aceto balsamico, come lo vuoi chiamare? E che dire del rosmarino al posto del timo? E l'aceto di mele a posto di quello di vino, ma bianco?
Fusion per fusion, dai che ci può stare. Certo, noi non siamo Jamie Oliver, quindi il risultato non è per niente garantito.
Invece è venuto buono.
Il marito ha storto il naso all'inizio, per prevenzione ideologica, ma poi se l'è pappato in un sol boccone.
Il gusto non è di quelli per noi usuali, ma c'è, e sta in piedi.
Insomma, 'sto Jamie l'ha avuta vinta. Toccherà riprovare con un'altra ricetta :-)

Unica cosa: scusate per la foto, ma l'altra sera alla fine abbiamo cenato quasi alle dieci e morivamo tutti di fame, e il food-design è passato in ultimissimo piano...

Pollo in salsa piri-piri
(molto liberamente tratto da una ricetta di Jamie Oliver in "I miei menu da 30 minuti".
Barrate viola le mie modifiche rispetto alla ricetta originale)

Ingredienti
(per due persone)
  • 2 grosse cosce di pollo con la pelle e con l'osso
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone giallo
  • 3 rametti di timo rosmarino fresco
  • salamoia hand made (sale grosso tritato con aglio, salvia, rosmarino e pepe)
Per la salsa piri-piri
  • 1 piccola cipolla rossa
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 peperoncino 'occhio d'uccello' due bei pizzichi di peperoncino rosso in polvere (¶)
  • 1 cucchiaio di paprika dolce affumicata (¶)
  • 1 limone
  • 2 1 cucchiaio di aceto di vino bianco di mele
  • 1 cucchiaio di salsa Worcester di aceto balsamico
  • un mazzo di basilico fresco
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

Scalsare a fuoco vivo una piastra per grigliare ed accendere il forno a 200°C.
Mettere le cosce di pollo su un tagliere di plastica con la pelle rivolta verso il basso e praticare alcune incisioni sulla carne. Massaggiarle con la salamoia e condirle con un po' d'olio d'oliva.
Sistemarle sulla piastra calda, con la pelle in basso. Quando saranno dorate sotto, voltarle.
Lavarsi le mani (!!! Eppure è giusto, dopo aver toccato la carne, in particolare il pollo, prima di toccare altri cibi bisogna sempre lavarsi le mani).

Mia aggiunta: Jamie dice di tagliare a striscioline i peperoni e mettere anche questi sulla piastra, abbassando la fiamma e girandoli spesso, mentre io ho fatto sì così, ma lasciandoli con la parte della buccia rivolta in basso. Buccia che quando si era bruciacchiata ben bene ho tolto, per rendere il tutto più digeribile.

Preparazione della salsa piri-piri: pelare e tritare grossolanamente la cipolla, pelare gli spicchi d'aglio. Mettere il tutto nel mixer. Aggiungere la polvere di peperoncino, la paprika, la scorza e il succo del limone (Jamie direbbe mezzo, ma il mio era poco succoso), l'aceto balsamico, l'aceto di mele, il mazzo di basilico e un bel pizzico di salamoia. Frullare a lungo, aggiungendo anche un po' d'acqua, fino ad ottenere una crema assolutamente liscia ed omogenea.

Versare la salsa piri-piri in una pirofila nella quale il pollo stia preciso, coprire con le fettine di peperone, quindi, per ultime, le cosce di pollo. Cospargere sopra gli aghi dei rametti di rosmarino.
Mettere nel ripiano superiore del forno e farlo cuocere per un'altra ventina di minuti, o comunque finché non sarà ben cotto.

Io, fusion per fusion, l'ho servito accompagnato ovviamente dai suoi peperoni, ma anche da radicchio trevigiano alla piastra, spennellato, prima di cuocerlo, con un filo d'olio e l'immancabile (già che c'eravamo) aceto balsamico.

Se non fosse chiaro, ribadisco che con questa ricetta partecipo allo Starbooks di Menu Turistico.

Jamie Oliver, I miei menu dei 30 minuti

starbooks

21 commenti:

  1. Questo libro delizioso l'ho regalato a mia sorella che facendo orari assurdi non ha mai abbastanza tempo per cucinare, ed ancora mi ringrazia.
    Jamie mi è molto simpatico, e la ricetta ispira parecchio anche me!

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  2. lo ammetto lui non mi ispira particolare simpatia
    ma la tua ricetta sì :D

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  3. @araba felice io non lo so se jamie mi stia simpatico o no, mi sembra un po' piacione, però mi piace l'approccio dissacrante alla cucina, e il far scendere gli chef dall'empireo, che ci avrebbero già un po' rotto. e nel libro ho trovato ricette molto carine. ne proverò sicuramente altre

    @gio vedi cosa ho scritto all'araba: alla fine a noi non dovrebbe fregare se sia simpatico o meno, ma se le cose che propone siano valide o no. ovviamente nei limiti: se fosse un nazista dell'illinois, ad esempio, anche se proponesse ricette favolose lo boicotteremmo, no? però sinceramente non mi sembra un nazista dell'illinois, più che altro un parachiulo di Clavering (che pare sia il suo paese di origine)

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  4. E alla fine della giornata paso di qua e mi diverto, così vado a letto più contenta, sollevata dalla fatica del giorno.
    Inutile dirti che il piri-piri de noiantri ha tutta la mia ammirazione, inutile dirti che è lo chef più amato da mio marito (perché se tre quarti del libro è composto da formaggio, altrettanti tre quarti è composto da carne...) e comunque per il lemon curd, lui (il dolce doppio) ha ovviato aicon il mio congelato... perché sì, si può preparare prima e congelare e nei trenta minuti, forse, ci stai.
    P.s. Ho vinto, ma non demordo! ;)

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  5. ora ti dico perchè mi piace Jamie Oliver
    1. perchè tenta sempre di educare il suo pubblico ad un cibo sano. Compatibilmente con il contesto in cui vive, dove è stratificata una cultura del cibo industriale della peggior specie e dove l'obesità infantile, anche se non raggiunge i livelli diquella statunitense, è comunque troppo diffusa. Personalmente, lo vedo come l'anti Parodi, per capirci.
    2. perchè fa del bene. Ha messo su una fondazione, a suo nome, e ha inventato il Fifteen, un ristorante / scuola di cucina dove ammette ogni anno 15 aspiranti cuochi presi dalla strada, insegna loro un mestiere e l'anno dopo ricomincia. Ci sono stata, ho tartassato tutti di domande e per quanto ho visto è tutto vero.
    3. perchè scrive libri onesti: non si spaccia come intellettuale-filosofo-genio prezzolato ai fornelli, ma propone una cucina semplice, veloce, multietnica e creativa. E con ricette che colpiscono sempre il bersaglio. Riescono e piacciono: what else?
    Dopodichè, dovrei spiegarti perchè mi piaci tu- ma hai voglia, a fare un lenzuolone!
    Grazie per la ricetta e buona giornata
    ale

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  6. ah, dimenticavo
    ecco i bird's eye piri piri
    http://piripiritalk.wordpress.com/2011/08/11/why-piri-piri/
    (peperoncini freschi de noanrti :-)))

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  7. Di jamie Oliver mi sono innamorata subito, mi piace quella sua aria da ragazzone della porta accanto e il suo approccio alla cucina così...casareccio :) Il nome di questo pollo è troppo simpatico, so che è stupido ma mi fa venire in mente il solletico. Sarà per la salsa pizzicosa che solletica le papille? Un bacione, buon we

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  8. interessante l'uso del balsamico al posto della worcester, due gusti molto diversi tra loro, proverò sicuramente la tua ricetta

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  9. jamie oliver ti fa un baffo..!Penso che con le tue modifiche potrebbe piacermi anche di piu', pero' il suo libro è fatto bene, anche se è cmq una cucina diversa dalla nostra..ah, io mi sono scervellata ma TFA non ho capito cosa sia..ma il 25 aprile è anche la mia festa preferita! un abbraccio!

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  10. Una mia amica, che insegna Trasfigurazioni, e quest'anno è con me nella mia scuola, una volta che le avevo commentato una ricetta dicendo che avevo messo un ingrediente al posto di un altro mi aveva risposto "mi ricorda una frase della mamma di un'amica entrata nel lessico amicale 'buono il risotto con le lenticchie. lo faccio anch'io, ma senza le lenticchie'". Che dici, la conosci?!
    (io la risposta sul TFA la so, eh eh!)

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  11. @fantasie mi piace l'uguaglianza 3/4+3/4= 1 :-))))
    per il resto, grazie! se ho cominciato da jamie, il merito (la colpa?) è anche un po' tuo :-)

    @alessandra gennaro io avevo visto un pezzo di una sua iniziativa nelle mense scolastiche americane, ed era piaciuto anche a me (tanto quanto ero rimasta allucinata da quello che viene proposto, in codeste mense! siamo veramente anni-luce avanti, per certe cose, qui da noi!)
    della fondazione sapevo, ma di fifteen no. e per come me la descrivi mi sembra un'ottima iniziativa, a maggior ragione avendo io insegnato l'anno scorso in un alberghiero ed avendo visto che per certi ragazzi anche una scuola come l'alberghiero è decisamente troppo. sui libri aspetto di vederne qualcuno in più, ma l'approccio di questo mi sembra ganzo. malgrado le perplessità sui gusci di frolla comprati :-)
    quindi piripiri è una signora italiana nata in brasile :-)))
    c'è poi anche il pil-pil, ma quello è un altro baccalà...

    @federica vero che il nome ispira e fa voglia?

    @max - la piccola cosa si lo so che sono diversi, ma per qualche oscura ragione mi sembrava che la sostituzione potesse funzionare. forse perché faccio abitualmente un pollo ai peperoni con l'aceto balsamico che viene benissimo!

    @benedetta il libro è bellino, molto.
    per il TFA, è una roba da insegnanti...

    @povna e chi sarà questa insegnante di trasfigurazioni? cmq non è la stessa cosa del risotto con le lenticchie: qui i fondamentali (pollo, peperoni, peperoncino) ci sono :-P

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  12. Secondo me è come l'uovo e la gallina (per l'appunto): il pollo ai peperoni e peperoncino lo faccio anche io quando ho fretta e viene lo storico saggio (che è allergico a molte cose), ma non sono Jamie Oliver. Se il fondamentale è la salsa (e da come dici mi pare che lo sia), secondo me il teorema delle lenticchie ci sta! ("Liberamente tratto da"...?!)

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    1. il pollo ai peperoni ed eventualmente peperoncino lo faccio anch'io, ma non cuocendo il pollo in questo modo, almeno io. è più un pollo alla cacciatora. non so il tuo.
      in questo piatto fondamentale è come si cuocere il pollo + la salsa. a quanto leggo nel libro, è una cifra di oliver: cottura della carne alla griglia con qualche erba, piatto completato con una salsa piccante.
      in realtà è un modo di cucinare la carne che, come dicevo, mi ricorda anche come mangiavo quando sono stata in california, nei ristoranti sedicenti messicani.
      comunque ricadere nel risotto con le lenticchie non mi dispiace, quindi se vogliamo possiamo pure interpretarla così

      e ora vado a prendere il treno!

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    2. Alla fine ieri sera ho tagliato la testa al toro, e ho mangiato un ottimo street hot dog (tradizionale, con dentro il wurst!).
      Il pollo ai peperoni (anzi: La pasta al tonno e il pollo ai peperoni - l'endecasillabo degli inviti a cena dello studente povero) io l'ho fatto in ogni modo e maniera, quando vivevo con l'Anzina di Ginevra. E i fusi di pollo (costano meno) scottati sulla piastra di ghisa, pepati e piccanti (saziano di più) con la verdura a fianco sempre grigliata in offerta erano un must di quando decidevamo che era ora di mangiare carne, per non rischiare l'anemia!

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    3. però... studenti poveri ma creativi!
      io conoscevo studenti fuori sede che mangiavano pasta all'olio tutte le sere, e per rifarsi si facevano invitare a cena dalle studentessa che vivevano con la mamma :-)

      per l'hot dog, è decisamente il mio street food preferito, e non sai quanto lo rimpinga...

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  13. Già il nome è simpaticissimo.. la foto poi, parla da sola!! é uno di quei piatti di carne che mi piacerebbe mangiare, mangiare e mangiare!! :)

    Buona giornata!!

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    1. in effetti, essendo cibo, l'attività principale che è prevista dal disciplinare è proprio quella che tu indichi :-)

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  14. Ti capisco benissimo: io mi sono ripromessa di tentare di rifarmi la biblioteca con lo starbooks! Ma mica è colpa nostra se l'MT jha queste idee geniali!!! :)
    Comunque, tu hai fatto due cose pericolosissime:
    a) questa ricetta golosa oltre misure
    b) mi hai fatto notare che esiste il libro di BONCI!!!!! Tu non sai che hai fatto!!! :DDDD grazieeeee

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  15. ma lo sai che sta cosa dello starbooks la sto capendo solo ora? mah..sarò tonta! sto pollo è troppo gustoso! brava la nostra Gaia preferita! :-DD

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  16. Da te si apprendono veramente delle novità interessanti.
    A volte rinuncio a preparare una ricetta se mi mancano gli ingredienti diciamo fondamentali o quasi, mentre tu , vedo, hai aggirato brillantemente i vari ostacoli!!
    Un bacione

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  17. @caris è proprio buona, ti assicuro! per il bonci, verrò a "bracare" da cosa ti sei fatta tentare, allora...

    @sonia ci vuole un po' a capirlo, lo starbooks :-)

    @mammazan io non ho mai in casa tutti gli ingredienti, dev'essere una cosa psicologica...

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