Solo che questo è un periodo faticoso, anche perché non insegno nella mia città, ma in una cittadina a una quarantina di km di distanza, quindi tutti i giorni mi tocca pure pendolare. Anche il sabato. Insomma, svegliati alle sei e mezza, fatti i tuo trequarti d'ora di macchina, stai quattr'ore in classe, ritorna, fai la spesa nel delirio del supermercato ormai pre-natalizio, cucina tutto il pomeriggio, e stai a conviviare fino alle due di notte (bambini compresi! alle volte mi domando se mangino pile nucleari, visto che di cibo per umani ne ingurgitano pochissimo), è un po' troppo. Oggi sono cotta come una mela cotta.
Però soddisfatta della cena di ieri sera. Che vi propinerò nei prossimi giorni: questa settimana sono a scuola tutti i pomeriggi, e ritornerò nel gorgo pasta al pomodoro-pasta al pesto-pasta in bianco che è stato la cifra distintiva di alcuni anni della mia vita, fortunatamente ormai alle spalle.
Da dove comincio? Ma dal primo ovviamente!
Ringrazio Stefania perché l'idea della pancetta l'ho presa da lei, precisamente qui.
Se ti piacciono i risotti, puoi dare un'occhiata anche qui:
Risotto al radicchio rosso
Ingredienti
- 600 g di riso arborio (dopo anni di ostinato consumo di carnaroli ho deciso che per i risotti normali preferisco il banalissimo arborio)
- un paio di cespi di radicchio rosso (io ho usato quello allungato ma a foglie avvolgenti e corpose, che credo sia il radicchio rosso di Treviso precoce)
- 1 grossa cipolla
- 1 porro
- brodo vegetale (ho usato quello di dado, ma sarebbe meglio farselo. Se si usa il dado (¶))
- 1 hg pancetta
- conserva di pomodoro
- olio extra vergine di oliva
- vino bianco
- sale
- parmigiano
- burro
Preparazione
Fare un battuto con la cipolla (ci starebbe parecchio bene lo scalogno, ma non ce l'avevo in casa), tagliare a dadini piccoli la pancetta e far appassire la cipolla assieme alla pancetta in un po' d'olio. Tagliare sottile sottile il porro, aggiungerlo al battuto di cipolla e pancetta e farlo appassire.
Nel frattempo lavare il radicchio e tagliarlo a striscioline sottili sottili, e quando anche il porro è appassito mettere anche il radicchio nella pentola. Salare e aggiungere eventualmente un po' d'olio.
Lasciar appassire il radicchio. Se il tutto risultasse troppo asciutto, aggiungere un mestolo di brodo vegetale. Quando è quasi pronto, aggiungere un cucchiaio di conserva di pomodoro. Sembra che c'entri come il cavolo a merenda, ma è in quantità tale da non offuscare il sapore del radicchio, semplicemente accentua la colorazione del piatto, ma soprattutto attenua lievemente dell'amaro del radicchio, che secondo me è un po' forte per un risotto.
Versare il riso nella pentola, sfumare con un bicchiere di vino bianco e far cuocere normalmente, aggiungengo via via mestoli di brodo bollente.
Quando è giunto a cottura, ma un po' al dente, aggiustare di sale aggiungere una noce di burro, un pugno di parmigiano grattugiato, mescolare bene e lasciar riposare cinque minuti incoperchiato.
Quando faccio il risotto ne faccio sempre una dose molto abbondante (ieri eravamo quattro adulti + quattro bambini e ho buttato 850 g di riso) perché ci piace molto mangiarlo anche il giorno dopo, senza aggiungere assolutamente né uova né altro, cotto in una padella unta con un filo d'olio. Credo si dica risotto al salto, si dica come si dica a noi piace quasi più che la sera precedente.